Garantire la qualità: il sistema di accreditamento volontario

È assolutamente necessario innalzare gli standard qualitativi della nostra comunità professionale e monitorarli nel tempo. La proposta è quella di un sistema di accreditamento della professione che sia:

  • volontario: ciascun collega può scegliere se aderirvi o meno e la scelta avverrà in base al valore che gli può derivare dall’accreditamento (responsabilità dell’Ordine);
  • partecipato: tutta la comunità professionale deve poter partecipare allo sviluppo del sistema affinché sia espressione veritiera di tutte le realtà professionali;
  • snello: deve essere un sistema al servizio della comunità e degli utenti e non un ulteriore appesantimento documentale e burocratico come l’E.C.M.;
  • solidale: non deve gravare sulle tasche dei colleghi ed anzi deve riuscire a contenere e non escludere chi vive in condizioni di precariato lavorativo.

Il sistema di accreditamento si fonda su diversi profili di competenza professionale (PCP) che vanno a descrivere ambiti di sapere, saper fare e saper essere in particolari contesti professionali (psicologo clinico, dello sport, giuridico, del lavoro, ecc…) ed in relazione a diversi tipi di cliente (individuo, coppia, gruppo, organizzazione).

Ogni psicologo potrà quindi accreditarsi in specifici ambiti della Psicologia, dimostrando di possedere un certo PCP, e ciò anche a tutela di quei colleghi “tutto fare” che spesso vanno a causare danni all’immagine dell’intera categoria professionale.

Ciascun profilo di competenza professionale si svilupperà su tre livelli:

  1. competenze primarie: sono competenze esclusive della professione di psicologo, richieste per l’esercizio della professione e trasversali a tutti gli ambiti di intervento. Colloquio, diagnosi, analisi della domanda, ecc…
  2. competenze specialistiche: sono competenze peculiari di specifici ambiti di intervento o di specifiche fasce di clientela. E quindi psicologia clinica, dello sport, giuridica, del lavoro, ecc…
  3. competenze abilitanti: sono competenze condivise da altre professioni e forniscono strumenti e capacità per muoversi meglio in un contesto di mercato competitivo. Gestione progetti, auto-promozione, aspetti legali e fiscali, avvio attività, inglese, nuove tecnologie, ecc…

Lo sviluppo del sistema di accreditamento deve avvenire a livello di Ordine Nazionale, con la piena partecipazione di tutte le rappresentanze professionali Al CNOP, quindi, il compito di costruire i vari profili di competenza professionale (all’interno di un disegno volontario, partecipato, snello e solidale), ma anche le modalità e gli strumenti per verificare poi quanto il singolo psicologo risponde ai requisiti minimi richiesti.

Ai vari Ordini regionali, poi, il compito di gestirne il buon funzionamento e quindi:

  • di occuparsi delle varie richieste di accreditamento da parte dei colleghi,
  • di monitorare nel tempo che i colleghi mantengano gli standard di qualità previsti.

DOMANDE E RISPOSTE

Perché dovrei aderirvi se è volontario?
La scelta di aderirvi è libera e si basa sul valore ed utilità che l’accreditarsi fornisce al singolo collega. In questo senso, il sistema di accreditamento deve collegarsi ad un’efficace opera di informazione e promozione da parte dell’Ordine affinché i clienti riconoscano garanzia e qualità nello Psicologo accreditato; deve altresì legarsi ad un cambiamento culturale dell’organismo ordinistico, non più burocratico ed adempiente, ma orientato al servizio della comunità professionale
Calato in questo nuovo contesto, il fatto di accreditarsi può fornire maggiori opportunità agli Psicologi.
Quanto mi costerebbe riuscire ad accreditarmi?
Il sistema di accreditamento non prevede l’obbligo di seguire corsi, master e simili. Non è l’E.C.M. e non ci sono crediti! Il sistema di accreditamento chiede esclusivamente di mantenere determinati standard di qualità professionale e ciò potrà avvenire mediante formazione, mediante esperienze professionali, mediante esperienze di stage e tirocinio, mediante altre forme di colleganza e supervisione alla pari, come anche di auto-formazione ed altro ancora, purché significativo e documentabile.
In questo senso, con un sistema funzionante, ci sarebbe piuttosto da chiedersi: “quanto mi costerebbe professionalmente non risultare accreditato?”
Il CNOP aveva già proposto un sistema di accreditamento nazionale. In cosa differisce questo?
Il sistema di accreditamento della professione proposto dal CNOP , in 4 anni di lavoro, a nostro avviso ha diverse carenze, anche strutturali:

  • il gruppo di lavoro era costruito da 12 psicoterapeuti, un terzo dei quali di estrazione sanitaria, e ciò limita drasticamente la rappresentatività di tutte le espressioni professionali. Innanzitutto siamo Psicologi!
  • la progettazione del sistema non è stata assolutamente partecipata dalla comunità degli psicologi. Nessuno ne sapeva nulla, ed anche il convegno di chiusura di 4 anni di lavoro, tenuto a Giugno 2005 è andato praticamente deserto. L’ennesima iniziativa caduta dall’alto, senza coinvolgere la comunità.
  • la checklist sviluppata per monitorare il presunto livello di competenza professionale era decisamente clinica e non rappresentativo degli altri contesti di lavoro dello psicologo (e comunque poco efficace)

L’Ordine Lombardia ha già un elenco di esperti. In che rapporto entra con questo sistema?
Il sistema dell’OPL è un’iniziativa regionale autonoma, mentre a nostro avviso è necessario un sistema di accreditamento gestito dal CNOP e condiviso a livello nazionale.
Il sistema dell’OPL accredita anche corsi di counseling aperti a tutti legittimando la figura del counselor e svalutando quella dello psicologi, mentre a nostro avviso vanno valorizzati i percorsi che tutelano e valorizzano la professione, così come vanno filtrate le strutture che sdoganano formazione a basso costo per tutti, pur di fare business

Chi è che valuta il mio “profilo di competenza professionale” e che garanzie di trasparenza ed imparzialità ho?
Per favorire omogeneità e coerenza, è utile avere uno staff a livello nazionale, di CNOP, che gestisca valuta e monitora il livello di competenza professionale. Deve essere rappresentativo di tutte le aree professionali della Psicologia. Deve rimanere in carica per un massimo di due anni, dopodiché cambiare, così da non poter sedimentare e consolidare pratiche, abitudini e preferenze di sorta. Deve offrire massima trasparenza su tutto il processo agli iscritti.
La certezza di imparzialità non ci può essere qui, come per nessun altro organismo. Di certo il sentimento di fiducia, oggi perso a causa di un Ordine asfittico ed assolutamente incapace di ascoltare e comunicare con gli iscritti, deve essere ri-costruito a monte grazie al coinvolgimento ed alla partecipazione dei colleghi, grazie ad una comunicazione più chiara e trasparente, grazie ad una nuova cultura del servizio.
Alcuni colleghi lavorano come psicologi in modo irregolare e non sempre ci sono risorse da investire in formazione. Come fanno a farsi accreditare con poca esperienza e pochi soldi?
Come detto, il sistema di accreditamento deve essere anche solidale e quindi deve prendere in carico anche situazioni di questo tipo. In particolare, i vari Ordini Nazionale e regionali dovrebbero – nell’ottica del servizio – rendere disponibili anche opportunità formative [magari on line] e sviluppare maggiori sinergie di rete sul territorio così da sviluppare più opportunità di contatto con il lavoro.