L'odio che uccide se stesso

Mentre la Francia è scossa ancora da manifestazioni piene di “famiglie” anti-altre-famiglie colpisce la notizia che il famoso storico di estrema destra Dominique Venner ha scelto un modo particolarmente plateale di porre fine alla sua vita.

Sappiamo tutt* che il 21 maggio scorso si è sparato in piena navata centrale della cattedrale Notre Dame a Parigi. E lo ha fatto come gesto politico per “svegliare le coscienze”, per protestare contro l’approvazione del parlamento francese di una legge che dà pari diritti di matrimonio e adozioni a cittadini e cittadine omosessuali.

Dominique Venner suicida contro pari diritti a gay e lesbiche

Dominique Venner suicida contro pari diritti a gay e lesbiche

Da un teorico della Francia ultracattolica (nonostante ho letto in rete che fosse pagano), revisionista e negazionista che ha favorito l’immigrazione magrebina, forse, un colpo di testa lo si poteva anche aspettare.

Sconcerta che, al contrario di altri casi di suicidio politico (i bonzi tibetani, Jan Palach, Alfredo Ormando) in questo il tizio in questione si sia ucciso perchè non voleva che altri avessero i diritti di cui lui godeva da sempre. Il primo caso, credo, in cui l’odio uccide se stesso. Il primo caso in cui l’incapacità di concepire nel proprio pensiero, nel proprio mondo, nella società attuale un altro-da-sè-al-pari-a-sè sia così insostenibile che la morte sembri un sollievo e un epilogo inevitabile e immediato.

Ne sono rimasta basita. Mi sconvolge sapere che c’è chi reputa più importante impedire che un’altra persona acquisisca un diritto di cui lui (o lei) già gode che la vita stessa. Inconcepibile.

Eppure ho dovuto ricredermi quando ho letto che c’è chi lo considera un martire e lo ha “omaggiato” in tutta Italia, senza distinzione di nord-sud questa volta. Sempre la stessa gentaglia sparsa ovunque, come metastasi del nostro bellissimo paese.

Casa Pound inneggia a Dominique Venner

Casa Pound inneggia a Dominique Venner

Sto parlando di Casa Pound che, in diverse città, ha esposto striscioni come questo inneggianti al “samurai d’occidente”, commentando sul suo sito che questo è un gesto “tanto estremo quanto lucido e consapevole” e che nulla a che fare “con il fanatismo religioso di chi usa la mannaia per seminare vuoto terrore, né con la rabbia feroce e distruttiva di chi uccide in strada a colpi di piccone o con la cieca disperazione di chi, vittima di se stesso e del sistema perverso in cui vive, si toglie la vita insieme ai figli, privandoli dell’unica cosa che nessuno poteva togliergli, la possibilità di essere“.

Come se mettere a confronto polli e piccioni servisse ad eliminare il rischio malaria. [ndr. è proprio malaria, non aviaria, quindi è inutile che mi scrivi per segnalarmelo :)]

O come se bastasse difendere La vita (solo quella in utero ovviamente) e pestare a sangue o marchiare col fuoco altre vite per fare pari e patta. Nessuna vita è uguale all’altra, nessuna morte è uguale all’altra. Ma se chi discrimina in virtù di un’ideologia politica o religiosa seguisse il suo esempio non farebbe un soldo di danno.