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Il prossimo venerdì 13 aprile ed il giorno successivo ci sarà l’adunanza del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (che, ricordiamo, è formato da tutti i Presidenti degli Ordini Regionali e delle Province Autonome) con all’Ordine del Giorno punti cruciali tra cui questioni inerenti la pubblicazione dei verbali del CNOP, la validazione dell’articolo 21 del nostro Codice Deontologico, la definizione delle attività caratterizzanti la professione (importantissima).

Vista la rilevanza degli argomenti che si sapeva essere in discussione una nostra collega ha chiesto via fax al Presidente del Consiglio Nazionale di poter assistere alla riunione.

Per quanto il regolamento che stabilisce il funzionamento del Consiglio Nazionale sia un oggetto irreperibile, una specie di Santo Graal delle istituzioni della Psicologia italiana – nessuno l’ha mai visto e si ha il dubbio che non esista – e quindi non sia dato sapere quali sono le procedure esatte per poter assistere alle riunioni di quello che dovrebbe essere, per la legge, un organo di rappresentanza democratico, la richiesta di poter essere presente appare pacifica. Questo sia alla luce delle indicazioni della legge 241/90, sia in riferimento alle procedure adottate dalla maggior parte dei Consigli Regionali – che ormai da tantissimo tempo favoriscono la possibilità per gli iscritti di assistere alle loro riunioni – sia in linea con le indicazioni della legge istitutiva della professione sia, soprattutto, per motivi di comune buon senso in un periodo in cui, tra Bilanci bizantini, tariffario anti-Bersani, aumento di gettoni ai Presidenti, ricorsi sbagliati al TAR sulla Psicologia Clinica, Referendum gestiti allegramente, posizioni assurde assunte in relazione all’ aumento di durata delle Scuole di Specializzazione e quant’altro abbiamo già abbondantemente documentato, la disillusione e lo scollamento della categoria dalle sue istituzioni rappresentative sono un serio problema per lo stesso posizionamento sociale della Psicologia.

Ciononostante, con la lungimiranza che contraddistingue l’attuale dirigenza istituzionale degli Psicologi, si è preferito non solo rispondere che NON E’ POSSIBILE assistere alle riunioni del Consiglio Nazionale ma si è deciso di motivare questa presa di posizione con argomentazioni speciose e superficiali che proponiamo alla riflessione dei colleghi.

Qui sotto riportiamo sia il fax di richiesta della collega che (comprese le licenze) il fax del presidente del CNOP col quale la casta decisionale della nostra categoria si arroga l’esclusiva non solo delle decisioni (legittima) ma anche delle informazioni.

Che il nostro Ordine Nazionale fosse un fortino blindato non è una notizia nuova. La totale mancanza di trasparenza e la non pubblicità dei verbali è cosa risaputa, così come è risaputo che questa istituzione, che dovrebbe essere rappresentativa della nostra categoria, combina poco e niente a tutela, promozione e visibilità del nostro lavoro, utilizzando circa 28 euro per ogni quota d’iscrizione delle 150-170 che versiamo ai nostri Ordini Regionali (moltiplicate per 60.000 e fate voi i conti del budget completamente sprecato).

Riguardo gli accampati motivi giuridici vorremmo avere una maggiore chiarezza e chiederemo al “nostro” Presidente di fornirci gli estremi di Legge cui allude (senza dircene): sarà forse opportuno far formulare un parere legale per conto nostro. Invitiamo anche tutti i colleghi a fare altrettanto e a comunicarcelo.

A noi sembra piuttosto strano che un organo pubblico e rappresentativo quale è un Ordine Professionale non sia tenuto alle più elementari regole di trasparenza, laddove -in uno Stato di Diritto – è possibile partecipare alle sedute del Parlamento, visionare tutti gli atti pubblici, etc, etc. Questo non vale per il nostro Ordine Nazionale?

Riguardo i motivi di opportunità, qui davvero ci sembra che il nostro Presidente si arrampichi sugli specchi. Intanto, definire “terzo non qualificato” una collega che paga l’iscrizione e che è la parte rappresentata di questa istituzione la dice lunga di quale idea degli iscritti viga all’interno del “palazzo”, di quale sia la cultura istituzionale ivi prevalente.

Non parliamo, poi, della storia dell’afflusso indiscriminato, alquanto risibile dal momento che nessuno prima di oggi ci risulta abbia mai fatto tale richiesta e che si tratta della richiesta di una (1) unità. Di quale problema di capienza si blatera? Mica le riunioni del Consiglio avvengono nella soffitta o nello sgabuzzino?

Insomma, cari colleghi, tradotto in termini concreti, il Presidente Palma accampa una serie di scuse anche piuttosto ingenue e maldestre per dirci che non vuole avere occhi e orecchie nel Consiglio che egli evidentemente non considera di tutta la comunità professionale, ma suo privato e dei suoi compari.

I colleghi non possono essere presi per i fondelli in questo modo e non si può loro riservare un trattamento di questo tipo.

Il futuro professionale ed il denaro versato sono nostri, l’arroganza è tutta loro.

La Redazione

IL FAX DI RICHIESTA

Dr.ssa Paola Biondi

Psicologa

Via ——–

Roma

Al Presidente del Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi

Dr. Giuseppe Luigi Palma

P.le di Porta Pia, 121

00198 – Roma

Via Fax al n. 06.44254348

e, p.c., al Presidente dell’Ordine degli Psicologi del Lazio

Dr.ssa Marialori Zaccaria

Via Flaminia, 79

Roma

Via fax al n. 06. 36002770

Roma, 06.04.2007

Egregio Presidente,

La sottoscritta Dr.ssa Paola Biondi, nata il 01/01/1971, iscritta all’Ordine degli Psicologi della Regione Lazio con il n. 10094, chiede, ai sensi delle normative vigenti, di poter assistere alla prossima adunanza del Consiglio Nazionale da Lei presieduto prevista, a quanto è dato sapere, il prossimo 13 e 14 aprile.

Contando sul più sollecito riscontro alla presente istanza, via fax al n. ——- o via e-mail alla casella ——-, si porgono i più distinti saluti.

Dr.ssa Paola Biondi

LA RISPOSTA DEL CNOP

Ordine degli Psicologi

Consiglio Nazionale

Prot. 07000130

Roma, 11 Aprile 2007

Alla cortese attenzione

della dott.ssa Paola Biondi

A mezzo Fax

——-

Gentile Dottoressa,

riscontro la pregiata sua del 6 aprile 2007, con la quale chiedeva di poter assistere alla prossima adunanza del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, per comunicarle che non è possibile aderire alla Sua richiesta.

Ed infatti le sedute del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi non sono aperte al pubblico, sia per motivi di natura giuridica che di opportunità.

Giuridicamente il Consiglio è un organo amministrativo la cui composizione ed il cui funzionamento è strettamente stabilito da norme di rango primario e secondario che non prevedono in alcun modo la partecipazione di terzi rispetto all’organo in questione. Di talchè ogni qual volta è stata prevista l’audizione di terzi durante le sedute del Condiglio, tale audizione è sempre stata autorizzata dallo stesso, solamente in base alle particolari competenze e qualifiche di questi e per motivi strettamente funzionali all’acquisizione delle corrette informazioni per le deliberazioni dello stesso Consiglio.

Inoltre, la partecipazione di terzi non qualificati è da escludere anche per ovvi motivi di opportunità. Permettendo l’accesso indiscriminato ai terzi alle sedute con palesi conseguenze in termini di capienza della sala e di richiesta delle prescritte autorizzazioni alle competenti Autorità.

Cordiali saluti

Il Presidente

Giuseppe Luigi Palma