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Ad oggi, il CNOP non ha alcun peso ed utilità, quando invece dovrebbe preoccuparsi di gestire ed orchestrare le azioni strategiche e politico-professionali dell’intera comunità.

I colleghi che compongono il CNOP sono Presidenti dei rispettivi Ordini regionali, assieme a diverse altre attività private o istituzionali (alcuni infatti sono anche Consiglieri ENPAP). Non mettiamo certo in dubbio la validità dei singoli, tuttavia riteniamo che il ruolo del CNOP sia di importanza critica e non gestibile part time, vedendosi una volta al mese.

L’ideale sarebbe che il CNOP divenisse un organismo autonomo, composto da colleghi che si occupano solo di quello, così da renderlo realmente utile ed al servizio dell’intera comunità professionale.
Un simile cambiamento richiede la modifica della legge 56/89 e non è quindi possibile, tuttavia sarà necessario individuare soluzioni utili a potenziare le funzioni ed il peso del CNOP, visto come organismo di coordinamento e sinergia tra i diversi Ordini regionali.

Un aspetto su cui è invece possibile lavorare è quello della proporzionalità tra le regioni: in CNOP per esempio, il voto/peso della Val D’Aosta, che ha neppure un centinaio di iscritti, vale quanto quello della Lombardia che ne ha oltre 9.000 o del Lazio che ne ha oltre 12.000. Tutavia, il contributo che ogni regione versa al CNOP varia invece in base al numero di iscritti.
Anche qui, dal nostro punto di AP, il peso – in termini di diritti e di doveri – dovrebbe essere proporzionale tra le varie regioni, conservando comunque uno spirito etico e solidale, caratteristiche queste molto ricorrenti nel progetto professionale di AltraPsicologia.

Un CNOP  pro-attivo potrebbe gestire al meglio le questioni di livello nazionale come ad esempio i rapporti con le Università, i rapporti con le varie forze politiche con azioni di lobbing, le linee guida da adottare poi in tutte le regioni (tirocini, esami di stato, accreditamento, counseling psicologico on line, ecc…), le questioni normative, sull’equipollenza dei titoli e così via…
Mentre agli Ordini Regionali verrebbe lasciata piena responsabilità su politiche locali inerenti formazione, sindacato, lavoro e promozione, eventi e cultura, ecc…

Purtroppo, ad oggi, tali questioni non sono assolutamente discusse dal CNOP
La gestione del CNOP non può rimanere un impegno part-time, bensì deve assolutamente prendere centralità in quanto rappresenta il punto massimo di possibile sinergia della nostra comunità professionale. Servono colleghi validi che si occupino nello specifico della gestione del CNOP come entità di servizio per l’intera comunità professionale e di indirizzo per le singole regioni.

Qui di seguito, riportiamo solo alcune delle iniziative che – secondo AltraPsicologia – il CNOP potrebbe e dovrebbe prendersi in carico, se venisse ristrutturato come da noi proposto (in caso contrario, queste iniziative possono passare a livello regionale):

  • Osservatorio mediatico sulla professione: ci siamo stancati dell’immagine dello psicologo passata su giornali, radio e televisioni. Il CNOP dovrebbe istituire un organismo che non solo si occupi di monitorare le comunicazioni a noi dannose per poter intervenire efficacemente, ma anche e soprattutto di incentivare la diffusione di comunicati che vanno a promuovere la nostra immagine
  • Elenchi degli accreditati: sia per i professionisti esperti che per le strutture, il CNOP dovrebbe gestire degli elenchi nazionali on line in cui è possibile reperire informazioni su professionisti e strutture.  Al CNOP il compito di pianificare i sistemi di accreditamento (in modo partecipato con tutte le componenti della comunità professionale) e di gestire gli elenchi. Alle regioni il compito di applicarli e monitorarli nel tempo
  • Archivio best practices: ogni Ordine regionale, nel tempo, ha sedimentato esperienze più o meno significative di azione sul territorio, di rapporto con le istituzioni, ecc… Il CNOP dvrebbe valorizzare questo patrimonio di conoscenza organizzandone un’efficace condivisione tra le varie regioni. Ciascuna regione potrebbe contribuire allo sviluppo dell’archivio ed allo stesso tempo ottimizzare le risorse: invece di perdete tempo e soldi su specifiche iniziative, potrebbe così far tesoro di esperienze di successo già messe in opera da altre regioni.
  • Colleganza: per favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze, ma anche per consolidare un’identità professionale spesso a macchia di leopardo lungo lo stivale, sarebbe utile pianificare 2 o 3 volte all’anno degli incontri nazionali tra un consigliere di ogni singola regione.
  • Sinergie tra i diversi Ordini: avere un organismo (il CNOP) che coordini le varie realtà regionali permettere di creare significative economie di scala, abbattere i costi ed ottimizzare i servizi. Alcuni esempi: se acquisto della cancelleria da solo la pago al 100%, mentre se l’acquisto a livello nazionale otterrò significativi sconti; se faccio una convenzione a livello regionale avrò una percentuale minore rispetto al presentarmi come “intera comunità professionale di 50.000 persone”; e così via…
  • Fare un censimento dei colleghi psicologi che occupano ruoli di tipo politico, giornalistico, associazionistico, societario, ecc… Ne uscirebbero contatti interessanti per sviluppare sinergie in contesti non psy, utilizzando loro come anello di congiunzione.

Queste sono solo alcune delle cose che il CNOP dovrebbe prendere in carico. Come Altra Psicologia stiamo continuando a lavorare e sicuramente pubblicheremo, man mano, delle revisioni.
Se hai riflessioni, critiche, suggerimenti o nuove idee, ti invitiamo ad inviarci il tutto alla mail redazione@altrapsicologia.it
L’idea è quella di un nuovo progetto per la professione, partecipato da tutti i colleghi, quindi ogni contributo sarà oltremodo prezioso!