image_pdfimage_print

Con decreto del 30 luglio, il Ministero della Salute ha sciolto il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna ed ha nominato Commissario Straordinario la Dott.ssa Patrizia La Porta, con l’incarico di traghettare verso nuove elezioni e di provvedere alla ordinaria amministrazione e al disbrigo delle pratiche urgenti.

Come si è giunti a questo in una regione che negli ultimi anni ha fornito innumerevoli nuovi servizi, formazione, informazione e dialogo verso i quasi 9000 iscritti, che dimostravano anche di trarne buona soddisfazione?

Il Ministero ha preso questa decisione perché negli ultimi mesi il Consiglio – ovvero i 15 consiglieri eletti che compongono l’organo di governo – non ha svolto regolarmente i doveri previsti dalla legge istitutiva 56/89.

Alle scorse elezioni la comunità ha votato per eleggere una maggioranza politica, riunita attorno ad un progetto di governo, che ha lavorato compatta per quattro anni abbondanti (quale sarebbe la naturale durata di un mandato).

Il prolungarsi della consiliatura ha procurato frizioni in entrambi i gruppi: ci sono state nelle fila della maggioranza e della minoranza dimissioni e spostamenti da un gruppo ad un altro. Cose che in politica non sono auspicabili, ma prevedibili nelle dinamiche gruppali di lungo periodo.

Movimenti che hanno fatto venir meno maggioranze politiche e avrebbero richiesto un governo di responsabilità.

E proprio in ottica di mediazione e di lavoro al servizio delle iscritte e degli iscritti tutti hanno votato all’unanimità per l’elezione di un nuovo Consigliere Segretario, il quale si è proposto ed ha accettato di buon grado la carica e la relativa indennità, salvo poi assentarsi dalle riunioni di Consiglio da quel momento in avanti e non votare neppure le iscrizioni di cui era responsabile.

Otto consiglieri uniti solo dalla forza numerica, ma senza un programma di governo, hanno iniziato a disertare, o fatto interrompere, assentandosi, le sedute di Consiglio, solo per bloccare i lavori e creare i presupposti di un commissariamento che loro stessi hanno chiesto.

Oltre alla ostinata opera di ostruzionismo delle riunioni di consiglio, questi otto consiglieri hanno iniziato a spammare mail anche verso istituzioni esterne, uffici della regione, cercando di screditare la figura del Presidente con accuse vaghe e senza fondamento.

Alla richiesta dell’ora ex Presidente Gabriele Raimondi di un incontro extra consiliare di mediazione per il bene della categoria, è stato opposto il rifiuto: nessuna mediazione era accettata, ma solo le dimissioni in toto di tutte le cariche.

L’Ordine Emilia-Romagna in questi quattro anni è stato gestito correttamente, iscritte e iscritti lo hanno sentito vicino nel periodo del Covid e della successiva alluvione.
Nessun rilievo concreto sulle azioni svolte è stato portato al Presidente e all’attuale amministrazione da parte di questi livorosi Consiglieri, che ormai hanno ottenuto il tanto richiesto commissariamento.
Il dissenso politico si può manifestare in altri modi, votando contrari alle iniziative (non certo alle iscrizioni dei giovani colleghi) o proponendone di altre.
Nulla di tutto ciò è stato fatto.
Cosa succede ora per le iscritte e gli iscritti?
Per fortuna nulla di significativo: le elezioni verranno a breve e l’Ordine tornerà a funzionare e macinare successi con una nuova maggioranza di eletti.
Come AltraPsicologia ringraziamo Gabriele Raimondi e tutte le consigliere e i consiglieri che hanno svolto fino all’ultimo giorno il proprio dovere, e che continueranno ad offrire tempo e sostegno alla comunità in altri ruoli dentro l’associazione.