La Banca del Tempo

Un giorno ho aperto gli occhi e ho fatto una scoperta rivoluzionaria.

Un normale conto in banca non è sufficiente per me, libera professionista.

Ho bisogno di un altro conto in una banca speciale: LA BANCA DEL TEMPO.

Non ha una sede fisica, questa banca, ma è depositaria del bene più prezioso del lavoratore a partita iva: il tempo e la sua libertà.

Sul mio conto alla Banca del Tempo attualmente c’è il tempo che passo a scrivere per il mio sito, per il blog, per AltraPsicologia.
C’è poi il tempo che passo a studiare cose che non sembrano direttamente attinenti con la psicologia, ma invece sono essenziali per il mio lavoro: strategie di marketing e promozione professionale, leggi e norme che in qualche modo impattano sul mio lavoro o sulla mia condizione professionale. C’è il tempo che passo ad ascoltare e condividere con i colleghi, per annusare l’aria che tira, per essere il più possibile sul pezzo, per scambiarsi informazioni, esperienze.

Il tempo è (forse) denaro: è questa la dura realtà del libero professionista e quindi la dura realtà della mia vita, almeno di quella attuale.

Studiando meglio la faccenda, ho scoperto che per quanto mi riguarda è pure possibile misurare il mio investimento attraverso una specifica unità di misura: l’ora di terapia.
Di quell’ora, infatti, conosco perfettamente il valore economico: è il costo che paga il mio cliente.

Una rivoluzione: è stato come essere Neo e vedere Matrix per la prima volta!

Ora ogni volta che qualcuno chiede il mio tempo, per scrivere, per studiare, per conoscere, per valutare, per condividere, per progettare… ho la perfetta unità di misura che mi consente di capire se ne vale la pena, se è un buon investimento, qual è il valore di quel tempo e quanto vale la pena rischiare di non vederlo trasformare in moneta frusciate.

Perché è vero che lavorare gratis non si deve, ma non tutto il lavoro cui non corrisponde immediatamente un pagamento frusciante è gratuito.

E, sembra paradossale dirlo, un libero professionista non può vivere solo di investimenti in denaro.

Deve seminare e raccogliere anche altro se vuole sopravvivere e per sopravvivere deve poter misurare e valutare i suoi investimenti con raziocinio, pazienza e lungimiranza.

Avere un conto nella Banca del Tempo ti permette di non sprecare il tempo in modo finalistico o illusorio. Chi ha un conto nella Banca del Tempo, ad esempio, sa che è inutile investire il tempo in sportelli gratuiti nelle scuole: incorrerebbe subito in un debito che sarebbe ben difficile risanare. Sa invece che può essere utile spendere un paio di ore con il dirigente scolastico per capire le esigenze di quello specifico contesto scolastico. Chi ha un conto nella banca del tempo non crede nell’illusione del lavoro a credito, per cui se trascorri infiniti anni in volontariati qui e lì prima o poi qualcuno si ricorderà di te per quel progetto da milleeuroperseimesi. Sa invece che può essere utile investire del tempo a scrivere un progetto da proporre a quella stessa realtà, che magari non ha chiaro che problema ha e come risolverlo.

Chi ha un conto nella Banca del Tempo sa quanto è fondamentale che ci sia una strategia a guidare gli investimenti nella propria promozione professionale.

Lo so, di questi tempi non si regala molta fiducia alle banche. Ma posso assicurarti che questa banca è la più onesta di tutti, perché c’è una sola persona che può dilapidare il tuo investimento.

E sei tu.