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Allegri, colleghi: Cambiamo Ministero!

L’ha annunciato l’AUPI e confermato il governo: in un comma sperduto del mega decreto “mille-proroghe” in discussione nel moribondo italico parlamento si è stabilito che “Il Ministro della Salute esercita l’alta vigilanza sull’ordine nazionale degli psicologi”, sostituendo il Ministero della Giustizia che vigila sulla maggioranza degli altri ordini professionali.

Sembra una inezia burocratica ma così non è. I nostri colleghi del sindacato dei dipendenti pubblici ci tengono a spiegare qual è la posta in palio e a dire che, tra qualche giorno, quando il decreto diventerà legge, la professione di Psicologo sarà sanitaria a tutti gli effetti.

In base a quali valutazioni e perchè non ci è dato saperlo e nessuno ha ritenuto opportuno interrogare gli Psicologi, la base, i tanti che davvero compongono la categoria, su questa inopinata “conquista”.

I colleghi sindacalisti affermano che ne verrà un gran beneficio per tutti gli Psicologi perché, come professione sanitaria, la Psicologia sarà esentata dall’IVA sulle prestazioni.

Questa affermazione è assolutamente priva di fondamento!

La legge del 1972 esenta dall’IVA non “l’attività delle professioni sanitarie” ma le sole prestazioni sanitarie di diagnosi, cura e riabilitazione rese alla persona nell’esercizio delle professioni e arti sanitarie soggette a vigilanza” (art. 10, comma 18, DPR 633/72). Nessuno si sogna di cambiare questa parte della legge a cui, peraltro, sottostanno anche i medici i quali se, ad esempio, offrono attività di formazione fatturano anche loro “con IVA”. I colleghi dell’AUPI provano “a raccontarcela” ma con il passaggio la maggior parte degli Psicologi non avrà assolutamente nessun beneficio. Forse solo i dipendenti del SSN potranno avere vantaggi in termini di carriera (essere “professionisti sanitari” può finalmente consentire a qualche collega dell’AUPI di diventare con più facilità Primario) ma nulla tornerà alla libera professione.

Le implicazioni negative di questo passaggio sono altre, invece, a diversi livelli e tutte decisamente pericolose:

1. verrà sancita la dipendenza della Psicologia dalla sanità-medicina sul piano culturale e politico. Altro che diritto alla diagnosi: una volta statuita la sudditanza della Psicologia dalla medicina siamo sullo stesso piano delle ostetriche a cui, ancora recentemente, i medici sono riusciti ad impedire la possibilità di prescrivere accertamenti clinici per approfondire la diagnosi.

2. si consoliderà l’appiattimento culturale della Psicologia sulla sua espressione clinica. Lo Psicologo sarà sempre più spinto ad essere Psicoterapeuta e a prenderci il carico della “cura”, marginalizzando ulteriormente gli sviluppi meno clinici della professione. Ciò accadrà in una situazione in cui il mercato della Psicoterapia è saturo da molti anni e tutte le ricerche rimarcano la necessità di direzionare in tutt’altra direzione (benessere, individuale ed organizzativo, soprattutto) le linee di sviluppo della professione. La stessa percezione sociale della psicologia come professione sanitaria dirigerà ancora più marcatamente verso counsellors, coatch, psicofilosofi, pedagogisti, ecc. la domanda di risposte in termini di qualità della vita. Insomma, il perfetto contrario di quanto stiamo predicando da sempre come AltraPsicologia.

3. si statuirà l’obbligo di ECM per tutti gli Psicologi. In quanto professione sanitaria dovremo sottostare, con ogni probabilità, alle stesse regole valide per le altre professioni di quest’area, al pari degli infermieri e dei fisioterapisti. Questa è il danno più grosso, quella che oltre a veicolare la spinta verso la sanitarizzazione – in termini di forma mentis – di quei colleghi (psicologi impegnati nell’area del lavoro, della scuola, del benessere) che di clinica non voglio occuparsi, avrà anche la conseguenza di renderci sempre meno in grado di occuparci di quegli ambiti di competenza non clinici che con molta fatica stiamo conquistando. Ci sarà per tutti noi la spesa aggiuntiva dei punti ECM da accumulare e, per Scuole e Scuolette, la possibilità di arrotondare alla grande i guadagni continuando a spolpare la categoria anche con i mini corsi di aggiornamento, dopo essere state nuovamente pompate dall’illusione offerta ai giovani colleghi di dover diventare a tutti i costi “clinici” perchè “la psicologia è professione sanitaria”.

Sarebbe stato troppo oneroso chiedere a tutti cosa fanno, se sono d’accordo?

Tanto tutti gli Psicologi fanno i clinici, no? basta vedere il fatturato delle scuolette di psicoterapia…

E poi, perchè impegnarsi a chiedere a tutti un parere?

Altrapsicologia e Orizzonti-Psy in pochi giorni hanno raccolto il parere di 13.000 colleghi su un’altra questione cruciale, a costo zero e senza aiuto? Ma quella è gentaglia, un manipolo di avventurieri senza pudore. Mica è gente seria, quella: mica devono rispettare le regole della buona creanza e della buona burocrazia, quella che rallenta la democrazia abbastanza da impedire agli interessati di esprimere il loro parere sul loro mestiere!

Ma in fondo lo sapete tutti, è la Sanità che veicola il potere! Tanto vale stare tutti sotto il gioco medico (“della Salute”…pardon): Psicologi, Avvocati, Ingegneri e Agronomi tutti quanti insieme, a far la fila davanti all’ASL per ritirare il buono per il pane e la carne, mentre ai piani superiori i Veri Dottori decidono di colture idrofile, ponti, gradi di giudizio e strategie educative per l’età evolutiva.

Senza più nemmeno l’onere di andare a Roma una volta al mese per votare qualche emendamento, che’ governo e parlamento saranno più numerosamente rappresentati negli uffici della Mutua.

Quello che gli Psicologi si bevono a caro prezzo nelle loro scuolette è altro discorso: una visione arretrata e clinico-centrica della psicologia, funzionale a mantenere l’illusione che BISOGNA versare l’obolo di 25.000 Euro al sistema formativo psicoterapico, che TUTTO insegna.

E che non si pensi che la Psicologia è anche altro, come nel resto del mondo, perché alla fine la Maggioranza fa clinica…

la Maggioranza.

La Maggioranza che non parla. Quella che nessuno interpella. Quella degli Psicologi che stanno in pizzeria e nei call-center!? Il Ministero più adatto, allora, è quello del Commercio o, al limite, quello del Lavoro (precario).

Ma alla fine, prima o poi, lo Psicologo DEVE fare il Clinico: è Destino.

E si vede. Al posto della Nave dei Folli adesso ci sono la Clozapina e il Ritalin, che son più piccoli e puliti di un galeone puzzolente; agli Inservienti (oggi più correttamente detti Psicologi) il compito di tener buoni i matti finchè si completa il carico.

E che siano ben addestrati, i nuovi inservienti, perché tutto deve filar liscio come l’olio, che non ci siano dubbi: TUTTO e TUTTI sulla nave.

Psicologia Economica? Giuridica? Sociale? Sperimentale? Educativa? Scolastica? Che è ‘sta rrobba???