Casse di previdenza, confronto fra psicologi e altri professionisti

Casse di Previdenza, confronto fra psicologi e altri professionisti.

Federico Zanon

Il contributo previdenziale dovuto obbligatoriamente all’Enpap da chiunque eserciti attività professionale come Psicologo, in rapporto di lavoro non dipendente, rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti per chi esercita in regime di libera professione o di collaborazione.

Ma gli psicologi non sono ovviamente gli unici professionisti a versare i contributi previdenziali obbligatori, ed è quindi possibile operare un confronto con altre categorie professionali, affini in termini di gestione economica dell’attività.

Non è superfluo precisare che la varietà di regimi contributivi, di entità patrimoniale della Casse, di composizione delle voci di spesa per l’erogazione delle indennità e delle pensioni, è dovuta alle rilevanti differenze che esistono fra le professioni. Fattori quali il numero di iscritti, l’entità media dei contributi soggettivi, l’età degli Enti, il prestigio e la solidità delle professioni, sostanziano differenze rilevanti nei regimi contributivi e nei bilanci degli Enti Previdenziali.

Proprio per queste ragioni, le caratteristiche degli Enti Previdenziali sono lo specchio dello stato attuale delle professioni considerate, in quanto ne riflettono direttamente le dimensioni economiche globali, e quindi la loro redditività, la loro diffusione, e in modo indiretto il loro peso sociale.

Gli Enti Previdenziali considerati sono quelli delle professioni di Avvocato, Commercialista, Agronomo/Chimico/Geologo/Attuario, Farmacista e Psicologo.

La professione medica ha una propria cassa, l’ENPAM, che poteva essere di interesse per il confronto, ma i dati sono disponibili solo per gli iscritti.

Gli indici per questo confronto sono:

  1. Ammontare del contributo soggettivo: è il contributo, generalmente proporzionale al reddito professionale netto, dovuto alle casse di previdenza a titolo di costituzione del proprio fondo previdenziale. È un indice molto importante, perché immediatamente proporzionale al reddito netto annuo.
  2. Ammontare del contributo integrativo: è un contributo generalmente proporzionale al volume d’affari, cioè all’ammontare dei compensi percepiti nel corso dell’anno, al lordo delle spese.
  3. Ammontare del contributo di maternità: è un contributo fisso, indipendente dal reddito, che in genere non contribuisce a costituire il proprio fondo previdenziale.
  4. Numero di iscritti.
  5. Altri dati.

Tutti i dati sono ricavati dai siti internet ufficiali delle casse prese in considerazione.

AVVOCATI

CF – Cassa nazionale di previdenza e assistenza Forense

La cassa è nata nel 1980.

Ammontare del contributo soggettivo:

10% del reddito netto, oppure contributo minimo di 1.265,00 Euro annui. Il contributo minimo è ridotto a 632,00 Euro annui nei primi tre anni di attività (di iscrizione alla cassa), se l’età di iscrizione è inferiore ai 30 anni (praticanti) o ai 35 anni (avvocati).

Oltre il tetto degli 83.600,00 Euro di reddito netto annuo, il contributo soggettivo passa dal 10% al 3% per il reddito eccedente. Sembra che questo 3% sia destinato ad un fondo di solidarietà per “avvocati sfortunati”, ma il sito non riporta l’informazione.

Ammontare del contributo integrativo:

2% del volume d’affari, oppure 380,00 Euro annui di contributo minimo.

Ammontare del contributo di maternità:

173,00 Euro annui.

Numero di iscritti:

Contribuenti: 111.708; Pensionati: 10.058;  Maternità erogate: 3.342 (Euro 19.806.830,00)

Altri dati (2005):

Entrate 609.797.000,00 Euro; Uscite 457.659.000,00 Euro, Saldo Positivo di 152.138.000,00 Euro, Patrimonio: 2.100.174.102,00 Euro, Redditività Media Patrimonio 4% annuo netto.

Commenti:

Il contributo minimo annuo totale di un iscritto senza riduzioni è di 1.818,00 Euro annui, e di 1.186,00 con riduzione.

COMMERCIALISTI

CNPADC – Cassa Nazionale Previdenza e Assistenza dei Dottori Commercialisti

Ammontare del contributo soggettivo:

Dal 10% al 17% del reddito netto (a scelta dell’iscritto), oppure contributo minimo di 2.175,00 Euro. Il contributo minimo ridotto è di 1.015,00 Euro, e si applica per i primi tre anni, se l’iscritto aveva meno di 35 anni al momento dell’iscrizione.

Ammontare del contributo integrativo:

4% dei corrispettivi lordi, con un minimo di 1.305,00 Euro. Il contributo integrativo non è dovuto se l’iscritto ha i requisiti per la riduzione del contributo soggettivo.

Ammontare del contributo di maternità:

135,00 Euro annui.

Numero di iscritti e altri dati.

Dati non disponibili

Commenti:

Il minimo contributo annuo totale è di 3.615,00 Euro annui. Se sussistono i requisiti di riduzione, è invece di 1.150,00 Euro.

CHIMICI, ATTUARI, AGRONOMI, DOTTORI FORESTALI, GEOLOGI

EPAP – Ente Previdenza e Assistenza Pluricategoriale

Ammontare del contributo soggettivo:

10% del reddito netto, oppure contributo minimo di 518,00 Euro annui. È previsto un contributo di solidarietà (per colleghi sfortunati) dello 0,02% sul reddito netto, oppure di un minimo di 10 Euro.

La riduzione del contributo minimo (del 50%) si applica per i primi tre anni, se l’iscritto aveva meno di trenta anni al momento dell’iscrizione e se il reddito annuo è inferiore al limite fissato per la contribuzione minima, che per il 2006 è di 5.180,00 Euro.

Ammontare del contributo integrativo:

2% dei corrispettivi lordi, oppure 72,00 Euro annui.

Ammontare del contributo di maternità:

44,00 Euro annui.

Numero di iscritti.

16.508 al 31 Dicembre 2005.

I Contributi Soggettivi (10% del reddito netto) per il 2004 sono stati mediamente:

5.101,00 Euro per gli Attuari, 2.566,00 per i Chimici, 1.791,00 per Agronomi e Forestali e 1.915,00 per i Geologi.

Altri dati

Patrimonio Ente: 171 Milioni di Euro nel 2003, 204 Milioni nel 2004, 261 Milioni nel 2005.

Le pensioni erogate nel 2005 sono state 349, per un totale di 408.187,00 Euro.

Le indennità di Maternità erogate nel 2005 sono state 151, per un totale di 826.382,00 Euro.

La spesa per gli organi amministrativi e di controllo per il 2005 è di 1.061.580,00 Euro (più del doppio di quanto erogato in pensioni).

Commenti:

Contribuzione minima annua di 645,00 Euro, oppure di 395,00 Euro se sussistono i requisiti di riduzione.

INGEGNERI E ARCHITETTI

INARCASSA

Ammontare del contributo soggettivo:

10% del reddito netto, oppure contributo minimo di 1.155,00 Euro annui. Nei primi tre anni di attività si paga in ogni caso il 5% del reddito netto.

Ammontare del contributo integrativo:

2% dei corrispettivi lordi, oppure un minimo di 347,00 Euro annui.

Ammontare del contributo di maternità:

65,00 Euro annui, dovuti anche dai pensionati.

Numero di iscritti:

120.000 Iscritti, di cui il 50% ha meno di 40 anni. Altri 45.000 iscritti versano il solo contributo integrativo (sono le società di ingegneria, che forniscono prestazioni di pertinenza dell’ingegnere). I pensionati sono circa 14.000.

Altri dati:

Nel 2003, le contribuzioni totali ammontavano a 450 milioni di Euro, la spesa per le pensioni a 178 milioni di Euro.

Commenti:

Minima contribuzione annua di 1.567,00 Euro.

Farmacisti

ENPAF – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Farmacisti

L’obbligo di iscrizione e versamento dei contributi è per tutti gli iscritti agli ordini provinciali dei farmacisti, indipendentemente dall’esercizio di attività professionale. Per chi non esercita, il contributo è soltanto ridotto.

Ammontare del contributo soggettivo:

Il contributo per l’ENPAF non è, come per le altre casse, proporzionale al reddito, ma si compone di un contributo fisso annuo, che l’iscritto può raddoppiare o triplicare, e di riduzioni a scaglioni (il sito non riporta chiaramente i requisiti per le riduzioni).

Sono previsti tre scaglioni di riduzione: 33%, 50% e 85%, per iscritti che: non esercitano attività professionale, sono iscritti alle liste di disoccupazione, hanno obbligo di contribuzione anche in altri enti, percepiscono pensioni da enti previdenziali diversi dall’ENPAF.

Non hanno diritto di riduzione i titolari e i soci di farmacie.

I contributi totali (compreso contr. Maternità e Assistenza) per il 2007 sono:

Intero: 3.848,00 Euro

Doppio: 7.649,00 Euro

Triplo: 11.450,00 Euro

Ridotto del 33%: 2.581,00 Euro

Ridotto del 50%: 1.948,00 Euro

Ridotto del 85%: 617,00 Euro

Per le iscrizioni, è dovuto un contributo una-tantum di 52 Euro.

Ammontare del contributo di Assistenza:

Euro 26,00

Ammontare del contributo di maternità:

Euro 21,00

Numero di iscritti:

PSICOLOGI

ENPAP – Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Psicologi

Ammontare del contributo soggettivo:

10% del reddito netto, oppure contributo minimo di 780,00 Euro annui se il reddito è inferiore a 7.800,00 Euro. Per redditi inferiori a 1.560,00 Euro, il contributo minimo diventa 156,00 Euro.

Se si è iscritti anche ad altra cassa (il caso esemplare è quello dei medici, ma anche dei dipendenti) ed il reddito da attività libero-professionale è inferiore a 3.600,00 Euro annui, si paga un minimo ridotto a 360,00 Euro.

Se si è iscritti all’Ordine (non all’Enpap, segno inequivocabile di inizio di attività con produzione di reddito, ma all’Ordine, iscrizione che non implica reddito) da meno di tre anni, e si ha un reddito inferiore a 2.600,00 Euro netti, il contributo minimo è di 260,00 Euro.

Ammontare del contributo integrativo:

2% dei corrispettivi lordi, oppure 60,00 Euro annui per redditi lordi inferiori a 3.00,00 Euro.

Ammontare del contributo di maternità:

120,00 Euro annui.

Numero di iscritti.

Al 2005, 23.700 iscritti all’Enpap. Il 77,4% sono donne, il 47% ha meno di 40 anni (dato simile alla cassa ingegneri/architetti).

Soltanto il 3,4% degli iscritti è in pensione (contro l’11% circa degli ingegneri/architetti)

Minima contribuzione annua:

960,00 Euro (reddito netto inferiore a 7.800,00 Euro e nessun altra riduzione)

336,00 Euro (reddito netto inferiore a 1.560,00 Euro e nessun altra riduzione)

Altri dati

Contributi soggettivi: oltre il 74% del totale degli iscritti versa un ammontare annuo di contributo soggettivo (utile ai fini del montante contributivo e, dunque, della futura prestazione previdenziale) non superiore ai 2.000 Euro. Di questo 74%, la metà versa un importo non superiore ai 1.000 Euro.

Contributi integrativi: oltre il 20% degli iscritti versa il solo contributo minimo di 60 euro, e oltre il 73% corrisponde un importo non superiore ai 500,00 Euro, che corrispondono ad un totale di corrispettivi lordi incassati inferiore ai 25.000 Euro l’anno;

Reddito netto medio: 15.297,00 Euro (17.300,00 Euro per i residenti nel Nord, 13.100,00 Euro per quelli del Centro, 12.270,00 Euro per i residenti del Sud).

Ammontare dei corrispettivi lordi: medio di 18.450,00 Euro (Nord: 21.460,00 Euro; Centro: 15.720,00 Euro; Sud: 12.730,00 Euro).

Iscritti: Nord: 55%; Centro: 29,7%; Sud: 15,3%

Maternità erogate nel 2005: 718, per un totale di oltre 3,8 milioni di Euro, con un incremento rispetto al 2004 del 15% nel numero delle domande e del 18% nell’importo complessivo, con aumento dell’importo medio delle erogazioni.

Prestazioni previdenziali erogate: 416 (155 in favore di uomini e 261 di donne). L’ammontare medio delle pensioni, in un anno, è di 830,00 Euro, perché il periodo di contribuzione è breve.

QUALCHE COMMENTO GENERALE.

I contributi richiesti agli psicologi sono fra i più bassi nelle professioni italiane. Soltanto la cassa pluricategoriale chiede contributi inferiori, ma in questo caso le caratteristiche delle professioni (geologo, chimico, forestale) permettono agli iscritti di lavorare molto in regime di lavoro dipendente, presso studi, riducendo quindi le contribuzioni da lavoro autonomo.

Una contribuzione minima bassa, sebbene sia un indubbio vantaggio a livello del singolo professionista, è senza dubbio indice della scarsa resa economica della professione in sé.

Un indice preoccupante è la composizione della Cassa Psicologi per quanto riguarda le contribuzioni: il 74% del totale degli iscritti versa un contributo soggettivo inferiore a 2.000 Euro annui, quindi con reddito netto inferiore a 20.000 Euro annui, e di questi il 74% un contributo soggettivo inferiore a 10.000 Euro annui, quindi con reddito netto inferiore a 10.000 Euro annui.

In sostanza, soltanto 7.000 psicologi liberi professionisti guadagnano più di 20.000 Euro annui netti. E ben 14.785 su 27.000 non raggiungono i 10.000 Euro annui netti.

La tentazione sarebbe quella di incolpare l’evasione fiscale, diffusa nella categoria in modo non quantificabile, ma rimane un dato fondamentale: l’esiguità numerica degli psicologi liberi professionisti che effettivamente esercitano la professione in forma di attività principale; se paragonata al numero di laureati in psicologia (solo a Padova gli studenti in corso a Psicologia sono quasi 10.000), si può avere un’idea della drammaticità del fenomeno.