Nel 2006 in Veneto veniva creato il sistema della Attestazione di Idoneità come sistema di espansione dell’offerta certificata di qualità.
- STRAVOLTO IL PRINCIPIO ALLA BASE DELLA ATTESTAZIONE D’IDONEITÀ AL SISTEMA DI QUALITÀ DELLA REGIONE VENETO E ATTUAZIONE DELLA “CHIAMATA DIRETTA”?
L’Attestazione di idoneità era un sistema a garanzia della libera concorrenza per il miglior servizio reso al cittadino in sanità (DGR n. 2849 del 12/9/2006).
Con la DGR n. 1145 del 05 luglio 2013 l’Attestazione di Idoneità viene abolita.
La modifica introdotta con la LR 2 del 7-2-2014 e i seguenti attuativi (DGR n. 435 del 4-4-2014) alla Legge Regionale N. 22/2002 sui criteri per l’Accreditamento istituzionale hanno creato una situazione molto grave, nella quale noi siamo pienamente ricaduti, con la conseguenza che la valutazione di un Centro che intenda offrirsi come possibile partner in convenzione con una ASL per rendere prestazioni sanitarie in regime di convenzione viene effettuata solo se l’ASL lo ritiene di interesse. (Come fa a sapere se è di interesse se non lo ha mai valutato?).
Tra i soggetti valutati la Regione decide se rispondono a un fabbisogno regionale.
Dunque: solo se ho già deciso di convenzionarti ti valuto! Non entreranno dunque più strutture indipendenti non già conosciute o già convenzionate!
E’ la morte della libera concorrenza e della migliore qualità al minor prezzo per il cittadino!
LEGGE 170/10 SUI DSA
Per la legge 170/10 sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, per usufruire delle misure compensative e dispensative a scuola e in sede di esame di stato, è necessario avere un Certificato Legge 170/10 rilasciato da Asl, strutture private accreditate oppure con Attestazione di Idoneità (nel recepimento accordo Stato-Regioni). Noi siamo rientrati avendo un Attestazione di Idoneità e i titoli aggiuntivi richiesti fino al 27/3/2015.
LA DGR N. 2315 DEL 09 DICEMBRE 2014
La DGR n. 2315 del 09 dicembre 2014 modifica i criteri e le modalità di applicazione della legge 170/10 e arbitrariamente richiede neurologo o neuropsichiatra in sede al Centro da accreditare, non permette più l’emissione del Certificato se non ad ASL e centri convenzionati, e afferma la non esigenza di accreditare nuovi soggetti.
E’ da notare che costituendo un obbligo di certificato per il cittadino e limitando l’accesso a strutture convenzionate non si è favorito il risparmio, anzi, si è creato l’obbligo di prestazione privata intramoenia o extra convenzione eseguibile solo per i centri già convenzionati. Di questa situazione abbiamo raccolto testimonianza dai nostri utenti che in vari centri convenzionati in Veneto si sono visti proporre la prestazione mirata al Certificato a costi esorbitanti privatamente, dunque non in regime convenzionato, e questo per abbattere liste di attesa degli stessi Centri Convenzionati!
UN INDOTTO DI DENARO? PER CHI?
Le prestazioni di Certificazione, viste le liste di attesa di ASL e Centri privati accreditati e convenzionati, sono lunghissime tanto da obbligare di fatto le famiglie a prestazioni intramoenia in ASL o private presso i Centri accreditati e convenzionati, in cui di fatto viene intaccata la motivazione della stessa Legge 170/10 di multidisciplinarietà e qualità della prestazione nonché l’importanza della prestazione stessa.
Infatti le prestazioni private non sono necessariamente multidisciplinari e non esistono specialisti accreditati alla certificazione legge 170/10 in libera professione in Veneto!
Perché non lasciare il cittadino libero di scegliere la struttura di cui ha fiducia, visto che la deve pagare privatamente, fermo restando ai criteri di qualità stabiliti sulla carta dalla Regione?
LIBERTA’ DI SCELTA E DI CURA?
Seguiamo un ragionamento:
tuo figlio non ha diritto a misure compensative o dispensative a scuola se non ha il certificato Legge 170/10; se non lo ottieni subito rischi un anno di scuola o più di tuo figlio distruggendogli autostima e aumentando il rischio di abbandono scolastico o bocciatura agli esami di stato.
Dunque la questione è la seguente:
quanti soldi tu genitore sei disposto a spendere per il bene di tuo figlio?
Se paghi entro pochi giorni potrai avere il certificato.
Quanto paghi?
Ma non dovrebbe essere con ticket? Ma allora vado dove voglio io e dove mi fanno anche il trattamento..
Eh no…solo noi possiamo emetterlo privatamente e subito.
E questo non è consono alla libera scelta di un Centro di Qualità di tua Fiducia…
LISTE D’ATTESA CONTENUTE GRAZIE A OBBLIGO DI PRESTAZIONE PRIVATA PER I CITTADINI?
La Regione dichiara che non c’è bisogno di accreditare nuovi Centri, e alla sottoscritta, già abilitata all’emissione dei Certificati legge 170/10, con nessun costo per il SSN, non viene assolutamente garantito, da carteggio con l’ASL verificatrice e da normativa attuale. Volendo anche seguire gli arbitrari e onerosi nuovi criteri, nonché ingiusti e non sostenuti da normativa né da razionale clinico, non potrà poi essere accreditata alla emissione dei Certificati perché non si sa se l’ULSS ne avrà in futuro necessità.
Finché il cittadino sarà costretto e obbligato all’accesso alla professione privata in intramoenia (non multidisciplinare evidentemente né fatta da professionisti accreditati visto che non esistono) in ASL o presso i Centri privati accreditati, certo che il bisogno non si pone! Ma tutta la legge 170/10 non prevedeva un accesso quasi da Livelli Essenziali di Assistenza agli utenti DSA?
Così diventa solo un onerosa spesa per le famiglie, un blocco all’accesso al diritto alla salute e allo studio dei figli, una interessante voce di introito per ASL e Centri privati convenzionati!
UNA MAREA DI RICORSI E DI SEGNALAZIONI avverso la DGR n. 2315 del 09 dicembre 2014
Al momento risultano almeno 120 ricorsi in atto al TAR contro la Regione Veneto per varie motivazioni e di parti diverse, avversi alle diverse azioni arbitrarie intraprese in merito alla questione DSA e non solo. Associazioni di familiari si sono mosse con segnalazioni a Movimento Consumatori, sono state fatte segnalazioni all’Ordine degli Psicologi della Regione Veneto e al Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Avverso alla normativa del 2014 sui criteri di “accreditamento su chiamata” ci sono estremi per un ricorso al Consiglio di Stato e alla Comunità Europea per violazione della libera concorrenza … e altre ne verranno.
MA I PROBLEMI SI MOLTIPLICANO E INTACCANO LA DEFINIZIONE DI PROFESSIONE REGOLATA DA ALBO E ORDINE PROFESSIONALE
Nel nostro caso, in violazione della prevalenza dell’attività psicologica e psicoterapeutica svolta dal Centro, già autorizzata e con attestazione di idoneità proprio emesse dalla Regione Veneto, mi si richiede:
– di scalzare il Direttore Sanitario psicologo e sostituirlo con un Medico (e questo in violazione della professione sanitaria di psicologo e di quanto già accade in Italia e in Veneto nei poliambulatori a prevalenza di analisi chimiche ecc. che hanno come Direttore sanitario la figura che copre la prevalenza dell’attività come un biologo o un chimico).
– si adduce in aggiunta che le prestazioni di riabilitazione neuropsicologica e di psicoterapia sono erogabili solo sotto direzione medica (in violazione della Legge nazionale di istituzione della professione di psicologo regolata da albo e ordine professionale e sulla quale proprio ad aprile il Consiglio di Stato ha nuovamente espresso parere contrario alla limitazione alla attività) e della stessa Autorizzazione sanitaria già in essere.
Di questo ho già provveduto ad una segnalazione all’Ordine degli Psicologi del Veneto che mi appoggerà nell’azione legale con un ad adiuvandum.
NON E’ PIU’ POSSIBILE L’AUTORIZZAZIONE ALL’ESERCIZIO PERCHÈ SI FA CONFUSIONE TRA NORMATIVE DSA E AUTORIZZAZIONE SANITARIA
Nel tentativo nonostante la confusione, la mancanza di risposte da parte degli Uffici preposti in Regione, di valutare se aderire o meno a tali richieste, a nome del Centro ho chiesto delucidazioni per modificare la domanda di rinnovo all’autorizzazione all’esercizio in scadenza a settembre 2015 per due sedi e ho ricevuto comunicazione dall’ASL territoriale della impossibilità della conferma della autorizzazione stessa con i criteri già peraltro autorizzati precedentemente! Perché?
Con una arbitraria applicazione delle normative sui DSA all’autorizzazione sanitaria!
E comunque esplicitando di fatto l’inutilità di tale adeguamento visto che l’Asl e la Regione non hanno bisogno delle nostre prestazioni. Ma le abbiamo rese fino al 27/3/2015.
Chi renderà le prestazioni che finora abbiamo svolto rispondendo ai bisogni del territorio? È una discriminazione nei confronti dei Centri Privati non convenzionati: ovvero il danno e la beffa!
E ciò in violazione del DL 90/2014 sulla semplificazione della Pubblica Amministrazione che ha abrogato di fatto la verifica del fabbisogno regionale per l’autorizzazione di nuove strutture!
Aggiungo che già in un Convegno pubblico svoltosi a dicembre 2014 veniva segnalata dagli operatori ASL l’impossibilità di assorbire la mole di lavoro richiesta dalle valutazioni e dalle Certificazioni e veniva segnalata l’incongruente risposta data dai rispettivi Direttori Generali alla Regione. Tale affermazione pubblica è già stata segnalata al Movimento consumatori.
Tornando a noi:
Dunque noi non saremmo più autorizzati all’esercizio?
In assenza di autorizzazione sanitaria, avendo già impegnato enormi risorse economiche in spese legali per far valere una giustizia in questo sistema, visto il danno economico mensile ingente generato anche dall’ampio investimento fatto per supportare questo settore lavorativo del Centro e non più sostenuto da un lavoro effettivo reso all’utenza, mi vedrei costretta a chiudere la mia struttura: 20 anni di attività clinica e una realtà di riferimento nel territorio Veneto.
Chi ci aiuterà a districare questa questione, che ci sta uccidendo, per il bene dei cittadini, della qualità della sanità in Veneto, della libera concorrenza, della libertà di scelta e infine della libertà di fare impresa?
Sicuramente la situazione ci segnala l’assenza di una definizione più puntuale, sanitaria, codificata in Liste di verifica apposite a livello di Autorizzazione Sanitaria e di Accreditamento, della figura e delle prestazioni TUTTE dello Psicologo singolo e delle Strutture di Psicologi. Auspico che gli Ordini Professionali Regionali costituiscano appositi tavoli di lavoro presso le singole Regioni e che non ci si attardi troppo sulle singole questioni puntuali … ora DSA, ora Autismo, ora?…
QUALI SCENARI FUTURI? Alla prossima puntata
scritto da Carla Mogentale