La Facoltà di Psicologia si aggrega a Medicina

Nel più assordante silenzio del nostro baronato universitario e dell’Ordine Psicologi Lazio, senza attivare un dibattito visibile all’intera comunità professionale degli psicologi del Lazio, quasi che fosse cosa loro, che fossimo roba loro. E’ stata varata la Riforma dell’Università La Sapienza di Roma ed il prof. Francesco Avallone, in qualità di prorettore vicario, rilascia un’intervista all’Ordine Psicologi Lazio rispetto all’aggregazione della Facoltà di Psicologia a quella di Medicina 2. Qui potete leggere l’intervista integrale. Lunedì nella seduta di Consiglio abbiamo discusso di ciò, e pure di cacciabombardieri…

E’ un’intervista ben costruita ed il prof. Avallone è un abile comunicatore. Il packaging è ottimo e ne esce un quadretto assolutamente rassicurante, sembra quasi che nulla stia accadendo. Anche il modo con cui l’Ordine Lazio ci informa della cosa è routinario… carissimi colleghi, vi informiamo dell’ultimo seminario gratuito, del nuovo congresso, della letterina inviata a questa Amministrazione, dell’etto di prosciutto… Perché preoccuparsi?

Non saprei… vi pongo alcuni spunti di riflessione e poi vediamo di capire se c’è da preoccuparsi o meno. Ma prima di tutto cominciamo da un elemento vincolante di contesto. Nella forma il comunicatore prof. Avallone parla di “una profonda riorganizzazione che pone al centro della sua attenzione le richieste della società civile e le esigenze dell’utenza studentesca“, nella sostanza il metodo BRUNETTA prevede nella sanità, nella sicurezza, nell’istruzione un netto ridimensionamento nel numero di sedi, organismi, costi… e come ogni metodo che lavora sull’emergenza del qui ed ora, che non poggia su una strategia di medio-lungo termine, si procede con i famosi tagli orizzontali ed indiscriminati. Quindi è questo l’elemento constuale con cui La Sapienza si è dovuta confrontare nella riorganizzazione delle Facoltà e nella loro riaggregazione (che parola innocua!).

Veniamo ai fatti. Avallone ci informa che vi erano fondamentalmente due opzioni:

  • aggregare gli specifici indirizzi della Facoltà di Psicologia a specifiche aree attinenti (esemplifico: l’indirizzo clinico all’area medica, l’indirizzo organizzazioni a economica, ecc…), con il rischio di disunificare nuovamente la facoltà di Psicologia, oppure
  • decidere mantenere l’unione ed aggregare il tutto entro un’area specifica… parla di filosofia, sociologia o medicina.

Ecco quindi che la scelta ricade sulla Facoltà di Medicina. Avallone ci assicura che manterremo piena autonomia gestionale, dei budget, scientifica, dei programmi. Avallone ci assicura che “non vede conseguenze immediate sulle possibilità occupazionali degli psicologi“.

Sicuramente avrà ragione e non vi è motivo di preoccupazione, ma è proprio l’ingenuo ed innocente utilizzo della specificazione immediate che deve dischiudere un mondo di possibili interrogativi, per l’appunto, non immediati ma di prospettiva e strategici.

Su un piano più squisitamente epistemologico e culturale, che significa aggregare la Facoltà di Psicologia sotto un polo medico?

La nostra immagine sociale di psicologo, già confusa, stereotipizzata, compressa sulla terapia e sulla cura, riuscirà più agevolmente a meglio declinarsi e posizionarsi in contesti di benessere, crescita, sviluppo, “normalità“, o piuttosto verrà definitamente marchiata a fuoco come medica… ma senza di fatto essere medici, piuttosto dei sotto, sotto, sotto mediconzoli?

Vorrei poi riflettere con voi sul senso che tutto ciò ha per i colleghi psicologi che si formano in ambiti di marketing, di lavoro ed organizzazione, di sport, ecc… trarranno giovamento nei loro rispettivi contesti, oppure risentiranno di questa immagine ancor più confusa? Diverranno oggetti non meglio identificati?

Ed ancora, come mai lo psicologo è professione medica solo quando c’è da prendersi svantaggi?

Siamo professione medica e quindi dobbiamo sottostare agli ECM, adesso il Ministero parla anche di volerli estendere a tutti i professionisti iscritti all’Ordine, pure se operano in settori assolutamente non sanitari, però ci stanno sbattendo fuori dalle USL e da tutte le Dirigenze Sanitarie. Abbiamo dato la psicoterapia in co-housing coi medici, ma nel diventare psicoterapeuti nessuno ci riconosce una retribuzione durante il tirocinio, contrariamente ai medici. Siamo professione medica, verremo aggregati a Medicina, ma la legge sullo Psicologo di Base giace a prendere polvere da anni. Siamo professione medica, ma contrariamente a tutte le facoltà di area medica – dove la programmazione del numero di iscritti è stabilita a livello ministeriale a seconda dei fabbisogni reali – le nostre facoltà di Psicologia continuano ad aumentare di numero e ad accogliere mandrie infinite di futuri disoccupati, oggi 70.000, entro 5 anni 120.000!

Ieri (11 ottobre, n.d.r.) abbiamo avuto la seduta del Consiglio Ordine Lazio. Il Presidente Zaccaria – Cultura e Professione – ci ha informato di questa riorganizzazione e dell’intervista con la stessa leggerezza di cui parlo in apertura. Le ho posto con tono fermo tutte le questioni esposte.

Bene, mi ha detto che i miei dubbi sono i loro dubbi. Ed allora le ho chiesto: perché allora far passare tutto così in sordina come Ordine??? Perché non avviare dibattiti? Perché non coinvolgere la comunità degli psicologi??? Ha detto che intanto l’Ordine ha informato con questa intervista. L’Ordine NON ha informato, ha DISINFORMATO! L’Ordine ha effettuato un’UNICA comunicazione ufficiale in cui dava un UNICO punto di vista! Informare significa permettere di crearsi un’opinione personale in base alla comparazione di elementi e fonti differenti!!! Ha detto che lo farà con nuovi interventi e dibattiti. Vi pare normale? La possibile frittata è fatta… lo farà…

Allora interviene il prof. Cruciani sottolineando che dobbiamo comunque sottolineare gli elementi di realtà: la riorganizzazione è stata dettata da esigenze brunettiane. Cruciani ci dice che non possiamo farci nulla se il governo decide di spendere i soldi in caccia bombardieri, invece che in istruzione e Università. Moltissimi altri consiglieri annuivano. Ma per diamine. PRENDIAMO POSIZIONE!!!! Se è cosa sentita dalla maggioranza del consiglio, per diamine, anche se contiamo come il due di picche PRENDIAMO POSIZIONE PUBBLICA!!! Comunichiamo al mondo che ci pare una boiata!

Ed invece no… facciamo l’intervistina… la impacchettiamo bene, bene… inviamo la newsletterina agli iscritti per informarli dell’intervistina, così da assolvere al compitino e salvarsi la faccina…

Non lo so se debbo preoccuparmi… debbo preoccuparmi?

Ed ancora… a chi non deve rompere le uova l’Ordine Lazio per rimanere così inerme ed anzi manipolatorio verso un fatto tanto rilevante?

A cuore aperto, io non ho certezze e penso che solo tra una decina di anni potremo apprezzare gli effetti benefici o nefasti… io oggi ho solo dubbi che intendo confrontare assieme a voi colleghi… quello che non concepisco né accetto è che Baronato universitario e Cultura e Professione abbiano tacitato tale importante riorganizzazione, tale evento, senza ASSOLUTAMENTE coinvolgere né informare la comunità degli psicologi del Lazio di quanto stava accadendo.

E’ questo che critico duramente e che non ha giustificazione ai miei occhi!

Ma vi scrivo anche per conoscere il vostro punto di vista… quindi lascio la parola a chi vorrà eventualmente dire la sua…

Good night & good luck

fonte: http://nicolapiccinini.it/facolta-psicologia-medicina-roma-la-sapienza/2010/10/