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fonte: http://nicolapiccinini.it/logica-feudale-governo-ordine-psicologi-lazio/2011/03/

Lunedì 21 Marzo 2011. Seduta di Consiglio dell’Ordine Psicologi Lazio. Vi scrivo amareggiato e colmo di rabbia. E’ essere accaduto qualcosa di grave ed irrispettoso per noi consiglieri di minoranza, ma – soprattutto – per tutti noi psicologi iscritti a questo Ordine (non)governato da Cultura e Professione. La situazione mi evoca scene medioevali in cui il signorotto di turno decide dei destini del suo feudo senza dover rendere conto a nessuno. In questo caso si impegna oltre UN MILIONE DI EURO senza alcuna informazione a minoranza e iscritti. Ma procediamo con ordine…

La seduta di Consiglio è fissata per le 10,30 di mattina. La maggioranza Cultura e Professione si presenta abbondantemente dopo le 11. Ma oramai è divenuta una incorreggibile abitudine da diverse sedute a questa parte, con buona pace di chi – stupidi! – fa i salti mortali per arrivare sempre puntuale.

Il Presidente, la dott.ssa Marialori Zaccaria è assente. La maggioranza Cultura e Professione decide di stralciare l’importante punto 14 “Pianificazioni esigenze dell’Ente in merito ad acquisizione servizi e forniture”. Ma oramai è divenuta una incorreggibile abitudine da diverse sedute a questa parte: quando manca il capo non si può discutere di argomenti caldi, di questioni che movimentano cariche, poteri e danari. Con buona pace di chi – stupidi! – investe ore di lavoro a studiare materiali ed elaborare proposte da portare in Consiglio.

Le minoranze AltraPsicologia (di cui faccio parte) e SIPAP hanno aspramente criticato, per voce del Consigliere Luisa Barbato (SIPAP) tale curiosa nonché fastidiosa abitudine, ma ovviamente da quell’orecchio non ci si sente…

Comincia così la seduta di Consiglio. Abbiamo avuto due audizioni di colleghi che erano passati per la Deontologica, una in particolare porterà via oltre un’ora di tempo. E poi altri 2 o 3 punti di poco conto, sempre su questioni deontologico/legali. Non si parla quindi di tutela contro pseudoprofessioni, ma di colleghi che avrebbero commesso panzane… oltre 4 ore, 3 o 4 casi, esito in bolle di sapone…

Si arriva così alle ore 15,10.

Le minoranze lamentano queste dilatazioni temporali che bruciano praticamente tutta la giornata, lasciando poi pochissimo spazio per la trattazione dei punti maggiormente importanti per i colleghi. Lamentano il fatto che queste maratone di otto ore sono altamente improduttive e non comprendono il perché i punti di maggior interesse vengono lasciati sempre alla fine. Non sarebbe più funzionale fare delle sedute di Deontologica e delle sedute più organizzative e gestionali?
Le maggioranze erano al momento ignare di ciò che sarebbe poi accaduto…

Cultura e Professione fa cenni di assenso alle nostre rimostranze e promette di tenerle in considerazione. Sono i sì che non costano nulla, i “sì dello scemo” si dice dalle mie parti…

Stoppiamo la seduta alle 15,15. Cultura e Professione da l’ok per la pausa pranzo e prega tutti di rientrare entro 30 minuti. Le minoranze erano nuovamente presenti per le 15,40. La Cultura e Professione è rientrata alle 16,15… fra l’altro in seguito a nostra chiamata al cellulare di uno dei loro uomini. Et voilà… un’altra mezz’ora di ritardo.

Un’ora di ritardo di Cultura e Professione, lo stralcio del punto più importante, oltre mezza giornata spesa su questioni deontologico/legalesi. Poi ci si chiede il motivo per cui l’Ordine non riesce a produrre valore per i colleghi…

Nella loro testa, dalle 16,15 alle 18 – orario di chiusura della seduta – avremmo dovuto trattare un’ulteriore decina di punti.

Sia io che i colleghi SIPAP abbiamo trovato veramente scortese ed offensivo questo modo di gestire il Consiglio, irrispettoso nei ripetuti ed eccessivi ritardi, irrispettoso nel continuo stralcio di punti quando manca il capo dott.ssa Zaccaria. Abbiamo quindi deciso, questa volta per voce del sottoscritto, di abbandonare la seduta di Consiglio in segno di protesta. Sappiamo che tale iniziativa è entrata da un orecchio ed uscita dall’altro senza smuovere alcunché, ma non potevamo tacere – e quindi avallare – un simile irrispettoso comportamento.

Il giorno seguente, Martedì 22, comincia a circolare voce che la maggioranza Cultura e Professione, dopo la nostra uscita, ha deliberato di spostare la sede dell’OPLazio in nuova locazione, una mossa da oltre 150.000,00€ all’anno.

Un fatto che, se confermato, si rivelerebbe GRAVISSIMO per diversi motivi. Se mi donate qualche altro minuto provo ad illustrarvi la cornice.

Sono diversi mesi che in Consiglio si discute del cambio di sede. La attuale ha problemi di accessibilità e, secondo Cultura e Professione, non ospita adeguatamente il lavoro dell’Ordine. Vista l’entità del passo e della spesa, le minoranze hanno sempre accolto questo passaggio con molta prudenza, collaborando anche nella segnalazione di possibili sedi, ma sempre con molta attenzione ai costi, rapportati ai possibili benefici per gli iscritti. Soprattutto dopo aver dovuto prendere atto dell’aumento della tassa annuale a 160,00€!

Da due o tre mesi si è individuata una possibile sede, zona Via Veneto, che a parere della maggioranza aveva tutte le carte in regola.
L’Ordine del Giorno di lunedì riportava al punto 12 “Discussione in merito nuova sede Ordine“. Troppo ne avevamo discusso nelle passate sedute. Una dicitura come tante altre. In allegato all’OdG, rispetto al suddetto punto, c’era un preventivo per spese di ristrutturazione della sede in esame ed una sorta di planimetria di una ulteriore opzione sita in via del Conservatorio. Beh… ne avevamo visionate diverse… una in più…

Ed invece che succede? Parrebbe che la maggioranza, ad insaputa di tutti, abbia votato e deliberato l’affitto di questa nuova sede in via del Conservatorio. Se ciò verrà confermato sarebbe di una gravità enorme in quanto:

  • l’OdG non accennava minimamente alla possibilità che si deliberasse, ma a generica “discussione” come tante altre,
  • nessuna comunicazione ci era stata fornita nei giorni precedenti di questa evenienza, e ciò a fronte di mesi di confronto,
  • i consiglieri di minoranza, nel momento in cui ci lamentavamo della perdita di tempo o nel momento in cui abbandonavamo la seduta per protesta, non si sono minimamente curati di avvertirci della successiva discussione di un punto tanto importante.

Cari colleghi, rimarrei basito. Si raggirerebbe completamente i consiglieri di minoranza, accumulando oltre un’ora di ritardo, sprecando oltre mezza giornata su questioni deontologiche di pochi e lasciando l’ultima ora e mezza per la rimanente dozzina di punti tra cui questo, non si avvertirebbe minimamente la minoranza di una decisione tanto importante. Personalmente lo troverei veramente grottesco, maleducato e medioevale.

Ma la beffa sarebbe soprattutto per tutti noi colleghi. Si delibera un impegno economico di circa 150.000,00€ all’anno, sicuramente sarà un 6+6 quindi si parla di oltre UN MILIONE di euro potenziale. Una cifra enorme. NON SI INFORMA NE’ PERMETTE PARTECIPAZIONE (come già accadde con la scandalosa aggregazione di Psicologia a Medicina, ma non intendo abituarmi a tale scempio!), però si decide di AUMENTARE LA TASSA A 160,00€

Il tutto per avere poi un Ordine che non mi soddisfa, che vivo lontano dai miei problemi quotidiani, che non sento sostiene la mia professione. Personalmente, come Consigliere e come collega psicologo, mi sento ferito quando tanti colleghi criticano ferocemente l’Ordine. Il problema non è l’Ordine, ma chi lo governa in malomodo!

Cari colleghi, sia il sottoscritto che SIPAP abbiamo chiesto via email chiarificazioni a Cultura e Professione su quanto eventualmente deliberato lunedì scorso, ma dopo due giorni non ci è stato risposto nulla. Ci hanno inviato due email sulla possibilità di vistare questa nuova locazione, ma NULLA rispetto alle nostre richieste.

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AGGIORNAMENTO GIO 24 MARZO

Stamani il Presidente, dott.ssa Marialori Zaccaria, mi ha telefonato informandomi che il Consiglio ha effettivamente deliberato la presa in affitto di questa locazione. Ha cercato di edulcorare la pillola, l’urgenza, l’ottima opportunità, la primavera che arriva, il costo del petrolio che sale… balle! Apprezzo il gesto di telefonare, ma ciò che accaduto segna definitivamente un cambio di registro e dà l’avvio ad iniziative di mobilitazione che lasceranno il segno!

150.000€ all’anno per un 6+6 fanno 1.800.000€ (UN MILIONE E OTTOCENTO MILA €)

Una sede in centro, problemi di accessibilità che – di fatto – rimarranno. Una cifra esorbitante, a confronto della nullità di investimenti per la promozione della professione (mi negarono circa 30.000€ per fare una campagna pubblicitaria annuale sulla rete Metro e Autobus di Roma!!!). Una TOTALE MANCANZA DI TRASPARENZA nel rendere noto ciò che si andava deliberando, come del resto accadde con l’aggregazione di Psicologia a Medicina!

NON MI RICONOSCO IN QUESTA MAGGIORANZA E MI DISPIACCIO PER COME E’ RIDOTTO IL MIO, IL NOSTRO, ORDINE! SONO AMAREGGIATO PER L’ASSOLUTA MANCANZA DI RISPETTO AVUTA DAL GRUPPO DI CULTURA E PROFESSIONE!

Sono intenzionato a non sottostare a tale regime di governo, e come me so esserlo tantissimi colleghi. Sono numerosi i messaggi e le testimonianze di sgomento e rabbia che da mesi ricevo. Penso sia il momento di rimboccarsi le maniche e – ASSIEME – far crescere una mobilitazione che ribalti completamente questo stato delle cose!

Mi sto informando su alcuni aspetti, conto a breve di informarvi su un’iniziativa che sto seriamente valutando.