Gli interventi durante la Manifestazione del 10 dicembre 2005: Emanuele Morozzo Della Rocca

Nel mio intervento ho inteso portare ai partecipanti alla manifestazione il saluto di benvenuto dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Ho illustrato alcuni articoli di stampa sollecitati dall’Ordine e in particolare l’intervista all’Ansa di Adriano Ossicini, materiale rinvenibile sul sito dell’Ordine regionale.

Dopo aver rivendicato la psicologia clinica all’interno dello statuto scientifico e professionale della psicologia e dopo aver stigmatizzato l’anacronismo del decreto del Miur, addirittura peggiore dei precedenti, ho inteso portare due punti di riflessione ulteriori.

Il primo concerne la necessità di riprendere uno stretto rapporto con la società civile e i cittadini, unica garanzia di sviluppo dell’influenza della psicologia nel paese. Ciò favorisce anche la necessaria interlocuzione con la Politica che non può essere realizzata con il piccolo cabotaggio quotidiano, ma che necessita invece di un alto profilo che poggi sulla ricchezza delle risorse scientifiche e professionali prodotte dal nostro sistema professionale. È mancato un Progetto. Non va dimenticato che il Consiglio Superiore della Sanità non aveva un nostro rappresentante per il semplice motivo che la maggioranza del Consiglio Nazionale ha lasciato trascorrere la scadenza per la sua nomina. Da ciò è derivato che tutto l’iter consultivo sul Decreto ha visto come interlocutore un medico che faceva le veci degli psicologi con gli esiti nefasti che abbiamo visto. E coloro che hanno gestito il Consiglio nazionale si candidano a continuare a gestirlo, anche nella nostra regione.

Il secondo tema riguarda la debolezza di una professione che non è in grado di presidiare i propri confini. Rispetto alla medicina vi è una ragione storica che però è ora che si concluda. È drammatico riscontrare invece che si aprono nuovi territori di scontro rispetto a nuovi mestieri che approfittano dell’assenza di quel Progetto professionale di altro profilo a cui prima accennavo. È grave che settori della psicologia si prestino a questo gioco per ricavarne qualche piccolo rivolo di fatturato intaccando la compattezza e forza della professione.

Queste aree si candidano anche alla gestione degli ordini facendo leva su questi piccoli commerci. Dobbiamo impedire che la nostra professione si avvii per questa via alla decadenza e solo un forte Progetto di sviluppo e di politica culturale lo può impedire.