Lo leggo su Facebook, lo leggo nelle mailing list.
Tutto ebbe inizio sulle pendici del Monte Fato, dove l’Oscuro Signore forgiò in segreto l’Agenda Sovrana, per controllare tutti gli psicologi.
E in questa agenda riversò tutte le sue promesse elettorali, le borse di studio, gli psicologi di base, gli psicologi nelle carceri, gli psicologi nelle scuole, gli psicologi negli ospedali.
Un’Agenda per trovarli,
Un’Agenda per ghermirli
Uno a uno gli psicologi cadono sotto il potere dell’Unica Agenda, convinti che su di essa avrebbero riempito righe e righe di redditizi impegni lavorativi!
Per essa gli psicologi sono disposti a battersi e mobilitarsi fino allo stremo delle proprie forze!
Ma alcuni oppongono resistenza!
Un’ultima alleanza di psicologi si batte strenuamente per la trasparenza, l’investimento, l’informazione, i servizi agli iscritti, l’etica, la promozione della professione, convinti che siano queste le armi con cui sconfiggere l’Oscurità che minaccia gli psicologi.
Un’Oscurità fatta di abuso della professione, disoccupazione, redditi straordinariamente bassi.
E’ La Compagnia degli (Altri)Psicologi, ora in viaggio per la distruzione dell’Unica Agenda, affinché tutti gli psicologi succubi del suo potere si risveglino dal giogo dell’Oscurità!
Quale sarà il loro destino?
Riusciranno a giungere fino alle pendici del Monte Fato e distruggere l’Unica Agenda o moriranno sommersi di post ed email di indignazione sulle agende che non arrivano nelle caselle postali degli psicologi?
Il destino della Compagnia è appeso a un filo!
Ada, non sai quanto mi faccia felice questo tuo articolo , per 8 anni all’Ordine della Toscana mi sono sentita accerchiata dai signori delle Agende che continuavano a propinarmele come una delle migliori azioni potessimo fare per i colleghi , strumento fondamentale per costruire appartenga!! Da brava toscanaccia , ho sempre sostenuto che la ritenevo una gran presa per il c…… ( non si può scrivere) e che ritenevo molto più utile regalare libri ai colleghi anziché agende…… ma vedo che il Signore delle Agende continua imperterrito nella sua opera di “intorpidimento delle menti”….. 🙁
Siamo purtroppo arrivati al punto che ci indigniamo con l’Ordine solo perchè… ci manda in ritardo l’agenda ? E tutto il resto, non ci attiva ?
E’ questo che consideriamo ormai il compito di un Ordine ? Di fare da “cartoleria identitaria” ?
Non vorremmo, in fondo, che si occupasse di ben altro di più importante per la comunità professionale, visto anche che la stampa e invio delle agende costa decine di migliaia di euro all’anno, che potrebbero essere impiegati diversamente ?
O forse l’agendina un po’ ci serve per sentirci simbolicamente “psicologi”, pure se la pagine rimangono poi vuote di appuntamenti anche per le politiche professionali magari inefficaci dello stesso Ordine che ce la manda (tema su cui dovremmo attivarci ed indignarci molto di più che per il ritardo dell’agenda) ?
Sono critico, lo so, ma è un tema che mi ha sempre lasciato interdetto.
Io continuo ad avere dubbi su come articoli del genere visibili a tutti giovino alla categoria.
Diverso sarebbe se questo tipo di commenti sulla categoria fossero privati e mirati nella distribuzione.
Se da una parte sono d’accordo sul nucleo centrale dell’articolo, resto perplesso sull’utilità di sottolineare pubblicamente aspetti professionali,
L’articolo è stato generato da un mood ben preciso, che non ha a che fare né con l’ilarità né con l’ironia.
Ci ho messo un po’ a trovare la parola, ma poi mi è arrivata, ed è sconcerto.
Uno sconcerto che è racchiuso nel secondo rigo dell’articolo. Per un mese almeno si è letto dappertutto, in pubblico, per status con allegati fino a 100 commenti di questa fantomatica agenda. A quel punto, pubblico per pubblico, potevo commentare 100 volte oppure trovare un altro modo per dire “ma vogliamo darci una regolata?”.
Ho scelto di scrivere un articolo, consapevole di entrare nel medesimo gioco, nella sua manifestazione più “sorprendente”… che sono tante le regolate che dovremmo darci, come quando ad esempio ci lasciamo andare a tafazziani pianti su fb quando parliamo di come il mondo non ci comprenda o di quanto si guadagni poco a fare lo psicologo.