Costi d'iscrizione e coerenza degli Ordini

Sono passati quasi due anni da quando, il 20 aprile del 2006, Nicola Piccinini pubblicava su Opsonline un articolo intitolato “Ordine Sicilia, legge 56/89 e Codice Da Vinci”.

L’intervento in questione riprendeva scherzosamente, ma non troppo, un mio post pubblicato nel forum dello stesso sito qualche giorno prima, sempre scherzosamente, ma sempre non troppo, con lo stesso titolo.

Dopo tutto questo tempo nulla è cambiato in merito al grande punto interrogativo che campeggia sull’applicazione reale, etica e meritocratica in Sicilia della legge che definisce la nostra professione (per capire meglio sarebbe il caso di andare a dare un’occhiata di persona a questo indirizzo: http://www.ordinepsy.sicilia.it/pagine/professional/norme/l_56.html. Notate qualcosa di strano nel titolo della pagina ?).

Scorrendo le lussuose pagine patinate di “Psicologi & Psicologia in Sicilia”, la rivista ufficiale dell’ordine regionale, si possono apprezzare gli editoriali puntualmente sgorganti dalla penna di Fulvio Giardina, l’intramontabile presidente dell’ordine siculo, nonché attuale segretario del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi. Uno dei temi più cari al “nostro” sembra essere la condizione occupazionale degli psicologi siciliani, soprattutto dei giovani, al punto da portarlo a indire, per il 2008, una serie di incontri itineranti, provincia per provincia, vertenti sull’argomento “orientamento alla professione di psicologo”, dedicata agli iscritti all’albo da meno di cinque anni. Non un solo articolo di Giardina manca di lamentare la cronica carenza di possibilità lavorative per gli psicologi siciliani, e soprattutto per i giovani che si affacciano alla professione che lui stesso definisce “…una delle ultime professioni “romantiche” (virgolette sue) in questa epoca globalizzata e tecnologizzata”.

Che belle parole… Ero un romantico professionista e non me n’ero mai accorto!.

Con 4200 iscritti all’albo (circa, perché pare non sia possibile averne un numero definitivo, altro punto interrogativo!) all’inizio del 2008, la Sicilia sforna a ciclo industriale una spropositata quantità di psicologi da circa vent’anni.

Come dice Giardina in uno dei suoi editoriali: “Sono ancora troppi i giovani colleghi che non riescono a trasformare la propria competenza in reddito sicuro per il proprio avvenire.

E saranno sempre di più, caro Fulvio, lo sai meglio di me. Non possiamo permetterci di produrre altri psicologi. In Sicilia il mercato del lavoro per gli psicologi era saturo già prima di nascere, ora è in coma irreversibile. La maggior parte dei giovani abilitati resta a carico dei genitori ancora per molti anni dopo l’iscrizione all’albo. Molti si accontentano di lavoretti per i quali sono sovraqualificati, sottopagati (quando non costretti a lavorare direttamente gratis, dietro una vaga promessa di qualche astratta “possibilità in seguito”) o decidono di fare tutt’altro lavoro o addirittura di emigrare. Le prospettive per il futuro sono un lontano puntino luminoso in una notte buia e tempestosa e, se a questa situazione si aggiunge anche l’esasperata ed esasperante logica clientelare che pervade praticamente qualsiasi area lavorativa, pubblica e privata, in Sicilia, è facile concludere che il poco lavoro che c’è va per giunta sempre ai soliti noti, come afferma lo stesso Giardina in un altro suo intervento: “… il 17% degli iscritti all’Ordine siciliano (il numero cioè dei colleghi che operano all’interno del S.S.N. siciliano) svolge l’attività di quasi il 70% di tutti gli iscritti all’ordine, in una condizione di asimmetrica concorrenza professionale, rendendo ancora più precaria e difficile la possibilità di organizzare la propria vita professionale da parte dei giovani iscritti.

Sante parole. Giardina Santo Subito!

Non a caso ho citato la Santità. Ricordate la parabola della “pagliuzza nell’occhio di tuo fratello e della trave nel tuo occhio”? In un altro dei suoi editoriali, parlando delle inqualificabili condizioni retributive e pensionistiche in cui la nostra categoria versa, Giardina scrive ancora: “L’ENPAP… …non si è mai calata nella triste realtà dei giovani colleghi i quali molto spesso sono costretti a nascondere i loro primi, e miseri, introiti, perché altrimenti verrebbero gravati di spese al momento non sostenibili.

Invece l’ordine della Sicilia ci si è calato, nella triste realtà dei giovani colleghi, ma ancor di più si è calato negli ancora più tristi conti correnti, dei giovani colleghi. A fronte, infatti, della poetica litania di richiami alla difficile condizione economica dei giovani psicologi siciliani, l’ordine regionale ha avuto il coraggio (ho deciso di usare questo termine, perché mi sono immedesimato in loro; ho empatizzato e ho concluso che bisogna avere veramente degli “attributi così” per prendere una decisione del genere) di chiedere agli iscritti un ulteriore sacrificio.

Avete notato anche voi come in Italia sono sempre quelli che stanno meglio a chiedere sacrifici a quelli che stanno peggio e mai il contrario?

Di chiedere, in altre parole, il non-chiedibile.

Vorrei ora chiedere io qualcosa al consiglio regionale dell’ordine siciliano: QUANTO È ROMANTICO AUMENTARE DI 10 EURO IN UN SOLO ANNO LA TASSA D’ISCRIZIONE, PASSANDO DAI DISINVOLTI 160 EURO DEL 2007, AGLI SFACCIATI 170 EURO DEL 2008, IN UNA REGIONE IN CUI, COME CI RICORDA GIARDINA IN UN ALTRO DEI SUOI EDITORIALI, GLI PSICOLOGI, SOPRATTUTTO I GIOVANI, FANNO UNA FATICA BESTIA PER TROVARE UNO STRACCIO DI “… spazio al sole…”?

Prima di scrivere questo intervento, ho telefonato alla segreteria dell’ordine per chiedere le informazioni necessarie per fare due conti. Sono riuscito a farmi dire solo il numero attuale, e approssimativo, come sopra ricordato, degli iscritti. Quando ho chiesto alla persona con cui ho parlato il numero degli iscritti per la prima volta delle sezioni A e B per il 2007, mi sono sentito rispondere che non era un’informazione che poteva darmi su due piedi, e che per poter fare una ricerca del genere aveva bisogno di un permesso speciale. Un permesso speciale per dirmi quanti nuovi iscritti ci sono stati nel 2007? E a chi avrebbe dovuto chiedere il permesso il segretario, per una fesseria del genere? E se avessi chiesto di vedere l’intero bilancio, da chi mi sarei dovuto far raccomandare? Dal grande “Totò vasa vasa”*?

In forza delle considerazioni suesposte, chiedo all’ordine degli psicologi della Sicilia:

1) Che il bilancio d’esercizio annuale sia reso pubblico tramite il relativo sito web, se non a tutti gli utenti, almeno agli iscritti all’albo.

2) Che la riduzione del 50% della quota di iscrizione annuale sia estesa, coerentemente con la pianificazione del percorso professionale delineata dallo stesso presidente (vedesi sopra), ai primi cinque anni di iscrizione all’albo, e non limitata solo al primo.

3) Che si faccia una seria campagna informativa sulle condizioni lavorative ed economiche degli psicologi siciliani rivolta agli iscritti all’ultimo anno delle scuole superiori di tutta la regione.

Sono contrario al numero chiuso (o programmato, che dir si voglia) all’università ma, se uno studente che esce dalla scuola superiore deve suicidarsi professionalmente, ha il diritto – quanto meno – di farlo in maniera consapevole e non dopo essere finito nella rete dell’iscrizione all’albo, altrimenti, a voler pensare male, si potrebbe concludere che chi dovrebbe fare un serio orientamento pre-universitario non faccia un bel niente e lasci gattopardescamente che tutto rimanga com’è per difendere i consueti interessi di casta.

Prima di riportare la classifica degli ordini regionali per costo della tassa d’iscrizione 2008, ho una quarta richiesta per l’ordine della Sicilia. Mi ispiro sempre agli scritti di Giardina – che a proposito del recente cambio di sede dell’ordine regionale scrive: “Gli spazi lavorativi… … che caratterizzano il nostro Ordine, e non ultimo il decoro ed il prestigio della sede, che – in ogni caso – è rappresentativa della nostra professione” – e mi chiedo come mai tante persone, anche dotte, facciano fatica a capire che oltre alla realtà concreta bisogna ormai misurarsi anche con la realtà virtuale: ciò che vale per il decoro e il prestigio di una sede in presenza, vale anche per la sede a distanza, cioè per il sito web. Visitando i siti di tutti gli ordini regionali e provinciali d’Italia, posso dire di non aver visto degli esempi di lavori avveniristici o particolarmente accattivanti, ma nella maggior parte dei casi erano senza infamia e senza lode. Tranne due: il sito (guarda caso) della Sicilia, superato in bruttezza solo da quello delle Marche.

La cosa strana è che la Sicilia e le Marche (il cui presidente è, guarda caso, anche lui nell’Ufficio di presidenza del Consiglio Nazionale dell’ordine come tesoriere) sono tra le regioni con la tassa più alta per il 2008. Lungi da me l’idea di dare lezioni a un ordine che non pago, ma a quello che pago vorrei suggerire di assumere un vero webmaster e di rifare dalle fondamenta un sito che in quanto a prestigio e a decoro ha veramente poco (o molto, secondo i punti di vista) da dire. E non mi si venga a raccontare che mancano i soldi per farlo, perché con quelli che entreranno nelle casse dell’ordine siciliano nel 2008 il sito potremmo farcelo fare, forse, da Bill Gates in persona.

E ora, la classifica del costo d’iscrizione all’ordine per il 2008:

  1. Marche: 180 euro
  2. Abruzzo e Sicilia: 170 euro
  3. Emilia Romagna e Piemonte: 165 euro
  4. Basilicata e Friuli Venezia Giulia:  160 euro
  5. Liguria: 158 euro
  6. Puglia: 157 euro
  7. Campania, Toscana e Veneto: 155 euro
  8. Calabria: 150 euro
  9. Lombardia e Lazio: 145 euro

Per quanto riguarda la Sardegna e Bolzano sono riuscito a sapere solo che la quota ridotta per il primo anno è di 90 euro per entrambi gli ordini, e dato che di solito la riduzione è del 50% presumo che la quota per gli altri anni sia di 180 euro. L’ordine della provincia di Trento ha il sito in manutenzione al momento in cui scrivo. Non sono riuscito ad avere, dal web, nessuna informazione sugli ordini di Umbria, Molise e Val d’Aosta..

Enzo Artale

Bibliografia

Psicologi & Psicologia in Sicilia, anno VIII – n. 3 – ottobre 2005

Psicologi & Psicologia in Sicilia, anno IX – n. 4 – ottobre 2006

Psicologi & Psicologia in Sicilia, anno X – n. 5 – maggio 2007

Psicologi & Psicologia in Sicilia, anno X – n. 6 – dicembre 2007

* http://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Cuffaro