image_pdfimage_print

Il rinnovo (?) dei consigli degli Ordini Regionali

Alfabeto imperfetto del candidato

Notizie, intenti, errori, amenità e strafalcioni da ansia elettorale

Elezioni… che siano degli Ordini o dell’ENPAP, diventano il terreno di battaglie più o meno accese fra i vari candidati, che finiscono spesso per perdere il loro aplomb e ruzzolare in scivoloni di ogni tipo.

Dall’insulto come strumento elettorale, molto gettonato in queste elezioni e usato anche da personaggi di spicco, agli errori di grammatica e sintassi, fino alle alte rappresentanze istituzionali dell’ENPAP ridotte a fare da uomo-sandwich per le squadre regionali, ecco tutto quello che non avreste voluto vedere dai colleghi!

A come AUPI. Il sindacato storico degli psicologi si è sciolto, sembra per la mancanza degli iscritti necessari per superare la soglia minima imposta dal ministro Brunetta. Vinto dall’incedere della storia, che ha trasformato gli psicologi da elite di dipendenti pubblici sanitari a esercito di liberi professionisti nei più svariati settori. L’ex segretario generale del sindacato, in un ultimo amaro canto del cigno, manda lettere a destra e a manca contro i presidenti degli ordini che non gli vanno a genio, come se il sindacato esistesse ancora.

In queste lettere fa i conti in tasca alle gestioni altrui. Ci chiediamo quanto gli siano costati tutti quegli invii postali,  almeno 15.000 euro? Forse sarebbe stato meglio investirli in una lunga vacanza…

Ma anche…

A come Altrapsicologia. Fedeli alla politica della qualità, abbiamo evitato di reclutare bande armate di colleghi inesperti da mandare al macello: pensiamo che chi lavora seriamente e con costanza per la categoria possa candidarsi con cognizione di causa, mentre chi si ricorda che esistono dei colleghi ed una categoria da tutelare solo quando c’è in palio qualche poltrona, dovrebbe scegliere per coerenza di non candidarsi. Ma è una scelta etica largamente disattesa dai fatti… centinaia di candidati sorti dal nulla, reclutati dalle varie listarelle, torneranno nell’oblio fra pochi giorni, e ci resteranno per altri quattro anni. Mentre noi, come sempre, ci saremo anche dopo…

B come Bilanci. Se ne vedono di tutti i colori, sui bilanci usati per fare campagna elettorale. C’è chi accusa che non sono trasparenti, chi dice che certe voci siano eccessive ed altre troppo basse, insomma: c’è tutto quel vago interpretare che ci prende quando vediamo un paio di colonne di numeri.

Andiamo con ordine, appunto: 1) i bilanci degli Ordini sono pubblici e revisionati da controllori esterni, quindi è molto difficile che non siano veritieri; 2) un bilancio occorre saperlo leggere, prima di citarlo; 3) l’aumento delle spese non è necessariamente un male: la gestione economica implica investimenti, e un aumento delle spese può anche significare che prima di aumentarle non si combinava nulla…

C come Candidati. In Veneto ce ne sono oltre 50, e circa 30 sono persone mai viste prima nella politica professionale: mai un articolo, mai una iniziativa. Gente candidata per l’occasione, per riempire liste altrimenti mezze vuote, alla faccia della serietà e dell’impegno di AltraPsicologia per la professione. Alcuni sono consiglieri ricandidati, per cui questa volta non è saltata fuori la solita argomentazione propagandistica che Tizio o Caio si ricandidano ad ogni giro per stare attaccati alla poltrona.

Però certe faccende i consiglieri uscenti le tirano fuori adesso: critiche alle gestioni a cui hanno partecipato per quattro anni, proposte rivoluzionarie che cambieranno il corso della psicologia… ma ci viene da chiedergli: “e dove siete stati in questi quattro anni?”

Ma anche

C come Costruire Professione. All’ENPAP era Costruire Previdenza. Ma è sempre l’AUPI, che si presenta sotto falso nome perché ai sindacati non è consentito presentare liste di candidati in elezioni come quelle dell’Ordine o dell’ENPAP. Ma in Italia si può fare tutto, basta cambiare nome!

D come demagogia. Un fiume di demagogia: dalla consigliera ricandidata che sostiene di voler modificare la “Legge Basaglia” (immaginiamo si riferisca alla L.180/78) e di voler controllare l’ENPAP attraverso gli ordini, fino allo squadrone veneto che sostiene che sette ordini provinciali costerebbero meno di un solo ordine regionale… una cosa del genere l’abbiamo vista l’ultima volta 2000 anni fa, quando un tale poi divenuto famoso si produsse nel noto miracolo dei pani e dei pesci…

E come ENPAP. Mentre c’è un grave problema di collaborazione fra minoranza e maggioranza all’interno del Consiglio di Indirizzo Generale, che ha già portato per due volte all’interruzione delle sedute, il nostro presidentissimo non trova di meglio da fare che unirsi al carrozzone elettorale degli Ordini per fare l’uomo-sandwich. Il 9 Gennaio lo troveremo (vestito da Babbo Natale?) a razzolare in Veneto per fare pubblicità alla lista dell’ex sindacato AUPI. Ci sono cose che vanno oltre il senso del comune decoro: un sindacato (sciolto) di pubblici dipendenti che governa la cassa previdenziale dei liberi professionisti è già imbarazzante. Una maggioranza che rimanda le trattative con i consiglieri della minoranza ad una persona esterna, nemmeno iscritta all’ENPAP, è ancora più imbarazzante. Che il presidente ENPAP, che dovrebbe stare sopra le parti, arrivi ad usare la sua funzione per sostenere una lista locale è la ciliegina sulla torta… come a dire: siamo alla frutta!

F come Fantastici 4: quattro consiglieri uscenti del Veneto, in omaggio alla più schietta anima autonomista, hanno fondato ciascuno una propria lista privata. Così i candidati risultanti, necessariamente improvvisati e reclutati all’ultimo minuto (come hanno ingenuamente dichiarato in pubblico), si sono moltiplicati fino a 36.

Nasce il sospetto che in quattro anni i rapporti di collaborazione fra i fantastici 4 e il resto del consiglio non siano stati molto proficui; ma come si usava una volta nelle cucine dei ristoranti, qualche crema e abbondanza d’aromi coprono gli odori della materia prima di cattiva qualità.

In questo caso, per coprire gli evidenti difetti delle proprie liste, alcuni sparano a zero sull’unica lista che candida insieme cinque consiglieri uscenti, una dimostrazione di salute nei rapporti di collaborazione. Il fatto che questo gruppo di consiglieri abbia saggiamente costruito un’alleanza con AltraPsicologia, è la prova provata che la Lista dell’Ordine per la Professione è il meglio sulla piazza! 😉

Ma anche

F come FIPASS. La Federazione Italiana delle Professioni Aree Socio Sanitarie è una vera promessa, fin dal titolo: quella di non considerare che la nostra professione non è fatta soltanto di socio-sanitari… e mai come oggi, gli psicologi che lavorano nelle aziende, nel commercio, nel marketing, nella finanza e nel settore forense stanno riscuotendo il successo che meritano.

AltraPsicologia intanto prosegue a occuparsi di tutti gli psicologi, anche quelli che lavorano nel settore aziendale, insieme a realtà di prestigio come Federmanager.

G come Giovani. Stanno sulla bocca di tutti, questi giovani. Disoccupati, sfruttati, sottopagati, pochissimo tutelati dai vecchi e nuovi sindacati, ritornano improvvisamente di moda durante le elezioni, quando tutti gli attori della scena politica ricordano improvvisamente che la nostra professione è formata soprattutto da giovani professionisti, spesso con difficoltà concrete di lavoro.

Tutti promettono grandi cose, dalla riduzione della tassa di iscrizione (perché 30 euro in meno all’anno cambiano la vita del giovane psicologo disoccupato, garantendogli un futuro migliore…), alle iniziative che un giorno intraprenderanno se dovessero essere eletti.

AltraPsicologia intanto ha già cominciato: risponde tutto l’anno alle necessità dei giovani informando, organizzando incontri per sviluppare il self-marketing, offrendo gratuitamente un manuale di autopromozione. Se saremo eletti faremo meglio e di più, grazie alle risorse economiche e organizzative degli Ordini.

Ma anche

G come Giustizia. Almeno qualche decina di pareri richiesti agli avvocati dei vari Ordini, in queste elezioni. Il tutto per cercare di organizzare metodologie di voto rispettose della normativa (e quindi evitare ricorsi), e di renderle allo stesso tempo fruibili.

Tutto inutile: la procedura è stata necessariamente complicata, troppo complicata per favorire il voto, senza che i vari consigli regionali degli ordini potessero farci nulla. Una legge con molti punti da rivedere, perché gli Ordini stanno crescendo di numero e di questo passo si rischia di fallire molti quorum anche in seconda convocazione.

H come Hacker. Da tutte le parti, spuntano candidati che scrivono sulle aree commenti libere di AltraPsicologia per promuovere il loro nome e i loro programmi, sfruttando la popolarità del nostro sito, in assoluto il più visitato fra quelli di tutte le associazioni di categoria. Sarà che siamo simpatici, sarà che aggiorniamo il sito un paio di volte la settimana invece che un paio di volte l’anno, ma i colleghi ci cliccano spesso, e qualche furbo va a rimorchio per raccattare voti. Succederà probabilmente anche per questo articolo, per cui preavvisiamo i lettori e preferiamo non cancellare i messaggi, seppure sgraditi: la nostra politica è di lasciare che ognuno si danneggi con le proprie mani!

I come Italiano. Mai come in queste elezioni la nostra bella lingua è stata bersagliata a colpi di tastiera dalle dita rabbiose degli psicologi. La prima cosa che faremo, se saremo eletti, saranno le ripetizioni di lingua e letteratura italiana ad uso degli ex candidati… sperando che i non eletti non spariscano nel nulla per altri quattro anni.

Il premio per la creatività spetta però all’ex-sindacato AUPI: la rabbiosa comunicazione recapitata a casa di tutti gli iscritti veneti è un inno alla manipolazione della lingua, con quel “politici politicanti” che suona come uno scioglilingua dal sapore vetero-proletario… fantastico!

L come Lista dell’Ordine per la Professione. La nostra lista in Veneto, formata da AltraPsicologia e dal gruppo del presidente Marco Nicolussi. Tanto per ripetere un concetto-chiave: la scheda elettorale è vuota, occorre trascrivere tutti i nomi sulla scheda… prendete nota sull’agenda o sul telefonino!

Marco Nicolussi

Pierluigi Policastro

Stefania Vecchia (Altrapsicologia)

Federico Zanon (Altrapsicologia)

Elena Bravi

Tiziana De Ruggieri

Carmen Muraro

Andrea Petromilli

Anna Galiazzo (Altrapsicologia)

M come Mailing. Una volta c’era solo AltraPsicologia, e per tutto l’anno siamo gli unici a importunarvi con le nostre mail di aggiornamento e informazione. Poi, improvvisamente, tutto si risveglia e le nostre caselle si ingolfano di messaggi elettorali da parte di perfetti sconosciuti.

Parte anche la caccia agli indirizzari, che diventano preziosi come l’oro: orde di candidati che impazziscono per una decina di indirizzi di persone a cui spedire la solita paccottiglia elettorale. AltraPsicologia, che non ha di questi problemi perché ha accumulato un indirizzario completo degli psicologi italiani grazie al passaparola  e alle iscrizioni al sito da parte dei colleghi, viene invidiata e accusata di aver ricevuto indirizzi da chissà quali fonti… incredibile ma vero, la gente ci fornisce volontariamente il proprio recapito perché gli scriviamo per informare, senza chiedere nulla in cambio: in questa correttezza nel rapporto con i lettori sta la nostra forza e la debolezza di chi si fa sentire solo in campagna elettorale.

N come Numeri. Sarà che con la nostra professione proprio non ci azzeccano, ma i numeri sono il tormentone di queste fredde giornate: sparati a casaccio, invocati negli inni alla trasparenza dei bilanci, ipotizzati, sommati (male) e calcolati (peggio), i numeri più importanti per valutare l’operato di un Ordine sono in realtà disponibilissimi, perché i bilanci sono pubblici.

Ma pubblico non significa accessibile: solo pochi ordini regionali superano la nostra prova di accessibilità al bilancio tramite il sito web…

O come Orizzonti. La famosa mailing list che ospita le discussioni fra molti degli psicologi impegnati nella politica professionale e nell’ex sindacato AUPI stavolta ha mantenuto toni contenuti. L’owner Dino Angelini, padrone di casa ospitale e presente, è stato coscienza imparziale ma non silenziosa.

In questi giorni, il tentativo di convincere quelli dell’AUPI che gli hanno sciolto il sindacato, perché nessuno glielo ha detto e tutti fanno finta di niente!

P come Programmi. Leggendoli ti viene da pensare che alcuni siano stati scritti da un troll informatico, totalmente digiuno di psicologia professionale, che si è divertito a inventare proposte attraverso selvaggi copia/incolla dal mondo fatato di internet.

Il nostro programma, che non è altro che la trasposizione in una ventina di pagine di quanto abbiamo fatto finora e di come vorremmo sviluppare un lavoro già avviato, forse appare modesto se confrontato con le visioni di un mondo fantastico in cui tutti i problemi degli psicologi andranno a risolversi in un caleidoscopio di gioia. Ma a noi piace così: modestamente e con quattro spiccioli, tirati fuori di tasca nostra, abbiamo scritto un paio di libri di successo, pubblicato centinaia di articoli, creato una rivista on-line e l’Osservatorio della Psicologia nei Media, formulato una proposta di Carta Etica per le scuole di psicoterapia, siglato un accordo con Federmanager, regalato un manuale scaricabile sull’autoimprenditorialità per gli psicologi, raccontato agli psicologi quel che succede all’ENPAP… ecco: non ci serve la fantasia per riempire il programma: ci bastano i fatti.

Q come Quota di iscrizione. Tutti vogliono abbassarla di 15, 20, 30 euro l’anno. Il perché non ci è chiaro: sembra di assistere alla vendita di pentolame al ribasso negli week-end tutto compreso. Abbassare le tasse è la solita manovra demagogica, ormai abusata in ogni contesto; potremmo dirlo anche noi, non ci costerebbe nulla. Ma preferiamo ragionare diversamente: i soldi servono, e devono essere usati per la categoria, per promuoversi e funzionare al meglio, in modo che tutti gli psicologi ne abbiano un ritorno, economico e professionale.

Ma anche

Q come Quorum. Pare sempre più difficile raggiungerlo, segno che agli psicologi non importa molto delle elezioni. Fortunatamente non siamo soli, tutte le professioni hanno il nostro stesso problema, per cui ci conviene tornare con i piedi per terra: non siamo peggiori degli altri!

R come Rinnovamento. Un’altra delle formule abusate in queste elezioni. Tutti promettono che rinnoveranno le cose, una volta ri-eletti, e ci si chiede perché non le abbiano rinnovate intanto che stavano in carica. Per alcune liste e per l’ex-sindacato AUPI, la faccenda si complica: come è possibile sostenere che si vuole rinnovare, quando da vent’anni si occupano con totale immobilità le poltrone degli Ordini e oggi si è prossimi alla pensione? Facciamo finta per un attimo che il candidato ideale per il rinnovamento sia una/un giovane professionista con trent’anni di vita produttiva davanti a sé, libera/o da appartenenze sindacali e svincolata/o da ordini di scuderia, che ha dimostrato sul campo con costanza ed intraprendenza di avere idee ed energie da investire per rinnovare la gestione della professione… ops! Sembra il ritratto dei candidati di AltraPsicologia!

S come Servizi agli Iscritti. Nessuno esplicita questa direttrice come fondamentale per il rapporto con gli iscritti, mentre AltraPsicologia e le liste in cui è presente l’hanno esplicitato all’ENPAP e agli ordini come un punto centrale. La verità, nuda e cruda, è che siamo ancora lontani anni luce da una gestione sul modello anglosassone, in cui l’iscrizione alle associazioni di categoria non è obbligatoria, e quindi le iscrizioni avvengono soltanto sulla base dei vantaggi, del prestigio e dei servizi offerti (con quote di iscrizione molto simili alle nostre, o superiori). Un esempio fra tutti, la sezione benefit dell’American Psychological Association.

E soprattutto, siamo ancora lontani dal recepire un modello di offerta di servizi ispirato a metodologie attuali e innovative: appena parli di servizi, i vari consiglieri più o meno sindacali ti obiettano che “offrire servizi costa”. Vai a spiegargli che il commercio segue regole particolari, che possiamo sfruttare grazie al fatto che siamo in tanti. Vai a spiegargli che il sindaco di Fontaniva, paesino nel profondo nord della provincia di Padova, ha offerto ai suoi cittadini crociere a metà prezzo (risparmio netto: 300.00 euro a persona) senza spendere un euro delle casse comunali, solo perché con un migliaio di clienti ha potuto trattare con la società che ha venduto i viaggi.

Vagli a spiegare che AltraPsicologia offre ai suoi iscritti una convenzione con una rete di commercialisti che offrono la gestione amministrativa e fiscale piena a 600,00 euro l’anno (300 euro di risparmio), solo perché garantisce una quota fissa di clienti.

Lo ripetiamo: il nostro scopo è restituire in servizi quanto spendiamo ogni anno per la quota di iscrizione, il tutto senza aggravio di spesa per l’Ordine.

T come Trolley. Non l’abbiamo inventata noi, questa notizia che riportiamo dalla discussione pubblica in una mailing list: un candidato per l’Ordine Sicilia avrebbe assistito all’arrivo di candidati con un trolley pieno di schede elettorali votate e autenticate, poi consegnate al seggio come “voti postali con raccomandata a mano consegnata da terzi”. Inutile dire che l’idea del trolley ha riscosso molto successo, e i candidati si sono aggiudicati come premio la poltrona di consiglieri. Qualche buontempone sostiene che la procedura sia irregolare… irregolare? Ma non vorrete davvero paragonare l’eleganza del trolley alle squallide urne elettorali imposte dalla tradizione?

U come Ufficio Stampa. Uno dei punti nodali del nostro programma, orientato a comunicare la nostra professione alla gente. Qualche tradizionalista sostiene che dovrebbe essere la gente a comunicare con noi, come si usava ai tempi di Freud, quando i pazienti lo chiamavano Signor Professore e lo cercavano da tutta l’Europa. Un vero peccato che nel frattempo le cose siano un po’ cambiate, e oggi la professione richieda attenzione all’immagine pubblica, promozione e informazione corretta sulla psicologia e sugli psicologi, vigilanza sulle notizie scorrette nei media e un’attenzione a spiegarci meglio con la gente…

V come Voto Postale: mai come questa volta la legge è un’opinione. Si va dalle regioni in cui i candidati hanno portato a mano i propri voti e quelli dei loro 800 sostenitori, a quelle in cui il voto postale è ammesso solo dopo l’esame del DNA. Il tutto sotto l’egida interpretativa degli avvocati dei vari Ordini, ciascuno con un parere diverso, e un CNOP che sceglie la soluzione salomonica di permettere di tutto e di più, lasciando ai singoli ordini la scelta se avvalersi o meno dei metodi più disinvolti.

Inutile dire che tutto ha un prezzo: in Veneto, il rigore della metodologia ha garantito la regolarità del voto, ma le schede arrivate regolarmente per posta sono state pochissime, circa 300.

Z come Zanon Federico, Vecchia Stefania, Galiazzo Anna. I candidati di AltraPsicologia per l’Ordine Veneto. La lista completa con cui ci presentiamo alle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine Veneto, il programma e tutte le informazioni su:

www.psicologiveneto.it