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Dieci domande a cui non ama rispondere chi di candida al governo degli Ordini.

Domande imbarazzanti, su cui è spesso difficile ottenere una risposta precisa. Eppure sono dieci domande facili facili, ad alcune si può addirittura rispondere con un SI. O con un NO.

Provate a farne qualcuna, a chi si candida oggi per gli Ordini. A bruciapelo, al primo che vi rifila un santino elettorale in mano. Se è di Altrapsicologia, state sicuri che non avrà esitazioni.

Eccole, le dieci domande:

1) Pensi che le cosiddette “nuove professioni limitrofe” (counseling-non-psicologico) alla psicologia siano un modo per aggirare la legge che definisce la professione di psicologo?

2) A parte la promozione della psicologia, cosa su cui sono tutti d’accordo, è corretto che l’Ordine agisca con determinazione di fronte alle “nuove professioni”?

3) Pensi sia illegittimo che una scuola di psicoterapia svolga corsi abilitanti per psicologi psicoterapeuti e contemporaneamente apra alcounseling come attività praticabile da chiunque?

4) Gli psicologi italiani sono un terzo degli psicologi d’Europa, con un rapporto psicologo/cittadino più che triplo rispetto alla media EU. Promuoveresti una campagna attiva per la riduzione/chiusura di una parte dei corsi di laurea in psicologia?

5) La professione di psicologo richiede un tipo di formazione continua specifica. Su questa base avalleresti un’iniziativa di opposizione attiva al sistema ECM, in favore di una formazione continua pensata ad hoc per gli psicologi in cui comprendere ad esempio la supervisione, la pubblicazione di articoli, alcune attività professionali?

6) Sei d’accordo che vadano perseguiti sul piano deontologico i colleghi che svolgono “terapie riparative” dell’omosessualità?

7) È necessario stimolare le scuole di psicoterapia ad aderire a carte etiche proposte dagli Ordini o da soggetti terzi al fine di tutelare i loro iscritti da iniziative eccessivamente arbitrarie (colloqui di selezione a pagamento, esami finali con richieste troppo differenti, tirocini poco attinenti, etc.)?

8) Sei d’accordo sul fatto che l’ordine professionale debba offrire ai propri iscritti delle funzioni e servizi concreti come funzione principale?

9) Sei d’accordo che chi viene eletto debba garantire un impegno e una presenza lavorativa reale e documentata presso gli Ordini?

10) Sei d’accordo chi viene eletto debba garantire un’impegno e una presenza reale e concreta presso gli Ordini, al servizio diretto degli iscritti? o può bastare la presenza saltuaria a qualche riunione?