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In questi giorni qualcuno ha riesumato il sempreverde ‘psicologo di base’. E come per ogni leggenda metropolitana che si rispetti, si condisce una piccola base di verità con una buona dose di invenzioni verosimili.

COSA C’È DI VERO?

Partiamo dal Decreto Calabria, convertito in legge pochi giorni fa. Nella versione convertita in legge, contiene le parole “…e dello psicologo” riferite alle figure professionali presenti negli studi dei Medici di Medicina Generale.

Grazie ad un emendamento inserito durante l’iter di approvazione parlamentare, da oggi effettivamente la figura dello psicologo è dunque prevista per legge fra i principi su cui modellare le convenzioni fra SSN e Medici di Medicina Generale.

SI TRATTA DELLO ‘PSICOLOGO DI BASE’?

No, nessuna nuova miracolosa rinascita. Il Decreto Calabria non istituisce Psicologo di Base, Psicologo delle Cure Primarie e tutto quanto il corredo di figure mitologiche che rispunta ad ogni tornata elettorale per gli Ordini.

E ALLORA DI COSA SI TRATTA?

Il Decreto offre possibilità in più ai MMG. Quando organizzati per equipe multiprofessionali in cui siano presenti infermieri e psicologi, gli permette di ottenere un “incremento del numero di assistiti” o e negoziare specifiche “dotazioni strutturale, strumentali e di servizi”.

Come psicologi non ne avremo quindi un vantaggio immediato. Avremo un’opportunità. Ma dovremo inserirci in un sistema già organizzato, con una propria storia. E quindi sarà necessario tempo e lavoro per incorporare la nostra figura in termini vantaggiosi per tutti gli attori.

Non abbiamo costruito una casa. Abbiamo solo picchettato il terreno.

Il Decreto prevede la classica formula “senza ulteriori oneri a carico dello Stato”. Il che significa che non è da questa norma che si individueranno i finanziamenti. Andranno cercati successivamente e altrove.

Ma non bastano i soldi. Serve un pensiero su come articolare concretamente, nell’organizzazione dei servizi, quella frase: ‘…e dello psicologo’. Quindi tutto è da costruire.

È UNA BUONA NOTIZIA?

In generale lo è. Per la prima volta, la presenza dello psicologo è prevista da una legge nella medicina del territorio. È stata creata una cornice normativa in cui inquadrare il ruolo dello psicologo negli studi dei MMG.

La creazione di uno spazio normativo non va però confusa o spacciata per creazione immediata di spazi di lavoro. È solo il primo passo di un lungo lavoro che dovrà coinvolgere le istituzioni degli psicologi e gli psicologi stessi. Con serietà, senza improvvisare e senza promettere un milione di posti di lavoro.

CURIOSITÀ SUL DECRETO CALABRIA

Qualcuno si domanderà il motivo per cui questo decreto si chiama ‘Calabria’. È a causa del suo contenuto. Di fatto si tratta di un mostro bicefalo. Criticità che è stata peraltro sollevata nei giorni scorsi, nel corso del dibattito parlamentare che ho ascoltato su Radio Radicale.

Una delle due teste del Decreto, quella che gli conferisce il nome, commissaria completamente la sanità della Regione Calabria, una sorta di resa incondizionata alla realtà: la sanità in questa Regione è insanabile con mezzi ordinari, va dichiarato lo stato di guerra.

L’altra contiene un riordino generale di alcune questioni aperte in sanità, dalla disciplina della medicina territoriale all’apertura di contratti a tempo determinato nelle ASL ai medici specializzandi per supplire alla cronica carenza di medici. E dentro, affondato nel mucchio, c’è pure il nostro emendamento.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Articolo 8 comma b-quinquies) del Decreto Legislativo 30 Dicembre 1992 n° 502

Articolo 12 del Decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 101 del 2 maggio 2019 e convertito in Legge con modifiche il 19 Giugno 2019.