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In Abruzzo le sorprese non finiscono mai: dopo la faccenda del vicepresidente licenziato dalla propria ASL per assenteismo, adesso è la volta di un immobile, acquistato pochi mesi fa dall’Ordine Abruzzo per 190.000€

Si tratta di un appartamento di 4 vani, a Pescara, in una zona centrale a pochi passi dal mare.

La differenza del famoso scandalo del palazzo di via della Stamperia? Qui non ci sono indagini della magistratura in corso.

 

Ed allora perché ne parliamo?

Semplice! Perché l’operazione immobiliare pone alcuni leciti dubbi a tutela dell’iscritto, e per di più ci si infila  di mezzo anche la Fondazione creata dall’Ordine Abruzzo…

 

Cifre e tempistiche dell’operazione immobiliare

L’Ordine Psicologi Abruzzo prevede di incassare nel 2013 circa 350.000€ di quote di iscrizione, e di spenderne almeno 300.000 fra stipendi, spese per i consiglieri e spese ordinarie di gestione. Ma nonostante questo, decide di acquistare un immobile da 190.000…

La prima domanda nasce spontanea: dove hanno preso i soldi? Avranno fatto un mutuo? ricevuto una donazione? Non si sa. Probabilmente sono stati usati i risparmi accantonati negli anni precedenti, perché dall’atto di acquisto risulta versata l’intera cifra.

Ma le cose si complicano se consideriamo i tempi dell’operazione.
L’acquisto è stato deciso ad Aprile 2013 e concluso a Luglio 2013, ma non se ne trova traccia nel bilancio di previsione per il 2013, approvato dal consiglio nel Novembre 2012. E nemmeno nel capitolo dei ‘fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio al 31/12/2012’ del bilancio consuntivo 2012 – approvato sicuramente attorno ad Aprile 2013 – che è fatto apposta per accogliere eventi di questo genere.

Ma vi pare normale che, solo cinque mesi prima, al momento dell’approvazione del bilancio di previsione, non si prevedeva di voler acquistare un immobile che impegna oltre il 50% delle entrate annue??? Che nel bilancio consuntivo – approvato proprio nei giorni della decisione di acquisto – non si trovi traccia di nulla?

Il bilancio di previsione deve essere un progetto abbastanza fedele di quello che si vorrà fare l’anno dopo. Quello consuntivo deve riportare i fatti rilevanti avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio. Ma dell’immobile non si dice nulla!

Com’è possibile che su entrate previste di 350.000€, con un impegno di 300.000€ già allocato su spese di gestione, si decida ad Aprile l’acquisto di un immobile da 190.000€ senza farlo comparire nel bilancio previsionale 2013senza riferirlo nel consuntivo 2012? Da dove escono questi soldi? Come vengono gestiti e giustificati?

 

La Fondazione a nostra insaputa

Vi ricordate della Fondazione che l’Ordine Abruzzo ha creato (per non si sa quali scopi) togliendo i soldi dal capitolo dedicato alla tutela della professione?

Eccola che si ripropone come un peperone mal digerito!

Non sappiamo a che dovrebbe servire, non sappiamo chi ne fa parte e neppure con quale criterio vi sia entrato, né quanto denaro ha e/o dovrà assorbire… sappiamo però una cosa piuttosto grave inerente questa operazione immobiliare!

Dal verbale del Consiglio allegato all’atto di compravendita dell’immobile c’è questa straordinaria postilla:

in caso di abolizione degli Ordini, l’immobile passerà gratuitamente di proprietà della fondazione

Da non credere!

Ora, per quanto se ne parli, l’abolizione degli ordini non è in previsione a breve, ma che un immobile di un ente pubblico – pagato con denaro degli iscritti – possa passare in mani private così, con lievità, è qualcosa di scandaloso ed inaccettabile!

Tutto questo naturalmente lo sappiamo attraverso atti pubblici. Non abbiamo tirato nessun cassetto segreto in violazione di privacy e riservatezza degli atti. Ci sono arrivate voci e siamo andati a consultare gli atti di compravendita all’Agenzia delle Entrate.

 

Ora che dovremmo fare?

Cari Colleghi, adesso che dovremmo fare? Una nuova petizione?

E l’Ordine, invece, che dovrebbe fare?
Chiudere nuovamente una settimana la segreteria dell’Ordine per le troppe chiamate di lamento ricevute dagli iscritti?
Oppure inviare una nuova newsletter per raccontare “il punto di vista dell’Ordine“, avvalendosi di un canale di comunicazione istituzionale in modo improprio?