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Il gruppo di lavoro “Psicologia del Lavoro”, in soluzione di continuità, si propone di portare avanti quanto avviato in questa lunga consigliatura appena conclusa, con il fine ultimo di consolidare e rendere pubblico e riconosciuto alla società il valore che lo “Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni” può dare in termini di contributo professionale al benessere nei luoghi di lavoro, con la duplice finalità di migliorare le performance organizzative e la salute lavorativa.
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Di questo impianto fa parte anche la funzione psicologica di supporto al match tra domanda e offerta di lavoro, quindi ai processi di orientamento e inserimento lavorativo, sia in termini di servizio consulenziale ai privati che di supporto ai servizi pubblici.
Ci proponiamo quindi di definire una strategia mirata di informazione, promozione e sviluppo della Psicologia del Lavoro, attraverso contatti diretti e indiretti con interlocutori che a diverso titolo si occupano di tematiche del lavoro (enti e soggetti politico-istituzionali, aziende, sindacati e organismi associativi), il tutto attraverso un approccio evidence-based.
In particolare, anche in virtù di tutto il lavoro già svolto, ci proponiamo di:
a) Consolidare i tavoli di lavoro interdisciplinari, per costruire servizi efficaci nei contesti delle Piccole e Medie Imprese, come ad esempio l’attivazione di una Convenzione per Servizi di Psicologia del lavoro con AssoretiPMI (e altre associazioni similari), utilizzando una rete di professionisti afferenti all’Ordine in ambito Reclutamento e Selezione, Sviluppo, Formazione e Coaching, Benessere Organizzativo, Work/Life balance, Stress da lavoro correlato, etc.

b) Formalizzare il profilo professionale di Operatore del Mercato del Lavoro Specialistico nella formazione professionale della Regione Lazio, qualificando con un modello di competenze di forte stampo psicologico (ma non solo) tutte quelle figure emerse di recente nelle Politche Attive del Lavoro (es. Navigator)

c) Progettare il percorso formativo per il profilo di cui al punto 2 e definire un accordo con Università per istituirlo come corso di altra formazione

d) Stipulare nuovi accordi con la Regione Lazio sugli ambiti del Benessere Lavorativo (indagini, sportelli e/o centri di consulenza dello psicologo del lavoro in azienda)

e) Finalizzare il progetto di Mappatura Ambiti di Attività dello Psicologo del Lavoro con SIPLO e sviluppare altri punti del protocollo di intesa in essere per diffondere la cultura dei servizi professionali di ambito alle organizzazioni potenzialmente beneficiarie

f) Definire un Protocollo con AIF sui modelli innovativi di formazione e sviluppo

g) Valorizzare la capability professionale dello Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni rispetto alle domande di cambiamento emergenti negli attuali contesti organizzativi attraverso un percorso di sostegno ai professionisti iscritti all’Albo e i laureati di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni organizzato in tre filiere di attività progettuali:

1. Attivazione di Comunità di Pratica (CdP) finalizzate alla condivisione e allo scambio sulle pratiche professionali (ad es. interventi in area Benessere Organizzativo, interventi di Coaching Psychology, interventi di Change Management, User Experience e Digital Innovation, ecc.)

2. Attivazione di appuntamenti periodici di approfondimento a tema

3. Indagine esplorativa tra gli psicologi del Lavoro sulle modalità di Sviluppo Professionale Continuo (CDP).

h) Approfondire, tramite attività di indagine esplorativa, il rapporto fra orientamento, lavoro, trasformazioni del mercato e inclusione lavorativa (ad esempio Agenda 2030 e Decent Work) per costruire dei modelli in cui si aiutino le persone a creare dei percorsi di sviluppo che rispondano ai cambiamenti attuali

i) Promozione della figura dello psicologo nei CPI regionali, valorizzando la rete interna all’ordine “orientamento e sviluppo di carriera”. In tale ottica andrà esplicitata l’importante funzione della psicologia per i servizi alle fragilità sommerse o non affrontate, rilanciando il rapporto con la Fondazione Roma Solidale o con organismi che si occupano di esclusione e marginalità

l) Dare seguito al protocollo con Roma Capitale, cercando di strutturarsi nella scuola di formazione di Roma Capitale e di avviare una analisi della loro gestione del personale

m) Attivare un laboratorio “permanente”, con incontri a cadenza mensile, in cui discutere con i colleghi su modelli e prassi inerenti l’orientamento scolastico e professionale. La finalità del laboratorio, oltre al confronto, sarà quella di organizzare seminari tematici per diffondere e promuovere una cultura dell’orientamento presso le scuole e le università della regione Lazio. Inoltre si potrebbe costituire un gruppo di lavoro ad hoc per approfondire “il lavoro e l’orientamento nel XXI secolo” (chiave di lettura/contributo da parte della Psicologo del lavoro)

n) Attivare un’azione strutturale verso la cittadinanza e le istituzioni al fine di alfabetizzare il potenziale bacino della committenza circa le possibili aree di intervento della psicologia del lavoro. L’impianto dell’intervento potrebbe prevedere un costante monitoraggio e valutazione delle attività in modo da verificarlo in termini di efficacia

o) Promuovere la funzione psicologica in merito ai problemi del lavoro attraverso la costruzione di un manifesto in cui si esplicita il contributo della psicologia per i problemi evidenziati

p) Proposta convenzione con le Camere di Commercio

Tramite la rete ben avviata di AltraPsicologia, infine, puntiamo a una strategia interregionale che farebbe da piattaforma ad una rappresentanza nazionale (qualora ce ne fosse opportunità), per puntare a leggi e riforme più generali sulla nostra professione (es. Psicologo del Lavoro incardinato nella legge 81/08 sulla salute dei lavoratori).
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