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Qualche giorno fa mi è stato chiesto la cortesia di scrivere un articolo sulle terapie riparative volte a modificare l’orientamento sessuale degli individui omosessuali. Prima di cimentarmi sul tema ho preferito rispolverare alcune informazioni, in particolar modo tutte le vicissitudini che hanno portato ad inquadrare tali terapie al di fuori della buona prassi clinica. Mentre facevo una breve cronostoria degli accadimenti mi sono trovato spesso a leggere: “una comunicazione ufficiale”, seguito da “in una lettera”, poi “è intervenuto con un articolo”.

Leggendo tutti questi passaggi mi sono fermato un attimo a notare come in altri paesi le Società o le Associazioni di Psicologia siano molto attive e anche i singoli iscritti partecipano ai dibattiti scientifici, accademici e “burocratici” attraverso lettere e comunicazioni personali. Gli interventi delle associazioni non di categoria e dei singoli psicologi possono arricchire notevolmente il dibattito e il confronto su molti temi.

Quando leggo i siti o i bollettini del nostro Ordine trovo una sequenza di “Informazioni di servizio”, senza nessun contributo rilevante alla comprensione di particolari tematiche. Ho avuto la netta sensazione di un forte distacco tra i nostri Ordini e la vita quotidiana dei propri iscritti. L’Ordine dall’alto della sua autorità esprime le sue direttive attraverso “Comunicazioni Ufficiali” e il singolo iscritto, le recepisce e le dimentica senza immaginare di dare il proprio contributo.

Mi piacerebbe che l’Ordine tornasse ad essere degli Psicologi, di tutti gli Psicologi. Mi immagino un giorno nel quale il nostro Ente promuova un dibattito aperto tra tutti gli iscritti e che un singolo Psicologo che abita in un piccolo paese senta l’esigenza di dare il proprio contributo con una lettera aperta o una comunicazione all’Ordine.

Io credo che dispersi in Abruzzo vi siano molti professionisti che hanno maturato una notevole competenza ed esperienza in vari campi. Penso che vi siano notevoli risorse professionali e scientifiche nella nostra regione, penso che, purtroppo,  fino ad oggi questi colleghi non abbiamo mai sentito la necessità di dare il loro contributo al nostro Ordine. I have a dream…che l’Ordine torni ad essere di tutti i suoi iscritti e che diventi una grande fucina di dibattiti e idee volte a migliorare la vita degli iscritti, la loro professionalità e a riversare il proprio contributo sulla società. Ma da dove cominciare? Penso che il primo passo per iniziare a contribuire alla nostra professione e professionalità sia andare a votare. Non ci si può lamentare dell’andamento delle situazioni se poi non si fa nulla per cambiarle. Ognuno può e deve dare il proprio contributo. Io ho scelto di darlo con AltraPsicologia perché vi ho riscontrato dei valori e dei principi chiari e ben definiti. Ho letto e mi sono informato su tutto quello che AltraPsicologia ha realizzato nelle altre Regioni e spero che tale cambiamento possa avvenire anche in Abruzzo.

Angelo Collevecchio