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Come direbbe qualcuno più famoso di me “io sono ancora qua…e già!”
Ormai sono mesi che cerco di leggere i verbali redatti dall’Ordine Puglia ma penso che a breve mi darò alla ricerca di qualcosa di più semplice, tipo la pietra filosofale o il significato della vita.

Ad aprile vi avevo informato dell’inizio di questa fantastica avventura (cosa fa l’Ordine Puglia) e oggi sono qui a scrivervi la seconda e terza puntata della saga.

Alla mia prima richiesta di visionare verbali e delibere mi risposero che sarebbero stati pubblicati entro il 20 marzo, ma attesi invano, così, a fine aprile, ho inviato la seconda richiesta …

Il 17 giugno (una velocità da fare invidia a Bolt) la segreteria mi risponde che la mia domanda è troppo generica: non posso chiedere di vedere tutti i verbali e le delibere perché in alcuni di essi sono contenuti procedimenti disciplinari; quindi, per tutela della privacy dei colleghi coinvolti, tali parti del verbale non possono essere visionati. “E ci mancherebbe!” ho esclamato davanti al pc appena ho letto la risposta.

Qualcosa però le nostre richieste hanno portato visto che dopo qualche tempo sono apparse le delibere sul sito dell’ordine.

“Meglio tardi che mai!” direte, ma francamente a me non basta.

Quello che si vede è sostanzialmente un sunto di ciò che si è deciso, mentre a me piacerebbe vedere anche come si è deciso, chi ha deciso, come hanno votato etc.

Ho provato quindi ad inviare una nuova richiesta dove specificavo quali erano i verbali che intendevo visionare e di eliminare tutto ciò che riguardava procedimenti disciplinari nei confronti dei colleghi. La risposta si è fatta attendere il solito mese (per inviare una pec è previsto un periodo di incubazione di 28 giorni) e con mio sommo stupore mi danno un appuntamento!
Alleluia!

Gli appuntamenti in realtà sarebbero tre: ovvero avrei dovuto visionare il materiale 2014 in una data, quello 2015 in un’altra data e il 2016 in una terza data ancora. Francamente mi sfugge la motivazione logica per questa dilatazione… “significa che mi armerò di pazienza e mi terrò libero in quei giorni” ho pensato in tutta la mia ingenuità.

Nell’attesa del fatidico giorno, invio un’altra mail (sempre pec ovviamente), chiedendo di pubblicare questi famosi verbali affinché siano accessibili a tutti e non solo a me. Ho la consapevolezza che possono non farlo, ma in altri Ordini come quello del Lazio questa è la normalità, tutti possono accedere alla documentazione in nome della massima trasparenza. Purtroppo noi non siamo così fortunati.

Arriva il giorno X e sono tutto un fremito, finalmente saprò cosa decidono in consiglio per migliorare la nostra professione e fare il nostro bene ma…

La mattina (guarda un po’ il caso…) mi arriva una mail dell’avvocato dell’ordine: mi scrivono che l’ordine non è tenuto a pubblicare i verbali per intero ed è sufficiente ciò che si legge nell’area trasparenza (le delibere). Cosa curiosa, nella mail si prendeva atto della mia rinuncia IMPLICITA all’accesso ai verbali, forse perché secondo loro la mia ultima richiesta (pubblicazione integrale dei verbali da loro rigettata) annullava la precedente … e cerco di interpretare perché non è mai stata digitata sulla mia tastiera.

Ero più deluso di uno psicologo quando scopre il costo della specializzazione.

Morale della favola:
i verbali integrali non sono stati pubblicati e non abbiamo potuto visionarli in sede neanche in 3 comode rate.

Capisco perfettamente che siamo nei termini di legge, mi si potrebbe contestare di voler sapere cose di cui non dovrei interessarmi. Ma non credo sia così: il verbale è un atto pubblico e come cittadino ho il diritto a visionarlo in qualsiasi momento. Mi sembra alquanto assurdo che le richieste, in un modo o nell’altro, vengano rimbalzate, con il risultato che chiediamo da quasi un anno questi benedetti verbali e non se ne vede l’ombra.

La cosa che proprio non riesco ad afferrare è cosa ci sia poi di così sbagliato se uno psicologo, iscritto all’albo regolarmente, vuole vedere ciò che succede “nelle stanze dei bottoni, lì dove si discutono le politiche che potrebbero migliorare la nostra professione, ente che pago ogni anno regolarmente per far sì che questo avvenga, forse chiedo troppo?