In queste ore convulse, in cui le emergenze si rincorrono, cambiano d’improvviso gli scenari e i destini del Paese sembrano appesi ad un filo, non pare esserci spazio per ragionamenti a largo raggio e per investimenti nella qualità della vita che vedano protagonisti gli Psicologi.
E ormai sono anni che, nel nostro piccolo, affermiamo inascoltati che la Psicologia applicata in maniera sistematica e secondo protocolli validati scientificamente dalle strutture dello Stato Sociale potrebbe portare valore reale anche in termini economici all’Italia (http://www.altrapsicologia.com/analisi-costi-benefici-delle-terapie-psicologiche/2009/02/).
Le esperienze inglesi, avviate nel 2008 sono ormai ad un livello avanzato di sperimentazione (entro il 2016 circa 100 milioni di sterline verranno risparmiate attivando la presa in carico psicoterapeutica dei disturbi d’ansia e depressivi). Anche in Italia studi come quello condotto dal Prof. Solano a Roma affiancando una volta a settimana lo Psicologo al Medico di base, hanno dimostrato che l’apporto della Psicologia professionale può essere significativo sul piano del risparmio nei costi dei servizi, oltre che nel migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Ora, finalmente, la politica che conta sembra prendere atto di quanto la società scientifica degli Psicologi va dicendo da tanto. Oggi, 28 aprile 2013, Ignazio Marino, chirurgo di fama mondiale, Senatore e ora candidato Sindaco al comune di Roma, rilascia un’interessantissima intervista al giornale “Il Fatto Quotidiano“ in cui afferma: “L’OMS ha dichiarato che nel 2020 la depressione sarà la seconda causa di disabilità al mondo dopo le cardiopatie. Gli studi del medico di base devono diventare dei veri e propri centri di salute territoriale con la presenza dello psicologo almeno una volta a settimana”.
E ancora: ” … credo che debba esserci un’attenzione agli stili di vita che possono danneggiare la nostra salute. Dobbiamo spostare l’attenzione dalla malattia alla persona”.
Ma soprattutto Marino afferma: “Voglio anche suggerire alle autorità competenti l’introduzione di nuovi strumenti come lo Psicologo di base. Tanti pazienti si rivolgono al medico di famiglia per disturbi legati alla salute mentale (24% circa, tra depressione e disturbi d’ansia). … dal 2002 al 2010, è raddoppiata la prescrizione di antidepressivi. Per questo ritengo importante un’integrazione tra Medici e Psicologi”.
E, riferendosi alle sperimentazioni del prof. Solano: “La sperimentazione ha dimostrato come questa integrazione produca un risparmio fino al 17% della spesa farmaceutica, che si traduce in cifre superiori ai 50mila euro l’anno per studio medico. I medici di base non hanno una preparazione specialistica per riconoscere e trattare adeguatamente un paziente colpito da depressione o da altre forme di disagio psichico e sociale. Ecco perché diventa importante la figura della presenza dello psicologo nello studio del medico di base almeno una volta alla settimana. Questa ricerca ha dimostrato non solo l’efficacia ma anche il gradimento della maggior parte dei pazienti. Un dato interessante è che da una parte si è evitato un incremento di richieste ai servizi specialistici, poiché il disagio viene intercettato e gestito per tempo dallo Psicologo in sinergia con il Medico. Dall’altro canto, laddove è necessario, si facilita invece l’accesso alla Psicoterapia evitando che il disagio venga trattato esclusivamente con farmaci che spesso possono non essere la soluzione al problema e fanno aumentare il costo della spesa sanitaria”.
Detto così (e da un medico, poi) sembra che si profili finalmente la rivincita della Psicologia e che lo Psicologo di Base, di cui la nostra comunità professionale dibatte sostanzialmente a vuoto da almeno dieci anni, possa prestissimo diventare realtà. ….
Certo, ci sarebbe piaciuto che un’intervista di questo tenore la rilasciasse uno dei Ministri neo insediati.
Marino è persona di estrema rettitudine e linearità ma anche da Sindaco di Roma, però, non avrà il potere di attivare (se non in minime declinazioni sperimentali) una funzione innovativa come l’affiancamento degli Psicologi ai Medici di Base, anche se in questa innovazione crede e punta.
Non vorremmo che anche gli Psicologi romani si trovassero proiettati all’interno del grande mulinello elettorale che continuamente, in Italia, monta e distrugge illusioni.
Al dott. Marino, Senatore della Repubblica (seppur dimissionario in quanto candidato Sindaco di Roma) e dirigente nazionale di uno dei partiti che si accingono a governare la nazione, proponiamo, allora, di sostenere una proposta di legge organica che “conti alla mano” attivi il ricorso ad interventi psicologici professionali ad integrazione e supporto di quelli di medicina di base garantendo un risparmio cospicuo e calcolabile al Servizio Sanitario Nazionale.
L’intera comunità degli Psicologi sarebbe pronta a dare il suo contributo scientifico e il necessario supporto all’iniziativa. Di certo AltraPsicologia sarebbe in prima linea.
Felice D. Torricelli
Si, diciamo che l’obiezione che verrebbe da fare e dove va a prendere i soldi Ignazio Marino, se penso ai tirocinanti che lavorano gratis nelle asl e all’editto Brunetta che prevede l’assunzione di personale ogni 4 che se ne vanno in pensione e che gli psicologi nelle strutture pubbliche non vengono sostituiti per periodi di malattia o altro (ovviamente parlo per la mia esperienza. In più mi chiedo in che direzione altrapsicologia potrebbe sostenere la posizione di Marino? Mi sembra che l’ordine del lazio abbia divisioni interne che perdono di vista l’obiettivo comune e più importante; tutela e promozione della professione!
Volevo segnalare che anche nella Regione Sicilia, è stato presentato un disegno di Legge,per introdurre lo Psicologo di Base.
La nostra Associazione “Il Piccolo Hans” ha attivato un progetto di affiancamento, in via sperimentale, dei Pediatri di Base, disponibili, e stiamo procedendo con buoni risultati.
Collega, ti andrebbe di raccontarci meglio questo progetto?
Pensavo proprio oggi alle ipotesi auspicate da Marino, che infatti, naturalmente non solo per questo, ho votato. Mi allaccio alla domanda della collega o meglio la ripropongo a me stessa e a noi psicologi tutti: come muoversi ora? cosa sta facendo l’Ordine? come possiamo mobilitarci per accellerare l’auspicata eventualità che la salute psicofisica degli individui sia tutelata in toto e che in Italia inizi minimamente a cambiare la cultura psicologica?