NO ai Counselor, NO agli Ecm, SI alla riduzione della Quota

Nelle prossime settimane si vota per il rinnovo dei Consigli degli Ordini regionali.

AltraPsicologia è l’unica associazione che ha un programma articolato con una visione sul piano nazionale e diversi programmi regionali.

Non è un fatto trascurabile: ci sono temi su cui un Ordine regionale non ha potere per intervenire, ma la posizione che il suo Presidente andrà a rappresentare in Consiglio Nazionale (CNOP) sarà fondamentale.

L’unico modo per intervenire sui grandi temi di interesse nazionale, infatti, è quello di avere la maggioranza al Consiglio Nazionale (CNOP).

Per questo motivo AltraPsicologia ha candidati in 18 Regioni e, unici tra tutti i candidati, un programma nazionale di 40 pagine.

Al suo interno vi sono 3 impegni concreti che potranno essere realizzati solo se AltraPsicologia vincerà nella maggioranza delle regioni:

1. NO ai Counselor: la battaglia che portiamo avanti, in solitaria, da anni si può chiudere solo con un’interlocuzione credibile con i Ministeri (MISE per il tavolo UNI, Min. Salute per il contrasto all’abusivismo professionale, MIUR per chiudere le scuole italiane ai counselor)

2. NO agli ECM per tutti: Siamo per la formazione continua, e stiamo aspettando da sei anni che il Consiglio Nazionale finalmente dia regole chiare agli psicologi. Che non possono risolversi in ECM per tutti. Ad oggi poi non ci sono i presupposti normativi perché l’obbligo sia esteso a tutti gli psicologi (quindi NO! Ad oggi non c’è nessun obbligo di ECM anche se alcuni Ordini dicono il contrario), ma bisogna essere abbastanza autorevoli e credibili per chiedere al Min. Salute di rispettare il nostro reale fabbisogno formativo e la norma, che prevede che il CNOP deliberi un Regolamento per la Formazione Continua con un sistema di crediti ad hoc (che preveda ad esempio il grande valore della supervisione, della terapia individuale, ecc.) e che il Min. Salute lo approvi.

3. SI alla riduzione della Quota: i bilanci degli Ordini sono del tutto approssimativi, soprattutto sui residui attivi, ovvero i crediti da incassare, e quindi si ha difficoltà ad uniformare gli importi delle quote. Con il risultato che ognuno paga importi diversi e il paradosso che in regioni come l’Abruzzo, dove l’Ordine fa il minimo sindacale (e a volte sperpera denaro in iniziative assolutamente inaudite, d’altra parte questo è il Presidente ) si paga 170 Euro, mentre nel Lazio, dove le attività fervono e i servizi sono numerosi, si paga 150 Euro, se poi si è iscritti al secondo o terzo anno nel Lazio si ha uno sconto del 50% e si paga 75 Euro con una differenza di quasi 100 Euro l’anno tra due Regioni confinanti.

Il CNOP è il principale responsabile di tutte queste storture perché non solo non determina una quota uguale per tutti, ma non vigila neanche in modo proattivo sui bilanci.

Se AltraPsicologia avesse la maggioranza si otterrebbe una quota uniforme per tutti gli Psicologi italiani, con l’obiettivo di portarla entro i 4 anni a 140 Euro e uno sconto del 50% per gli iscritti ai primi tre anni.

In fondo la logica è davvero semplice, se il numero degli Psicologi aumenta come mai non si riesce a ridurre la quota?
In questi sei anni il CNOP ha solo aumentato il minimo consentito passando dai 140 Euro ai 150 Euro.

Insomma se davvero si vuole cambiare qualcosa, prima di votare per l’amico o per il grande professionista della mia scuola di specializzazione, bisogna pensare a chi davvero ha la possibilità di realizzare quel cambiamento che tutti auspichiamo.

 

L’appello al voto di AltraPsicologia è da anni sempre lo stesso: facciamo in modo che prevalga la logica della “competenza” sulla logica dell’“amico”
E come diceva qualcuno: “La storia non cambia, se tu non la cambi!”