Giovani psicologi ed inserimento lavorativo: tra oggettività e sindrome di Calimero

SPOILER Sono anche io una giovane psicologa, non parlo dall’alto di una ventennale esperienza professionale, bensì dal mio umile quasi settimo anno di attività libero professionale. So che vuol dire far sopravvivere una neonata professione ad una pandemia mondiale, ma, ancor prima, so che significa avviare una professione in un momento che tutti definiscono di “crisi”. A proposito di crisi, è diceria diffusa che il settimo anno sia quello della crisi, quindi mi domando: cosa mi attende dietro l’angolo? Oltre ad aver scelto una strada che, a detta di molti, non offre lavoro, ho un altro vizio: amo sapere...

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