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Il 16 marzo, come inviati di AltraPsicologia, abbiamo avuto un incontro con il dr. Lala, segretario del SUMAI (Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana) di Roma, per raccogliere notizie ed avere delucidazioni riguardanti la famosa graduatoria dei “Professionisti” psicologi ambulatoriali nelle ASL . Il nostro contatto con il SUMAI è stato mediato dalla disponibilità dei colleghi Massimo Di Biagio e Antonella D’Andrea che, presso la sede del SUMAI – via F. Tovaglieri n. 19 Roma, Tel. 06/2329121 – sono a disposizione, almeno una volta al mese, solitamente di venerdì, per un servizio di consulenza gratuita agli Psicologi iscritti.

Il dr. Lala si è mostrato molto gentile e disponibile ma in verità poco illuminante. Di fronte alle nostre esplicite perplessità circa il senso e la reale utilità delle famigerate graduatorie per Psicologi e Psicoterapeuti Ambulatoriali – che ogni anno impegnano centinaia di colleghi, solo a Roma, nella ricerca di attestati, produzione di fotocopie, acquisto marche da bollo, spedizione di raccomandate, con dispendio di diverse decine di euro e di intere giornate – Lala, bonariamente, ritiene che valga comunque la pena continuare a presentare queste domande perché “un domani potrebbe accadere che qualche Psicologo venga chiamato” (!).

Davanti a questa vaghezza proviamo a chiedere quali precedenti ci siano a sostegno di questa previsione e Lala candidamente (ma la situazione non è certo colpa sua) dice che non pensa che qualcuno abbia mai usufruito di queste graduatorie, finora (!)

Riguardo alla evidente stranezza della doppia graduatoria per Psicologi (una per iscritti all’ordine dei medici ed una per iscritti all’ordine degli Psicologi) Lala non si sbilancia molto (d’altra parte è un medico! E poi non sono sue le scelte sulle quali abbiamo obiezioni) e dribbla la questione ritenendo che – e qui appare molto fiducioso per la nostra categoria – qualora le ASL decidano di avere bisogno di sostituire uno Psicologo, sarà difficile che chiamino per la sostituzione un medico: “sicuramente” cercheranno uno psicologo (Bah!). Il dr. Lala ritiene comunque che la procedura di assunzione a tempo determinato attraverso le graduatorie “ambulatoriali” sia più tutelante rispetto alle ordinarie procedure concorsuali (Oh, ne avessero viste di procedure concorsuali, gli Psicologi, in anni recenti!) visto che queste ultime danno maggiore adito al sospetto di essere manovrate a favore dei raccomandati (Sic!).

Su una cosa siamo d’accordo con Lala: in un clima politico in cui (finanziaria docet) le prime spese ad essere tagliate sono quelle relative alla prevenzione, nelle ASL – con l’occasione della mancanza di fondi – si privilegia il rapporto con alcune figure professionali, ritenute a più elevato valore sanitario, anziché con altre (cioè, in soldini, si è più attivi nel sostituire chirurghi e cardiologi piuttosto che psicologi ed endocrinologi).

Il dr. Lala (d’altra parte fa parte del suo ruolo di segretario di un sindacato avverso) sostiene inoltre che l’AUPI fa molto poco o assolutamente nulla per i disoccupati della nostra categoria e che sarebbe invece molto utile per tutti noi iscriverci “gratuitamente” al suo sindacato (il SUMAI, dei medici, appunto) in cui, seppure in assenza di nostro potere decisionale (d’altra parte non paghiamo la quota d’iscrizione), potremmo avere ben maggiore visibilità e ben maggiore appoggio nelle iniziative sindacali. Per completezza di informazione il modulo di iscrizione al Sumai, dice Lala, è scaricabile da internet sul sito www.roma.sumaiweb.it (rinnovato da solo pochi giorni) dove esiste anche un altro modulo per segnalare la propria disponibilità alle sostituzioni ambulatoriali (con tutti i benefici di inventario, anche alla luce del fatto che pare non siano ancora pronte le gradutorie 2007 nè tanto meno quelle del 2008). Inoltre iscrivendosi al SUMAI si possono avere le informazioni riguardo alla graduatoria in tempo (“quasi”) reale.

Riguardo tutto questo parlare crediamo che, vista la mancanza di chiarezza, le speranze di lavorare con il tipo di meccanismo rappresentato dalla “graduatoria” siano veramente molto scarse: sia perché non si dà piena importanza alla tutela per il cittadino/cliente/utente – soprattutto delle fasce più deboli della nostra società, quelle che principalmente si rivolgono al servizio di Psicologia presso le ASL – sia perché il peso contrattuale e sociale della nostra categoria è pressoché nullo.

Cercando riscontri alla conversazione avuta con il dr. Lala una collega si è recata c/o la ASL di Via Monza a Roma ed ho parlato con una gentile (ma poco informata) impiegata del Comitato Zonale, l’entità che gestisce le graduatorie per la provincia di Roma. Ora, non si sa bene cosa sia questa “struttura” né a quale entità faccia riferimento: la gentile signora sostiene di non essere un’impiegata della ASL nè tanto meno della regione (ma allora chi è? Una spia russa? Un’infiltrata della FNOMCeO?). A proposito della doppia graduatoria fra medici e psicologi la signora sostiene di non sapere nulla e che “loro” (Comitato Zonale) non seguono le regole della ASL (ma allora che regole seguono? Quelle del tressette?) e, in sintesi, ”lei mette in pratica ciò che le dicono di fare e basta”. Vabbe!

Insomma, la graduatoria dei medici/psicologi è già uscita, ma quella degli Psicologi è ancora in “lavorazione”: non ci sono date certe e non c’è nessuna autorità che sollecita. La suddetta impiegata ha poi consegnato un fogliettino con il numero di telefono del Comitato Zonale e ha suggerito di “farsi sentire” tra un po’, per sapere se la graduatoria è uscita oppure no (AIUTO!) perchè ad aspettare che questa informazione arrivi “tramite sindacato ci vuole più tempo”.

Cosa suggerire, quindi, ai colleghi e alle colleghe? A un certo punto, sconsolati, abbiamo pensato che sarebbe stato utile iscriversi al SUMAI per cercare di contare un po’ di più e provare a sollecitare le istituzioni a restituirci l’importanza che come categoria meritiamo. Poi ci siamo ritrovati a riflettere: “perché dovrei mettere la nostra professionalità sotto la tutela di una istituzione che già non la prende in considerazione sostenendo, senza peraltro che nessuno abbia avuto da recriminare, la legittimità di una graduatoria di medici/psicologi a fronte di un’altra di psicologi/psicologi?” Prima di iscriversi ci piacerebbe almeno sapere qual è questa differenza (ma crediamo sia difficile ottenere una risposta).

Infine, un’altra domanda: ma … l’AUPI?