Il Canto di Natale secondo Altrapsicologia

Non sono un entusiasta del Natale, ma l’idea di tirare un po’ il fiato a metà inverno mi piace. Alla fine mi lascio coinvolgere dall’atmosfera, e ieri sera ho letto ai miei figli il ‘Canto di Natale’ di Dickens. Ma non è di questo, che vorrei parlare ora. Vorrei invece raccontare tre cose importanti accadute quest’anno per gli psicologi, che testimoniano il buon lavoro di Altrapsicologia quando ha ruoli di governo.

tre scatole natale

TRE BUONE COSE DAL 2014

(1) Call For Ideas di ENPAP: un successo oltre ogni aspettativa. Quasi 300 progetti presentati, di cui moltissimi da parte di gruppi di psicologi e istituzioni (Comuni, Università, Aziende Sanitarie, Scuole di Specializzazione, Cooperative). Questa Call ha rappresentato una sfida culturale e paradigmatica, centrale nei prossimi anni: quale è il valore aggiunto dell’intervento psicologico, in termini di impatto economico e sociale?

(2) Un deciso cambio di passo in diversi Ordini Regionali: Piemonte, Lazio, Marche, Bolzano e Trento, solo per citarne alcuni. Il lavoro è duro e non mancano voci critiche – è nella natura della democrazia – ma sento che si sta lavorando per la professione, con pragmatismo e vitalità. Soprattutto, si vede che c’è attenzione a coinvolgere e far partecipare i colleghi, che è una novità: troppe spesso gli Ordini paiono califfati presidenziali con un popolo disinteressato e consiglieri mansueti e inclini al silenzio.

(3) L’apertura del nuovo ciclo di finanziamenti europei, che durerà sette anni. Già: in Europa si ragiona sul lungo periodo. Con la novità che i professionisti sono finalmente equiparati in tutto e per tutto alle piccole e medie imprese e possono concorrere ai bandi. Dovremo imparare ad intercettare finanziamenti e renderceli disponibili come cateoria. Lo si farà con ENPAP, e lo si farà ovunque c’è Altrapsicologia. Perché è finalmente ora di guardare al nostro futuro e di svilupparci.

IL DIALOGO CON ALTRE PROFESSIONI.

Tutto questo ha un comune denominatore: l’apertura alle altre professioni. Non parlo del ciarlatanesimo di chi – non sapendo come risolversi – s’inventa titoli e diplomi e mestieri e tenta la via di fingere sostanza pompando fuffa. Parlo delle professioni e degli ambiti professionali in cui gli psicologi sarebbero attrezzati a lavorare, se solo abbandonassero per un attimo l’idea di essere i manovali della psLo-psicologo-che-non-ti-aspettiiche e del benessere. E lo dice uno che di mestiere fa il clinico.

Solo una spolverata degli ambiti possibili di lavoro per lo psicologo, che non sono fantasie ma realtà presenti già oggi, in molti casi oggetto di progetti della Call di ENPAP: (1) Sicurezza sociale e sul lavoro; (2) gestione dei processi sociali nelle istituzioni complesse come le grandi università o i comuni; (3) programmi di prossimità e mediazione territoriale; (4) impatto sull’uomo delle tecnologie; (5) variabili psicologiche nelle scelte economiche e finanziarie.

LO PSICOLOGO CHE NON TI ASPETTI.

Era il titolo di un libro scritto a più mani in Altrapsicologia. Curato dal nostro caro Giuseppe Tessera che ci ha lasciati troppo presto, ma non prima di aver dato un’impronta precisa all’associazione e alla psicologia. Oggi quel titolo fortunato è stato ripreso per il ventennale dell’Ordine Psicologi Lazio. Perché è un concetto-chiave: lo psicologo deve reinventarsi e questa è la sfida per il nostro futuro.

Ma certi psicologi non te li aspetti proprio. A volte inciampi in tali cose nel nostro piccolo mondo, da farti venir voglia di emigrare in Counselandia dove tutti sono buoni e la vita ti sorriderà. 

CANTO DI NATALE.

Mr. Scrooge è un avido uomo d’affari che conduce una vita orientata solo ai propri interessi, senza troppo curarsi degli altri. Una notte di Natale viene visitato dal fantasma del collega, morto proprio nella notte di Natale di sette anni prima. Questo collega ha il compito di introdurre Scrooge a quel che avverrà quella notte: egli sarà visitato da tre spiriti che lo condurranno ad una revisione degli effetti della sua condotta sugli altri.

Dickens non sceglie uno a caso per iniziare Scrooge a questo viaggio, ma un collega. Pensate, un collega…

Mr Scrooge

LO SPIRITO DEL NATALE PASSATO. In questo periodo, lo scorso anno, ebbi una perdita familiare di quelle che ti segnano. Per alcune settimane interruppi lavoro e abitudini. Anche la mia partecipazione alla campagna elettorale per gli Ordini si interruppe, ma non la foga di uno dei colleghi candidati, che continuò ad attaccarmi personalmente nonostante io non rispondessi più. Quando lo seppi restai basito dal suo comportamento e da chi ne aveva approfittato: come quando la musica si interrompe, tutti si fermano sulla pista, e vedi il classico tizio che continua a dimenarsi perché capisce che quello è il suo momento e tutti lo stanno guardando, mentre i suoi amici ridono.

LO SPIRITO DEL NATALE PRESENTE. Ad Ottobre di quest’anno ho ricevuto una telefonata in cui mi veniva riferito che in un Ordine Regionale era stata votata un’azione legale contro Altrapsicologia. Io ero in un piccolo ospedale di Peschiera del Garda, in attesa fuori da una sala operatoria. Sembra un segno del destino: ogni volta che la mia famiglia affronta delle prove, dall’ambiente della politica professionale arrivano elementi di disturbo.

LO SPIRITO DEL NATALE FUTURO. Mr. Scrooge, dopo essersi fatto un giro nel passato e nel presente e aver visto quali effetti ha prodotto con i suoi comportamenti, viene rapito dallo Spirito del Natale Futuro. Questo Spirito deve mostrargli il misero destino che lo attende, se continua con quel suo stile un po’ così.

E così Scrooge assiste al dialogo fra alcuni suoi ex-colleghi, che scambiano battute per nulla addolorate sulla sua morte. Pensate per un attimo se succedesse a voi: dei colleghi che ironizzano sulla vostra morte. Non è simpatico, vero?

E poi visita la casa di un suo impiegato, Bob, a cui è appena mancato il figlio piccolo a causa di una malattia che si sarebbe potuta curare se Scrooge si fosse interessato di come vivevano i lavoratori meno fortunati di lui in quell’epoca difficile, invece di vessarli inutilmente.

Ma com’era vestito lo Spirito del Natale Futuro? Nel racconto di Dickens, era uno scheletro avvolto da un lungo mantello nero, con solo l’indice che spuntava fuori come un monito. Ma a me piace immaginarlo vestito di rosso, un bel rosso fiammante.

Spirito del natale futuro