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1. Dove trovo la scheda per votare?

La scheda la trovi nell’ultimo bollettino del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), la rivista blu che ogni tanto riceviamo per posta ordinaria.

2.    Se scrivo il mio nome sulla busta sono riconoscibile?

No, perché bisogna inserire la scheda con il voto in una busta bianca chiusa e inserire quest’ultima nella busta su cui bisogna scrivere il proprio nome. Così si fa sapere chi ha votato ma non cosa ha votato. Infatti, spuntato il nome del votante, la busta bianca verrà inserita in un’urna assieme alle altre. Dopo aver mescolato tutte le buste bianche nell’urna avverrà lo spoglio. Non si sanno bene le procedure di spoglio perché il CNOP, pur essendo pagato dalle nostre quote di iscrizione all’Ordine, si ostina a lavorare in segreto!

3.    Perché è importante votare?

Seppur il Consiglio Nazionale non abbia saputo motivare e spiegare adeguatamente l’importanza del voto, partecipare al referendum è importante perché è una delle poche possibilità che abbiamo di “dire la nostra” come comunità professionale. AltraPsicologia propende per il “Sì” perché le modifiche al nostro Codice Deontologico sono necessarie per affermare i nostri spazi professionali.

4.    È inutile precisare che le regole del Codice Deontologico “si applicano anche nei casi in cui le prestazioni, o parti di esse, vengano effettuate a distanza”!?

No, non è inutile perché esplicitare che le regole del nostro Codice Deontologico si applicano anche alle attività via web serve a prevenire eventuali interpretazioni che vogliono affermare che quella fatta attraverso la rete non è psicologia!

5.    Se passa il sì all’art. 5 sarò obbligata a spendere più soldi per la formazione?

No, perché con il nuovo decreto legge(137/2012), indipendentemente dal risultato del referendum siamo comunque obbligati a seguire un programma di aggiornamento continuo. Questo Decreto Legge, però, ci dà la possibilità di definire in modo “personalizzato” il tipo di formazione continua, poiché sarà il Consiglio Nazionale a dover deliberare, entro agosto, come dovrà avvenire tale formazione per gli psicologi (anche se poi il progetto del CNOP dovrà venire approvato). In pratica, è un’occasione unica per provare a portare avanti una formazione “tagliata su misura” per gli psicologi. Gli Ordini Professionali gestiti da AltraPsicologia si impegnano a erogare corsi di aggiornamento continuo gratuiti per gli iscritti.

6.    La modifica dell’art. 5 è stata introdotta per far guadagnare le scuole di formazione con gli ECM?

NO, gli ECM hanno come riferimento un’altra legge e quindi sono qualcosa di differente dall’aggiornamento continuo a cui fa riferimento l’articolo 5. Per l’aggiornamento continuo saranno riconosciute altre forme di formazione continua oltre al corso a pagamento. Ad esempio, AltraPsicolgia si sta impegnando anche a far riconoscere come formazione l’autoformazione, come lo studio di testi regolarmente acquistati.

7.    Se voto sì alla modifica dell’art. 21, non potrò più insegnare a nessuno la psicologia!?

Non è vero! La modifica del Codice Deontologico parla di “insegnamento dell’uso di strumenti e tecniche conoscitive e di intervento riservati alla professione di psicologo”. Questo non vuol dire non insegnare ad altri a relazionarsi, ad essere assertivi o a saper ascoltare, ma significa non insegnare ad altri a fare lo psicologo, cioè a tenere colloqui, test e osservazioni con finalità di intervento o conoscitive basandosi su modelli e teorie psicologiche. In pratica si possono insegnare le teorie, si possono aiutare le altre professioni ma non si possono creare corsi per fare in modo che l’uso di tecniche psicologiche diventino una professione di altri.

8.    Se insegno ai medici/infermieri a saper gestire il paziente dal punto di vista relazionale sarò sanzionato?

NO. Posso insegnare al medico o all’infermiere o a qualsiasi altra professione di aiuto alcune tecniche per migliorare la propria professione, di certo non tutte le tecniche per sostituirsi allo psicologo. Ad esempio posso tenere dei corsi di comunicazione efficace o di ascolto empatico ai medici così possono utilizzare queste tecniche mentre svolgono la loro professione, ma non posso strutturare un corso per insegnare al medico tecniche e strumenti in modo che si sostituisca allo psicologo. Chi fa formazione conosce bene la differenza tra un corso per aumentare le capacità e uno professionalizzante, cioè che insegna tecniche di intervento psicologico.

9.   Per “tutti gli strumenti e le tecniche conoscitive e di intervento relative a processi psichici (relazionali, emotivi, cognitivi, comportamentali)” si intende qualsiasi cosa in psicologia?

NO, con questa dicitura si intendono strumenti e tecniche che si basano su teorie psicologiche specifiche (cioè teorie di come funziona la mente) e che vengono normalmente utilizzati dagli psicologi durante il loro lavoro di intervento mirato esclusivamente ai processi psichici. Ad esempio,  possiamo insegnare tutte le teorie, possiamo insegnare delle tecniche a corollario di altre professioni ma non possiamo insegnare a fare una diagnosi psicologica o a tenere dei colloqui psicologici a chi non è psicologo. Insegnare una tecnica finalizzata ad un obiettivo differente dall’intervento psicologico è possibile, come ad esempio insegnare a gestire l’ansia al personale del 118. Diventa invece vietato insegnare al personale del 118 a tenere colloqui al di fuori della loro funzione di intervento. Per qualsiasi altro dubbio si può fare riferimento al documento “atti tipici” dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia.