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12 aprile 2024: la Corte di Cassazione mette la parola fine ad una delle vicende più buie nella storia dell’Ordine Puglia (Qui), dichiarando inammissibile il ricorso presentato da Vincenzo Gesualdo, Giuseppe Latilla, Marisa Yldirim, Geremia Capriuoli e Anna Palumbo. (link alla sentenza).

La Suprema Corte ha dunque confermato i giudizi di primo e secondo grado del Tribunale di Bari, accertando definitivamente (se ancora v’erano dubbi) che vi sono state irregolarità e omissioni di ogni tipo, talmente gravi da invalidare ed annullare completamente le elezioni del Consiglio dell’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi della Puglia di novembre 2019.

È finita un’illusione, fondata su un comportamento gravemente scorretto di alcuni. Ma la mancata elezione di chi avrebbe legittimamente vinto è il caro prezzo pagato dalla comunità delle psicologhe e degli psicologi pugliesi in questi anni.

Decine di migliaia di euro delle quote di iscrizione all’Ordine sono state spese dalla maggioranza guidata da Vincenzo Gesualdo per tentare vanamente di conservare le postazioni raggiunte con quelle modalità che i Tribunali hanno condannato.

Il danno di immagine per la categoria, che dovrebbe distinguersi per etica e trasparenza, è stato enorme.

Il danno nella gestione dell’Ordine professionale, prima conquistato in quel modo e poi tenuto pressoché inerte, è stato altrettanto grande: quello che avrebbe dovuto essere il motore della crescita professionale collettiva è rimasto bloccato per anni.

La sentenza emanata ora dalla Cassazione segna la fine di una illusione: quella che si possano forzare, sino a stravolgerli, i delicati meccanismi della partecipazione democratica, tanto poi nessuno ne risponde.

Tocca ora alle psicologhe e agli psicologi pugliesi lavorare affinché il prossimo Consiglio dell’Ordine, quello che eleggeremo tra pochi mesi, recuperi i danni fatti alla comunità e ridia alla nostra professione la specchiata reputazione che merita.

AltraPsicologia Puglia è e resta saldamente impegnata in questo.