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Attività di formazione, consulenza, mediazione per lo sviluppo della coscienza etico-giuridica degli psicologi e la deflazione del contenzioso disciplinare

SCENARIO/CONTESTO

Il punto di partenza del progetto è sia di natura metodologica che pratica. In tutte le professioni la prestazione al cliente viene resa entro una relazione, ma la qualità della prestazione è relativamente o completamente indipendente da quella della relazione. In psicologia — unica in ciò tra tutte le professioni — è inconcepibile una prestazione competente al di fuori di una relazione eticamente corretta.

Un atteggiamento non necessariamente anti-etico, ma anche solo indifferente alla dimensione etica, costituisce per definizione un attacco alla relazione, e poiché la relazione è il principale strumento di lavoro del professionista, questa prestazione sarà una prestazione incompetente. Di qui anche la possibilità di incomprensioni fra professionisti e clienti, legata spesso alla diversa interpretazione delle norme giuridiche che regolano la relazione sotto il profilo istituzionale.(*)
Su questo sfondo si situa l’inconsistenza della formazione etico-giuridica fornita agli psicologi nel loro percorso universitario, così che si affacciano al mercato sprovvisti della necessaria dotazione di base per affrontarne gli aspetti sopra accennati.

Né a questo pone rimedio la conoscenza del Codice deontologico — per altro ricco di lacune, ridondanze e contraddizioni interne —, in quanto in buona misura esso non è costituito da vere e proprie norme (prescrizioni/divieti) ma da regole di tipo “consultivo”, e comunque le une e le altre richiedono sempre interpretazione da parte del professionista, e l’interpretazione è difettosa senza una cultura specifica.
Per intervenire in termini di sviluppo su queste tematiche, possono essere implementate le attività prefigurate dal presente schema progettuale.

 

CRITICITA’

Sotto il profilo pratico, il contenzioso che interessa soprattutto gli psicologi più giovani è spesso dovuto a ingenuità o ignoranza di norme basilari dell’esercizio professionale, e come tale è meritevole di essere prevenuto più che trattato “a valle”. Ma prima ancora di questo vi è il problema dell’insicurezza con cui questi colleghi affrontano aspetti più problematici delle loro attività, quando esse intercettano questioni di rilevanza sia civilistica che penale.
Vi è poi la questione dell’ampiezza del contenzioso fra colleghi più proprio dell’area psicologico-forense che non di altre, e su questo insieme è necessario intervenire con obiettivo deflazionistico.
Non ultimo, l’immagine pubblica degli psicologi risente di questa aura di “ingenuità” e di “estraneità” alle problematiche istituzionali che sta intorno alla professione, soprattutto in ambiente medico e in ambiente giudiziario.

 

OBIETTIVI DELLA COMMISSIONE

  • Dotare gli psicologi di una formazione etico-giuridica di base.
  • Mettere a disposizione opportunità di approfondimenti per settori e/o per temi (modello della continuing education).
  • Fornire a richiesta consulenza, supporto e orientamento su criticità intervenienti nell’attività professionale.
  • Proporre interventi di mediazione per la risoluzione amichevole delle controversie tra professionisti e clienti e tra colleghi, secondo il modello della ADR (Alternative Dispute Resolution), che si fa lentamente e contraddittoriamente largo ormai anche in Italia.
  • Nei casi in cui comunque queste iniziative non abbiano potuto produrre gli èsiti perseguiti e vi sia comunque la necessità di procedere secondo le norme disciplinari, istruire i casi recuperando il modello della Commissione Deontologica operativa fino al 2006, con
    1. aumento delle garanzie della difesa,
    2. semplificazione delle procedure,
    3. tempistica rapida, per consentire al Consiglio di valutare il caso e deliberare entro poche settimane dalla segnalazione, liberando così i soggetti dalla pendenza.
  • Nel complesso, ridurre significativamente il volume del contenzioso disciplinare nel corso del mandato consiliare.

 

DESTINATARI

Agli iscritti (il cliente interno)

Azioni:

  • Area dedicata con FAQs sul sito
  • Organizzazione di incontri, webinar, forum
  • Disponibilità di staff su appuntamento (avvocato + collega esperto)
  • Riunioni di istruttoria disciplinare con audizione delle parti

Obiettivi:

  • Alfabetizzare i neo-laureati alla dimensione etico-giuridica della professione
  • Consentire approfondimenti su temi etico-giuridici rilevanti
  • Fornire consulenza in materia su richiesta
  • Offrire mediazione in caso di contenzioso tra clienti e professionisti e tra colleghi
  • Istruire i procedimenti disciplinari per il Consiglio
  • Deflazionare il contenzioso disciplinare

 

Le popolazioni target (il cliente esterno)

Azioni:

  • Attività di lobbing presso il mondo giudiziario in collaborazione con Osservatorio Deontologico
  • Organizzazione di incontri pubblici e tavoli di confronto con istituzioni del mondo giudiziario

Obiettivi:

  • Migliorare l’interlocuzione degli interessati con i clienti in caso di contenzioso
  • Rafforzare l’identità dello psicologo presso gli interlocutori istituzionali (in particolare il mondo giudiziario)