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Tratto dal blog di Nicola PiccininiNews e risorse per la libera professione di psicologo

Ci sono “Sanitari” e “sanitari”. I primi hanno la “S” maiuscola, i secondi sono minuscoli e relegati a ben altre “glorie”. In data 16 febbraio 2010 il Deputato Antonino Foti presenta alla Camera la proposta di legge “Istituzione della figura professionale dello Psicologo di base” (3215). La PdL è stata assegnata alla XII Commissione Affari sociali.

La PdL apre così “La presente proposta di legge intende istituire la figura professionale dello psicologo di base convenzionato con il servizio sanitario nazionale (SSN) per superare l’attuale diffidenza e il conseguente scarso ricorso agli psicologi in caso di disturbi psichici. Si prevede pertanto l’obbligo per il medico di base di indirizzare i pazienti che denotano disturbi o problemi psichici a uno psicologo di base.”

Non stropicciate gli occhi, avete letto bene! E non solo, poco dopo precisa “Analogamente, per i minori, si prevede che il pediatra di base indirizzi i piccoli pazienti a un neuropsicologo dell’età evolutiva”. Vi consiglio vivamente di stamparvi e leggervi con attenzione l’intera PdL, fra l’altro offre un puntuale scenario sociale in cui emerge la domanda dei cittadini di Psicologia.

Che dire? Se passasse una simile legge, la nostra categoria professionale farebbe un significativo passo in avanti! È con entusiasmo ed ottimismo che si prosegue nella lettura della PdL, fino all’Art. 3 a pagina 4 in cui si precisa che possono essere iscritti nell’elenco dello “Psicologo di Base” tutti quei professionisti (perché usare questa parola invece di “psicologi”, visto che di questo si sta parlando?!?) in possesso dei seguenti requisiti:

• “Iscrizione all’Ordine degli Psicologi da almeno 10 anni” o
• iscritti “all’Ordine dei Medici Chirurghi o degli Odontoiatri”!!!

Non stropicciate gli occhi, avete letto bene! Si istituisce la figura dello Psicologo di Base e si propone per legge di aprirla anche a Medici Chirurghi e Odontoiatri, ma non solo, nel testo della legge si attribuisce allo Psicologo di Base (quindi di fatto anche al medico) di effettuare “attività di diagnosi ed assistenza psicologica” (Art. 4, p 5)

E per chiudere si specifica ovviamente che “l’attuazione delle disposizioni della presente legge si provvede nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

In pratica non vi sarebbe poi attuazione, visto che il Governo sta tagliando tutto, scuola, sanità, sicurezza, assistenza. In altre parole, da una parte si legifera la netta invasione di campo del medico nella psicologia, ma parallelamente ci si tutela poi dal dover attuare operativamente tale figura a servizio della cittadinanza (fosse mai!), visto che di risorse lo Stato non ne dispone (e quelle poche di cui dispone preferisce allocarle nelle missione di… pace!?!)

L’Onorevole Antonino Foti, prima di questa illuminata proposta di legge, si è già adoperato con una PdL in materia di Trasporto Pubblico Locale, una sulla Disciplina della Professione di Sociologo ed una sulla istituzione della figura professionale del Progettista della Sicurezza, nonché dell’istituzione della qualifica di Vice Direttore nella Pubblica Amministrazione.

Dispiace, in quanto la PdL in oggetto è ben motivata e contestualizzata. Peccato che spezza le gambe alla nostra professione! Quasi avessimo bisogno di ciò…

In ultima analisi, trattasi di uno dei tanti attacchi bulimici dei medici, del solito tentativo di invadere e fagocitare l’ambito psicologico. E ciò diviene ancor più irritante ed inaccettabile se pensiamo che proprio in questi giorni la FIMMG (Federazione Italiana Medici di Famiglia) denuncia il rischio di estinzione dei medici di famiglia: tra 4 o 5 anni andranno in pensione decine di migliaia di medici di famiglia, senza che una nuova generazione di professionisti di Medicina Generale – sempre più attratta da percorsi iper-specialistici – si sia formata.

In pratica i Medici corrono il rischio di non poter garantire la figura del Medico di Base sul territorio nazionale, ed invece di pensare a come intervenire su questo loro problema, si attivano per favorire la proposta di una PdL sull’attivazione della figura dello Psicologo di Base in cui però poter entrare anche loro e vedersi riconosciuta diagnosi ed assistenza psicologica.

Ahimè… continui segnali dal fronte, di un paese in decadenza.

E l’Ordine Psicologi? L’Ordine Psicologi farà quel che può e come sa. D’altro canto non ha lobby, né mai ha provato a farla in vent’anni di vita, e queste storie si muovono su giochi di potere e non su chiacchiere…

Ho segnalato la questione all’Ordine Psicologi Lazio e so che il Presidente Zaccaria si è già attivato, vedremo come. So anche che l’Ordine Psicologi Lombardia, governato da una maggioranza Altra Psicologia, ha preso in carico la questione.

Il problema è che queste criticità non dovrebbero essere affrontate da singoli Ordini regionali, ma da un’azione adeguata del CNOP, Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, che – ahimè – di adeguato ha ben poco… d’altro canto se la professione di psicologo naviga in mezzo a mille difficoltà qualcosa vorrà pure dire… venti anni di governo AUPI (Psicologi sanitari) lasciano il segno… figuriamoci questi sanitari quanto possono e vogliono interloquire con gli altri Sanitari… Insomma, da una parte la lobby dei medici (i Sanitari veri), dall’altra l’armata dei sanitari minuscoli…

In mezzo ci siamo noi, che quotidianamente ci sbattiamo per una Professione di Psicologo con le P Maiuscole, e che i sanitari con la s minuscola li usiamo per ben altre cose… anche se da vent’anni continuiamo a permettergli di stare in sella al CNOP tramite deleghe in bianco (alias assenteismo) al voto ;o)

Buona vita

Nicola Piccinini

Tratto dal blog di Nicola PiccininiNews e risorse per la libera professione di psicologo