Cosa dice davvero la legge 180?
Perché è stata ed è ancora oggi così importante?
È davvero una legge tradita?
Qual è il ruolo della cura psicologica nella visione che propone?
Cosa c’è da fare, oggi, per dare concretezza alla cura psicologica dei disturbi mentali?
Un dialogo profondo – a quarant’anni da una delle leggi fondamentali sui diritti civili e sull’umanizzazione delle cure nel nostro Paese – con Luigi Cancrini, uno dei protagonisti di quegli anni e della diffusione della Psicoterapia nei Servizi pubblici, sull’eredità della Legge 180/78 e sul futuro della cura psicologica che bisogna costruire.
Il MEDICO PSICHIATRA psicoterapeuta Luigi Cancrini molti anni fa, all’epoca del governo Prodi, fu uno dei promotori di una legge che mirava tra l’altro a far divenire gli psicologi totalmente dipendenti dai medici (tra le altre cose prevedeva che gli psicologi psicoterapeuti potessero fare psicoterapia solo previa prescrizione da parte di un medico, più varie altre amenità che ci avrebbero tolto autonomia come categoria professionale) , l’unica cosa che impedì ciò fu che il governo in questione cadde quando oramai la legge era sul punto di essere approvata definitivamente (con questo non è mia intenzione dare, sia chiaro nessuna valutazione sull’operato complessivo del governo in questione, faccio riferimento solo allo specifico disegno di legge suddetto).