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Sì lo so, agli psicologi non piacciono molto i numeri, a meno che non si tratti di statistiche, deviazioni standard, percentuali di comorbilità, di presenza nella popolazione etc…

Però sono diventato Tesoriere di OPV e sono, di base, ragioniere, e quindi mi occupo di un altro tipo di Numeri. Quelli contabili-amministrativi.

Volevo brevemente presentarvi quali ho trovato finora, dal 9 gennaio 2020, perché magari tra un anno saranno differenti (me lo auguro!).

I numeri spesso non piacciono perché ti danno delle misure, positive e negative, che ti dicono in che direzione stai procedendo, nel bene e nel male, e per questo sono utili!
Perché ti dicono se devi cambiare strada, oppure insistere.

Anche a me non piacevano quelli che mi riguardavano un po’ di tempo fa.

Psicologi e numeri? Da quello che vedo e sento, in generale, non vanno molto d’accordo. Mi riferisco a quelli contabili-amministrativi, ovviamente!
È un peccato, perché quando ci prendi un po’ di confidenza diventano un barometro e una bussola per sviluppare la professione. Mi viene da aggiungere che sono anche imprescindibili per l’attività: li devi saper conoscere e interpretare (non freudianamente!).

Ve ne presento alcuni, giusto per darvi un’idea di cos’è OPV visto attraverso la lente dei Numeri.
Numero iscritti: 9.900 circa
Impiegate: 3, di cui una part time.
Qui parte la prima riflessione: per me sono delle Eroine.
Non lo scrivo per ruffianeria nei loro confronti, ma perché lo sono davvero.
Il rapporto è 1 a 3.300 iscritti ciascuna. Con centinaia di mail e telefonate gestite quotidianamente. Spesso doppie, triple, quadruple, quintuple da parte degli stessi… (stiamo lavorando per avere un sito che riduca questo flusso, inondazione, continua).
Ci sono Ordini che hanno 1 impiegata/o ogni 800 iscritti: il rapporto ideale, virtuoso, è di 1 impiegata/o ogni 1.300 iscritti (come Enpap).

Perché sono partito da questi numeri? Lo capirete leggendo gli altri.

Il mio primo obiettivo, che poi era nel nostro programma elettorale, è quello di modificare questo rapporto.
Prevediamo l’inserimento progressivo di 3 impiegate nei prossimi tre anni, se verrà mantenuto l’equilibrio economico-finanziario di OPV.

Appena verrà approvata la variazione dal CNOP, procederemo spediti per l’assunzione della quarta impiegata, mi auguro già entro l’anno, che diventi poi operativa in organico dal gennaio 2021. Adotteremo la procedura della mobilità tra PA (Pubbliche Amministrazioni) la quale è a costo zero per OPV.
Nella speranza di trovare la risorsa adeguata da inserire, altrimenti dovremo procedere con Concorso Pubblico e questo invece ha un costo ed è molto laborioso.

NOTA: spesso userò espressioni come “mi auguro”, “nella speranza che”, non perché mi affido al destino, ma perché sto sperimentando le complicanze della Burocrazia negli Enti Pubblici.

275.000,00 euro circa, la cifra che dobbiamo versare al CNOP come quota regionale. Sia che incassiamo le quote oppure no. Sono 28,00 euro su 150,00 per ogni iscritto.
Cosa significa? Significa che se un iscritto non versa la quota (anche per anni) come Ordine, siamo comunque tenuti a versare i 28,00 euro al CNOP, ogni anno.
Effetto 1: si riduce la liquidità, perché ci sono meno soldi disponibili.
Effetto 2: tagli alle spese in primis e ai servizi poi. (*)
Effetto 3: sospensione degli iscritti che non versano da due anni. Purtroppo sono molti e per ben più anni.
(*) esempio di tagli alle spese che ho operato: 14 SIM Card non utilizzate da anni ma su cui pagavano la TCG (Tassa Concessione Governativa) ogni due mesi per un totale di circa 2.800,00 euro/anno. Forse sembrano pochi, ma se li sommi negli anni, diventano cifre importanti!

TFR, ovvero Trattamento di Fine Rapporto, è l’unica cifra che deve rimanere in Cassa a OPV, il resto deve essere speso, lo dice la legge in merito ai Bilanci degli Enti Pubblici non-economici. È la cifra che si accantona per legge per quando un dipendente va in pensione oppure cambia datore di lavoro.
E’ l’unica liquidità che ho trovato in cassa.

Poi a fine gennaio hanno cominciato ad arrivare le nuove quote annuali che hanno rimpolpato i conti che sono stati spesi per saldare spese sostenute lo scorso anno. E che spese! Legittime sul piano formale, discutibili su quello politico. Circa un terzo delle entrate del 2020 sono state utilizzate per chiudere i conti del 2019. Ad ognuno le proprie riflessioni.

1.000 su 9.900 circa: le risposte ai questionari di aggiornamento dati personali (residenza, telefono, mail…)
Effetto 1: centinaia di agende tornate indietro e ammassate nello stanzino (ricordate la foto pubblicata dal nostro Presidente su “Diventare Psicologo”?). Con enorme spreco di spese postali e ore lavoro da dedicare al controllo ed eventuale reinvio etc etc…
Effetto 2: credo che dalle righe sopra sia chiaro il motivo per cui abbiamo deciso di tagliare questa spesa. Taglio che ci ha permesso di recuperare circa 70.000,00 euro da spendere in altro, esempio: accreditamento ECM dei webinar, assunzione nuova impiegata (con questa cifra ne possiamo prendere 2 di impiegati, compresi gli ECM).

859.000, euro di quote di iscrizione non versate. Se al punto precedente vi siete arrabbiati perché non riceverete l’agenda, questo paragrafo vi dovrebbe far arrabbiare ancora di più, perché è uno dei motivi del taglio delle agende.
Questa è l’esorbitante cifra ereditata negli ultimi 8 anni. Ci sono iscritti che NON versano la quota da anni (per i più svariati motivi) e che si è accumulata nel tempo fino a raggiungere questa cifra. Immaginate cosa si potrebbe realizzare con questa cifra a favore di TUTTI. Sì, anche l’agenda!
Da ottobre scatterà il blocco all’accesso all’Area Riservata (dove caricheremo i codici per le convenzioni, i webinar, i materiali…) per chi non è in regola con la quota di iscrizione da più di 3 anni. Daremo il tempo e la possibilità a tutti di regolarizzare la propria posizione, poi chi risulterà ancora irregolare dovrà accettare le sanzioni previste.
La peggiore, che non vorrei assolutamente applicare, è la sospensione che significa che NON puoi lavorare come psicologo, con tutte le conseguenze che potete immaginare. NOTA: non è una sanzione che decidiamo noi, ma è prevista dalla Legge e che siamo tenuti ad applicare.
Mi direte: ma con la crisi che c’è come faccio a pagare? In verità ho scoperto che tanti che non pagano, in realtà, possono permetterselo eccome! Una buona fetta invece è semplicemente “scomparsa”.

Mi fermo qui per ora, tornerò ad aggiornarvi con altri numeri presto, spero!