Rieccoci puntuali a raccontare cosa succede durante i consigli dell’Ordine Psicologi Piemonte. Ma questa volta sedetevi, prendete un forte respiro, e solo dopo, molto dopo, procedete a leggere questa cronaca. Lo spettacolo è stato a dir poco pietoso. Degno della peggior politica che tanto ci nausea.
Dopo la scomparsa del Prof. Blandino, già vicepresidente, entra al suo posto Elisabetta Cairo, appartenente al gruppo di minoranza Insieme per la Psicologia (Cultura & Professione). Si doveva procedere, come da ordine del giorno, alla nomina del nuovo vicepresidente che, come da accordi presi (sotto banco), avrebbe dovuto essere Alessandro Zennaro, appartenente alla maggioranza Aupi di Barcucci & C. Tutto era quindi stato deciso e concordato in camera caritatis e, forse, era stato questo il motivo – la necessità di definire questi accordi – per il quale era saltato il precedente consiglio, senza peraltro avvisare gli iscritti che vi si erano recati.
Ad apertura consiglio succede l’impensabile. Il gruppo di minoranza Insieme per la Psicologia (Cultura & Professione), con un tempismo a dir poco perfetto, richiede con una mozione d’ordine, l’inserimento al punto 3 di una mozione di sfiducia delle 3 attuali cariche rimanenti. Dichiara che tutto il gruppo Insieme per la psicologia – che ricordiamo aver acquistato un elemento in più con la recente scomparsa del Prof. Blandino – più un consigliere della maggioranza (Littizzetto), condividono questa azione. E’ il ribaltone. Saltati tutti gli accordi, la maggioranza Aupi di Barcucci & c si ritrova di colpo in minoranza, e il gruppo Insieme per la psicologia si avventa sulla sua preda.
A fronte di questa richiesta, a nome del presidente, viene chiesta una sospensione del consiglio. Si vuole verificare se la richiesta di cambiamento dell’Ordine del giorno, con inserimento al punto 3 della mozione del gruppo Insieme per la Psicologia, sia legittima oppure no.
Riemergono dopo mezz’ora. La sostanza è questa: per il gruppo Aupi di Barcucci & c la richiesta non è legittima, per il gruppo Insieme per la Psicologia lo è. Come se ne esce?
Si fa una votazione sull’inserimento della mozione: 8 voti del gruppo Insieme per la psicologia, 7 voti il gruppo Aupi. Quindi è passata? No! Il presidente asserisce che questa tipologia di votazione richiede, da regolamento, l’unanimità dei consiglieri e non la maggioranza semplice quindi, per lui, nulla di fatto.“ Ma quale regolamento” si chiede qualcuno, “Noi non abbiamo un regolamento!”.
Si scaldano gli animi, si sospende nuovamente il consiglio ma, prima di rientrare negli uffici privati per discutere il da farsi, il presidente si premura di avvertire il pubblico presente, che ciò che viene detto in consiglio non deve andare in rete come citazione letterale di sue parole e che, se ciò succedesse, si tutelerà per vie legali. Piccolo particolare, i consigli vengono registrati e trascritti, tali verbali sono già pubblici per legge, per cui chiunque volesse potrebbe richiederli al nostro Ordine.
Si rientra e ci si ritrova al punto di partenza. “Il regolamento di altri Ordini parla chiaro” dice qualcuno, “Di quali Ordini?” si domanda, “Di quello dello Puglia”, “Ma quello della Lombardia dice invece il contrario, che se c’è la maggioranza semplice questa cosa è possibile” asserisce qualcun altro. La sostanza, triste sostanza, è che l’Ordine Piemonte, governato da sette anni dalle stesse persone, dagli stessi gruppi, dagli stessi poteri, diviso tra scuole di psicoterapia, sindacato dipendenti pubblici (Aupi) e docenti univesitari, non sono stati capaci, chissà se per dolo o per colpa, di darsi un regolamento. Praticamente una Casa delle libertà, ovviamente, le loro.
Ma torniamo all’enpasse. Il presidente, prima, si rifiuta di procedere alla votazione chiedendo di passare la mano al componente anziano del consiglio, poi, quando gli si fa notare che non può rifiutarsi di ottemperare alle sue funzioni, fa la controproposta: mettere a verbale che questa eventuale votazione avviene contro la sua volontà, in quanto tale votazione, a suo modo di vedere, è illegittima.
La situazione si sblocca: si procede a votare. Che passa con la nuova maggioranza 8 voti favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti; ma si vota anche che tale mozione verrà discussa e votata al prossimo consiglio del 6 maggio.
Di qui in poi, si procede con la votazione dei seguenti punti:
– approvazione del bilancio consuntivo 2012: che la nuova maggioranza non approva
– Stampa del White paper sulla psicologia sanitaria: che la nuova maggioranza non approva
– Impegno di spesa dei momenti formativi per i farmacisti all’interno della convenzione con Ordine dei farmacisti (3000 euro): che la nuova maggioranza non approva
– Impegno di spesa per 2 nuovi seminari forma mentis: che la nuova maggioranza non approva
Il consiglio si chiude così, tutto rimandato al 6 maggio.
Questa che avete letto, è la cronaca di ciò a cui abbiamo assistito. Una cronaca che crediamo racconti in modo molto chiaro e netto che le battaglie che vengono combattute in questo consiglio, sono sterili battaglie di potere, opportunismi di parte e poco altro.
Uno spettacolo indegno insomma, quando la fuori, oltre le mura del fortino di via San Quintino, c’è un intera comunità che chiede ben altro che queste bieche lotte di potere. Se questa è la politica professionale, bene cari colleghi, fate bene a starne lontani.
Il 6 maggio, ovviamente, saremo nuovamente presenti, per informarvi sugli sviluppi della situazione, ma intanto, cosa ne pensate di questa situazione che vi abbiamo raccontato?
Sono vergognosi e non trovo altre parole.
Non c’è limite al peggio, ma credo che riusciranno ancora a stupirci. Una domanda: ma è possibile seguire i consigli?
Certo, ed è altamente raccomandabile. Però non basta. Occorre fare proposte, magari per realizzare un gruppo di lavoro, e così vedere anche dall’interno come funzionano le cose, conoscere le persone, proporre idee. Non accontentarti della sola partecipazione nel web, che può essere molto sviante.
Sono senza parole! Siamo arrivati a questo punto????????????? Ma che schifo!!!!
caro Edoardo,
schifo? vergogna? ma non saranno anche dei paraventi per non andare a vedere e sentire di persona, conoscere le cose e le persone, la propria comunità professionale, mettersi in gioco, fare proposte?
Ma quando si pensionano e danno spazio ai giovani? Vedere anche nella politica ordinistica atteggiamenti da Casta fa solo una grande rabbia!!! A casa subito!!
E’ mancato da poco il Prof.Blandino… Come se non stessero aspettando altro per lanciarsi uno contro l’altro. Una lotta per il potere…Ma da chi siamo rappresentati? Queste sarebbero le persone che dovrebbero tutelarci? Che chsifo sono indegnata! Vergognatevi!
Ho stimato il prof. Blandino, gli ho voluto bene. Ha “tenuto a battesimo” Psicologi per i Popoli Torino nel 2001, intervenendo a seminari sull’emergenza con le sue osservazioni profonde e stimolanti. Mi manca, manca a tutto il Consiglio. La sua morte ha richiesto che lo si sostituisse con il primo escluso. Si tratta di una collega di Insieme per la Psicologia, lista di minoranza. Un’altra collega della lista di maggioranza ha trovato interessanti e giuste le nostre proposte di trasparenza dei bilanci e di regolamento che argini l’accumulo delle cariche, fonte di lobby. Così’ siamo passati in maggioranza. E per fare le cose in cui credi hai bisogno di avere potere…o no? O le cose credi che te le regalino?
Grazie Alessandro! per il tuo impegno e la chiarezza comunicativa, un impegno che ci permette di vedere che non tutto va nella stessa direzione!
Credo che gran parte di questa gente sia lí per l’incapacitá degli psicologi a fare gruppo, ma articoli come questo ci danno una speranza. Se vogliamo che vadano a casa ci dobbiamo attivare per mandarli a casa…grazie ad altrapsicologia per gli sforzi fatti in questa direzione..
Rispondo come Bersani, che ho avuto modo stimare, anche se si può non essere d’accordo sulla linea politica: “o da mozzo o da timoniere io la nave non l’abbandono”….Sarò lieta di vederti prendere il mio posto di consigliera di minoranza. E’ giusto, forse è nell’ ordine delle cose. E’ anche ora che i giovani imparino a far andare avanti le istituzioni, portando proposte nuove. Mi piacerebbe si trattasse però di passaggio del testimone, in modo che l’esperienza dei vecchi venisse raccolta, per poterla trasformare, dai giovani. Quindi comunque vadano le cose, magari da mozzo, sarò lì a dare una mano.
caro Lombardo,
mi sembra che come al solito (e dire che spesso mi sei simpatico) racconti le cose in modo fazioso, in modo che chiunque possa gridare allo scandalo. Il gruppo di minoranza di cui faccio parte ha fatto precedere la propria sfiducia all’esecutivo del Consiglio dell’Ordine da una serie di motivazioni di cui ti guardi bene di fare parola. Se sei interessato, o altri sono interessati, a saperne di più (le cose stanno in modo più articolato di come le descrivi, e forse in queste motivazioni riconosceresti qualche ragione anche da te condivisibile) vai a vedertele sul sito di Insieme per la Psicologia. Per favore, per essere convincente, prova a cambiare i toni.
leggerei volentieri le motivazioni del gruppo di minoranza… ma dove sono? Nel blog no, l’ultima notizia è datata 2012 e nemmeno nella pagina Facebook… in quanto al sito citato, google non lo rileva.
Appunto!!! Dimostrazione che l’unica informazione puntuale arriva da ap!
ci stiamo lavorando….l’informazione, quando è articolata, richiede tempo
nn ho trovato niente rispetto alle vs motivazioni sul sito puoi essere piu precisa perchè se no non capiamo niente
grazie
Ma dove stanno queste motivazioni? almeno l’educazione di metterci un link, nel commento della collega Fenoglio: se uno accusa di faziosità l’autore di un articolo, e paventa l’esistenza di altre cose che l’autore non dice, sarebbe il minimo postare il link, anche perché non si trova nulla con la ricerca in rete
Nemmeno un link riescono a postare e dovrebbero governare l’ordine?? :)))))) Ma per piacere! Sarah
stiamo preparando la cronaca del Consiglio e le osservazioni utili. Grazie per voler cercare di capire….ma siamo psicologi perchè? Per sentire una sola campana?
Le motivazioni sono state pubblicate ieri pomeriggio su facebook (a grande richiesta…). Sono abbastanza generiche e perciò ovviamente condivisibili (“l’inflazione del “mercato” professionale, i percorsi di formazione, i rapporti intergenerazionali nella comunità professionale, le prospettive professionali dei giovani psicologi…”). I punti più interessanti trovo che siano “la presentazione di un bilancio consuntivo senza i tempi per un serio esame dei consiglieri, la mancata formulazione di una bozza di regolamento interno”. Ma, mi chiedo, doveva morire Blandino perchè si iniziasse a chiedere un regolamento?
sapessi quante volte lo abbiamo chiesto!!! Ma perchè non venite personalmente ai Consigli?
Esistono due livelli nella comunicazione…paradossalmente voi consiglieri psicologici continuate a rispondere sul piano del contenuto, dimostrazione che non avete gli strumenti per comprendere e per leggere alcune dinamiche che stanno emergendo nella vostra base. Non è l’articolo il vostro problema ma otto anni di scelte opinabili e spesso controproducenti. La ragione è semplice non conoscete il significato della libera professione e le competenze che uno psicologo deve oggi possedere per affrontare il mercato del lavoro. Con molta serenità quando il management di un’azienda commette errori su errori va a casa, non vedo perché questa regola, che funziona nel mondo reale, non si possa applicare alla nostra realtà.
Sì, il problema che citi è importante. Ma la categoria ha diverse anime, e occorre vedere i problemi da diverse prospettive. Pensiamo magari a che cosa si può fare per i giovani liberi professionisti. Se abbiamo forzato la mano al Consiglio è proprio perchè non si riusciva mai a fare discorsi di questo tipo, di largo respiro, a parte l’Ordinaria amministrazione. Trovo però che sia controproducente mettere nello stesso calderone una maggioranza che ha evitato il dibattito (anche solo riunendo il Consiglio troppo poco) e chi invece ha cercato di cambiare le cose. Il Consiglio non è un Consiglio di amministrazione, ma un parlamentino, con qualche variante. C’è una maggioranza e una minoranza. Sarebbe anche importante che dicessi che cosa di quello che è stato fatto invece ti è parso utile, e questo anche da parte della maggioranza, perchè no?
Quali proposte per i liberi professionisti avete elaborato in questi anni? Immagino che avrete lavorato su questi temi e ora che siete maggioranza potrete subito attuarli.
Vale la pena combattere certe battaglie? Sulla merda versata nel campo è meglio non cercare di far pulizia, ma provare a seminarci su così che quando la pianta è cresciuta le carogne nel frattempo faranno letame!
Brrr…..sì, vale la pena, anche se sono piccole cose ma significative, tipo trasparenza dei bilanci, con relativi allegati, e tempo per visionarli. Tipo regolamento che ostacoli l’accumulo delle cariche….ti pare poco?
Allora buon divertimento, Maria Teresa.
A me sembra però che mentre facciamo i conti, quelli che contano se ne fregano delle nostre polemiche e si barricano dietro quelle vesti istituzionali così care alla cultura normativa delle correnti dominanti della nostra cultura professionale che per il volgo si traduce in “potere senza se e senza ma”.
A me pare, dopo infiniti bracci di ferro in un istituto la cui nascita avevo osteggiato ai tempi in cui tutto quello che c’era si chiamava SPI e che già non era bello ma neppure così brutto, che il vero limite è la mancanza di culture alternative.
Perché, fino a che non hai un nutrito gruppo concorde attorno ad una linea puoi solo fare contrapposizione. E se questa è servita ad aiutare a chiudere la stalla dell’ENPAP purtroppo solo dopo che la maggior parte delle vacche erano – per la seconda volta, tra l’altro – scappate, dove la vera campagna elettorale contro l’hanno fatta i comportamenti stessi di quelli di prima che ora stanno intanto mangiando le bistecche, altrettanto semplice non sarà ribaltare il gruppo dirigente che si autoincensa con i bocconiani a tutela delle corporazioni di nicchia e che invece fanno orecchie da mercante in quello squallido convegno corporativistico di qualche mese fa di fronte ai problemi dei giovani privi, non solo di occupazione, ma soprattutto di punti di riferimento professionali, disattesi da questa congerie di vecchi psicoburocrati dei quartieri alti.
Per questo, più che controllare e criticare occorrerebbe occupare, ma per farlo bisognerebbe contare su un numero sufficiente di colleghi impegnati che condividano identità e strategie. Perché queste, per quanto squallide, gli altri le hanno e per questo la gente poi li vota, perché le loro mani in pasta offrono delle speranze tutte italiane. E una speranza è sempre meglio di un lutto o di una guerra che ormai ben pochi hanno fiducia per combattere
il convegno a cui fai riferimento presentava una ricerca fatta dalla bocconi tesa a dimostrare (soprattutto all’ambiente medico e a quello degli amministratori alle prese con i tagli alla spesa) che utilizzare gli psicologi conviene, fa risparmiare la sanità. Anche io non sono entusiasta della cultura bocconiana…penso anche gli psicologi sappiano a loro volta fare ricerca. Tuttavia l’intenzione era questa, promossa da colleghi che di sanità se ne intendono. Partecipare avrebbe dovuto servire anche ai giovani per comprendere meglio le obiezioni di chi governa la sanità, e magari avere delle pronte e documentate risposte….
Io invece li conosco da decenni e anche le loro consumate ricerche preconfezionate. Ma il punto non è quello: la natura della ricerca è la stessa della riunione qui contestata, ossia protezionismo. Essenzialmente di chi c’è dentro e della lobby sindacal-sanitaria.
Il tutto nella totale indifferenza verso innovazione, cambiamento, alternative, dibattito, ricerca… in breve futuro e giovani. Categoria, quest’ultima che sembra fregarsene mostrandosi assolutamente conservativa e spesso collusa con questi baronetti di seconda mano. Essendo ormai un vecchio e per di più ostile alle mafie sanitarie da sempre la cosa mi tocca poco e neppure avrei più bisogno di pagare il pizzo annuale, ma se dopo tanti anni la professione fosse meglio rappresentata forse proverei più speranze nel suo futuro, perché al momento sono più innovative le tanto vituperate professioni non regolamentate, perché, al di là dei business formativi, almeno sono meno sozze di istituzionalismo e potere.
Accidenti, agghiacciante: lo specchio fedele di quella che è la politica a livello nazionale in questo momento. Insomma, il nostro Ordine è riuscito a ricalcarne alla perfezione i tratti patologici… quello che è incredibile è che siano stati in grado di creare una situazione di ancor maggiore immobilità rispetto a prima di questa riunione… tutti in scacco.
stiamo provando a cambiare le cose, ad avere un Ordine che lavori per obiettivi all’altezza dei problemi che stiamo vivendo. Per questo occorre un cambio nell’esecutivo, che non è mai “spontaneo” (anche se, ti assicuro, i conflitti aperti sono difficili da sostenere, anche emotivamente)
VIENI ANCHE TU AI CONSIGLI DELL’ORDINE!!!!
Basta con sta gente!!!
davvero? Ma se non sei ben informata, come fai a sostituire quelli di prima?
Apprezzo molto la cronaca che ci portate dai consigli, non potendo sempre partecipare è utile poter avere un feedback di quello che avviene.
Tuttavia, non avendo una posizione politica precisa rispetto ai partiti del nostro ordine, mi sento di dire che uno psicologo dovrebbe guardare ai fenomeni con meno “determinismo”, passatemi il termine, e maggior complessità e articolazione.
Di quello che capita tu ci porti una lettura DEFINITA, una VERITA che deduci da quello che capita e questo per me è molto strano. Determinare quello che sta capitando “dietro” ciò che vedi è semplicemente impossibile, lo puoi solo ipotizzare e con i tuoi filtri.
Lo dico, pur apprezzando il lavoro di Altrapsicologia, perchè il livore non so quanto ci sia utile.
Buon lavoro!
Grazie per il lavoro che state facendo! prima nessuno ci informava!
ma perchè non cerchi anche di sentire con le tue orecchie? Sei sicura che l’informazione possa essere completamente delegata? Sei sicura che chi ti informa non abbia anche i suoi propri obiettivi?
Mi spiace ma seguo AP da tempo e sono stati gli unici a far qualcosa …sono stufa delle solite chiacchiere e delle proposte che provengono dai soliti gruppi noti. Lory
Grazie Alessandro per il resoconto. Mentre leggevo, ho avuta la sgradevole sensazione di essere a Bali, osservatrice di un combattimento di galli spennacchiati e non a Torino intenta ad informarmi su cosa si discute per la salvaguardia di una professione, la mia professione. L’interesse per gli iscritti è davvero il grande assente. Il 6 maggio dovremmo essere presenti tutti, altro che non far uscire dalle quattro mura i loro capricci.
sei sicura di avere capito che cosa stiamo cercando di realizzare, per tutta la Comunità degli psicolgi, noi della lista di minoranza, per anni schiacciati da una maggioranza che rifiuta il confronto su questioni quali bilanci trasparenti e regolamento?
che vergogna !!!!!
a casa devono andare!!! a casa!!! e noi psicologi, non assunti a tempo indeterminato, non legati a lobbies politiche, a cricche, gangs o clan, noi dei contratti a progetto, dei “non contratti”,del volontariato “obbligatorio, del “non retribuito” ad oltranza, quando andremo a votare per l’ordine ci dovremo ricordare di queste e mille altre nefandezze fatte da questi incapaci!!!!
E’ ORA DI CAMBIARE VERAMENTE!!!
Caro Alessandro e cari “altri psicologi”, che quanto avvenuto la scorsa seduta sia stato poco edificante mi trova d’accordo. Credo che le questioni sottostanti non siano tutta immondizia, come traspare dal resoconto ma, in una logica di confronto politico, ci stanno anche le iperboli e le informazioni parziali…
Un unico appunto ( e tu sai che lo avrei fatto) credo di essere abbastanza noto (nel bene e nel male) come uno dei principali avversari della connotazione corporativistica e autoreferenziale rappresentata dall’AUPI. Per cortesia, accusami di tutto ciò che credi ma non di essere colluso o, peggio, integrato a quella roba lì…Sono anni che li contrasto e ci litigo in tutte le sedi (e loro con me). Condivido l’esperienza ordinistica (e lo sottolineo, solo ordinistica non ENPAP, a cui non sono neppure iscritto, in qualità di professore universitario) con alcuni colleghi che fanno riferimento all’AUPI. La lista con cui mi sono candidato (e che mi ha eletto) era (ed è) composta da TUTTE le componenti della professione di psicologo (Liberi Prof., dipendenti, disoccupati, convenzionati, specializzandi, ed universitari) fra questi anche 2 (DUE!!!) iscritti AUPI. Grazie dell’ospitalità nel blog.
alessandro
Mi spiace molto leggere che lei Prof.Zennaro (che apprezzo e stimo) riduca coloro che sostengono un cambiamento come “altri psicologi”. Rifiuto questa etichetta riduttiva in quanto libero professionista che come tanti si confronta ogni giorno con un mercato complesso, difficile e che richiede un pragmatismo assente in coloro che gestiscono da anni l’ordine. Alcuni progetti da voi proposti si sono rilevati addirittura controproducenti per i colleghi psicologi che non hanno la fortuna di godere delle garanzie e delle tutele del classico posto fisso. Pensate che sia sufficiente oggi spiegare le motivazioni di questa mozione per risolvere tutto? Il problema non è l’articolo scritto dal collega ma otto anni di una gestione che ha prodotto una spaccatura incolmabile tra voi decisori e la base. Ma la cosa che sorprende è che non avete nemmeno gli strumenti per rendervi conto del cambiamento in atto nella base. Definiteci colleghi, clienti ed iscritti da tutelare e non altri psicologi. Personalmente non sono iscritto nemmeno all’associazione.
Alessandro, mi permetto di correggerti. I consiglieri della (ei fu) maggioranza in quota Aupi sono tre. Barcucci, Marenco, Serra. Tutti e tre hanno ruoli dirigenziali nel sindacato dipendenti pubblici Aupi e, sempre gli stessi, corrispondono alle 3 cariche attualmente in carica nell’ordine Piemonte: presidente, segretario, tesoriere. Non mi sembra quest’ultimo un particolare di poco conto non credi?
Scusa se insisto, Alessandro, ma non è così. Il presidente Barcucci non riveste e non ha mai rivestito ruoli nel sindacato Aupi. Purtroppo ha scelto, recentemente, di schierarsi con questi in merito alle elezioni Enpap (dal mio punto di vista inspiegabilmente, ma tant’è). I dirigenti Aupi nella lista erano e rimangono due: Serra e Marenco. Penso che per chi si candida a gestire un’intera comunità professionale la presenza di due figure rappresentative di quell’area, a fronte di altre 13 ad essa estranea, sia una scelta equilibrata.
A.Z.
Debbo darti ragione Alessandro. Diciamo però che i fatti parlano da sé e non solo per la questione Enpap.
Alessandro, la “logica di confronto politico” mi sembra impari. Il fatto è che troppi soprattutto fra i giovani non ricordano che Foucault aveva ribaltato la formula clauseviziana dipingendo la politica come la guerra in tempo di pace, e così non sono consapevoli che quel manipolo di burocrati da circa 15-20 anni almeno si è dipinta come quel potere che difende gli interessi degli psicologi mentre ha sempre difeso i privilegi di quelli che li hanno ottenuti a dispetto degli altri. Per questo non ne posso più di sorveglianti sanitari e funzionari del Komintern: ben vengano allora le professioni non regolamentate, la libertà di pensiero e di pratiche e l’innovazione, veri nemici di questi clan istituzionalisti, da un lato, e spazi praticabili per i giovani anche psicologi meno dipendenti dai vecchi rinoceronti vestiti da Dottori, da Sindacalisti o frequentemente da Dottori Sindacalisti, da Sigmund Bonanni.
Grazie Alessandro per la tua costante presenza sul campo. Un ulteriore riconoscimento per il fatto di condividere con altri quanto vedi e senti, perchè permetti un confronto e stimoli a porsi delle domande, cosa che evidentemente non hanno interesse a fare coloro – almeno alcuni – che governano il nostro Ordine. Ti dico di più: ben venga la tua “faziosità”, se questa stimola chi di dovere ad esporsi, fosse anche solo per chiarificazioni sulla propria posizione, intellettuale e politica.
Guarda: la presenza, il sentire con le proprie orecchie, l’informarsi (perchè stare solo a sentire non basta, occorre chiedere e informarsi) , non è delegabile
Sono assolutamente d’accordo che non sia delegabile, detto questo, perchè esistono degli organi di rappresentanza però? O ti aspetti di vedere tutti gli iscritti all’ordine partecipare? Guarda, magari! Ma…dove li mettete se quando si organizza un forma mentis con isctitti superiori a 30 vaghiamo per la città alla ricerca di un posto che ci ospiti? Chissà a spese di chi non abbiamo una sede idonea… Detto questo, mi fa piacere sentire la tua voce che partecipa al dibattito, e te ne dò merito, ma davvero non era possibile fare una comunicazione trasparente con gli iscritti? Perchè attendere/delegare un “Altro Psicologo” per una cronaca delle diatribe interne? Che ci sia una spaccatura tra mondo reale e mondo dell’ordine, penso tu possa darmene atto, un ordine che come la politica nazionale, non sa nemmeno cosa facciamo: io c’ero al seminario Psicologia e Diritti Umani: noi siamo quella gente lì, e guarda chi erano i grandi assenti. Personalmente apprezzo il lavoro che fai e leggo la tua presenza in questo spazio come un voler partecipare al nostro desiderio di cambiamento, ma un piccolo spazio di indignazione ce lo devi concedere…Se poi avessi voglia di spiegarci bene, dal tuo punto di vista, cosa sta realmente accadendo e su cosa siete spaccati, penso che molti di noi siano interessati, tenuto conto che la nostra presenza ai consigli non prevede una partecipazione, ma solo un’audizione.
In effetti il proclama politico “venite tutti ai consigli” è molto populista ma inattuabile fattivamente (già questo è un’ottima cartina tornasole dell’approccio scarsamente pragmatico ai problemi della professione, ma non voglio entrare in sterili polemiche). Mancano gli spazi e concordo con Lisa i nostri rappresentati votati devono prendersi l’onere di governare l’ordine. Noi di AP seguiamo da tempo i consigli per offrire un servizio agli iscritti, sarà una visione parziale, di parte… MA NESSUNO PRIMA DI AltraPsicologia aveva avuto questa idea! Noi di AP abbiamo deciso di anteporre competenze e passione alla vecchia ed antiquata politica professionale. I tempi sono cambiati, oggi dobbiamo far fronte ad una congiuntura economica molto complessa e per fare questo servono persone in grado di saper affrontare questa delicata situazione con decisione, assertività e motivazione. Non vorrei mai trovarmi ad dover affrontare una tempesta su una nave barcollante e con un equipaggio che litiga per decidere chi deve stare al timone…
cara Lisa, non ci siamo “spaccati”. La minoranza è diventata maggioranza. La minoranza, alla quale appartengo, sta provando a realizzare alcune delle cose che restavano inascoltate. Tutto qui. sono cose apparentemente banali, ma della massima importanza, come la pubblicazione di bilanci dettagliati, un lavoro più intenso (sì, riunirsi di più), un regolamento, sempre proposto, mai messo all’ordine del giorno in una posizione che consentisse la disussione. Ci siamo stufati e abbiamo reagito. Certo non abbiamo davanti molto tempo (le prossime elezioni saranno a dicembre), ma per quanto possibile cerchiamo di cambiare alcune di queste cose. Gli enormi problemi che i colleghi portano al Consiglio hanno bisogno di una squadra di persone che si concentri in modo quasi esculsivo sui problemi medesimi. Non si può fare se i membri dell’esecutivo hanno troppe cariche, ed è per questo che c’è bisogno di un regolamento che impedisca questo, ad esempio. State anche attenti a non investire il Consiglio di poteri che non ha, ad esempio quello di trovare un lavoro ai giovani. Sono perà d’accordo che va fatto molto di più per lanciare la professione dello psicologo e soprattutto per coinvolgere i colleghi nel formulare strategie e scelte. Io a questo ci credo proprio. Il mio invito a venire è sincero e credo realizzabile. Se non ci sono spazi sufficienti vuol dire che si provvede. Dal basso inoltre si possono mandare indicazioni, richieste di incontro, ecc. Attenzione invece alla delega totale, e questo sempre, in ogni caso. Spesso chi vuole sostituirsi a un “gruppo dirigente” lo fa anche per motivi suoi: o sbaglio? Magari sono anche motivi comprensibili e legittimi, ma vale la pena dare sempre una controllatina. Comunque ciao!
Grazie per le informazioni che ci invii, sempre più repellenti.
L’ordine in questi anni è stato in latitanza, specialmente per noi che viviamo a Verbania.HO PIù VOLTE esposto il mio disagio per un ordine che ci ‘chiama’ solo per votare i loro personali interessi….
poi quando chiedi informazioni in segreteria non sanno, non possiono..
DOVREBBERO VERGOGNARSI!
No, non mi vergogno. L’Ordine è anche confronto politico, mai “di velluto”. Se lo fosse, parleresti forse di inciucio. Noi lista di minoranza cerchiamo di farci sentire, e avendo per la prima volta la maggioranza, di realizzare alcuni degli obiettivi per cui ci siamo candidati.
Grazie ! Non capisco perché se qualcuno si prende la briga di informare i colleghi debba subito passare per “fazioso”…
Se non fosse per chi come Alessandro si presenta in prima persona e si prende carico di informare i colleghi su quanto succede in consiglio, noi quali informazioni avremmo da parte loro? Sembra che all’ordine si smuovano solo quando devono difendersi. Quando devono difendere noi e la nostra professione invece dove sono?
“Nulla al mondo viene temuto tanto come l’influenza di uomini che sono mentalmente indipendenti”
Sicuramente si muovono anche quando devono chiedere soldi agli iscritti!!!! Eccome se si muovono!!!!
Sei informata delle cose decise dal Consiglio circa la quota di iscrizione quest’anno? Sei informata su chi decide la quota di iscrizione? Sei informata su quali sono i compiti dell’Ordine per la tutela degli utenti e degli iscritti? Hai proposte concrete?
Per leggere i veri contenuti della mozione presentata il 22 aprile 2013 il link è: https://www.facebook.com/insiemeperlapsicologia
Cara collega mi sorprende che anche lei insista nel giustificare una scelta che, anche se fosse passata inosservata, non avrebbe cambiato nulla nell’immagine negativa che la maggior parte degli iscritti ha dell’ordine e della vostra gestione. Credete davvero che la colpa sia del collega? Ormai è tardi per correre ai ripari, la frattura è talmente profonda ed insanabile che pare paradossale che non siate in grado di percepire questo cambiamento in atto. Sono deluso anche dalle vostre risposte perché sottolineano con quanta superficialità interpretate fenomi complessi come quelli che stanno attraversando la professione.
se dici che non capiamo niente, prova a spiegarti. Capisco che sei deluso. Che la vita professionale che ti si prospetta è una strada in salita. Ma la guerra tra le generazioni sei sicuro sia la strada più utile? Non ti sembra un po’ adolescenziale? Se invece discutessimo la cosa, da adulto ad adulto?
Davvero strana la comunicazione su web ora mi scopro adolescente! Magari…invece gli anni si fanno sentire. Non sono deluso della vita professionale ma di chi gestisce la professione da anni riempendo un vuoto incolmabile di proposte con il solito attegiamento politico vetusto e lontano dalla quotidianità. Mi sembrava di essermi già posto in una dimensione adulta, ma mi sorprende invece questa ansiosa rincorsa ad avere sempre l’ultima parola, a dover spiegare ed educare perché i colleghi “non hanno capito” (un po’ svalutante come atteggiamento o no?). Ma siamo proprio sicuri che i colleghi non abbiamo le risorse cognitive ed emotive per comprendere le tristi dinamiche del consiglio e le motivazioni che sottostanno a diverse scelte? Onestamente sto dalla parte dei giovani perché in loro vedo ancora un barlume di voglia di cambiare e l’assenza della paura di perdere uno status politico.
I veri contenuti…sono che l’ordine latita da anni maggioranza, minoranza. Prima di ap nessuno scriveva nulla. La verità è questa. Continuate così!!! Sarah
Condivido. AP è uno stimolo a una dialogo e a una partecipazione più estesi. Come minoranza ci siamo a lungo sentiti soli, ora molto meno. Ma dobbiamo lottare con l’informazione faziosa e sommaria. Ma anche questo ci sta. Però non delegare, partecipa in prima persona anche tu. Anch’io in passato ignoravo l’Ordine. Sono stata eletta, ho visto le cose dall’ interno. Questo ha arricchito il mio modo di vedere le cose, ho più informazioni, e so meglio e più precisamente per che cosa lottare e come. Se vuoi davvero essere utile alla Comunità degli psicologi, partecipa, non accontentarti della prima voce che urla al microfono dando fiato a emozioni di scontento e protesta che da soli non bastano.
Ho visitato il vostro blog e sono rimasta sorpresa da un particolare… Vi siete sentiti così soli che per un anno non avete più scritto nulla…poi improvvisamente…mah! Guarda che caso…per costruire un rapporto di fiducia ci vuole tempo molto tempo 😉 Ora improvvisamente emergete da un lungo silenzio per condannare chi si espone e ci informa da tempo su quello che succede all’ordine. Non ho parole… che tristezza.
Mi sembra che i nostri consiglieri vogliano far passare l’idea che il fine giustifica i mezzi! Ma davvero pensano che beviamo che sia un servigio per noi iscritti bloccare l’ordine rischiando il commissariamento a pochi mesi dalla fine della consigliatura? Ma fateci il piacere!
se vai a vedere abbiamo approvato tutto quello che serviva a non bloccare l’Ordine, tipo l’approvazione dei nuovi psicoterapeuti, o dei nuovi iscritti. Non abbiamo nessuna intenzione di bloccare l’Ordine, anzi, vogliamo che funzioni davvero!!!!
Più che altro perché continuate ad usare questo spazio? Ok il dibattito e il confronto ma siete sul blog di AP e forse esistono anche dei limiti nella comunicazione su internet. Le persone che fanno riferimento a questo sito si riconoscono nei valori di ap e considerano ap una fonte affidabile e in grado di tutelare la professione. Non credo che nessuno di coloro che scrivono qui verrebbe sui vostri spazi a criticare, commentare al limite dello spamming. Sarò un romantico ma considero il web uno spazio ancora da preservare da certi utilizzi che trovo poco gradevoli. Per cortesia siamo tutti adulti pensanti e in grado di sapere dove reperire le informazioni non bambini da educare al pensiero unico.
Una volta si era soliti “arrampicarsi sugli specchi”…ora ci si arrampica sui post di facebook
Ok ho letto la vs mozione di insieme x la psy ma solo ora vi accorgete della situazione in cui versa la psicologia? Solo ora?????? Un po’ in ritardo no? Un po’ di serietà non riproduciamo le polverose dinamiche politiche italiane. Troppo tardi, troppo tardi ormai…anni di politiche disastrose, NESSUN RISULTATO!!!
ma che ragionamento è “troppo tardi”!? Prima non avevamo la possibilità di farlo. Avremmo potuto scegliere di vivacchiare. Abbiamo scelto di provarci. E tu lo butti dalla finestra? Non ci sarà di mezzo qualche tensioen generazionale?
Diciamo che in vista delle elezioni che ci saranno a fine anno, Fenoglio & C., volendo mettere i propri pupilli, hanno “approfittato” della morte di un consigliere per dare una spallata…
Infatti Fenoglio scrive … “prima non avevamo la possibilità di farlo”…
Studiare tanto e ridursi ad applicare una semplice locuzione medioevale “Mors tua vita mea”….
Ecco ora è tutto chiaro…siamo alle solite 🙁
Cara collega per costruire fiducia con gli iscritti servono anni di duro lavoro. Non basta una mozione per coprire la gestione disastrosa che ha caratterizzato il nostro Ordine in questi otto anni. La verità è questa a prescindere dal tema del dibattito che onestamente mi appassiona poco.
ma se fossi tu a gestire l’Ordine, che cosa ti appassionerebbe? Il Consiglio si deve occupare di cose “terra terra” ma indispensabili, come i disciplinari (che tutelano i clienti), la formazione continua, i servizi agli iscritti (da migliorare) ……se veramente vuoi essere al servizio della nostra comunità occorre lavorare sodo, di continuo e magari a volte anche annoiandosi un po”…..
Credo che in alcune occasioni sia necessario prendere una posizione chiara e netta ed avere il coraggio di esprimere le proprie posizioni. Questo per evitare ambiguità a cui purtroppo la nostra professione deve da tempo convivere. Il linguaggio può apparire diretto e critico ma è il segnale di una vitalità e di una chiarezza di intenti ed obiettivi. Per questo sostengo AltraPsicologia in questa attività di tutela di no i liberi professionisti per troppo tempo dimenticati da coloro che hanno gestito negli ultimi anni l’ordine. Mi fa sorridere questo goffo tentativo della ex minoranza che solo ora trova la forza di farsi sentire attraverso un’azione che trovo però eticamente opinabile in quanto emerge solo ora dopo la scomparsa del Prof.Blandino e guarda caso con l’avvicinarsi delle elezioni. La vostra mozione è il solito mantra di promesse che ma verranno mantenute.
abbiamo cercato di non andare a uno scontro che ci avrebbe schiacciati e soprattutto ci avrebbe impedito di realizzare alcune cose utili a tutti. Abbiamo certamente troppo trascurato la comunicazione agli iscritti. Ma per tutto occorre tempo. Tieni conto che ciascuno di noi lavora, e che fare il consigliere è praticamente volontariato. Comunque, se ci sono proposte migliori e ce le dici, proviamo intanto a pensarci, e se è possibile attuarle.
Credo che il processo decisionale che ha condotto a questa scelta sia stato ampiamente spiegato. E’ anche importante saper accettare posizioni diverse dalle proprie o delle critiche che mi sembrano diretta ma pur sempre assertive. C’è un punto però che un po’ mi lascia perplesso quando affermi che “ognuno di noi lavora”. Nel gruppo di AP tutti noi lavoriamo (e tanto te lo posso garantire!!!) e senza ricevere nessun compenso ci dedichiamo OGNI GIORNO ai collegh*, scrivendo, informando, elaborando progetti innovativi, andando sul territorio piemontese ad incontrare direttamente colleghi, utilizzando gli strumenti online…Tutto questo in una modalità “low cost” e spesso senza budget o autotassandoci! E pensa personalmente trovo anche il tempo per fare del volontariato quello “vero” intendo. Sono un libero professionista da 13 anni è so che cosa significa affrontare certe sfide e certe difficoltà e senza avere mai potuto contare sul supporto dell’ordine. Non è un problema di tempo né di risorse ma di IDEE, PASSIONE, CREATIVITA’, CAPACITA’ DI FARE TEAM e DESIDERIO di produrre un CAMBIAMENTO che sia REALE e CONCRETO e che vada oltre i soliti sterili proclami a cui tutti ormai siamo abituati. Questa è AP, con tutti i suoi limiti , ma ci tengo a sottolineare questa cosa perché nel nostro gruppo ci sono tantissime persone che “lavorano” a questo progetto innovativo, dedicando tempo ed energie invece che lamentarsi e costruirsi degli alibi. Collegghi che oltre il lavoro riescono a dedicare tempo a questo progetto! Eppure sono anche loro “volontari” ma ogni giorno sono impegnati su tantissimi progetti diversi, lavorando per obiettivi e con una ricchezza di competenze e di motivazione che raramente ho avuto la fortuna di incontrare! Questo è il team di AP!
Se fare il consigliere è praticamente volontariato, fare lo psicologo è principalmente e quasi totalmente volontariato, anche grazie alla promozione continua della nostra figura come “gratuita”, spesso portata avanti proprio dal nostro Ordine. Per fortuna ci rimangono l’appoggio reciproco e la passione per la nostra professione. In questo gruppo si respira davvero la cooperazione, c’è davvero condivisione di risorse e tanta voglia di arricchire la nostra figura professionale anziché svalutarla e svenderla continuamente. La maggior parte della giornata dei membri di Piemonte è dedicata alla tutela e promozione della psicologia e non c’è nessuno che abbia dei guadagni per questo, anzi, come dice Igor ci autotassiamo per portare avanti le nostre iniziative. Le distanze tra Ordine e iscritti non dovrebbero ridursi solo quando qualcuno si sente tirato in causa e vuole difendere la propria posizione; il dialogo tra rappresentanti e rappresentati dovrebbe essere la prima cosa da portare avanti, e con continuità, in quanto la nostra attuale realtà è ben lontana da quella ideale.
Questo è lo spirito! Grazie, Igor!
condivido il tuo apprezzamento per il grande lavoro fatto da AP. Questo “volontariato” (forse un tempo si chiamava militanza) è una grossa spinta anche per noi più vecchi. Ma credimi, stiamo lavorando a pancia a terra a nostra volta, magari con toni un po’ più disincantati….
Quando la salute è monetizzata i giochi di potere sono inevitabili
Fazioso, di parte, capzioso, falso. Sono accuse che con regolarità vengono a galla ad ogni articolo, per non parlare delle ormai frequenti minacce di querela e di andare per vie legali.
A conti fatti, nell’ordine Piemonte, sono 8 anni (otto) che siamo sotto il regno di Aupi. I contrasti di quest’ultima consiliatura, non sono che la continuazione di quella precedente, a tutto discapito degli oltre 6000 iscritti. Nove consiglieri su 15 sono alla seconda consiliatura, il che significa che hanno la precisa responsabilità di ciò che é stato fatto e non fatto, nel bene e nel male.
Siamo in grado di pensare come faziosa, anche la non presa di responsabilità delle politiche di questi anni?
LETTERA APERTA AD ALTRAPSICOLOGIA
Ma cari colleghi, non siamo nemmeno in campagna elettorale!
Perché ritenete indispensabile inventare, manipolare, insinuare? Sicuri che sia questo un buon modo di fare informazione oppure di suscitare attenzione? Non è già abbastanza complessa e faticosa la realtà senza che sia necessario sovraccaricare di sospettosità e mistificazione?
Si apre l’antica domanda Cui Prodest? A qualcuno queste sollecitazioni delle viscere certamente serviranno. Forse per conquistare potere?
Però come referente del gruppo di Insieme per la Psicologia e in accordo con i colleghi, ritengo doverose alcune precisazioni che ovviamente vedremo pubblicate come smentite di quanto offerto in resoconto della seduta del 22 aprile, sulla base della consueta apertura al confronto di Altrapsicologia
Per quanto riguarda le motivazioni e i racconti di quanto accaduto lunedì 22 aprile rimandiamo alle osservazioni di chi ha assistito, e non c’era solo Lombardo. E rimandiamo al testo della mozione presentata (http://insiemeperpsi.blogspot.it/ oppure https://www.facebook.com/insiemeperlapsicologia).
Ma altro è doveroso:
PRIMA PRECISAZIONE:
LOMBARDO RICORDERÀ CHE, PRIMA DELLE ELEZIONI ENPAP e non appena sono stati definiti i candidati CI SIAMO INCONTRATI PRESSO IL SUO NUOVO STUDIO PER ASCOLTARE IL PROGRAMMA DI ALTRAPSICOLOGIA. Purtroppo mancava il secondo candidato piemontese, per motivi di famiglia ci è stato detto. Eravamo in 4. O meglio noi eravamo in tre e AltraPsicologia era in 1.
ANALOGAMENTE ABBIAMO INCONTRATO I COLLEGHI PIEMONTESI DI CULTURA E PROFESSIONE: quello era un gruppo, erano in 4.
IL GRUPPO DI INSIEME PER LA PSICOLOGIA NON ha un respiro nazionale, e non sappiamo se avrà interesse o forza per assumerlo. Però HA PENSIERI E OPINIONI E VUOLE SCEGLIERE CHI APPOGGIARE QUANDO CI SONO DECISIONI NAZIONALI DA ASSUMERE. SI CHIAMA ASCOLTO, ANCHE DIALOGO TALVOLTA. SERVE PER VALUTARE E SCEGLIERE, SI USA FARE COSÌ.
Il programma di Cultura e Professione ci è piaciuto di più. I candidati di Cultura e Professione ci sono piaciuti di più. Le sintonie erano maggiori così come la credibilità e la competenza. Abbiamo il sospetto che questo non sia piaciuto ai nostri piemontesi di AltraPsicologia, forse non è piaciuto proprio ad Altrapsicologia. Pazienza, saremo additati al pubblico ludibrio al grido di Robespierre “sulla rete…sulla rete…”. Ma abbiamo fatto una scelta di cui, a maggior ragione viste le costanti mistificazioni prodotte da Altrapsicologia Piemonte, siamo assolutamente convinti.
Quindi: NESSUNO DI NOI FA PARTE DI CULTURA E PROFESSIONE, NÉ SIEDE IN UN QUALCHE DIRETTIVO DELL’ASSOCIAZIONE. Valuteremo nei prossimi mesi come gli eletti all’ENPAP si muoveranno, come abbiamo sempre fatto.
SECONDA PRECISAZIONE:
COME SONO CAMBIATI I NUMERI: la metodicità della linea seguita dall’esecutivo ha reso intollerabile per una consigliera della maggioranza proseguire con l’appoggio dato, portandola quindi, a partire dalla vicenda ENPAP ad una linea diversa.
Inoltre dal 22 aprile è entrata in consiglio una collega del gruppo di Insieme per la Psicologia, prima esclusa per 1 voto e quindi pienamente legittimata nell’assumere il posto lasciato purtroppo vacante dalla perdita del prof. Blandino. L’esito elettorale quindi e non certo una triste vicenda umana della quale tutti abbiamo seguito con dolore il decorso, ha portato ad un cambiamento dei rapporti in consiglio.
TERZA PRECISAZIONE:
Forse la frase è ambivalente e non l’abbiamo ben compresa così preferiamo tradurla in italiano corrente e lineare. Anche perchè il riferimento alla Casa della Libertà lancia associazioni fantasiose.
E’ vero che il Consiglio (10 a 5 nel 2006-2009; 9 a 6 nel 2009-2013) non ha saputo darsi un REGOLAMENTO.
Ma LA MINORANZA DI “INSIEME PER LA PSICOLOGIA” LO HA CHIESTO, ABBOZZATO, PROPOSTO IN TUTTE LE OCCASIONI POSSIBILI. I NUMERI CONTANO. QUESTO È DATO DALLA LIBERTÀ DI VOTARE E DI ATTRIBUIRE MAGGIORANZE E MINORANZE. DI CERTO L’ATTUALE ESECUTIVO NON LO HA VOLUTO.
ALTRE LIBERTÀ NON NE VEDIAMO, SE NON QUELLA DI SCEGLIERE, OGNI VOLTA, SECONDO COSCIENZA.
QUARTA PRECISAZIONE:
L’OPPOSIZIONE AI PUNTI SUCCESSIVI ERA INEVITABILE a partire dalla votazione più grave di tutte, quella di opposizione al bilancio consuntivo. Grave per i tempi e le conseguenze. Ma ricevere un bilancio senza avere il tempo di studiarlo, come è sempre avvenuto e come denunciato da “Insieme per la Psicologia” in questi 3 anni, rientra nella logica di assenza di trasparenza che abbiamo denunciato. Nella mozione abbiamo chiesto una seduta per il 29 aprile. Tempi corretti per l’approvazione. Non è stata accettata. Il 6 maggio saremo ancora in tempo.
QUINTA PRECISAZIONE:
Battaglie inutili? LE BATTAGLIE COMBATTUTE IN QUESTO CONSIGLIO hanno fatto si che non avessimo anche noi una sede faraonica ad esempio, hanno fatto si che i partecipanti alle piccole iniziative che sono state avviate non venissero cooptati con il passaparola ma si potessero proporre e candidare, hanno fatto si che si avviassero ricerche spendibili istituzionalmente e Convegni di largo respiro. E altro ancora, ricavabile dai verbali.
LA PAROLA “POTERE” NON È TERRIBILE, se lo avessimo avuto avremmo cercato di non lasciar giacere decine di cittadini in attesa di risposte sui comportamenti dei colleghi, e non avremmo lasciato altri colleghi con l’ansia di un esposto presentato inappropriatamente. SE LO AVESSIMO AVUTO AVREMMO POTUTO FARE QUALCOSA DI PIÙ.
E poi, se il “potere” è così riprovevole, perché AltraPsicologia lo ambisce, lo sollecita, cerca voti e gestisce, come ora i soldi di tutti i liberi professionisti?
VOGLIAMO PENSARE CHE SIA PER FAR VIVERE MEGLIO LE PERSONE. PERCHÉ QUESTA È L’UNICA FORMA DI “POTERE” CHE RIUSCIAMO A CONCEPIRE.
Al termine un ringraziamento per il riconoscimento del tempismo: E’ vero è stato perfetto. Anche inevitabile e unico. Avremmo potuto vivacchiare per altri 8 mesi, sarebbe stato più semplice e comodo, o magari accettare una “tacitante” vicepresidenza. Invece CI SIAMO MESSI IN GIOCO PER CERCARE DI FARE QUALCHE ALTRO PASSO E PER LASCIARE AL PROSSIMO CONSIGLIO QUALCHE COSTRUZIONE IN PIÙ. UN REGOLAMENTO MAGARI, O ALTRO ANCORA.
Alessandra Simonetto
>>Ma cari colleghi, non siamo nemmeno in campagna elettorale!<
Cara collega sono il secondo candidato piemontese (eletto insieme ad Alessandro al CIG Enpap), ho riflettuto molto prima di scrivere questo post. In quel periodo un grave problema di salute aveva colpito un mio familiare, non entro nei dettagli pubblicamente perché sono questioni personali.
Cari colleghi di ‘insieme per la professione’,
io non vi conosco, ma abbiamo deciso di pubblicare ugualmente questa lunga replica sul nostro spazio web. Come dire, vi stiamo ospitando in casa nostra in nome del dibattito. Questo implica da parte vostra la cortesia di non pretendere la pubblicazione senza moderazione, a mo’ di sfida, di non esagerare ne con la lunghezza e nemmeno con le accuse, e di non usare questo spazio per proclami politici. AP fa da sempre informazione, e ogni informazione – compresa la vostra portata qui – è di parte. Ma quando è ‘troppo’ di parte, è ora di aprirsi un proprio blog e di popolarlo.
Be’ che dire… a queste forme di sciacallaggio politico ormai dovremmo averci fatto il callo. Capitò la stessa cosa in Lombardia quando mancò il nostro amico Giuseppe Tessera, e la minoranza divenuta numericamente maggioranza tentò il colpo di spugna e cominciò a pretendere cariche. Fa sempre riflettere il fatto che colleghi, alcuni stimati professionisti, che dovrebbero ben conoscere certi tipi di sofferenze e capire meglio il contesto emotivo e situazionale in cui agiscono, dimostrino una pochezza interiore spaventosa ed agghiacciante. E fa concludere che chi agisce così, non è di certo interessato al bene di nessuno, tranne che al proprio personale, senza alcuno sguardo verso l’esterno, verso la professione e verso quei colleghi che hanno la pretesa di dire di rappresentare. La cosa però divertente di questo è che non conoscono nemmeno la legge istitutiva della professione e pur essendo all’Ordine da vari anni, ignorano totalmente che non si possono sfiduciare le cariche regolarmente nominate nel Consiglio, neanche se lo dice il regolamento di un altro ordine. Non si potrebbe fare nemmeno se lo dicesse quello dell’Ordine in cui sono Consiglieri, nemmeno se lo avessero 🙂
.IL giudizio sommario è dato, facciamo tutti schifo…Mi sembra che hai già espresso un giudizio a priori, e che qualsiasi cosa si dica lo riconduci al pregiudizio formulato….addirittura esprimi una valutazione morale…..E’ davvero sconfortante. Non mi permetterei mai di dare giudizi del genere su di te, che nemmeno conosco. Invece tu pensi di conoscere me e chiunque altro veda le cose da un altro punto di vista e cerchi un dialogo, anche aspro, ma che non mette in discussione la persona, ma ciò che fa, o una opinione. Questo è davvero antipsicologico….
Figurati, mica parlo di te. Parlo di avvenimenti come questi e delle persone che si comportano in quei contesti in certi modi. Ed è mio diritto dare un giudizio. Da quando in qua è vietato? E’ vietato solo perchè qualcuno si sente punto sul vivo? E allora poichè ti senti punta sul vivo, ti senti nella posizione di chi può dare insegnamenti moralisti? Ma per favore… Assumersi la responsabilità delle proprie azioni e delle conseguenze che queste hanno, accogliendo anche il peso dei giudizi negativi che ne possono scaturire, significa essere adulti . E’ troppo comodo pretendere gli applausi ma dire che le critiche non valgono perchè son giudizi sulla persona, questa è roba da bambini!
Inizio a pensare che questo sia uno sterile dibattito per nulla interessante per i colleghi che vivono situazioni complesse sul piano professionale. Questo è il mio ultimo intervento dato che preferisco dedicarmi ai tanti progetti che stiamo realizzando come AP soprattutto in vista di una data importante per noi (il 28 maggio 2013). È solo passione, senso di appartenenza ed esperienza accumulata negli anni a contatto con le difficoltà professionali. Un esperienza che fortifica e dopo oltre 13 di libera professione sento il dovere di trasferire questo attraverso qualcosa di concreto… Perché i giovani colleghi possano avere quel minimo di servizi, di tutela e di supporto che l’ordine non mi ha mai dato in tutti questi anni. Mi appassiona poco questo dibattito, sono abituato a negoziare, discutere ma anche soprattutto a prendere decisioni. Per spirito di appartenenza voglio costruire un’alternativa con AP e con il nostro gruppo che avrà tanti difetti ma non ha paura di esporsi e di contrapporsi in modo assertivo e soprattutto adulto. Siamo un gruppo di professionisti che lavora per un cambiamento perché non ha dimenticato che il valore di costruire un futuro diverso passa attraverso una partecipazione attiva. Con questo vi saluto e confesso la mia stanchezza per questo dibattito. Lo scambio online ha le sue regole e credo ancora in quella netiquette che richiede che un forum sia moderato e che prima di entrare in casa di altri sia necessario bussare. Non sarei mai andato sul vostro blog in questo modo. Chi modera vi ha dato fin troppo spazio ma proprio questo vi dimostra l’apertura di AP …spiace che non vi siate accorti di questo. Immagino che sia solo da imputate ad una scarsa confidenza con gli strumenti 2.0 ma questo è un altro discorso.
grazie per l’ospitalità colleghi e buon lavoro, in ogni caso
ecco brava vai a lavorare!!!
forza ap!!!
e mi ripeto.. a casa!!!