Questo Venerdì 13 Giugno, presso li Tribunale di Palermo, si terrà la prima udienza sui lamentati brogli elettorali che potrebbero essere avvenuti nel corso delle ultime elezioni per l’ Ordine Psicologi Sicilia. Elezioni che hanno poi visto insediarsi il collega Fulvio Giardina nel ruolo di presidenza, sorretto da una maggioranza di 13 Consiglieri su 15 appartenenti al gruppo AUPI. Il tutto mediante un impressionante numero di voti postali, anomalo rispetto alle medie nazionali ed agli andamenti storici.
Il sospetto di irregolarità su cui è basato l’esposto non è banale: è infatti corredato di testimonianze e persino da una audioregistrazione in diretta.
QUALI I FATTI?
Novembre 2013: una candidata, consigliera di maggioranza dell’Ordine ed afferente al gruppo AUPI Sicilia, veniva colta da alcuni colleghi presenti mentre distribuiva schede elettorali a psicologi intervenuti ad un convegno (rigorosamente pagato dall’Ordine Psicologi Sicilia, già AUPI nel precedente mandato), per poi ritirarle votate immediatamente dopo, nella più assoluta informalità. Senza alcuna autentica notarile, come previsto da Legge, e soprattutto ancor prima che scadesse il termine di presentazione delle candidature!
In altre parole l’elettorato attivo, gli ignari colleghi, sarebbero stati indotti o chiamati ad esprimere il voto in un modalità non ufficiale e senza alcuna trasparente conoscibilità di tutti i singoli candidati. Il tutto durante un evento pagato con i soldi degli iscritti.
Nella registrazione si sente chiaramente l’animata discussione fra una candidata che – giustamente risentita – chiede ragione di quanto sta avvenendo sotto i suoi occhi. Ecco l’audio:
L’esposto inviato alla Procura di Palermo contiene diverse altre informazioni, supportate da documenti e/o testimonianze. Di fatto, questo esposto apre scenari che potrebbero minare alla base il valore delle consultazioni elettorali in Sicilia, e di conseguenza anche la nomina del presidente Giardina. Se i fatti fossero confermati, ci si troverebbe in una situazione davvero inquietante. Non lo sapremo prima del 13 Giugno, data della prima udienza, e probabilmente ci vorrà tempo. Ma gli elementi di prova presentati paiono importanti.
Nel frattempo, a Roma, il giorno 11 Giugno ci sarà la nomina del presidente del Consiglio Nazionale degli Ordini. Viene eletto da tutti i presidenti di Ordini Regionali, e scelto fra uno di loro. Abbiamo avuto notizia che il candidato sostenuto da AUPI potrebbe essere proprio Fulvio Giardina.
Con quale serenità si candida a Presidente, sapendo che esiste un esposto sulla presunta irregolarità delle elezioni nella sua regione? difficile dirlo.
Ma soprattutto, con quale serenità i vari Presidenti decideranno di eleggere a rappresentante di tutta la Psicologia italiana un collega che tra due giorni ha una simile udienza al Tribunale di Palermo? A permettere l’elezione di una apicalità AUPI che, dopo lo scandalo del palazzo della Stamperia continua a regalarci perle?
Fatemi capire, questo significa che il Presidente della Sicilia sarà il nuovo Presidente Nazionale???? Ma con quale coraggio candida? Con quale faccia gli altri Presidenti lo votano? Sono sconcertata e sconvolta.
Siete così bravi a farvi la guerra interna, quando diverse “professionalità” svolgono scorrettamente il lavoro degli psicologi. Perchè non vi occupate di difendere la professione ? Le fiade interne non portano a niente.
si dice faide, non fiade
Cara collega Giovanna, nella mia città ci sono psicologi docenti universitari che hanno istituito da anni corsi di formazione per quelle che tu definisci “professionalità” che svolgono scorrettamente il lavoro degli psicologi. I distruttori della nostra professione li abbiamo in casa. Chiedo : cosa fa l’Ordine contro gli psicologi che per sete di denaro e potere si comportano cosi? Risposta : nella mia città nulla.
Siamo alla frutta… Propongo d’intraprendere un’azione forte (che so… petizione, raccolta di firme tra colleghi, invio mail a valanga agli altri presidenti regionali, una delegazione che s’incateni al cancello della sede nazionale CNOP, o similari…) perchè non possiamo continuare a screditarci in questo modo. L’opinione pubblica, di cui fan parte anche i nostri pazienti, non aveva gradito molto la “questione via Stamperia”, se ora ci dovesse rappresentare un presidente nazionale con sulle spalle un’accusa di brogli elettorali, la nostra professione verrebbe come minimo ridicolizzata.
Facciamo qualcosa di forte.
Un saluto dall’assolata Liguria. Roberto Sbrana
A quanto ho capito, qui non si tratta di farsi la guerra o meno: qui si tratta di fare le cose in modo legale o illegale.
Hai capito proprio bene cara Gioja
Io sono per l’abolizione degli Ordini professionali. Esercita una professione chi ha i titoli per farlo e se contravviene a qualche legge dello Stato viene perseguito. Stop. Senza altri balzelli e strutture intermedie che sono il brodo di coltura di malversazioni, favoritismi e illegalità assortite. Altra Psicologia è già un bel miglioramento rispetto all’andazzo precedente, e sta prendendo sempre più piede: il vecchio ordine va scalzato alle radici, ma mi auguro che il nuovo non finisca, perso l’abbrivio, per restaurare antichi andazzi sotto moderne signorie.
Che ne dite di condividere gli indirizzi email dei presidenti votanti e sollecitare l’invio di e-mail che li dissuadano da questa possibile vergogna?
Bravo Diego. E’ così che le chiacchiere diventano fatti. Vediamo un po’ se la proposta attecchisce
ma scherziamo!?! Prima che possa essere eletto a livello nazionale, chiarisca la sua posizione, se è innocente dovrebbe essere nel suo interesse dissipare i dubbi!
Assurdo!!! Se le accuse fossero vere bisognerebbe rifare le elezioni senza dare ai colpevoli la possibilità di ricandidarsi
L’Ordine, l’ho conosciuto bene. Ne sono distante da anni e vi assicuro che lo pago ma non mi è mancato affatto. E’ solo un posto di sottogoverno.
Sono assolutamente disgustato per come dei colleghi stanno gettando nel fango la psicologia! E’ inammissibile in quanto la doppiezza mentale di questi cialtroni dovrebbe essere additata alla comunità dei consumatori e degli utenti rendendoli consapevoli che “questo modo di operare è agli antipodi del fare psicologia”. Sono sconcertato perché proprio la maggiore parte dell’organismo cui è attribuita la funzione di radiare per indegnità ha in sé il virus della indegnità per cui,paradossalmente, dovrebbe dimettersi in massa.
E’ ora di dire basta e di raccogliere gli psicologi eticamente corretti attorno ad un movimento “per la difesa e la tutela della dignità dello psicologo”.