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E’ aperta l’inchiesta pubblica dell’UNI per la normazione della figura di counselor.

Di cosa si tratta?

Perché è così importante che la comunità degli psicologi e le istituzioni che li rappresentano si attivino per fermare la normazione?

Per partecipare all’inchiesta clicca questo link e di’ la tua all’UNI sulla normazione dei counselor

COS’E’ UNI: è l’ente italiano di normazione, senza scopo di lucro. Si propone di pubblicare delle norme di applicazione volontaria nel tentativo di garantire prestazioni certe, a tutela dei consumatori e dell’ambiente.
Così l’UNI si trova a normare l’utilizzo delle schiume industriali, la costruzione dei tralicci per montare l’illuminazione sui palchi, i requisiti di sicurezza per i kart da noleggio, ecc.
Non solo: si trova a normare anche le cosiddette professioni “non regolamentate” come insegnanti di yoga, chinesiologi, osteopati, mediatori familiari… e ora ci provano anche i counselor!

TAVOLI UNI: possono partecipare al tavolo di normazione tutti i portatori di interesse. Compresi, evidentemente, quelli che intorno alla normazione in questione hanno un interesse a scopo di lucro…

BUONA LA SECONDA? Non è la prima volta che si tenta una normazione della figura di counselor attraverso l’UNI.
Tra il 2013 e il 2015 c’era già stato un tentativo di normare una professione di “counselor relazionale”, un tavolo infine chiuso quando il Ministero della Salute, su sollecitazione del Consiglio Nazionale, aveva espresso perplessità e un invito alla sospensione dei lavori. 
Di mezzo c’era stata anche la sentenza del TAR, che aveva cancellato Assocounseling dalle associazioni iscritte al MISE.

Finito tutto? No. Perché non si fa a tempo a chiudere il tavolo sul counselor relazionale che i counselor propongono l’apertura di un tavolo per la regolamentazione del “counselor”, stavolta nel disinteresse del CNOP che, sollecitato, ritiene che non sia necessario fare muro contro muro…

Erano i tempi della pacificazione e dell’armistizio tra psicologi e counselor, i tempi della Consensus Conference e dei “cari colleghi”

ARRIVIAMO A OGGI: il tavolo per la normazione del counselor è oggi arrivato ad una fase avanzata, quella dell’INCHIESTA PUBBLICA. Al contrario di quanto accaduto per il counselor relazionale, questa volta il CNOP non si è opposto per evitare che questa fase rischiosa giungesse, lasciando così il fronte degli psicologi allo scoperto, con il rappresentante di AltraPsicologia e dell’Ordine Lazio da soli nel tentativo di tutelare i confini professionali e la salute pubblica.

COS’E’ L’INCHIESTA PUBBLICA: E’ la fase in cui la proposta di normazione viene aperta al pubblico per inviare commenti al progetto.  

I TEMPI CHE CAMBIANO. AltraPsicologia non ha mollato la presa, anche quando si è ritrovata da sola: non ha mai smesso di informare e sollecitare la comunità degli psicologi a farsi sentire di fronte a chi manteneva posizioni molli su un tema importante come quello della tutela della salute dei cittadini.
Abbiamo coinvolto gli psicologi in un referendum cui hanno partecipato in 12mila, che hanno manifestato chiarissima opposizione a qualsiasi riconoscimento e/o armistizio coi counselor; abbiamo sollecitato una mobilitazione che ha finalmente convinto anche chi, per mandato fondativo e istituzionale, ha il dovere di tutelare la professione di psicologo per tutelare la salute dei cittadini.

Ora il CNOP, dopo aver mantenuto una posizione passiva al tavolo UNI, ha un sussulto, l’unico possibile a questo punto, ossia chiamare gli psicologi a fare il lavoro che come istituzione avrebbe avuto il dovere di fare a quel tavolo: spiegare perché non serve una professione di counselor, che ci sono già gli psicologi a occuparsi della salute dei cittadini.

Ormai giunti a questo punto, per scongiurare ogni rischio di sdoganamento di una figura pseudoprofessionale che si sovrapponga a quella di psicologo, è importante che la comunità degli psicologi si attivi, partecipando all’inchiesta pubblica ed esprimendo il proprio pensiero alla normazione della figura di counselor.

Farlo è semplice:

  • Accedi al link dell’UNI: http://bit.ly/2AeGMA6
  • Metti NO alla domanda “Ritieni che il progetto rispecchi i bisogni del mercato di riferimento?”
  • Scrivi una breve e chiara motivazione nell’apposito spazio. Ad esempio:

Esiste già lo psicologo come figura di riferimento per le aree di cui dovrebbe occuparsi questa nuova figura professionale

RESTA INFORMATO! Guarda l’intervista a Federico Conte, il delegato del Direttivo di AltraPsicologia al tavolo UNI.