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È più facile arricchirsi formando colleghi che facendo lo Psicologo. Avete notato quanti corsi, master, scuole per Psicologi? Per non parlare dei corsi che tentano di insegnare a fare gli Psicologi a chi non ha la laurea in Psicologia, ma questo merita un discorso a parte.
Ma c’è una formazione più formazione di altre, perché necessaria per la maggior parte dei concorsi pubblici ed è obbligatoria per fare quello che sognavamo quando ci siamo iscritti a Psicologia. È la formazione per diventare Psicoterapeuti.

Mentre le Scuole di Specializzazione in Medicina sono tutte pubbliche e i medici specializzandi hanno una borsa di studio che si aggira sui 1500 euro al mese, per noi Psicologi le Scuole di Specializzazione sono principalmente private e le dobbiamo pagare. Affrontiamo questa formazione post-lauream con tanti sacrifici perché o siamo appena laureati e probabilmente squattrinati o stiamo lavorando e, quindi, con poco tempo a disposizione.
Ma la Specializzazione in Psicoterapia con scuole private pone un rischio: sentendoci “obbligati” a intraprendere questo percorso (per avere il Titolo di Psicoterapeuta) le Scuole hanno l’affluenza (le iscrizioni) quasi garantita e, di conseguenza, potrebbero anche inventarsi regole a discapito dei frequentanti, per fare business o semplicemente per ingenuità (poca attenzione al cliente).

Per rassicurare lo Psicologo che si vuole iscrivere ad una Scuola di Psicoterapia, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, in piena coerenza con la politica di AltraPsicologia, ha creato una Carta Etica che dovrebbe garantire alcuni requisiti minimi per chiarire il rapporto tra lo studente e la Scuola. Nulla di eccezionale, potete verificare i principi della Carta Etica qui.
La Carta Etica, insieme all’elenco ragionato delle Scuole di Psicoterapia, aiuta lo Psicologo a scegliere con maggior consapevolezza la Scuola di Specializzazione. Inoltre, fornisce un’ottima pubblicità alle stesse Scuole di Specializzazione. La maggior parte delle Scuole, fortunatamente per noi tutti, già soddisfano i requisiti della Carta Etica.

L’iniziativa è stata apprezzata da quasi tutti i colleghi, al momento disapprova solo il CNSP (Coordinamento Nazionale delle Scuole di Psicoterapia): coordinamento di cui non conoscevo l’esistenza fino a quando non ha assunto posizione contraria rispetto all’iniziativa dell’Ordine della Lombardia. Per fortuna di questo coordinamento fanno parte molto meno della metà delle Scuole di Specializzazione.
Sul sito del coordinamento si legge “E’ prioritario per il CNSP,.., garantire all’allievo il diritto ad un rapporto contrattualmente trasparente nel quale siano esplicitati i suoi diritti ed i suoi doveri”. Ottimo, mi dico! I principi sono gli stessi: collaboreranno. Invece, il 13 gennaio Zucconi, segretario nazionale del CNSP, in seguito ad una delibera, pare votata all’unanimità, scrive al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, per conoscenza al MIUR e a tutte le Scuole di Specializzazione che fanno parte del coordinamento “che non va dato seguito a tale richiesta”, cioè alla compilazione del questionario inerente la Carta Etica dell’OPL.

Le motivazioni sono più assurde del coordinamento stesso:

  1. Gli Ordini Regionali degli Psicologi non hanno alcuna potestà sulle Scuole di Psicoterapia”. D’accordo, ma nessuno vuole avere potestà. L’obiettivo è offrire all’iscritto OPL le informazioni per poter scegliere la propria Scuola di Specializzazione in base anche agli stessi principi che il CNSP dice di voler far propri. L’Ordine si è solo premurato di offrire un servizio ai propri iscritti.
  2. Il MIUR è il solo organo predisposto al controllo, alla vigilanza e al monitoraggio delle scuole stesse”. Giustissimo, infatti non si vuole monitorare, controllare né vigilare, ma solo raccogliere delle informazioni in modo ragionato e confrontabile per metterle a disposizione degli iscritti.
  3. Il CNSP già da tempo ha elaborato strumenti idonei al monitoraggio del livello qualitativo delle prestazioni formative erogate dalle scuole afferenti al Coordinamento stesso (Carta dei Diritti degli Specializzandi e Standard per la misurazione della qualità consultabili nel nostro sito web).” Questa ultima motivazione pare sia stata inviata solo alle Scuole. Perché? Semplicemente perché contraddice in pieno la motivazione precedente: se al punto 2 si afferma che il MIUR è il solo organo di controllo, allora è lo stesso CNSP che, monitorando la qualità della sua-propria formazione, si vuole sostituire – autoreferenzialmente – al MIUR!

Zucconi forse, facendo lo Psicoterapeuta da tanto tempo, ha dimenticato la Psicologia. Un conto è fornire uno strumento (questionario) per la valutazione della qualità delle prestazioni formative, un altro è valutare l’eticità della relazione tra Scuola e allievo. Sono due aspetti differenti che richiedono strumenti differenti. Eppure lo Psicologo dovrebbe essere l’esperto di questo tipo di misurazioni.

Consultate il sito del CNSP, compaiono tante belle parole sulla trasparenza, eticità, qualità ecc… ma nello statuto del CNSP, tutte le belle parole scompaiono e si apprende la reale finalità di questo coordinamento: 13 punti di scopi dove non si parla di né di qualità, né di trasparenza ed eticità ma è tutto riassumibile nel primo obiettivo dichiarato: “Tutelare gli interessi delle scuole private di psicoterapia in Italia… in ambito istituzionale e non”. Gli altri obiettivi sono relativi alla diffusione della Psicoterapia (in altre parole, rivolto al marketing del prodotto delle scuole). C’è da non crederci ma verificate pure [Statuto CNSP]

Ma perché allora il progetto Carta Etica non piace a questo coordinamento? Posso immaginare solo due motivi alternativi:

  1. Il coordinamento protegge qualcosa che non si deve sapere: allora ben venga la Carta Etica che smaschera chi non vuole confrontarsi con le altre Scuole e vuole mantenere la situazione di privilegio che gli conferisce il riconoscimento legislativo a discapito degli specializzandi. In questo caso, il CNSP deve avere il coraggio di entrare nel merito della Carta Etica e indicare pubblicamente, davanti a tutti i colleghi che si stanno o vorrebbero specializzarsi, quale principio li turba tanto.
  2. Il progetto è stato valutato un’invasione di campo, ha la stessa funzione di quello che dice di fare il CNSP: allora, anziché apprezzare l’iniziativa che rafforza e pubblicizza le scuole e collaborare, si nascondono dietro motivazioni pretestuose. Sono forse invidiosi di un’iniziativa che non sono stati capaci di sviluppare?

Aumentare le possibilità di confronto tra le diverse Scuole partendo da una rapporto eticamente chiaro genera vantaggio sia allo studente, che avrà più elementi per scegliere, sia alle scuole, stimolando il miglioramento della propria organizzazione per offrire formazione sempre più elevata.
Ma a quanto pare è più facile rimanere legati alla Burocrazia e alle formalità che confrontarsi con la realtà.

AltraPsicologia conferma di essere un’altra generazione di politica professionale, quella che non si ferma alle formalità ma entra nel merito delle questioni.

AltraPsicologia tutela sia i colleghi che, come noi, hanno fatto e stanno facendo dei sacrifici per specializzarsi sia le Scuole di Specializzazione virtuose.
L’opinione sull’iniziativa e sulla posizione del CNSP spetta ai tantissimi colleghi che si avvicinano alla Psicoterapia.
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