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Era il 17 novembre del 2022 quando la prima sezione della Corte d’Appello di Bari ha chiuso il contenzioso annullando l’intera procedura elettorale del rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Puglia del 2019, confermando la decadenza immediata del consiglio stesso ormai reso illegittimo della sentenza di secondo grado (leggi qui la sentenza).

Sono passato quasi tre mesi e nulla si muove.

Eppure la nostra legge istitutiva, la 56/89 parla chiaro e all’articolo 25 recita:

“Il tribunale o la corte d’appello competenti per territorio, ove accolgano un ricorso che investe l’elezione di tutto il consiglio regionale o provinciale dell’ordine, provvedono a darne immediata comunicazione al consiglio stesso, al Consiglio nazionale dell’ordine ed al Ministro della Salute, il quale nomina un commissario straordinario ai sensi dell’art.16”.

Sempre l’articolo 16 specifica poi che in caso di scioglimento del consiglio dell’ordine

“le sue funzioni sono esercitate da un commissario straordinario, il quale dispone, entro novanta giorni dalla data dello scioglimento, la convocazione dell’assemblea per l’elezione del nuovo consiglio”.

Nulla di tutto questo è ancora accaduto e l’Ordine professionale pugliese risulta, ad oggi, privo di un organo di governo e in balia di un vuoto amministrativo tra l’imbarazzo e la rabbia di una intera comunità di colleghe e colleghi con gravissime conseguenze sul piano personale e professionale.

Tutto fermo. Tutto tace.

Niente iscrizioni, cancellazioni o trasferimenti da e per altro ordine, così come l’impossibilità di effettuare l’annotazione per il riconoscimento dell’attività psicoterapeutica.

Così i colleghi e le colleghe neoabilitate non possono iniziare la loro attività, e non va meglio ai colleghi e alle colleghe che hanno appena terminato la specializzazione, i quali senza l’annotazione alla psicoterapia non possono partecipare ai concorsi o fare domanda per la specialistica ambulatoriale. 

Tutta l’amministrazione ordinaria è ferma: adempimenti, certificati, perfino i pagamenti dei due dipendenti, che non percepiscono lo stipendio da tre mesi ormai, dei fornitori e degli affitti per le sedi dell’Ordine.

Tutto questo in un momento cruciale per la professione: il passaggio alla laurea abilitante necessita di un ruolo centrale dell’Ordine professionale, di stretta e fattiva collaborazione con le Università e di guida nell’accompagnare questo processo di cambiamento.
Una situazione mai vista prima nella storia ultratrentennale della nostra professione, che necessita di una soluzione immediata e non più procrastinabile.

Tutto questo senza che nessuna comunicazione ufficiale e formale da parte del Ministero della Salute sia giunta a spiegare le motivazioni di questa attesa e della mancata nomina del commissario straordinario, nonostante numerose sollecitazioni avvenute in via formale da parte del CNOP e del nostro legale, l’Avv. Luigi Paccione, che ha seguito il caso in tutto il percorso giudiziario.

L’unica certezza al momento è che, nonostante i giudici abbiano riconosciuto la presenza di “univoci profili di criticità” che hanno viziato “le operazioni elettorali nella loro interezza”, riconoscendo la verità di quanto denunciato dai candidati di AltraPsicologia, la ormai decaduta maggioranza dell’Ordine degli Psicologi della Puglia guidata dal dott. Vincenzo Gesualdo, risultata vincitrice nel 2019 in maniera illegittima, senza curarsi della sonora sconfitta nel merito avvenuta in già tre occasioni tra Tribunale ordinario e Corte d’Appello, ha presentato ricorso in Cassazione.

Che sia questo il motivo di tale lentezza nella nomina del commissario?

Se così fosse, è mai possibile bloccare la vita professionale di circa 7000 psicologhe e psicologi pugliesi nell’attesa di un pronunciamento definitivo della Cassazione, dai tempi incerti, che non è neanche previsto dalla nostra legge istitutiva?

Forte è la sensazione di essere presi in ostaggio del desiderio di pochi a danno di molti.

Come comunità professionale non possiamo che sentirci orfani di quella che dovrebbe essere la casa di tutti, da cui tuttavia mai ci siamo sentiti distanti e mal rappresentati come negli ultimi anni.

Come AltraPsicologia non arretreremo e continueremo ad impegnarci per ridare dignità ad un territorio e ad una comunità ferita da queste vicende, con la consapevolezza che bisognerà ricostruire tutto dalle macerie lasciate.

Perché l’Ordine è la nostra casa, la casa delle psicologhe e degli psicologi pugliesi. L’Ordine siamo tutti noi.