Lo scorso 20 febbraio il S.U.M.A.I. ha presentato un ricorso al TAR contro la Regione Puglia con la richiesta di annullamento, previo rinvio alla Corte Costituzionale e sospensione cautelare, di tutti gli atti e determinazioni dirigenziali relativi alle graduatorie e agli elenchi dello Psicologo di Base e per l’accertamento e declaratoria di illegittimità costituzionale della Legge Regionale n. 11 del 15 giugno 2023, con la quale è stata istituita anche in Puglia la figura dello “Psicologo di Base”.
Nel ricorso, il S.U.M.A.I. contesta alla Regione Puglia una serie di violazioni e di illegittimità di legge, con particolare riferimento all’uso improprio, a parere del Sindacato, dell’Accordo Collettivo Nazionale (ACN) per la specialistica ambulatoriale come riferimento contrattuale per gli psicologi di base.
Tra le altre cose, viene contestato anche il difetto di competenza della Regione a normare una nuova figura da inserire nelle articolazioni del sistema sanitario regionale che, secondo la posizione del S.U.M.A.I., sarebbe di competenza esclusiva dello Stato.
Nel ricorso presentato viene chiesto al TAR, in via preliminare, il rinvio alla Corte Costituzionale affinché verifichi che la legge pugliese non sia in contrasto con la Costituzione.
Questa ipotesi, di per sé non certo facile da ottenere, appare ancor più difficile se si considera che già la Presidenza del Consiglio dei Ministri ci aveva provato nel 2020, impugnando la legge per lo Psicologo di Base della Campania. In quella occasione la Corte rigettò il ricorso e in Campania oggi lo psicologo di base e già una realtà operativa.
Appare poco probabile che, a distanza di poco più di due anni da una pronuncia della Corte Costituzionale, il TAR regionale ritenga apprezzabile l’eccezione di costituzionalità contenuta nel ricorso.
Tuttavia in tempi non sospetti, come AltraPsicologia Puglia abbiamo esplicitamente sollevato la questione nelle audizioni in Commissione Salute della Regione Puglia sottolineando il rischio di fare riferimento all’ACN nel testo di legge, richiedendo di stralciare quella parte della norma.
Cosa succede adesso?
La Regione Puglia ora dovrà costituirsi in giudizio di fronte al TAR per sostenere le sue ragioni e per dare continuità ad un impegno preso verso i cittadini che attendono l’attivazione di un servizio essenziale, e atteso anche dai professionisti psicologi, pronti a dare il loro qualificato contributo a sostegno della salute psicologica della comunità pugliese.
Nel frattempo, riteniamo che la Regione Puglia debba proseguire l’iter intrapreso e cominciare a convocare le colleghe e i colleghi presenti negli elenchi.
Fermare l’iter amministrativo per la semplice presentazione di un ricorso, oltre ad essere una procedura non corretta, lascerebbe intendere che vi sono criticità talmente gravi nella norma e sugli atti conseguenti che la stessa Regione decide di fare dei passi indietro senza neanche aspettare la pronuncia del TAR.
Come AltraPsicologia Puglia continueremo a fornire pieno sostegno alla Regione per proseguire il confronto sull’attivazione di questa nuova figura, per superare i limiti e le criticità e dare concretezza alle prospettive di sviluppo che stanno già emergendo sul piano nazionale.
Temi ampiamente approfonditi nell’incontro sullo psicologo di base da noi organizzato lo scorso 9 febbraio, proprio nella sede del Consiglio della Regione Puglia, su cui continueremo a dare il nostro contributo.