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Il significato della nostra manifestazione di oggi, che vede per la prima volta gli psicologi uniti in piazza per i propri diritti, va oltre la questione della specializzazione in psicologia clinica ai medici e mette in evidenza i problemi della nostra professione.

In particolare la situazione risulta grave per i giovani psicologi, che si confrontano ogni giorno con la difficoltà concreta di trovare lavoro:

  • le opportunità di ingresso sono minime nel settore pubblico, ridotte a contratti di consulenza di poche ore settimanali che riguardano una esigua minoranza dei colleghi;
  • i giovani psicologi sono presenti in gran numero nelle ASL e negli ospedali, ma come tirocinanti e come psicologi volontari, e dedicano tempo, energie e competenze ad un lavoro per cui non ricevono alcuna retribuzione;
  • molti giovani psicologi nel Terzo Settore sono sfruttati e sottopagati, con una retribuzioni anche sotto i 10 euro l’ora, senza riconoscimento delle competenze psicologiche;
  • i giovani colleghi vivono condizioni di estrema precarietà, hanno contratti temporanei esposti al rischio di concludersi da un momento all’altro.

Si tratta di giovani psicologi che, nonostante la scarsissima retribuzione, spendono cifre altissime per la scuola di specializzazione in psicoterapia e per la formazione in genere. Molti giovani colleghi passano più tempo formandosi che lavorando!

Siamo stanchi della situazione degli psicologi e dei giovani in particolare, è importante non dare per scontato che la situazione sia quella in cui ci troviamo. Esiste la possibilità di agire concretamente per un cambiamento ed il fatto di essere presenti tutti insieme per i nostri diritti è un segnale forte in questa direzione.