L’ORDINE PSICOLOGI ABRUZZO SI SPACCA!

L’Ordine degli Psicologi dell’Abruzzo si spacca!

Il 2 febbraio il Tesoriere dell’Ordine si dimette ( qui trovate la sua lettera  )

Il 5 febbraio si dimette anche il Vicepresidente ( qui la notizia )

L’8 febbraio il Presidente convoca un consiglio per rieleggere le cariche dimissionarie, chiedendo il voto palese.

Lo stesso giorno, dieci consiglieri (7 della lista di AltraPsicologia e 3 che erano parte della lista creata dal Dr. Di Iullo denominata Continuità e Innovazione) chiedono le DIMISSIONI dalla carica di Presidente al Dr. Bontempo ( qui trovate la pec inviata  )

Il 12 febbraio scriviamo al Cnop per informare anche loro di quello che sta accadendo ( qui trovi la pec inviata  )

Ad oggi non abbiamo ricevuto nessuna risposta.

Tutto tace.

La nostra richiesta di dimissioni non è stata resa pubblica, nonostante la preghiera di inserirla nel sito tra le comunicazioni ufficiali.

L’Ordine è un organismo democratico e rappresentativo degli psicologi iscritti, il Presidente è espressione della maggioranza dei Consiglieri e 2/3 del consiglio non lo riconosce più come tale, pertanto, auspichiamo che il Presidente accolga la nostra richiesta, evitando così di condannare l’Ordine a un periodo di confusione, conflitto e instabilità.




Il regolamento “bavaglio”: la storia continua…

Carissimo/a collega,

rieccoci qui a parlare del regolamento interno per il funzionamento del Consiglio.
Ebbene si! È lo stesso argomento che ci ha portato alla ribalta nazionale qualche mese fa e che ha lasciato basiti numerosi colleghi! (puoi leggere dell’accaduto qui e qui ).

Un Ordine disordinato. Sin dall’insediamento i Consiglieri di AltraPsicologia hanno sollecitato il Consiglio affinché fosse redatto un regolamento che stabilisse e normasse il funzionamento del Consiglio stesso, dando anche la propria disponibilità a collaborare. Purtroppo, il Presidente non ha ritenuto che il documento potesse nascere da un confronto e all’interno di uno spirito di colleganza: al contrario ha ritenuto sufficiente l’impegno della sola Segretaria.

articolo costituzioneLa montagna e il topolino. Il travaglio è durato più di un anno e ha partorito un regolamento discusso e discutibile, soprattutto per quanto attiene l’art.13, che in un sol colpo infilza Carta Costituzionale (articolo 21 e 22), Codice Deontologico e un paio di leggi dello Stato, il tutto col solo scopo di limitare la libertà di espressione dei consiglieri, soprattutto quando contrari alle linee di governo di questo Consiglio.

Nonostante queste gravi criticità fatte rilevare dai consiglieri di AltraPsicologia, il regolamento è stato approvato dalla maggioranza con grande clamore da parte di gran parte della comunità professionale, anche fuori dall’Abruzzo.

Consiglieri AP: mai paghi! Non stanchi, i consiglieri AP hanno richiesto un punto all’o.d.g. nella seduta del Consiglio successivo per chiedere di eliminare l’articolo del Regolamento “incriminato”; anche per evitare che l’Ordine stesso continuasse a trovarsi in una spiacevole situazione di scorrettezza ed illegittimità.  Tuttavia, arrivati alla seduta di Consiglio in questione, il punto viene eliminato senza l’unanimità dei consiglieri (al contrario di quanto stabilito nel regolamento stesso!), in quanto un documento riguardante il punto in discussione era arrivato in ritardo.  La discussione viene così rimandata al Consiglio del 30/11/2015.

Probabilmente i consiglieri di maggioranza avevano bisogno di tempo per meditare…

Tale attività meditativa, purtroppo, non ha portato a grandi prese di consapevolezza, poiché la maggioranza dei consiglieri, ha deciso di recuperare lo strappo mettendoci su una bella toppa di altro colore.

Come se vostra madre rammendasse un buchino su una maglia rossa con una bella toppa di colore verde acido.

Colpo di scena. Quando nel Consiglio di novembre 2015 i Consiglieri di AltraPsicologia hanno chiesto di abolire completamente l’art. 13, evidentemente anticostituzionale e illegittimo, basando la loro richiesta anche su parere legale, il vicepresidente ha risposto leggendo un documento con modifiche da apportare agli articoli 6, 9,13 e 16 del regolamento…. Peccato però che tali modifiche non fossero state inviate preventivamente ai Consiglieri per permettere loro un’adeguata istruttoria e un confronto consapevole in Consiglio.

Così, mentre nella seduta precedente si era vietato ai consiglieri di minoranza di discutere un punto all’odg perché il materiale era arrivato in ritardo, nella seduta di novembre il vicepresidente può presentarsi a discutere materiale MAI condiviso con i consiglieri e tutto va bene. 

Due pesi e due misure, come ormai d’abitudine in questo Consiglio dell’Ordine dell’Abruzzo: esistono consiglieri di serie A e consiglieri di serie B!

Il nuovo articolo 13. Alla fine della fiera….la proposta di eliminare il punto 13 del regolamento è stata bocciata dalla maggioranza  che ha, invece, deciso di approvare le modifiche proposte dal Vicepresidente che continuano a rendere l’art. 13 ridondante e critico.

Questo è il nuovo articolo approvato:


Art.13 – Consiglieri
 Nell’esercizio della propria attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente la professione a qualsiasi titolo, il Consigliere è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della dignità professionale. Nell’esercizio delle loro funzioni, i Consiglieri si dedicano esclusivamente alla cura degli interessi della categoria professionale e si astengono dal porre in essere atti e dal partecipare a deliberazioni collegiali in situazioni di conflitto di interessi reale o potenziale o anche apparente. Il rapporto con gli altri Consiglieri deve ispirarsi al rispetto reciproco, alla lealtà ed alla collaborazione nel superiore interesse dell’intera categoria professionale e per mantenere la fiducia che la società ripone in essa. Il consigliere non utilizza il proprio ruolo e le informazioni riservate di cui viene a conoscenza nel corso del mandato consigliare per assicurare a se o ad altri indebiti vantaggi, né in modo da arrecare nocumento all’immagine sociale della professione. Il Consigliere è tenuto a fornire informazioni corrette su temi professionali, là dove ne viene investito in qualsiasi contesto e con qualsiasi mezzo, nel merito si astiene e interpella il Presidente ovvero lo investe della problematica per rappresentarla al primo Consiglio utile.

L’importanza del decoro, della dignità personale e del reciproco rispetto, la salvaguardia degli interessi della categoria, la correttezza d’informazioni… sono principi che valgono per tutti gli psicologi, come è ben descritto dal codice deontologico, non sono prerogativa esclusiva dei Consiglieri. Per cui appare scontato e pretestuoso ribadirlo.

Il segreto delle attività consiliari riguarda esclusivamente la parte deontologica, per la tutela della privacy dei soggetti coinvolti,  ed  anche in questo caso … il segreto professionale è obbligo che  tutti gli psicologi devono rispettare.

Per quanto riguarda il conflitto d’interessi è chiaramente regolato dal Codice Civile nell’articolo 2391, nulla può un Consiglio dell’Ordine a riguardo!

erroreDa un lato, il tentativo di modificare tale articolo conferma un piccolo spunto di consapevolezza sul riconoscimento di un “errore”  fatto nella prima stesura, ma, allo stesso tempo, il non volerlo eliminare conferma l’intento implicito di minare la libertà dei Consiglieri, in particolare, di quelli non allineati con la maggioranza, che preferisce mantenere la sua posizione di autoreferenzialità.

Tutto questo nonostante il Consiglio non potrebbe assolutamente limitare le funzioni di pertinenza dell’ufficio di  un consigliere che agisce in nome e per conto proprio in materie di “competenza ordinistica”, in quanto la carica è assegnata direttamente dal corpo elettorale.

Purtroppo, la credenza di vivere in un paese democratico è solo un illusione e chi è al potere fa il bello e cattivo tempo, ignorando che ad orientare le loro azioni dovrebbe esserci il bene del popolo, in questo caso dei colleghi iscritti e non le proprie manie di potere e di controllo!




Diario di bordo: consiglio del 30/11/2015

Consiglio del 30 Novembre 2015.

Ordine del giorno:

  1. lettura e approvazione del Verbale della seduta precedente;
  2. iscrizioni, cancellazioni, trasferimenti;
  3. Determinazione contributo Iscritti anno 2016 (Sez.A – Sez.B – SM – STP);
  4. Rinnovo Convenzione Equitalia per Riscossione mediante ruolo del Contributo Iscritti 2016;
  5. Approvazione Del. n.6 / 2015 di Variazione di Bilancio preventivo 2015;
  6. Approvazione Bilancio di Previsione 2016;
  7. Situazione morosi: determinazioni;
  8. DL 82 del 2005 e DPCM 3 dicembre 2013: Protocollo Informatico;
  9. Mozione per la modifica del Regolamento Interno per il funzionamento del Consiglio;
  10. Comunicazioni del Presidente.

Verbali: perché non averli prima? Il consiglio si apre come di consueto con la lettura del verbale della seduta precedente. La consigliera D’Amico rinnova la richiesta di ricevere i verbali prima della seduta, richiesta che viene messa a verbale ma che non riceve risposta.

Trattiamo rapidamente il punto 2.

Al punto 3 il presidente conferma la quota di iscrizione all’albo a 170 euro. Quota di iscrizione invariata!! La consigliera D’Angelo propone (come già fatto in passato senza avere nessun riscontro in tal senso!!) uno studio di fattibilità per capire se è possibile diminuire la quota per gli iscritti. Il presidente accoglie la richiesta e noi ci asteniamo dal voto in attesa che venga concretizzata.

Ancora Equitalia: valutiamo altre proposte? Con il punto 4 approviamo il rinnovo annuale della convenzione con Equitalia per la riscossione delle quote di iscrizione all’albo. Approvazione che diamo a patto che in questo anno vengano prese in considerazione e valutate le proposte di altri enti di riscossione.

Al punto 5 il presidente chiede una variazione di 10000 euro sul bilancio alla voce Compensi, indennità e rimborsi ai Consiglieri. Più soldi ai consiglieri?? Tale voce prevede già 60000 euro, perché portarla a 70000? Alla domanda non riceviamo una risposta esaustiva, se non che forse potrebbe esserci una ulteriore seduta di Consiglio a dicembre che comunque non potrebbe costare 10000 euro. Il revisore dei conti ha dato la sua approvazione e la maggioranza accoglie tale variazione. Noi votiamo contrari poiché ci sembra una cifra esagerata da destinare ai compensi e alle indennità per i consiglieri.

Passiamo così al punto 6.

Piccole fondazioni crescono: e non funzionano! Entra il revisore dei conti che ci illustra rapidamente alcuni aspetti del bilancio preventivo del 2016.

Non ci troviamo d’accordo con i seguenti punti:

  1. contributo di 5 mila euro da devolvere alla Fondazione dell’Ordine (che attualmente NON ha ancora svolto nessun tipo di attività).
  2. Aumento di 10 mila euro per i rimborsi e le indennità ai consiglieri.
  3. Errore procedurale della votazione delle quote lo stesso giorno dell’approvazione del bilancio

Per tali motivi votiamo contrari all’approvazione del bilancio preventivo.

Chiediamo inoltre che ci venga fornito il bilancio della Fondazione, come stabilito da statuto, ma il presidente risponde dicendo che attualmente la Fondazione non sta funzionando.

Al punto 7 il presidente ci informa che gli uffici hanno rilevato alcuni iscritti morosi da più di due annualità per cui si avvieranno le procedure di sospensione secondo la legge 56/89.

Approviamo all’unanimità.

Dopo l’approvazione del punto 8 per l’implementazione di un sistema di gestione del protocollo informatico, passiamo ad esaminare il punto 9, ovvero la nostra mozione per la modifica del regolamento.

Regolamento interno: incostituzionale e illegittimo?!?

La consigliera D’Angelo prende la parola per introdurre l’argomento spiegando che ci sono  presupposti di illegittimità e anticostituzionalità nell’art. 13 del regolamento approvato dalla maggioranza e pertanto chiede la cancellazione di tale articolo.

Prende la parola il vicepresidente che a sua volta propone modifiche agli articoli 6, 9, 13 e 16 leggendo le sue motivazioni alla proposta. Facciamo notare che il documento da lui letto in consiglio sarebbe stato opportuno riceverlo, per avere il tempo di leggerlo e studiarlo, come del resto abbiamo fatto noi, inviando tutto il materiale a sostegno della nostra mozione prima del consiglio, per dare modo a tutti i consiglieri di istruire il punto. La nostra critica viene ignorata e la nostra mozione bocciata.

Vengono invece approvate a maggioranza le modifiche proposte dal vicepresidente.

Nuovi patrocini! Dopo alcune comunicazioni del presidente che c’informa di alcuni eventi che saranno patrocinati dall’ordine, dell’esito di alcuni convegni svolti, aggiornamenti su attività istituzionali, viene nominato il referente della psicologia on line il Dott. Luigi di Giuseppe (di Psiconline).

Il consiglio si chiude alle ore 19:45




Diario di bordo: consiglio del 7/03/2016

Consiglio del 7 Marzo 2016

Punti all’ ordine del giorno:

  1. lettura e approvazione del Verbale della seduta precedente
  2. iscrizioni, cancellazioni, trasferimenti
  3. Delibera n. 1/2016: conferimento incarichi Responsabile e Vicario Tenuta protocollo Informatico
  4. Rinnovo incarico di Revisore Contabile
  5. Richiesta inclusione Elenco di Psicologia dello Sport
  6. Programma Formazione Dipendenti
  7. Rinnovo incarico di Componente Commissione Regionale ECM
  8. Programma attività culturali,formative e Formazione a Distanza Anno 2016
  9. L.R. 12/2014 “ Disposizioni in favore degli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento”: comunicazione sullo stato dell’arte “ Atto di Impulso” Consiglio dei Ministri
  10. Richiesta Guardia di Finanza Comando Reg. Abruzzo: Protocollo d’intesa con il CNOP
  11. Rete Interistituzionale dei Servizi: comunicazione del Vice-Presidente
  12. Fondazione Ordine degli Psicologi Onlus: comunicazioni
  13. Riflessione sulla Risoluzione della V° Commissione Sanità Reg. Abruzzo a proposito della Teorie Gender
  14. Comunicazioni del Presidente
  15. Mozioni dei Consiglieri Bellaspiga, Collevecchio, D’Amico, D’Angelo, Marinelli, Zoppo :
  • azioni di tutela abuso professione a seguito della sentenza del Tar
  • proposta di implementazione piattaforma webinair per eventi online
  • proposta di realizzazione incontri sulla deontologia professionale
  • discussione relativa problematica  compensi CTP

Il consiglio si apre con la lettura del verbale (punto 1) della seduta precedente e prosegue con l’approvazione delle nuove iscrizioni, cancellazioni e dei trasferimenti (punto 2).

Protocollo informatico. Al punto 3, con la delibera n.1/2016 il presidente Di Iullo si candida per l’incarico di Responsabile e candida il tesoriere Arturo Tenaglia come Vicario  per la Tenuta del protocollo Informatico; la candidatura viene approvata all’unanimità.

Nuovo revisore contabile: siamo alle solite. Con il punto 4 si vota per il rinnovo dell’incarico al revisore contabile, la dott.ssa Bonanni, per ulteriori 3 anni. Il nostro voto è contrario in quanto la dott.ssa in questione non ci ha mai fornito i documenti che le abbiamo richiesto in passato, il che non ha contribuito a costruire un rapporto fiduciario. Proponiamo di prendere in considerazione altri professionisti. La nostra richiesta non viene accolta dal presidente e la Bonanni viene riconfermata dalla maggioranza.

Al punto 5 valutiamo la richiesta di 2 colleghi di iscriversi all’elenco degli psicologi dello sport e passiamo rapidamente al punto 6.

report in pillole 2

Punto 6: Ancora incarichi assegnati senza trasparenza.
 Il presidente propone incarico fiduciario al prof. Galliano Cocco per occuparsi della formazione dei dipendenti. Ci asteniamo dalla votazione poiché:

  1. Non riteniamo corretto da parte di un ordine professionale dare incarichi per conoscenza, ci sembra opportuno, invece, trovare altre modalità di selezione, che diano la possibilità a tutti i colleghi di partecipare.
  2. Non ci è stato fornito nessun materiale per studiare l’argomento all’odg.


Ma a maggioranza viene approvata la proposta del presidente.

Con il punto 7 si discute per il rinnovo dell’ incarico di Componente Commissione Regionale ECM. Il presidente propone di rinnovare l’incarico a  Dott. Bontempo. La consigliera D’Angelo propone invece di affidare l’incarico al consigliere prof. Mammarella per 2 motivi:

  1. Il prof. Mammarella è il referente per l’area formazione dell’Ordine per cui si occupa dell’argomento in questione;
  2. Bisogna valutare le risorse interne al consiglio prima di nominare una persona esterna. Se il consiglio non avesse al suo interno nessuno in grado di svolgere tale incarico, allora avrebbe senso nominare un soggetto esterno, ma in questo caso ci sembra assurdo che di 15 consiglieri nessuno sia in grado di far parte di una commissione Regionale per gli ECM.


Il consigliere Zoppo inoltre, nella sua dichiarazione di voto contraria chiede chiarimenti rispetto all’incarico e facciamo notare come noi consiglieri di Ap non siamo favorevoli agli ECM per i liberi professionisti. Il presidente afferma che le cariche esecutive del consiglio invece sono a favore degli ECM per tutti. Inaspettatamente il Prof. Mammarella rifiuta la candidatura; noi 6 consiglieri di AP diamo voto contrario alla proposta del presidente di rinnovare l’incarico al  Dott. Bontempo,  ma viene approvata dalla maggioranza.

Nonostante l’ apertura e il riconoscimento per le competenze dei colleghi consiglieri della maggioranza, purtroppo c’è un rifiuto per favorire persone esterne al consiglio.

Dall’Ordine soldi ad AUPI! Al punto 8 il consigliere Mammarella ci illustra il programma delle attività culturali programmate per il 2016. In cantiere ci sono 4 convegni, 3 incontri di Formazione a Distanza e 3 incontri organizzati dall’Aupi in partnership con l’ordine (cioè co-finanziati dall’Ordine!!!!!) (relazioneranno per l’ordine Di Iullo e  Cicconi). Ci asteniamo per le seguenti motivazioni:

  1. Avremmo voluto avere prima del consiglio il materiale oggetto di discussione in modo da poter dare anche noi il nostro contributo in termini di idee e proposte;
  2. Non ci sembra corretto che l’ordine compartecipi anche finanziariamente a delle attività di un sindacato, da cui dovrebbe essere indipendente; anche se gli argomenti sono interessanti, l’ordine ha e deve avere tutte le carte in regola per gestirli in maniera autonoma, senza dare denaro (e visibilità) a enti terzi.
  3. Siamo favorevoli alle altre attività proposte (convegni e formazione a distanza), organizzate autonomamente dall’Ordine.

Nonostante tutto, la proposta presentata viene approvata a maggioranza.

Con il punto 9 il presidente ci informa che l’ “atto d’impulso” da parte del nostro Consiglio rispetto alle “ Disposizioni in favore degli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento” della Regione Abruzzo non ha avuto riscontro positivo e che tale tematiche verranno riproposte presso il CNOP per una trattazione più approfondita.

Rinnovato il protocollo con la Guardia di Finanza. Al punto 10 il presidente ci comunica che verrà rinnovato il protocollo d’intesa tra ordine e guardia di finanza e che quest’ultima chiede il rinnovo delle ore di formazione richieste anche nei precedenti anni. La maggioranza, su proposta del Presidente, decide di rinnovare l’incarico ai due professionisti che già hanno svolto in passato questo ruolo, il Dott. Barattucci e il Dott. Valicante, in attesa, entro luglio, di definire i criteri di selezione delle persone che ci vengono richieste da organi esterni per percorsi di formazione.

Ci asteniamo dal voto in attesa dei criteri di selezione e perché, ancora una volta, ribadiamo che non abbiamo nulla in contrario ai colleghi proposti, ma riteniamo assolutamente inadeguato che l’Ordine scelga di conferire incarichi (per di più retribuiti) in maniera arbitraria e sulla base di soggettive preferenze.

Con il punto 11 il vice presidente Cicconi ci aggiorna sull’evoluzione del suo lavoro all’interno della Rete Istituzionale dei Servizi di Teramo.

Al punto 12 il presidente ci comunica che hanno provveduto ad eleggere il nuovo presidente della fondazione, il dott. Manfreda.

report in pillole 1

Nessuna posizione sul gender! Per quanto riguarda il punto 13, richiesto tempo fa da noi 6 consiglieri di AP, il presidente, il vice presidente e la maggioranza del consiglio decidono,  nonostante la nostra richiesta, di NON esprimersi in questo momento sulla questione delle TEORIE GENDER; le motivazioni sono che: il dibattito ora è troppo acceso ed a livello politico, livello in cui non vogliono essere coinvolti. I consiglieri di AP insistono sul fatto che l’Ordine abbia il dovere di fare un’ informazione chiara e fondata su basi scientifiche per tranquillizzare le famiglie e per facilitare il compito dei colleghi che lavorano nelle scuole e che dopo questa diatriba incontrano sempre maggiori e ingiuste difficoltà. Ma la nostra richiesta non viene accolta.

Dopo alcune comunicazioni del presidente al punto 14, con il punto 15 aggiunto su nostra richiesta, vengono brevemente “liquidate” le nostre mozioni:

  • Mozione 1 : azioni di tutela abuso professione a seguito della sentenza del Tar del Lazio (Potete leggere qui la sentenza e qui l’editoriale in cui Altra Psicologia ne da notizia). Si parla di azioni concrete di tutela della nostra professione rispetto al marasma delle figure abusive, in particolar modo i counselor (leggi qui la nostra richiesta). Il presidente, e la maggioranza con lui, risponde che al momento non intende prendere posizione, lo farà eventualmente in un secondo momento, quando il percorso giudiziario dei counselor arriverà a compimento.
  • Mozione 2 : proposta di implementazione piattaforma webinair per eventi di formazione online per i colleghi iscritti (leggi qui la nostra richiesta). Durante questo consiglio si è parlato di eventi di formazione a distanza, quindi tale proposta, da noi già presentata in passato e presente già nel nostro programma elettorale verrà (forse) finalmente realizzata.
  • Mozione 3 : proposta di realizzazione incontri sulla deontologia professionale (leggi qui la nostra richiesta). Alcune attività sono già state intraprese in questo senso, ma premiamo sulla possibilità che l’Ordine si faccia promotore per l’integrazione di attività formative universitarie sulla deontologia, essendo argomento di fondamentale importanza nell’esercizio della professione e materia di esame di stato.
  • Mozione 4: discussione relativa problematica  compensi CTP (leggi qui la nostra richiesta). Si tratta di una questione un po’ spinosa che riguarda il compenso in regime di gratuito patrocinio per i consulenti tecnici di ufficio e di parte. Inizialmente il presidente stava archiviando l’argomento di discussione, su insistenza della consigliera D’Amico ha deciso che sottoporrà la questione all’avvocato dell’Ordine Nazionale.

Il consiglio si chiude alle ore 21.




Qui si piange la democrazia

Nella seduta di consiglio del 20 luglio 2015 sono definitivamente venuti a mancare i principi fondamentali della democrazia e della libertà di espressione.

La maggioranza del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo ha approvato un Regolamento interno che, nell’articolo 13, afferma:

Nell’esercizio della propria attività professionale e nelle circostanze in cui rappresenta pubblicamente la professione a qualsiasi titolo, il Consigliere è tenuto ad uniformare la propria condotta ai principi del decoro e della dignità professionale. 

Il Consigliere in carica, cui venga richiesto e che voglia svolgere attività ordinistica in qualità di membro del Consiglio in luoghi/sedi extraistituzionali, è tenuto a chiedere preventivamente autorizzazione al Consiglio dell’Ordine e/o al Presidente del Consiglio dell’Ordine, che ha la facoltà istituzionale di valutare/verificare se la richiesta sia consona, dal punto di vista deontologico e/o operativo, alle prerogative e finalità politico-istituzionali dell’Ordine stesso. In assenza dell’autorizzazione suddetta, l’attività extraistituzionale del Consigliere si intende svolta a titolo esclusivamente personale e professionale. Tale limitazione è estesa anche all’utilizzo della carica di Consigliere come semplice menzione formale di presenza e rappresentanza in luoghi/sedi extraistituzionali.

Il mandato istituzionale di Consigliere è tale in quanto persegue l’interesse dell’intera categoria degli Psicologi, pertanto è escluso qualsiasi atto in violazione del principio di lealtà e colleganza all’Ordine per l’intera durata del mandato.

In ogni caso l’uso del titolo di Consigliere nelle manifestazioni pubbliche e private e la partecipazione in organizzazioni va preventivamente comunicata al Consiglio e autorizzata dal Presidente anche ai fini del successivo art.15 del presente Regolamento.  

La rappresentanza organica e funzionale ad organizzazioni di psicologi, società o associazioni, non deve comportare conflitti di interesse o concorrenza  con l’Ordine e l’operato del Consigliere deve essere coerente con il mandato ordinistico come interesse superiore del Consigliere a favore della Comunità degli Iscritti. 

Il Consigliere in conflitto di interessi è tenuto a congelare le posizioni in contrasto con il mandato ordinistico. Ogni qualvolta che a fronte della responsabilità di Consigliere si interpongano interessi personali o professionali in conflitto o di pregiudizio con l’imparzialità richiesta dal ruolo rivestito, il Consigliere si astiene da compiere atti e sottopone il caso alla valutazione del Consiglio e del Presidente; perché sussista la condizione di conflitto non è necessario che la possibilità dia effettivamente luogo all’interferenza tra i ruoli.

Il Consigliere è tenuto a fornire informazioni corrette su temi professionali, là dove ne viene investito in qualsiasi contesto e con qualsiasi mezzo, nel merito si astiene e interpella il Presidente ovvero lo investe della problematica per rappresentarla al primo Consiglio utile.  Il Consigliere si astiene da atti, comunicazioni o comportamenti lesivi nei confronti dell’immagine del Consiglio e degli altri Consiglieri.

L’inosservanza di tale condotta e la violazione dei principi sopra richiamati durante il mandato di Consigliere costituiscono illecito deontologico.

La violazione in generale del Codice Deontologico da parte del Consigliere dell’Ordine costituisce aggravante nel giudizio disciplinare.

 

A nostro avviso, tale articolo presenta importanti e gravi criticità per quanto riguarda la tutela del principio democratico e per questo abbiamo espresso voto contrario. Vi riportiamo la nostra dichiarazione di voto con le nostre motivazioni.

 

Premettendo che:

-il Regolamento serve a disciplinare il funzionamento interno ovvero l’organizzazione del Consiglio, allo scopo di consentire ai Consiglieri di svolgere la loro funzione politico- amministrativa in maniera efficiente, democratica e chiara, e deve essere ispirato alla logica civilistica ed alle norme amministrativistiche di rango superiore;

-per comminare              sanzioni              occorrono           Leggi,   che         sono      norme  di            rango   primario, gerarchicamente sovraordinate rispetto ad un regolamento interno;

-il Codice Deontologico disciplina le norme etiche relative all’esercizio della professione, non di una funzione politico-amministrativa degli esercenti tale professione;

 

Riteniamo che:

 

la proposta regolamentatoria in discussione presenti importanti e gravi criticità sotto il profilo di legittimità, coerenza normativa, tutela del principio democratico e funzionalità operativa.

In modo particolare l’art.13 è funzionalmente grottesco, e presenta palesi profili di anticostituzionalità.

a) Il consigliere è una carica elettiva, cioè politica. L’eletto nell’esercizio del suo mandato deve essere fedele al proprio elettorato (ovvero la comunità dei colleghi), e non al presidente dell’Ordine. Non è dovuta alcuna “leale colleganza” politica agli altri consiglieri dell’Ordine, perché non si è “colleghi” nell’esercizio del mandato elettivo istituzionale, ma rappresentanti coeletti dalla comunità professionale. Tantomeno, non può a priori esserci una “concorrenza” con l’Ordine ad parte di associazioni politico-professionali, perché l’Ordine non è un’azienda (e il principio di concorrenza è civilisticamente connotato e inquadrato nell’ambito del Diritto Commerciale e Societario, non certo in relazione all’azione istituzionale di ordini professionali).

Sarebbe come dire che un partito politico con la sua libera e democratica attività politica fa concorrenza al Comune in cui siedono suoi consiglieri di minoranza: un

costrutto giuridico e politologico surreale.

L’eletto deve essere fedele alla comunità professionale tutta, non certo al presidente del consiglio dell’Ordine o alla posizione politica dei consiglieri di maggioranza.

b) Il titolo di Consigliere in quanto tale è un titolo formale, che afferisce al soggetto che la riveste in qualità del mandato ricevuto secondo le previsioni di una Legge dello Stato, con il mandato del Ministero vigilante e secondo procedura elettiva; la sua qualifica non è certo nella disponibilità autorizzatoria e discrezionale dell’organo rappresentativo di cui si fa parte, che ha competenza di delega solo in relazione al parlare “in nome e per conto” del Consiglio, ma non certo in relazione alla mera ostensione pubblica del titolo.

La discrezionalità assoluta che viene fatta assumere al Presidente ed alla maggioranza politica del Consiglio in ordine al valutare soggettivamente “la coerenza” delle attività/opinioni politiche espresse dalla minoranza, è chiaramente tesa a impedire la libera espressione del mandato politico ricevuto dai colleghi ed è contraria a principi della Costituzione della Repubblica quali il diritto

all’espressione libera del proprio pensiero, alla cronaca, alla critica politica, alla libertà di informazione e di associazione;

c) a definizione di eventuali incompatibilità con cariche politiche – anch’essa prevista dalla Costituzione – spetta a una Legge dello Stato , né rientra nelle competenze di un Ordine Professionale come definite dalla L.56/89. Pertanto, il fatto che il Consigliere venga de facto vincolato dal Presidente/maggioranza ad astenersi da sue proprie personali afferenze associative extraconsigliari è gravemente limitativo e potenzialmente coercitivo della libertà personale dei Consiglieri.

La pretesa di normare l’utilizzo di un titolo elettivo è risibile: sarebbe come se un senatore dovesse tutte le volte chiedere autorizzazione al presidente del Senato per inserirlo nella propria carta intestata o per associarlo al partito politico che rappresenta. La disciplina delle incompatibilità riguarda solo la funzione disciplinare del consigliere, che in ogni altro ambito non è neutra per definizione, essendo una funzione di controllo.

d) L’estensione meccanica del Codice Deontologico a una carica amministrativa è frutto di una grave distorsione del significato del Codice Deontologico, della sua funzione, della fonte da cui esso trae la propria legittimità e delle sue condizioni di validità. Secondo la Legge, il Codice Deontologico viene approvato con referendum da tutta la comunità professionale; e la sua modifica o integrazione è compito del CNOP, Non possono certo pochi consiglieri di un Ordine Regionale estenderne l’ambito di competenza e riformarlo, addirittura con la pretesa di graduarne le sanzioni. Peraltro con grave incomprensione della norma, come si evidenzia dalla pretesa di applicare il principio di lealtà e colleganza a un Ordine: non si è colleghi di un Ordine. Semmai, ai colleghi che vorrebbero approvare questo Regolamento richiamiamo il dettato dell’art.3 CD, che impone allo psicologo di prestare “particolare attenzione ai fattori politici”.

e) Sotto il profilo giuridico, richiamiamo che un Regolamento è norma di rango secondario rispetto alle Leggi dello Stato, approvate dal Parlamento e non certo da un esiguo manipolo di amministratori di un Ordine professionale; ricordiamo inoltre che le caratteristiche della coattività sono proprie della norma giuridica, che una norma regolamentare non può certo prevaricare. 

La pretesa di attribuire al Consiglio una concentrazione dei poteri legislativo, giudiziario ed esecutivo denota un preoccupante disconoscimento dei principi su cui si regge la nostra Costituzione. Come Consiglieri, doverosamente tenuti a verificare la legalità delle azioni del Consiglio, ma anche e innanzitutto come cittadini e psicologi che riconoscono il valore delle Leggi di uno Stato che ha scelto a suffragio universale di dotarsi di un regime democratico, esprimiamo fermo e formale dissenso da un’impostazione a tutt’altro ordinamento improntata.

Pertanto, i Consiglieri:

Marida D’Angelo

Lisa Bellaspiga

Luigi Zoppo

Angelo Collevecchio

Cinzia D’Amico

Stefania Marinelli

si dichiarano nettamente contrari al voto del regolamento così come proposto.

 

 

Pertanto i consiglieri Bellaspiga Lisa, Collevecchio Angelo, D’Amico Cinzia, D’angelo Marida, Marinelli Stefania e Zoppo Luigi si dichiarano in lutto per la perdita di valori costituzionalmente garantiti e sono quindi costretti momentaneamente al silenzio stampa a causa di tale regolamento.