Il curioso caso del divieto della psicoterapia online in Toscana

Dal 2013 le principali associazioni e società scientifiche di psicologia e psicoterapia, nazionali e internazionali, riconoscono la piena legittimità alla telepsicologia e a tutti i servizi psicologici erogati online.

Tuttavia, ancora nel 2020 persiste in Toscana il divieto di psicoterapia online: un divieto al momento sospeso da una delibera presidenziale emessa in urgenza in occasione del primo lockdown di Marzo dell’anno scorso.

In quell’occasione, seppure le attività sanitarie non abbiano mai subito divieti, in molti hanno ritenuto quanto mai opportuno – fatta salva l’adeguatezza clinica – di passare ad un setting online.
A quel punto la Presidente di OPT, in urgenza, ha emanato una delibera presidenziale che sospendeva il divieto fino alla fine dello stato di emergenza sanitaria.
Dopo più di un anno, nello scorso Consiglio di Giugno 2021 ci siamo visti proporre un punto all’Ordine del Giorno denominato “Proroga sospensione della delibera relativa al divieto psicoterapia online (G/256 del 20/04/2002)”.

 

Una scelta sorprendente: perché procedere ancora a prorogare la sospensione di una delibera vecchia di quasi 20 anni, basata quindi su aspetti tecnologici e scientifici abbondantemente superati anziché, semplicemente, superare il divieto?

 

Procedere ad un’ennesima proroga su queste basi sarebbe stata una scelta non solo anacronistica, ma anche assolutamente non aderente all’evoluzione delle conoscenze scientifiche ormai ampiamente acquisite in questo ambito.

Non esiste società o associazione scientifica, nazionale o internazionale, che vieti la pratica della psicoterapia online, perché rendere la Toscana questa bizzarra eccezione, che concepisce l’utilizzo del setting online solo quando legato all’emergenza sanitaria?

Abbiamo quindi proposto una delibera alternativa in cui si considerasse superata la delibera del 2002 – quella del divieto – in virtù della vasta produzione scientifica degli ultimi 20 anni sul tema, si recepissero le linee guida del CNOP nel 2017 e si desse mandato al GDL Psicologia e Nuove Tecnologie, di cui è referente il consigliere Tommaso Ciulli, di esaminare le linee guida del 2017 ed eventualmente integrarle e aggiornarle e individuare le attività (ad esempio di formazione e aggiornamento) che OPT può proporre ai propri iscritti e iscritte per offrire prestazioni psicologiche di sempre migliore qualità.

Dalla nostra proposta ne è nata una discussione lunga e articolata, in cui se da un lato era da tutti manifestata la volontà di superare il divieto, parallelamente emergevano resistenze che confondevano il mandato dell’Ordine con quello di una società scientifica.

In particolare si è a lungo insistito sulla necessità di fare un “regolamento” sulla psicoterapia online, una sorta di documento che non solo dettagliasse ma vincolasse la pratica clinica all’interno di questo tipo di setting.

E’ evidentemente qualcosa che è al di fuori del mandato dell’Ordine, che non può imporre divieti al di fuori della legge o del Codice Deontologico, non può sostituirsi alle società scientifiche, a maggior ragione in una situazione in cui le acquisizioni scientifiche sono consolidate da almeno un ventennio di pubblicazioni e applicazioni.

 

Compito di un Ordine è semmai vigilare sulla corretta pratica professionale dei propri iscritti dal punto di vista deontologico.
Il rischio è di generare un “regolamento” che vincoli tutti gli psicologi a prassi e procedure proprie di un solo orientamento.

 

Alla fine siamo arrivati allo stralcio del punto all’OdG e alla promessa di un nuovo punto all’Ordine del Giorno del Consiglio di Luglio che, come da noi avanzato, proponga una delibera che vada nella direzione della ricezione delle linee guida elaborate dal CNOP nel 2017 e il superamento del divieto, con il mandato al GDL “Nuove Tecnologie” di procedere a individuare integrazioni e aggiornamenti in base alle evidenze scientifiche più recenti.

Quindi speriamo che a Luglio, finalmente, questa strana storia possa avere un termine e anche la Toscana possa uscire da tutte le sue contraddizioni sul versante della psicoterapia online!




Tutela: è ora di cambiare gli accordi!

Sulla tutela è ora di cambiare definitivamente musica anche in Toscana.
Nel corso degli ultimi mesi come AltraPsicologia abbiamo portato in Consiglio alcune proposte con l’obiettivo di incidere anche sugli enti di formazione che promuovono o collaborano con counselor e affini.

LE CONVENZIONI.
Nei mesi passati sono state avviate numerose convenzioni, che comprendono diversi tipi di servizi, tra cui anche corsi di formazione (soprattutto per quanto riguarda la possibilità di avere corsi ECM scontati).
Si tratta di poter dare ai nostri iscritti la possibilità di poter accedere all’eventuale formazione obbligatoria approfittando di una scontistica.
Questo è naturalmente possibile grazie al fatto che, come Ordine, rappresentiamo un cliente “appetibile” per gli enti di formazione.
E proprio per questo, vale la pena ragionare in ottica di reciproco vantaggio.
Abbiamo perciò proposto che nella delibera in cui il Consiglio identificava i criteri degli enti convenzionabili, venisse inserito in modo esplicito una premessa che rimandasse al rispetto del Codice Deontologico (Rif: Delibera G08 del 21 Febbraio 2021).

In questo modo, quando a Marzo ci sono state proposte una serie di convenzioni con vari enti di formazione, abbiamo potuto individuare – e poi successivamente scartare – una serie di situazioni critiche, come enti che proponevano corsi su tecniche psicoterapeutiche anche a non psicologi oppure che erogavano corsi di formazione su tecniche psicologiche avendo counselor come didatti.
Alcune di queste situazioni sono state prese in carico dalla commissione tutela e verranno quindi esaminate ancora più approfonditamente negli aspetti specifici.

LE SCUOLE DI PSICOTERAPIA.
In Toscana esiste da anni un protocollo con le scuole di psicoterapia.
L’Ordine chiede alle scuole un impegno in merito ad alcuni aspetti (soprattutto organizzativi e di trasparenza) e in cambio le scuole ottengono la possibilità di avere maggiore visibilità e promozione attraverso il sito dell’Ordine e un evento dedicato (quello che in genere si teneva al Convitto della Calza con i banchetti e che l’anno scorso – causa covid – si è tenuto online con i vari webinar di presentazione).

In quel protocollo d’intesa, però, c’è un elefante nella stanza: le scuole che formano counsellor o che sostengono, attraverso “astuzie di nuova generazione”, associazioni che erogano questo tipo di formazione.

Abbiamo sempre ritenuto che questo fosse una grave criticità, per aspetti diretti e indiretti.

Diretti perché chi forma o sostiene la formazione di counselor, contribuisce attivamente a mettere sul mercato pseudoprofessionisti che possono commettere abuso della professione.

Indiretti perché mette sullo stesso piano le scuole che agiscono ispirandosi ai principi deontologici e scuole che non lo fanno.

Avevamo segnalato questa grave carenza già l’anno scorso, quando ci eravamo espressi in modo fortemente contrario alla partecipazione degli istituti coinvolti nella formazione di counselor nei vari webinar di presentazione fatti usando i canali e risorse di OPT.

Allo scorso consiglio di Giugno abbiamo quindi chiesto un apposito punto all’Ordine del Giorno per poter discutere della modifica del protocollo d’intesa, in vista della prevedibile riproposizione della serie di webinar di presentazione delle scuole.

In particolare abbiamo chiesto che all’interno del protocollo d’intesa venisse inserito un criterio che rimandasse esplicitamente al rispetto del Codice Deontologico, nello specifico riferendoci all’articolo 8 e 21 del Codice, al fine di richiamare al dovere di contrastare l’abuso professionale e il divieto di insegnamento di tecniche psicologiche a non psicologi.

E’ giunto il momento di togliersi la maschera e schierarsi apertamente (e lealmente) a contrasto dell’esercizio abusivo della nostra professione.

Siamo sufficientemente rassicurati dal fatto che queste istanze verranno accolte, e che a, al contrario dell’anno scorso, non assisteremo alla beffarda promozione di istituti che formano o promuovono counselor sui canali dell’Ordine.




[TOSCANA] OP! Sali a bordo con le Officine Psicologiche

Bion ha iniziato le sue elaborazioni sulle dinamiche di gruppo perché l’emergenza dei reduci di guerra costringeva a pensare nuovi modi per aiutare i soldati.

La scoperta dei primi neurolettici, come la clorpromazina, illuse tanti di aver risolto il problema delle psicosi gravi, salvo poi scoprire che coloro che uscivano dal ricovero e tornavano in famiglia erano clamorosamente gli stessi che andavano incontro più facilmente a ricadute e nuovi ricoveri ancora.
Fu da questa evidenza inaspettata, che molti iniziarono a esplorare nuovi orizzonti e i primi si avventurarono nel territorio delle prime teorizzazioni del modello sistemico.

Ecco: gli psicologi e le psicologhe del 2020, in mezzo a una pandemia, stanno vivendo qualcosa di simile. Qualcosa di profondo sta impattando sul nostro lavoro, coinvolge tutti i contesti e dobbiamo poterli guardare con la sufficiente complessità.

Da questa esigenza nasce #OP! – Officine Psicologiche di AltraPsicologia Toscana: un progetto dedicato a tutti gli psicologi e le psicologhe della nostra regione.

Gli psicologi e le psicologhe hanno bisogno di incontrarsi per confrontarsi su come sta cambiando la società, come stanno cambiando le esigenze nostre e dei nostri pazienti.

Per ora abbiamo scelto di concentrarci su 4 ambiti: clinica, età evolutiva, nuovi assetti relazionali, aziende.

Lab1: SETTING CLINICO AI TEMPI DELLA PANDEMIA (Coordinatrice: Ada Moscarella)
Ormai non si tratta più di ragionare su setting online o setting vis a vis. Si tratta di ragionare di integrazione di questi (e altri) strumenti, dell’impatto dei d.p.i. nella relazione terapeutica, del fantasma della paura del contagio, della possibilità che il terapeuta o il paziente possano improvvisamente vedere interrotta la propria possibilità di incontrare le persone di persona. Di questi e altri aspetti parleremo nel laboratorio, confrontandoci, condividendo esperienze e difficoltà, per cercare insieme di sostenerci dentro queste nuove complessità.

Lab2: NUOVI SCENARI IN ETA’ EVOLUTIVA (Coordinatrici: Emanuela Castro, Roberta Taddei)

In questo spazio virtuale di incontro, vorremo creare un officina di scambio e confronto su come il nostro lavoro in ambito evolutivo sia stato influenzato e modificato dalla recente pandemia e come ad oggi ne se risenta, attraverso sia limitazioni, sia nuove proposte e possibilità. Verranno prese in esame problematiche legate alla terapia a distanza per bambini e ragazzi, al peso psicologico che questo periodo ha avuto e ha in età evolutiva, esamineremo insieme casi specifici legati a frequenti disturbi del neurosviluppo quali difficoltà di apprendimento, attenzione e relazione. Ma soprattutto, lasceremo spazio alle proposte di discussione che emergeranno cercando di creare un spazio di confronto, riflessione e dialogo di fondamentale importanza in un momento così mutevole come quello che stiamo attraversando.

Lab3: PAURA E RELAZIONI (Coordinatore: Alessandro Cini)

Attraversare un periodo di emergenza mischia le carte in tavola, mette in luce aspetti nascosti e altri li sposta in secondo piano. Passata l’emergenza, resta da fare i conti con il mondo, esterno o interno che sia, con la sua organizzazione, e le sue relazioni. E se l’emergenza ha a che fare con il pericolo, è facile immaginare che la paura giochi, volenti o nolenti, un ruolo importante. Nel laboratorio partiremo da una presa di consapevolezza di come questo cambiamento ha influenzato chi vi partecipa, per poi allargare il discorso al campo sociale, con la speranza si intercettare quei bisogni di cui, come professionisti, ci dovremmo prendere cura.

Lab4: STRUMENTI PER L’ASSESMENT AZIENDALE ONLINE (Coordinatrice: Luisa Fossati)

In questo spazio virtuale di incontro ci confronteremo su come sia cambiato il modo di fare assessment aziendale a distanza. Parleremo di nuovi strumenti di lavoro, di come riadattare le tecniche di valutazione al setting online con l’obiettivo di definire spunti di lavoro pratici utili per i colleghi che lavorano o vogliono iniziare a lavorare in questo settore.

Compila il form e indica il laboratorio a cui intendi dare il tuo contributo:  in questa fase iniziale lavoreremo in piccoli gruppi, ciascun coordinatore gestirà modalità e tempistiche del lavoro in accordo con i membri del gruppo.

Procedendo nella compilazione del form darai il consenso per essere inserito nel gruppo Whatsapp operativo per l’organizzazione degli incontri.

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