image_pdfimage_print

 

Image1Sul serio. Mi piacerebbe poter dedicare molto tempo e tante attenzioni ai servizi da poter offrire ai miei clienti.

Mi piacerebbe fossero queste le mie preoccupazioni principali e non come pagare l’affitto dello studio, non come ingegnarmi per agganciare nuovi clienti, non occuparmi di come ampliare le mie capacità per cercare di affermarmi come psicologa e libera professionista.

Chi mi conosce personalmente o ha avuto la (s)fortuna di leggere qualche mio articolo, qui sul sito di AltraPsicologia o sul mio blog, sa bene che il disfattismo e la lagna non mi appartengono, né nel mio lavoro clinico né nella mia vita come professionista.

Però non posso fare a meno di provare un moto rabbioso per una politica che non trova di meglio da fare se non accanirsi sui giovani che, costretti da una crisi grave, trasversale e strutturale, si ingegnano a crearsi un lavoro laddove nessuno sembra disposto a darne.

Così ci tassano le rendite pensionistiche (ce lo dice qui Federico Zanon http://www.elezionienpap.it/80-euro-busta-paga-pagano-i-professionisti/ ), ci mettono addosso spese assolutamente insensate come quella del POS, senza prevedere agevolazioni che tengano conto dell’effettivo volume d’affari o del fatto che si stia appena avviando un’attività.

Perché, diciamocelo: quando si inizia a fare il libero professionista ci vuole un (bel) po’ prima di cominciare a entrare a regime.

Mi ingegnerò per digerire anche questo POS, mi impegnerò per far sì che la mia attività arrivi al punto da poter dire ai miei clienti «Ecco, ho un nuovo servizio per voi».

Ma per far questo e soprattutto per cercare di cambiare questa inerzia per cui, quando tutto manca, si salassano i liberi professionisti, non basta il mio e il vostro ingegno: occorre una rappresentanza politico-professionale che si faccia realmente e concretamente carico dei bisogni dei liberi professionisti.

In Enpap per la prima volta la maggioranza è gestita da rappresentati liberi-professionisti e, dopo i disastri culminati nello scandalo del palazzone di Via della Stamperia, i cambiamenti con AltraPsicologia iniziano a vedersi. Il nuovo CNOP, che entro l’estate nominerà le sue cariche direttive, si ricorderà che il 95% della categoria è fatta da liberi professionisti che hanno il reddito più basso fra tutte le professioni ordinate?

Noi di AltraPsicologia speriamo di sì, indipendentemente da sigle o campanilismi di sorta, ma solo per la psicologia e per i professionisti che si impegnano a svilupparla.