Ordine Basilicata: volevamo solo renderci utili

Volevamo solo renderci utili ai colleghi, alle colleghe e al nostro Ordine.

Non c’era altro scopo, nei contributi che abbiamo cercato di dare come consigliere dell’Ordine.
Abbiamo ormai capito che questo non viene compreso. A partire dalla presidente Langone, che pare vivere ogni nostra azione o proposta come una minaccia. Ma siamo state elette, e quindi faremo comunque il nostro dovere.

Ciò che non può essere proposta, sarà osservazione. E da ora in poi lo faremo pubblicamente, e non solo in consiglio.

Da ora in poi tutte le nostre proposte, e ciò che accade all’Ordine, saranno sempre raccontate pubblicamente. E iniziamo quindi dall’ultima riunione di consiglio.

DI COSA ABBIAMO PARLATO? Due sono stati i temi più importanti: il REGOLAMENTO dell’ORDINE e il BILANCIO.

IL REGOLAMENTO: LIBERTÀ DI SPENDERE PER LA PRESIDENTE, E BAVAGLIO PER GLI PSICOLOGI
L’Ordine Basilicata era l’unico a non avere un regolamento interno.
E così, dopo aver scartato tutte le nostre proposte dell’ultimo anno, nella scorsa riunione è stato approvato un regolamento proposto dalla presidente Langone e dalla sua maggioranza.
Secondo noi è pieno di errori, ma alcuni sono proprio inaccettabili.
Ad esempio: è stato dato potere alla Presidente di spendere soldi senza passare dal Consiglio, in contrasto con l’articolo 12 della Legge 56/89. Ci pare una mossa prima di tutto stupida, perché espone chi è presidente (chiunque) alla falsa percezione di sicurezza di poter spendere soldi pubblici con la copertura del Regolamento, quando invece potrebbe essere illegittimo.
Perché rischiare di esporsi a
commettere reati, quando la legge 56/89 già dice come devi fare?
Ancora: il nuovo regolamento vieta agli iscritti di partecipare alle riunioni del consiglio.
A parte i discorsi sulla
partecipazione e sulla trasparenza, principi che non sembrano appartenere a questa maggioranza, noi ci chiediamo: perché? Perché vietare ad un iscritto di partecipare alle riunioni del proprio Ordine?
Molti altri Ordini
permettono serenamente la partecipazione ai consigli dei loro iscritti, come uditori. Cosa deve nascondere questa maggioranza?
E poi: ai consiglieri non viene più consentito di chiedere liberamente la convocazione di una riunione di Consiglio. Ma questo è un diritto riconosciuto dalla Legge 56/89 all’articolo 7. Anche qui, un regolamento che contrasta con una legge, e quindi secondo noi è illegittimo.
E infine, da ora i consiglieri non potranno lasciare dichiarazioni a verbale superiori alle 5 righe, limitando così non il loro diritto di parola, ma il loro dovere di dare voce agli iscritti. Così si tappa la bocca agli iscritti. Che poi, 5 righe di che? Di Verdana 15 o di Times New Roman 8? Su foglio A4 o su foglio A3? Insomma: vuoi chiudere la bocca alle persone? almeno impegnati per farlo bene.

BILANCIO
Entrato in vigore subito il nuovo regolamento, si è passati al bilancio.
A quel punto, avevamo solo 5 minuti di tempo per parlare.
Ma il bilancio, che racconta come vengono spesi i soldi di tutti noi, richiede tempo e attenzione. Non abbiamo potuto parlare. E così lo diremo pubblicamente, quello che ci è stato impedito di dire in consiglio.
Secondo noi il bilancio ha molti punti oscuri, su come vengono spesi i nostri soldi.
Intanto le SPESE PER ATTIVITA’ ISTITUZIONALI. Sono il 23% di tutti i costi, sono a disposizione della Presidente, sono 23.000 euro. Come sono stati spesi?
Poi i contributi ad una misteriosa Fondazione privata, Anthea, che ha sede nella stessa sede dell’Ordine, di cui non si sa nulla perché sul sito web non c’è nemmeno il codice fiscale, figuriamoci il bilancio.
La sezione TRASPARENZA del nostro Ordine non aiuta affatto a capire come vengono spesi i soldi pubblici, i soldi di tutti noi, perché i documenti di spesa che dovrebbero essere pubblicati per legge (33/2013) non ci sono.

IN CONCLUSIONE
Quello che proibisci di fare in consiglio, che sarebbe la sede più opportuna, costringi a farlo fuori.
Noi volevamo solo renderci utili.
Ci è stato proibito in consiglio. Ci è stata chiusa la bocca con un bavaglio di regole difensive, che non si capisce a che paura rispondano.
Quindi da ora in poi tutto ciò che non potremo dire in consiglio lo diremo pubblicamente, qui sul sito di Altrapsicologia, dove nessuno ci può chiudere la bocca.




Ordine Basilicata – Non gioco più…Me ne vado…

“O giochiamo come dico io…o mi porto via il pallone!” Non di rado i migliori match da spiaggia hanno avuto questo triste epilogo. In un sol colpo, partita sospesa, non per l’impraticabilità del campo, ma perché il proprietario del pallone decide che è arrivato il momento di portarsi a casa lo strumento principale del gioco. Una dinamica molto simile a quanto accade ultimamente all’Ordine degli Psicologi della Basilicata, dove però non c’è nessun “proprietario del pallone” o almeno così dovrebbe essere. Ma andiamo per ordine…

ALTRAPSICOLOGIA BASILICATA DA SUBITO AL LAVORO PER IL REGOLAMENTO DELL’ORDINE

La presenza di AP all’interno del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata si distingue sin da subito per la fattiva collaborazione sui temi che interessano da vicino la categoria e la dedizione al lavoro (tanto lavoro) da fare per rendere efficiente la macchina burocratica.

Subito dopo l’insediamento noi Consigliere di AP chiediamo informazioni sul regolamento interno all’ente e apprendiamo stupite che il nostro Consiglio Regionale ad oggi è l’unico a non avere un proprio Regolamento Interno. A regolare il funzionamento del Consiglio è il regolamento del CNOP! Così ci viene detto dalla Presidente.

Abbastanza singolare, anche perché CNOP e Ordini Regionali sono enti distinti e separati per ciò che concerne gli aspetti amministrativi. Chiediamo quindi di conoscere la delibera dell’Ordine che ha previsto l’adozione per intero del regolamento del CNOP, ma non riceviamo alcuna risposta.

Rimaniamo sempre più perplesse! L’Ordine Basilicata adotta il regolamento del CNOP come se vigesse una sorta di proprietà transitiva(???)

Alla perplessità subentra presto l’operatività e quindi ci rendiamo subito disponibili per la strutturazione di un (finalmente!) nostro regolamento interno.

IL GRUPPO DI LAVORO SUL REGOLAMENTO

Parte da qui la proposta della costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc che viene resa esecutiva al Consiglio del 21 aprile 2020. Il compito di una prima stesura viene affidato alla Consigliera di AP Caterina Cerbino e alla Vicepresidente dell’Ordine. Una componente del gruppo di maggioranza e una componente del gruppo di opposizione, le giuste premesse per poter strutturare le regole di funzionamento del Consiglio, le regole di tutti.

Il gruppo di lavoro si riunisce 3 volte (a maggio, a luglio e a settembre 2020) e nel corso degli incontri viene avviata una mappatura dei regolamenti dei vari ordini di tutta Italia per individuare buone prassi da cui prendere spunto e viene elaborato un primo schema strutturato in 6 capitoli.

LE COMMISSIONI E GLI ALTRI GRUPPI DI LAVORO

Oltre al GdL su “Regolamento e modalità di gestione”, nella seduta di Consiglio del 21 aprile, vengono istituite 8 Commissioni e altri 5 GdL. All’opposizione in Consiglio viene affidato il Coordinamento di una Commissione e di due Gruppi di Lavoro.

NEL FRATTEMPO NON DIMENTICHIAMO LA TRASPARENZA

Mentre diamo il nostro contributo al rinnovo della macchina burocratica, continuiamo la nostra azione di controllo in merito a tematiche di trasparenza e gestione amministrativa. Chiediamo chiarimenti su atti, contratti, delibere di consiglio e determine presidenziali. Riscontriamo alcune criticità. Ad esempio ci accorgiamo dalla sezione amministrazione trasparente che in data 1.1.2020 è stato rinnovato il contratto al Revisore dei Conti. Nella lettera di incarico si legge che “Il Consiglio dell’Ordine ne ha deciso il rinnovo…”. Nulla di strano, se non fosse che noi Consiglieri di AP, insediatici in data 3.12.2019, non abbiamo mai visto passare tale decisione dal Consiglio. A questo punto chiediamo alla Presidente se esiste una delibera per il rinnovo del contratto. Siamo ancora in attesa di risposta. Addirittura dopo 3 solleciti ci viene chiesto di fare un accesso agli atti.

A PENSAR MALE SI FA PECCATO…

Sarà una semplice coincidenza, ma alle nostre richieste di trasparenza, informazioni, documenti, corrisponde una sorta di moto di rivoluzione nell’approccio della Presidente e del suo esecutivo. Si passa dall’auspicare una proficua collaborazione, alla chiusura totale. Insomma l’opposizione in Consiglio può partecipare alla vita ordinistica, ma se si “esagera” nelle richieste, se si fanno troppe domande, allora non va più bene e si cambia rotta, si smette di ascoltare e si ignorano richieste legittime.

MA C’E’ DI PIU’ – LA CHIUSURA DEI GRUPPI DI LAVORO

Come se non bastasse, al Consiglio del 15 gennaio 2021 viene messa in atto una specie di “epurazione”. Prima della seduta, la Presidente chiede ai coordinatori dei GdL e delle Commissioni di inviare per PEC un resoconto del lavoro svolto. Nulla di male fin qui. Peccato che in caso di mancato riscontro, i gruppi di lavoro sarebbero stati chiusi. Avete capito bene CHIUSI! Come se stessimo parlando di un rubinetto.

Gruppi di Lavoro messi in piedi meno di un anno fa, vengono messi in discussione assieme al lavoro prodotto fino adesso. Pretesti puramente formali che sembrano orientati ad isolare l’opposizione in Consiglio, piuttosto che a snellire il funzionamento del nostro Ordine. L’epilogo infatti è agghiacciante. A subire la sorte della chiusura sono, guarda caso, i GdL e la Commissione coordinati da Consigliere in quota AltraPsicologia (!). Stessa sorte spetta al GdL su “Regolamento e modalità di gestione”. Restano in piedi invece gruppi di lavoro che non si sono riuniti neanche mezza volta, ma, “casualmente” coordinati da componenti della maggioranza in Consiglio.

NON CI ARRENDIAMO!

Partendo dall’elaborato strutturato nel corso delle 3 riunioni del GdL sul Regolamento (ormai chiuso!) aggiungiamo gli ultimi dettagli con l’intento di presentare in Consiglio una bozza di Regolamento Interno. In pratica il lavoro sul Regolamento dell’Ente si trasforma in una proposta del gruppo di opposizione in Consiglio, l’unico modo per non buttare via il contributo portato avanti fino adesso. Nella bozza, inviata con una PEC a tutti i componenti del Consiglio e alla segreteria dell’Ordine in data  25.01.2021 figurano alcune proposte significative in termini di trasparenza e partecipazione della comunità professionale alla vita ordinistica.
Qualche esempio.
Si prevede che il Presidente riferisca ai Consiglieri in merito ai lavori svolti in sede di Consiglio Nazionale, le riunioni sono aperte agli iscritti in qualità di uditori, viene sancito che i verbali approvati dal Consiglio dovranno essere pubblicati in area Amministrazione Trasparente, i GdL potranno essere composti anche da altri iscritti all’ordine (non consiglieri), individuati con avviso pubblico e selezionati da un apposito comitato che si avvarrà di metodologie standardizzate, vengono fissate delle limitazioni degli emolumenti.

Il 30 gennaio 2021 facciamo richiesta di convocazione del Consiglio dell’Ordine ai sensi art. 14 Legge 56/1989 con il seguente ordine del giorno:

  1. Regolamento interno per il funzionamento dell’Ordine degli Psicologi della Basilicata – Proposta dalla Consigliera Caterina Cerbino;
  2. Sistema Tessera Sanitaria e gestionale: possibile convenzione da stipulare con enti preposti al fine di agevolare le attività e gli oneri per la categoria

Utilizziamo quindi uno strumento democratico previsto dalla nostra Legge Istitutiva. L’art. 14 appunto che prevede che il Consiglio dell’Ordine debba essere convocato quando almeno 4 dei propri Consiglieri ne facciano richiesta.

SORPRESA!

Anche in questo caso però il Consiglio dell’Ordine della Basilicata sembra fare eccezione! La Presidente, in data 12.03.2021 convoca il Consiglio per oggi mercoledì 17 marzo, peccato che all’ordine del giorno non figurino i punti richiesti da noi 4 Consiglieri di AP (!).

Ricapitolando: siamo ancora in attesa di avere i chiarimenti richiesti per ciò che concerne le delibere riferite ai contratti stipulati dal nostro ente, abbiamo dato il nostro contributo per la strutturazione di un Regolamento Interno attraverso un gruppo di lavoro che noi stessi abbiamo proposto, al gruppo di lavoro è stata staccata la spina con dei pretesti puramente formali, abbiamo deciso di ultimare il lavoro sul Regolamento e abbiamo chiesto di portarlo in Consiglio e, ancora una volta, la Presidente ci chiude le porte in faccia. Surreale!

Un epilogo frutto di una miopia istituzionale che fa rabbrividire, che considera le richieste di trasparenza e informazione alla stregua di torti personali o sterili polemiche, che scambia le istanze democratiche per ostruzionismo, che a parole auspica partecipazione e collaborazione e nei fatti abusa del proprio potere per mettere a tacere le proposte che provengono dall’opposizione in Consiglio, il tutto senza che ci si renda conto che così facendo si arreca un danno a tutta la categoria anche perché il risultato di tutto questo è che l’Ordine degli Psicologi della Basilicata rimane, tristemente, l’unico Ordine in Italia a non godere di un proprio regolamento. 

Le Consigliere

Caterina Cerbino
Teodora Di Pede
Laura Montemurro
Maria Teresa Muscillo