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La recente pubblicazione del nostro articolo “IRAP e Psicologi”, in cui si ricostruisce l’attuale giurisprudenza circa l’IRAP, ha sollecitato diversi colleghi a contattarci chiedendo di attivare iniziative per sostenere gli Psicologi alle prese con l’IRAP (praticamente tutti i liberi professionisti).

Riepilogando brevemente i termini della questione: recenti sentenze della Cassazione hanno finalmente definito i casi in cui ricorre l’obbligo al pagamento dell’IRAP (la cosiddetta “autonoma organizzazione”) e ne risulta che la maggior parte degli Psicologi liberi professionisti sarebbero esentati dal pagamento anche se tutte le situazioni vanno studiate caso per caso.

Inoltre accade che, negli anni passati, molti colleghi Psicologi hanno pagato l’IRAP per sentirsi al sicuro (e su consiglio dei commercialisti, tra i quali molti dei consulenti degli ordini degli Psicologi) e poi, secondo la prassi corrente, hanno chiesto il rimborso delle cifre versate. Uno dei problemi che ora si pone è che, pur sussistendo il diritto al rimborso, con le definitive decisioni della Cassazione …“è onere del contribuente dare prova davanti al giudice della non sussistenza delle condizioni dalla tassazione, nel caso in cui chieda il rimborso dell’IRAP”. Ai colleghi che quindi chiedono il rimborso di quanto cautelativamente versato per l’IRAP tocca ora produrre le prove della mancata “autonoma organizzazione” del loro lavoro davanti ai giudici tributari, nei diversi gradi di giudizio necessari ad ogni situazione.

È evidente che tale situazione può essere di grave pregiudizio per molti colleghi i quali devono:

  1. capire se per loro sussista o meno l’obbligo al pagamento dell’imposta, in modo da non dover pagare somme non dovute (con i chiari di luna attuali…) o di incorrere nelle pesanti sanzioni tributarie qualora invece ricadano nell’obbligo;
  2. poter far valere il loro eventuale diritto al rimborso senza dover rinunciare di fronte alla prospettiva di dover pagare un (caro) Avvocato, di attendere i tempi (lunghi) del contenzioso tributario e di affrontare lo stress (pesante) delle azioni legali.

Alla luce di ciò AltraPsicologia si sta attivando presso l’Ordine Lazio affinché venga messa in piedi, da parte dell’Ordine stesso, un’organizzazione a supporto dei Professionisti Psicologi per far valere la tutela tributaria che la nuova giurisprudenza impone.

In primo luogo appare necessario che l’Ordine Lazio attivi uno sportello gratuito di consulenza competente per i colleghi, in modo da chiarire per ognuno se ricorra o meno il suo obbligo al versamento dell’IRAP.
Inoltre l’Ordine Lazio può attivare convenzionamenti con primari studi legali tributari in modo da ridurre le spese legali per i colleghi che si trovano ad affrontare contenziosi tributari, come quello per il rimborso di quanto già versato, in una materia tanto ostica e discrezionale.
Infine si possono erogare contributi finanziari per le spese legali a quei colleghi che presentano ricorso per le situazioni che si prospettano a buon esito.

Stiamo avviando questa Campagna dall’Ordine degli Psicologi del Lazio, il più numeroso d’Italia, e chiediamo a tutti i colleghi di sostenerla firmando assieme a noi la richiesta che inoltreremo formalmente alla fine del mese di Ottobre, contando che un’attivazione del principale Ordine Regionale d’Italia diventi un esempio per tutti gli altri (e poi, si avvicina il periodo elettorale, per gli Ordini …).

Chissà che, per una volta, gli Ordini comincino a fare ciò per cui speriamo di pagare le nostre tasse: sostenere, tutelare e promuovere gli Psicologi e il loro lavoro. Per nutrire la speranza, lo sappiamo bisogna attivarsi!

Sottoscrivi con noi la richiesta di avvivare uno SPORTELLO IRAP presso l’Orine!

Per AltraPsicologia

Il Vicepresidente Felice D. Torricelli