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di: Paola Lausdei

Sabato 10 Dicembre 2005 si è tenuta in Roma, Piazza SS. Apostoli, la prima manifestazione nazionale della psicologia Italiana. Graziati da una meteorologia benevola, oltre cinquecento psicologi provenienti da tutta Italia si sono riuniti per far sentire la loro voce contro il decreto MIUR del 1° Agosto 2005 inerente il riassetto delle scuole di specializzazione di area sanitaria – G.U. 58 del 5 Novembre 2005. La spinta alla partecipazione era importante e la risposta c’è stata, nonostante il ‘ponte lungo’ dell’8 dicembre, nonostante lo sciopero dei giornalisti e nonostante le lunghe ore di viaggio che qualcuno ha dovuto affrontare per raggiungere la capitale.

Per la prima volta, dalla costituzione dell’Albo degli Psicologi, la categoria ha dimostrato di esistere e per la prima volta si è unita in un coro comune per tutelare i propri diritti. E questa comunità professionale ha fatto sentire la sua voce anche a Palazzo Chigi, attraverso un promemoria consegnato –contestualmente alla manifestazione- alla Segreteria del Presidente del Consiglio con la quale rimarremo in contatto per seguirne il percorso.

Molti gli interventi di figure istituzionali; molti quelli di colleghi che hanno regalato a noi un’ulteriore fotografia della condizione precaria della psicologia e degli psicologi. Sono stati sottolineati elementi di disturbo e carenza di tutela; si è parlato di quanto sia necessario creare un cambiamento e dare una scossa alla situazione attuale; si è creato quello spirito di gruppo e solidarietà che è fondamentale per la crescita di una comunità, soprattutto quando questa, per anni, ha speso tutte le sue energie in modo disordinato nel tentativo, spesso vano, di dimostrare una goffa esistenza. Appassionato l’intervento della collega Psicologa Carceraria, che ha aperto una porta sulle condizioni pressoché inumane in cui alcuni di noi sono costretti a lavorare e che ha chiesto apertamente aiuto a tutti nella sua battaglia per il raggiungimento di una degna ed assolutamente meritata pensione.

Sono state presentate realtà disagiate nelle quali tutti potremmo incappare e dalle quali è bene difenderci non come singoli ma come gruppo. Il cambiamento passa attraverso la consapevolezza e la conoscenza: la manifestazione del 10 dicembre ha acceso la luce su uno spaccato di vita professionale, la nostra vita professionale, che svaluta e lede la dignità di chi ha investito anni e risorse in un percorso formativo appassionante.

Così a chi è rimasto deluso per l’esigua (esigua?) rappresentanza in piazza, rispondiamo che la differenza tra chi vuole produrre il cambiamento e chi si lascia sopraffare dalla disillusione è la capacità di vedere il famoso bicchiere sempre ‘mezzo pieno’… e di pensare a riempirlo del tutto. Lo confessiamo, l’incipit del promemoria consegnato a Palazzo Chigi è stato emozionante anche per noi che l’abbiamo prodotto: “Gli Psicologi italiani, che in nutrita rappresentanza sono scesi in piazza oggi….” Eravamo certi che la piazza si sarebbe popolata nonostante un assolato sabato romano e malgrado l’approssimarsi delle festività. Chi ha scelto di stare con noi a piazza SS Apostoli, ha deciso di fare un primo passo verso il cambiamento e noi siamo orgogliosi di esserci stati.

Che questo primo incontro serva a stimolare il senso critico e, soprattutto, il senso di appartenenza ad un gruppo che, fino ad oggi, è esistito solo sulla carta… dei bollettini che ci arrivano ogni anno a domicilio.