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di Gabriele Raimondi

 

Il CNOP, come previsto dal DPR 7 agosto 2012 , n. 137, articolo 7 – “Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali in attuazione dell’articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011 n. 148” ha approvato a gennaio 2013 il “Regolamento sulla Formazione Continua in Psicologia” (F.C.P.) promuovendo un modello di formazione permanente molto più vicino alle specificità della nostra professione. Si attribuisce infatti valore formale di aggiornamento a: Corsi di formazione, master, seminari, convegni, gruppi di lavoro e commissioni degli Ordini, purché accreditati dagli ordini regionali o dal CNOP; eventi già accreditati con il sistema ECM; supervisione;  intervisione o supervisione in gruppo fra pari ; sviluppo di nuove competenza attraverso l’attività professionale; lezioni o interventi come relatore in convegni o corsi; contratti di insegnamento con istituti e università; partecipazione come commissario agli esami di stato; pubblicazione di libri o articoli su riviste, anche online; studio e aggiornamento in autonomia. 

Il Regolamento, ancora in attesa dell’approvazione del Ministero della Salute, prevede anche importanti cambiamenti nel ruolo dell’Ordine degli psicologi. Li potete leggere (ancora in forma ovviamente di proposta fino alle definitiva approvazione del Ministero) in questo articolo di Federico Zanon di cui vi riporto alcuni stralci:

 

“Due saranno i livelli di decisione: nazionale e regionale.

ñIl CNOP – consiglio nazionale degli ordini degli psicologi, di cui fanno parte tutti i presidenti degli ordini regionali – si occuperà di definire il quadro nazionale della formazione, e di riconoscere i formatori abilitati ad erogare formazione accreditata.

ñGli Ordini Regionali gestiranno a livello locale gli eventi da accreditare e le singole posizioni formative degli iscritti.

 

Un aspetto inedito della riforma delle professioni è l’esplicita previsione di legge che gli Ordini dovranno offrire formazione ai propri iscritti. Gli Ordini regionali degli psicologi, secondo le previsioni del regolamento attualmente in discussione, dovranno predisporre un piano dell’offerta formativa dedicata e gratuita per gli iscritti, per garantire loro la possibilità di assolvere il debito formativo. In particolare, saranno gli ordini e l’ENPAP ad avere l’onere di organizzare gli eventi formativi in materia deontologica, di leggi professionali e sulla previdenza.”

 

Come tradurre tutto questo nella realtà dell’Emilia Romagna?

L’Ordine, ponendo a proprio riferimento le linee strategiche previste dal Regolamento approvato dal CNOP ed in un modello di lavoro capace di riprendere e valorizzare gli aspetti migliori del sistema dell’accreditamento (= attenzione al mantenimento della qualità del servizio nel tempo) utilizzato da diversi Paesi europei e nel sistema della formazione professionale potrebbe farsi promotore di percorsi di Formazione Continua in Psicologia  capaci (molto più di quanto possano fare singoli incontri) di promuovere e mantenere elevati livelli di qualità professionale tra gli iscritti.

Per conseguire questo obiettivo riteniamo importante un modello di lavoro improntato alla valorizzazione delle risorse esistenti sul territorio e che veda coinvolti in modo attivo sia nella fase di programmazione che nella fase attuativa degli interventi di formazione permanente per gli psicologi l’Università, le scuole di psicoterapia (nelle quali sono presenti competenze  che non si limitano alla sola psicoterapia e che devono invece essere poste  – anche attraverso adeguati percorsi di formazione – a patrimonio professionale degli psicologi nei diversi ambiti di applicazione del proprio lavoro) e le associazioni professionali.

La qualità della formazione permanente può essere garantita attraverso una modalità di lavoro che, rispettando il ruolo di ciascun soggetto, tenda a valorizzare le risorse professionali che negli anni si sono costruite e implementate sul nostro territorio.

L’Ordine può allora essere soggetto in grado di: 1) individuare da un lato i bisogni del territorio connessi al ruolo dello psicologo e dall’altro le esigenze formative degli psicologi 2) informare tutte le diverse agenzie di formazione (Università, Scuole di psicoterapia, Associazioni…. ) presenti sul territorio e collaborare alla progettazione dei percorsi formativi definendo già nel processo le caratteristiche necessarie perché gli stessi siano accreditati in un atteggiamento di accompagnamento 3) valutare, al termine del percorso, l’adeguatezza delle proposte attribuendo loro accreditamento o meno.

AltraPsicologia  Emilia Romagna intende pertanto sperimentare – nel rispetto del Regolamento F.C.P. presentato dal CNOP al Ministero e ovviamente ferma restando la necessità di adeguarsi ad eventuali cambiamenti dello stesso  –  un modello centrato sulla collaborazione e sulla cooperazione con i diversi soggetti del territorio che consenta da un lato il superamento di percorsi di formazione rivolti a persone non qualificate e dall’altro garantisca permanente qualità al lavoro dei colleghi.

Noi ci siamo. Voi ci siete ?