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Il problema dell’ENPAP è ben più di un bilancio in passivo o in attivo, o di un portafoglio finanziario disordinato. Il problema dell’ENPAP è che in questi anni si è perso completamente il senso dell’interesse collettivo, la sacrale tutela del risparmio degli iscritti, e il principio per cui una cassa non tutela soltanto i singoli iscritti ma il bene collettivo.

La reputazione dell’ENPAP non riguarda solo gli psicologi, ma anche e soprattutto la reputazione che gli psicologi devono mantenere presso la società. Le casse previdenziali infatti non sono nate per tutelare soltanto il risparmio dei propri iscritti, ma anche per garantire alla società che un’intera categoria sappia badare a se stessa e non pesi, per le proprie pensioni, sulla cittadinanza.

Come professionisti con una cassa autonoma, abbiamo un privilegio: la libertà. Ma questa libertà non deve essere intesa come inesistenza del limite, e non possiamo abusarne. Il limite esiste ed è tracciato nei due principi che incardinano l’esistenza di tutte le casse previdenziali nella società: la tutela delle singole posizioni e la tutela del bene collettivo.

L’ENPAP non può diventare il pretesto per consumare trattative per interessi altri e diversi rispetto alla tutela del risparmio degli iscritti e del bene collettivo. L’ENPAP non può diventare il luogo in cui si giocano partite che riguardano altri luoghi, altri interessi, altri compiti istituzionali e altre missioni. Tantomeno, può diventare il tavolo su cui si regolano i conti fra associazioni o singoli. La mia, la nostra ferma intenzione è lavorare bene, in modo condiviso e partecipato.

Ho sempre rivolto la mia attività di informazione e di consigliere ENPAP agli psicologi e agli interessi collettivi e sovraordinati. Mi interessa la salute della cassa, la salvaguardia del risparmio degli psicologi, il lavoro fatto bene. Quando ho contestato fatti o decisioni gestionali all’interno dell’ENPAP, è sempre stato in questa cornice e mai per interessi terzi.

Non inizierò ora, che mi appresto ad assumere il ruolo di Consigliere di Amministrazione grazie alla fiducia che 2800 colleghi mi hanno dato e hanno dato ad Altrapsicologia, a prestarmi al gioco degli interessi di bottega. Sono quasi certo che tutti i colleghi eletti nei due Consigli dell’ENPAP, quello di Amministrazione e quello di Indirizzo Generale, la pensino come me. Per questo affronto con molta fiducia e speranza la prospettiva dei prossimi quattro anni.