Ordine Calabria – “Aggiungi un posto a tavola…”

Qualche notizia dall’ultimo Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria.

Quello di venerdì 30 aprile è stato il Consiglio del bilancio consuntivo 2020 e arrivati a questo punto, i segni di quasi due anni di opposizione che vigila costantemente si notano.

Alcune “novità” che in realtà sarebbero dovute essere la NORMALITA’

Alla voce “Acquisto libri, riviste, giornali” oggi troviamo ZERO! Ricordate la prassi di acquistare giornali che riportavano notizie riguardanti l’Ordine che poi a ben vedere erano riconducibili a ricevute intestate all’attuale Presidente? Adesso non c’è più… evidentemente di questa prassi si sarebbe potuto fare a meno da tempo.

La famosa voce dei rimborsi per i Consiglieri passa dai circa 35.000 euro del vecchio consuntivo a poco più di 18.000 euro. Un ridimensionamento siamo d’accordo, ma comunque un bel gruzzoletto considerando che in questa voce rientrano principalmente i rimborsi benzina in un contesto fatto di COVID, lock down, zone rosse e riunioni on-line.

I crediti verso gli iscritti che nel consuntivo 2019 ammontavano a più di 210.000 euro, adesso passano a 183.000. Si è (finalmente e dopo che per anni nessuno aveva mosso un dito) iniziato a mettere mano alle situazioni di morosità inerenti le quote di iscrizione all’Ordine che in diversi casi arrivavano anche a 10 anni di insoluti.

Il solito rendiconto “al buio”

Peccato però che ancora una volta, nonostante le reiterate richieste, non ci venga consentito di visionare alcuna documentazione inerente i rimborsi, le uscite di rappresentanza, le spese per commissioni e gruppi di lavoro, la partecipazione a convegni e congressi;  alcuna documentazione attestante  le procedure di recupero crediti; alcun report su quanto incassato dai crediti maturati in anni precedenti al 2020; nessun riepilogo per fornitore.

Ci viene chiesto di approvare un bilancio nella totale assenza di consapevolezza su chi siano i creditori e debitori del nostro ente, su quale sia il criterio di esigibilità dei nostri debiti, su quale sia il criterio di riscossione dei nostri crediti e delle procedure applicate agli stessi.

Tutto così… sulla fiducia. Con il solito giochetto retorico (e ormai patetico) che se chiedi in realtà stai dando del ladro a qualcuno, mica stai cercando di fare il tuo lavoro!

E badate bene, le richieste di approfondimento non sono state avanzate in Consiglio, ma settimane prima, chiedendo più volte un appuntamento presso la sede dell’Ordine e ricevendo più volte il solito immotivato rifiuto. Così Consiglieri dell’Ordine eletti dagli iscritti non hanno nemmeno l’opportunità di visionare una documentazione dettagliata in merito a ciò su cui sono chiamati ad esprimersi, si devono accontentare di una mera “fotografia” consuntiva… e attenzione, il criterio vale solo per i Consiglieri del gruppo di opposizione perchè, non molto tempo fa, qualcuno (il Consigliere Segretario per la precisione) ha avuto modo di visionare una documentazione contenente, tra le altre cose, contratti e ricevute di spesa.

Sorpresi? Noi non più di tanto. E’ una chiusura che conosciamo e che fa il paio con le fantasiose delibere che spostano  le funzioni del Consiglio nelle mani delle cariche ordinistiche. Quindi, mentre come ben sapete, attendiamo giustizia in tribunale, non possiamo che votare contrari all’approvazione del bilancio consuntivo 2020.

Un consulente “tuttofare”

Così tra l’approvazione (in netto ritardo) del Piano Triennale sulla Trasparenza (leggi qui per approfondire) e l’ennesima delibera di affidamento economico senza la benchemminima traccia di un Responsabile Unico del Procedimento (qui un altro approfondimento), passiamo a parlarvi dell’altro “piatto forte” dell’ultimo Consiglio dell’Ordine. Tutto ha inizio martedì 20 aprile quando riceviamo l’ordine del giorno della riunione e al punto 11 leggiamo “Consulente Rapporti con la Pubblica Amministrazione – Ufficio Staff di Presidenza”. A qualche giorno dalla data del Consiglio riceviamo documentazione sul punto. Una bozza di delibera e un Curriculum. La bozza di delibera prevede la nomina di un consulente per le seguenti materie: rapporti con la Pubblica Amministrazione, normativa contrattuale nazionale, materia normativa e legislativa, stato giuridico del personale e politiche inerenti la “comunicazione” dell’Ente. Il Curriculum è quello di Mario Sellini, già presidente del nostro Ordine regionale (1993-1999) e anche Segretario Generale AUPI, la più alta carica del sindacato di categoria. Nulla da eccepire sulle competenze del consulente designato, ci limitiamo piuttosto a fare alcune notazioni di natura politica.

Comunicazione dell’ente

Esiste già un gruppo di lavoro all’interno dell’Ordine per la cui composizione abbiamo presentato le nostre proposte tra le risorse interne al Consiglio, democraticamente elette dagli iscritti e che il gruppo di maggioranza in Consiglio ha ritenuto di non vagliare. Appare quantomeno singolare che, in merito alla comunicazione dell’ente, oggi si proponga la nomina di un consulente esterno, quando in precedenza si è attuata, nei fatti, una deliberata chiusura alle risorse interne al Consiglio.

Si pensa forse che internamente al Consiglio non siano individuabili risorse atte a sviluppare una comunicazione efficace? Il GdL “Comunicazione” non sta conducendo bene il suo lavoro? A dire il vero su quest’ultimo punto qualche criticità la riscontriamo e ci piacerebbe (o meglio ci sarebbe piaciuto) poter dare il nostro contributo di miglioramento come Consiglieri eletti.

Necessità, nel presente periodo storico (Covid-19), di assumere adeguate decisioni e risposte in tempi brevi, su questioni informative e su iniziative regolamentari, legislative e normative legislativa

Ci permettiamo di ricordare che il Presidente del nostro Ordine, oltre a ricoprire la suddetta carica, è attualmente anche Segretario Generale Aggiunto di un sindacato nazionale di categoria (AUPI) posizione che dovrebbe già assicurare le risorse e le competenze che si vogliono implementare con la nomina del consulente che tra l’altro ricopre il ruolo di Segretario Generale dello stesso sindacato.

Forse si pensa che il Presidente abbia bisogno di essere accompagnato per ciò che concerne le esigenze del nostro territorio, da chi, già in ambito sindacale, ricopre la funzione immediatamente superiore alla sua?

Inoltre il consulente designato riveste già un incarico all’interno dell’ampio staff di presidenza del CNOP per ciò che concerne l’area: Rapporti con la Pubblica Amministrazione e normativa contrattuale nazionale. Il nostro Presidente, in qualità di nostro rappresentante in CNOP, potrebbe quindi già avvalersi delle competenze richieste e poi tradurle sul territorio di competenza.

Per quanto attiene poi agli aspetti strettamente normativi, sottolineiamo come il nostro ente si avvalga già dei servizi di consulenza del nostro legale. Servizi ampiamente utilizzati (la presenza del legale dell’Ordine durante i Consigli è pressoché costante – ormai un “sedicesimo Consigliere”) e che recentemente sono stati estesi anche alla consulenza amministrativa.

Una resa?

Alla luce di quanto osservato ed in considerazione dell’ampiezza di mansioni che verrebbero assegnate al Consulente (svolte per altro in forma completamente gratuita), la proposta di nomina del dott. Sellini ci restituisce l’impressione che il Presidente e il suo esecutivo dichiarino una sorta di resa rispetto alle proprie competenze che finiscono quasi per essere commissariate.

A questo punto se il Presidente intende delegare mansioni chiave, tramite una consulenza, sarebbe più opportuno valutare le proprie dimissioni. Siamo consapevoli delle diverse criticità che gravano sul nostro ente, ma riteniamo più producente un maggiore coinvolgimento delle risorse interne al Consiglio ad oggi tendenzialmente escluse in termini decisionali, di partecipazione e di informazione piuttosto che l’introduzione di consulenze esterne.

“Scrivanie sovrapposte”

Queste le considerazioni che accompagnano il nostro voto contrario all’introduzione di questa consulenza o meglio di questo staff di Presidenza regionale composto da una sola persona(!). In Consiglio registriamo la reazione del Presidente (che definire scomposta è un eufemismo); le nostre notazioni a suo avviso sono da bollare come “barzellette” e dimostrano che “non abbiamo capito nulla”. Più sobriamente, nella lettera sui lavori del Consiglio pubblicata sul sito dell’Ordine, si parla di “potenziamento dell’azione del nostro Ordine sui tavoli istituzionali”. Ci domandiamo però cosa impedisca questo potenziamento senza l’introduzione di super consulenze, senza confondere l’Ordine con uno specifico sindacato di categoria.

L’abitudine di AUPI a queste sovrapposizioni ce la racconta la storia. Basta guardare ai “cartelli elettorali” sponsorizzati nelle elezioni ordinistiche di tutta Italia in questi anni e la conseguente “militarizzazione” della rappresentanza, i famosi 15 Consiglieri su 15 dello stesso colore politico (ormai, almeno in Calabria, un vecchio ricordo) o le Presidenze ordinistiche che ricalcano le segreterie regionali del sindacato.

Una sovrapposizione che nel tempo non sembra aver portato grandi risultati. Qualche esempio? I concorsi per noi psicologi nella dirigenza sanitaria si contano ancora sulle dita di una mano (soprattutto in Calabria); nonostante i recenti piccoli passi avanti per implementare la presenza dello psicologo a scuola (frutto di un impegno collegiale in CNOP) l’Italia rimane ancora l’unico paese d’Europa a non avere una legge sullo psicologo scolastico. Forse più che inseguire roboanti proclami, bisognerebbe guardare agli aspetti concreti semplicemente facendo ognuno il proprio lavoro istituzionale, magari partendo proprio dalle scrivanie che già si occupano da anni e recuperando il tempo perduto fino ad oggi.

 




Ordine Calabria: trasparenza o propaganda?

Come ogni anno, AltraPsicologia si fa un giro per le sezioni “Amministrazione Trasparente” dei vari Ordini Regionali degli Psicologi per valutare lo stato della reperibilità di alcune informazioni che i nostri organi di autogoverno, in quanto enti pubblici, sono tenuti a rendere disponibili alla cittadinanza tutta.

Qui linchiesta di AP a cura di Federico Zanon

Come AP Calabria abbiamo pensato di approfondire la tematica con un focus/aggiornamento regionale.

Piano Triennale Trasparenza e Anticorruzione: come siamo messi

Il Piano triennale di prevenzione della corruzione e della trasparenza (PTPC) è un documento di natura programmatica previsto dalla legge n. 190/2012, che definisce la strategia di prevenzione della corruzione nell’ambito della singola amministrazione, sulla base di una preliminare analisi dell’organizzazione, delle regole e delle prassi di funzionamento della stessa, in termini di possibile esposizione al fenomeno corruttivo. Ogni ente pubblico ha l’obbligo di adottarlo e pubblicarlo entro il 31 gennaio di ogni anno. Per quest’anno, causa COVID, l’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) ha concesso una proroga fino al 31 marzo. Non avendo il Presidente del nostro ente convocato riunioni nel mese di marzo, il piano è stato approvato, per il rotto della cuffia, attraverso un decreto presidenziale datato 30 marzo e portato in ratifica in Consiglio in data 30 aprile. Il PTPC rappresenta quindi una pianificazione delle “buone intenzioni” in termini di trasparenza e prevenzione del fenomeno corruttivo, ovviamente poi quelle buone intenzioni vanno rese pubbliche e soprattutto tramutate in fatti.

A proposito di buone intenzioni e fatti, fino a questa consiliatura, i piani triennali degli anni precedenti (incredibilmente) non erano disponibili sulla sezione Amministrazione Trasparente del nostro Ordine e ovviamente non sono mancate le segnalazioni da parte nostra, ancora prima di essere eletti Consiglieri.

Tra i dati non pervenuti in questi anni nella sezione amministrazione trasparente non ci sono solo i PTPC, ma anche tanto altro. Insomma per intenderci, in termini di adempimenti sulla trasparenza, l’Ordine degli Psicologi della Calabria, fino al 2020 vedeva pubblicati solo i rendiconti finanziari… uno “zerovirgola” rispetto alla messe di dati da pubblicare. In questa consiliatura, ci stiamo solo avvicinando a quei requisiti minimi che reclamiamo da anni, ma purtroppo, c’è ancora tanta strada da fare e soprattutto ancora molte cose ci appaiono inspiegabili. Vediamone alcune.

Bilanci incompleti

Nella sezione dedicata ai bilanci i dati risultano incompleti. Gli unici dati compilati correttamente riguardano il bilancio consuntivo 2020, il bilancio preventivo 2021 e il bilancio consuntivo 2019 di cui vengono riportati tutti gli allegati, dati aggiornati a seguito dell’inchiesta di AP (casualità?). Per i bilanci degli anni precedenti vengono invece mostrati solo i rendiconti.

Pagamenti dell’amministrazione – fischi per fiaschi

Come previsto dall’art. 4-bis, comma 2, d.lgs. 33/2013 “Ciascuna amministrazione pubblica sul proprio sito istituzionale, in una parte chiaramente identificabile della sezione “Amministrazione trasparente”, i dati sui propri pagamenti e ne permette la consultazione in relazione alla tipologia di spesa sostenuta, all’ambito temporale di riferimento e ai beneficiari”.

In questa sezione dovremmo quindi ritrovare il dettaglio di ogni singolo pagamento effettuato dall’ente (negli ultimi 5 anni) con l’indicazione della data, dell’importo lordo e dei beneficiari per quanto riguarda: forniture, consulenze, e perché no, anche gettoni di presenza e rimborsi per Consiglieri, componenti delle Commissioni e dei Gruppi di Lavoro. Quello che invece troviamo ha dell’incredibile: il rendiconto finanziario 2019, un documento che non c’entra proprio nulla!

http://amministrazionetrasparente.psy.it/Calabria/Pagamenti-dellamministrazione/Dati-sui-pagamenti.html

A questo punto, almeno per quanto concerne ciò che ci riguarda e che abbiamo modo di conoscere, un po’ di chiarezza la facciamo noi.

Indennità di carica

I Consiglieri che ricoprono cariche ordinistiche non percepiscono indennità e non ne hanno mai percepite. Questo tendono a specificare spesso gli attuali Consiglieri che hanno ricoperto cariche ordinistiche anche in passato. Continua quindi a suscitare ilarità la “promessa elettorale” che campeggiava sui programmi di quello che sarebbe diventato l’attuale gruppo di maggioranza in Ordine “I candidati, qualora eletti, si impegnano a rinunciare alle indennità di carica”. Insomma si sono impegnati a rinunciare a qualcosa che non hanno mai percepito (!)

Gettoni di presenza

Tutti i Consiglieri invece percepiscono un gettone di presenza onnicomprensivo (non è previsto rimborso chilometrico).

Nel 2020 sono state effettuate in tutto 9 riunioni di Consiglio, di cui 6 in presenza e 3 on-line. Per le riunioni in sede ogni Consigliere ha percepito un gettone di circa 160,00 €. Per ciò che concerne le riunioni on-line si è deciso per un dimezzamento del gettone (80,00 € circa).

Un ridimensionamento drastico, deciso durante la prima confusa riunione on-line a pandemia in corso e che sicuramente andrà rivisto in considerazione del fatto che un Consiglio dell’Ordine, che sia on-line o in presenza, prevede dalle 5 alle 8 ore di impegno, spesso in giornate lavorative. Esempio pratico: uno psicoterapeuta libero professionista per partecipare ad una riunione di Consiglio è spesso costretto a riprogrammare la propria giornata lavorativa e quindi a rinunciare (questa volta il termine ci sembra appropriato) a vedere i propri pazienti per la giornata in questione. Ammontano quindi a 1.210,00 € i gettoni di presenza percepiti da ognuno dei 15 i Consiglieri dell’Ordine degli Psicologi Calabria per l’anno 2020.

Rimborsi

Capitolo abbastanza fumoso quello dei rimborsi. Ogni Consigliere o componente esterno di Commissione ha diritto al rimborso delle spese di viaggio: biglietti (treno/aereo etc), autostrada – pedaggio, parcheggio, taxi, vitto, alloggio, rimborsi chilometrici (per i quali il Consiglio ha stabilito un calcolo pari a 0,45 € a chilometro andata e ritorno).

I documenti giustificativi o il totale dei chilometri effettuati, le motivazioni per le quali si è sostenuta la spesa e le giornate in cui è stata effettuata la trasferta devono essere riportate all’interno di una scheda rimborsi.

Per avere qualche dato in termini di amministrazione trasparente bisogna andare alla sezione “Organizzazione” – “Titolari di incarichi politici, di amministrazione, di direzione o di governo”, dove si trovano i CV di ogni singolo Consigliere dell’Ordine e due prospetti riassuntivi (uno per semestre) in merito ai rimborsi percepiti nel 2020.

http://amministrazionetrasparente.psy.it/Calabria/Organizzazione/Titolari-di-incarichi-politici-di-amministrazione-di-direzione-o-di-governo.html

Facendo la somma dei due prospetti i rimborsi ammontano a 16.687,58 €.

Di questi 11.530,56 € sono stati riconosciuti alle cariche del Consiglio:

Presidente (6.097,60 €);

Vicepresidente (2.048,00 €);

Segretario (1.815,36 €);

Tesoriera (1.587,60 €).

I restanti 5.139,02 € sono andati agli altri Consiglieri

di cui 4.457,00 € al solo Consigliere Chizzoniti anche Responsabile Trasparenza.

A proposito di trasparenza non c’è modo di conoscere la descrizione di queste spese il cui totale appare leggermente inferiore rispetto a quanto riportato in bilancio consuntivo alla voce “Rimborsi Consiglieri” e cioè 18.347,06 €.

Probabilmente nel computo sono considerati anche i rimborsi per i componenti esterni delle Commissioni, ma questi ultimi potrebbero anche essere computati tra le spese per Commissioni e Gruppi di Lavoro. In ogni caso mancano all’appello i rimborsi di altra natura e cioè quelli per vitto, parcheggio, ecc …Quel che è certo è che non c’è modo di avere un dato chiaro e addirittura in Consiglio c’è chi, come il Consigliere Segretario, sostiene di poter esprimere “diniego” rispetto a questi dati…dimenticandosi forse di rappresentare un ente pubblico.

Noi possiamo restituirvi quello che sappiamo in virtù delle trasferte che abbiamo sostenuto e dettagliato perché, pensate un po’, a noi Consiglieri di opposizione, nonostante le numerose richieste, viene sistematicamente negato l’accesso a questi dati.

Qui il dettaglio dei rimborsi percepiti dai Consiglieri del gruppo AltraPsicologia:

Santo Cambareri (Componente Commissione Deontologica e Tutela)

Entità del rimborso: 270,00 €

Per: n. 2 trasferte con mezzo proprio per partecipazione alle riunioni di Commissione Deontologica

Date: 21.02.2020 e 25.09.2020

Calcolo chilometrico: 0,45 € * 150 KM A/R dal Comune di Reggio Calabria a quello di Catanzaro.

 

Domenico Foti (Componente Commissione Formazione)

Entità del rimborso: 141,75 €

Per: n.1 trasferta con mezzo proprio per partecipazione alla riunione di Commissione Formazione

Data: 14.07.2020

Calcolo chilometrico: 0,45 € * 157,5 KM A/R dal Comune di Reggio Calabria a quello di Catanzaro

 

Qui il dettaglio riferito ai Componenti esterni delle Commissioni del gruppo AltraPsicologia

 

Luca Cento (Componente esterno Commissione Deontologica)

Entità del rimborso: 135,00 €

Per: n.1 trasferta con mezzo proprio per partecipazione alla riunione di Commissione Deontologica e Tutela

Data: 17.07.2020

Calcolo chilometrico: 0,45 € * 150 KM A/R dal Comune di Reggio Calabria a quello di Catanzaro.

 

Stefania Marchese (Componente esterna Commissione Formazione)

Entità del rimborso: 87,84 €

Per: n.1 trasferta con mezzo proprio per partecipazione alla riunione di Commissione Formazione

Data: 14.07.2020

Calcolo chilometrico: 0,45 € * 97,6 KM A/R dal Comune di Cosenza a quello di Catanzaro.

 

Delibere (Cercasi)

Altra voce che lascia basiti è quella dedicata ai provvedimenti dell’organo di indirizzo politico. Nella sezione apposita troviamo un file pdf con dentro un link che rimanda nuovamente al sito istituzionale. Nella pagina troviamo 4 delibere presidenziali dell’anno 2020 a fronte delle diverse delibere approvate dal Consiglio. Un modo singolare e confuso di interpretare gli obblighi di trasparenza. La sezione andrebbe invece popolata con un elenco dettagliato dei provvedimenti del Consiglio degli ultimi 5 anni, indicando gli estremi dell’atto deliberativo, l’oggetto della delibera, l’oggetto della decisione, la data (cioè la seduta consiliare) in cui è stata presa la decisione e se si tratta di delibere economiche anche l’impegno di spesa e il destinatario.

 

Determine (queste sconosciute!)

La storia non cambia per ciò che concerne le determine di affidamento dei servizi per le quali la sezione Amministrazione Trasparente parla chiaro, devono essere riportati gli “Atti delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori distintamente per ogni procedura” e quindi ogni singola determina a contrarre, ogni singolo bando di gara, avviso pubblico, manifestazione di interesse, ogni singola determina di aggiudicazione o (nel caso di affidamento diretto come avviene per la maggior parte degli atti del nostro Ordine) ogni singola determina di affido diretto. Qui il problema sembra essere un po’ più ampio. Non è solo un problema di trasparenza, è proprio che le procedure di affidamento all’interno del nostro ente lasciano a desiderare. Un esempio? Non esiste determinazione economica dell’Ordine degli Psicologi della Calabria per cui sia indicato un Responsabile Unico del Procedimento (trovate qui un approfondimento sull’argomento). 

 

Consulenti e Collaboratori

Anche dove all’apparenza sembra tutto ok, mancano invece dati fondamentali. Alla voce titolari di incarichi di consulenza e collaborazione, troviamo sì i CV dei consulenti dell’Ordine con tanto di tabella/elenco delle professionalità, area di consulenza e durata. Peccato che nella tabella anzichè il compenso effettivo venga indicata una stima di compenso massimo (?) e soprattutto non vengano forniti gli estremi del provvedimento del Consiglio che ha deliberato l’affidamento della consulenza in oggetto.

 

Riassumendo

La sezione amministrazione trasparente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria restituisce un quadro confusionario, specchio di una gestione alla bell’e meglio che inizia solo ora a prendere dimestichezza con adempimenti che avrebbe dovuto rispettare già da diversi anni, indaffarata a recuperare tempo perduto e soprattutto documenti mancanti.

Eppure tra i Consiglieri abbiamo diversi colleghi che annoverano anche decenni di esperienza ordinistica.

Le spiegazioni a tutto questo?

Sempre uguali, ripetute a cantilena dal Presidente e dal suo gruppo di maggioranza “Siamo un Ordine piccolo” … “Abbiamo una sola dipendente”. Poi però basta fare un breve giro nelle sezioni amministrazione trasparente di Ordini anche più piccoli del nostro per ritrovare quei requisiti minimi che un ente pubblico dovrebbe avere.

Poco edificanti risultano poi i tentavi di “mettere le pezze” a questa confusione, pubblicando documenti che nulla c’entrano con gli adempimenti richiesti o inserendo sul sito ufficiale sezioni separate dedicate alla trasparenza che risultano però prive di documenti fondamentali.

Il risultato è quello di una parvenza di trasparenza, un po’ di fumo negli occhi, utile forse a fare propaganda, ma di sicuro non un servizio efficiente per la cittadinanza e la comunità professionale.




Gli Psicologi ex art. 80 si mobilitano con una proposta collettiva nazionale

I professionisti Esperti di cui si avvale l’Amministrazione Penitenziaria per le attività di osservazione e trattamento ai sensi dell’Art. 80 Legge 354/75 si mobilitano con una petizione indirizzata al Ministero della Giustizia, al Dipartimento dell’Ammistrazione Penitenziaria e al Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità.

La Proposta Collettiva Nazionale sintetizza le criticità inerenti l’esercizio della professione degli esperti ex art. 80 O.P, le procedure selettive e l’onorario.

AP Penitenziaria intende esprimere il pieno sostegno all’iniziativa che gode, tra gli altri, dei contributi professionali delle colleghe Paola Pagano e Giovanna Biagetti parte integrante del Gruppo di Lavoro di AltraPsicologia dedicato all’ambito penitenziario.

Gli psicologi rappresentano una parte significativa degli esperti ex art. 80 O.P. Anche per questo, nell’interesse della categoria, AP Penitenziaria si impegna a farsi portavoce di questa iniziativa presso tutti gli Ordini degli psicologi regionali in cui sono presenti rappresentanti istituzionali di AltraPsicologia in continuità con il manifesto programmatico che ha dato vita, a giugno 2020, al nostro gruppo di lavoro.

Al seguente link il testo integrale della Proposta Collettiva Nazionale

È possibile sottoscrivere la proposta esclusivamente inviando una mail a petizioneart80nazionale@gmail.com, indicando in oggetto: ‘Aderisco alla Proposta Collettiva Nazionale Esperti ex art. 80 O.P.’
Gli esperti ex art. 80 O.P., possono riportare nome e cognome PRAP o ufficio/centro del DGMC in cui si è in elenco/graduatoria; tutti gli altri, interessati a sostenere l’iniziativa, possono indicare nome e cognome, tipo di attività e luogo. Le adesioni possono essere inoltrate fino a giovedì 1 aprile 2021.

Il Coordinamento del Gruppo di Lavoro AP Penitenziaria




Ordine Calabria: AP impugna la delibera che priva il Consiglio dei suoi poteri

In data 30 ottobre 2020 è stata impugnata presso il Tribunale Civile di Catanzaro la Delibera n.185 del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria denominata “Deleghe al Presidente, al Segretario e al Tesoriere”.

Con tale provvedimento il Consiglio, in data 3 ottobre 2020, ha deliberato di: “delegare il Presidente, ed i nominati Segretario e Tesoriere alla gestione della sede, delle utenze di vario genere, degli arredi e per le comunicazioni agli iscritti al solo fine del regolare e buon funzionamento dell’Ordine, nonché delega gli stessi soggetti che ricoprono le cariche sopra citate a svolgere i compiti di cui alle lettere c), e), f) e g) dell’art.12 legge n.56/1989, in particolare provvedere alla ordinaria e straordinaria amministrazione dell’Ordine per quanto necessario, nei limiti di spesa
eventualmente stabiliti dal Consiglio e, comunque, nei limiti delle disponibilità per ciascun capitolo di bilancio”.

La delibera appare in palese contrasto con quanto disposto dalla Legge 56/89 che demanda al Consiglio le attribuzioni contenute nell’art. 12. Per effetto di tale delibera infatti:

l’intera amministrazione ordinaria e straordinaria dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, la cura del patrimonio mobiliare ed immobiliare e la compilazione dei bilanci preventivi e consuntivi (lettera c art.12 L. 56/89);

la tenuta dell’albo professionale, le iscrizioni le cancellazioni e la revisione dell’albo (lettera e art. 12 L. 56/89);

la competenza a provvedere alla trasmissione di copia dell’albo e degli aggiornamenti annuali al Ministero vigilante nonché al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ove ha sede il consiglio (lettera f art.12 L.56/89);

la competenza a designare i rappresentanti dell’Ordine negli enti e nelle commissioni, a livello regionale o provinciale, ove siano richiesti (lettera g art.12 L.56/89)

risultano tutte sottratte al Consiglio e conferite in via esclusiva al Presidente, al Tesoriere ed al Segretario, peraltro con il voto favorevole e decisivo dei tre.

Trattasi di attribuzioni di centrale importanza per ogni Ordine Professionale e che, proprio per tale ragione, la legge attribuisce ad un organo collegiale come il Consiglio.

L’effetto deflagrante di tale delibera è che, ad oggi, i Consiglieri si trovano di fatto nell’impossibilità di adempiere ai loro diritti e doveri e al mandato conferito dai colleghi psicologi che li hanno eletti in seno al Consiglio, a distanza di poco più di un anno dalla loro elezione.

Dopo aver fatto presente in sede di Consiglio le nostre forti perplessità e rimostranze in merito al provvedimento, aver chiesto un parere pro veritate all’Avvocato dell’Ordine (richiesta di parere ritenuta pretestuosa dal Presidente e mai evasa dal legale del nostro Ordine), noi 7 Consiglieri di AltraPsicologia, nel pieno rispetto dei termini di legge, ci siamo visti costretti ad impugnare il provvedimento al fine di vedere rispettati i nostri diritti e poter adempiere ai nostri doveri.

Dal 30 ottobre ad oggi abbiamo mantenuto il giusto riserbo sulle azioni intraprese. Oggi, a notifica avvenuta, possiamo dare notizia del nostro ricorso. Adesso tutto sarà deciso nelle aule di tribunale.




Ordine Calabria – “Repubblica Indipendente?”

Ci risiamo. A pochi giorni dall’ultimo aggiornamento, torniamo, sempre più increduli, a riportare alcune notizie salienti dal Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria.

I temi centrali? La nostra Legge Istitutiva e il nostro Codice Deontologico. Argomenti non da poco che all’indomani dell’ultimo Consiglio ci appaiono sempre più interpretabili e sempre più sullo sfondo.

MA VENIAMO AI FATTI

Con la Delibera Presidenziale n.8, ratificata col voto della maggioranza del Consiglio, venerdì 27 novembre viene concesso il beneficio della rateizzazione ai Colleghi morosi per più di due anni, senza provvedere alla contestuale sospensione come previsto dall’art. 26, comma 2, L.56/89.

COSA PREVEDE INVECE LA DELIBERA IN OGGETTO?

Come detto si concede la rateizzazione per i contributi pregressi non versati per almeno due annualità. L’ammontare complessivo del debito dovrà essere pagato in rate bimestrali di importo pari alla quota di iscrizione. In caso di mancato versamento di una rata il debitore decadrà dal beneficio della rateizzazione e l’intero importo non versato sarà riscosso in unica soluzione, anche mediante l’attivazione delle procedure per la riscossione coattiva di quanto dovuto, ferma restando la possibilità di avviare il procedimento previsto dall’Ordinamento della professione degli Psicologi per i casi di mancato versamento delle quote.

La possibilità appunto! Peccato che la legge preveda tutt’altro. Bene la rateizzazione, senza dubbio un intervento condivisibile considerato il periodo storico, ma le procedure di sospensione vanno avviate immediatamente.

INTERVENIRE SUBITO! (…O FORSE NO)

A maggio di quest’anno, a seguito dell’approvazione del bilancio consuntivo 2019, venivamo a conoscenza di una situazione a dir poco preoccupante riguardante i crediti verso gli iscritti: più di 200.000 euro! Una grave inadempienza lasciata in eredità dalle vecchie amministrazioni dell’Ordine regionale. Quasi 300 iscritti con una situazione debitoria dai 2 ai 10 anni di morosità.

Lo stesso Segretario in carica sottolineava l’urgenza di affrontare il problema dei morosi nel più breve tempo possibile, soffermandosi inoltre sull’importante criticità dei Colleghi inadempienti che nel frattempo hanno continuato ad esercitare la professione, a ricoprire incarichi o a partecipare a concorsi pubblici quando invece dovevano essere sospesi già da diversi anni.

A giugno di quest’anno, tutto il Consiglio, deliberava di procedere all’invio delle lettere di sollecito, fissando al 31 ottobre 2020 la data per regolarizzare le posizioni, pena la sospensione dall’esercizio della professione e molti colleghi, COME LA LEGGE PREVEDE, sistemavano la propria situazione debitoria. In quell’occasione noi 7 Consiglieri di AltraPsicologia proponevamo a tutto il Consiglio di non applicare gli interessi legali e le spese vive per il recupero delle quote ai colleghi morosi, prima e unica nostra mozione approvata dal Consiglio. Insomma le cose sembravano cambiare…

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE

Ma c’è sempre tempo per fare un tuffo nel passato. Al Consiglio di venerdì 27 novembre ci aspettavamo di vedere all’ordine del giorno l’avvio delle procedure di sospensione per i colleghi che non hanno provveduto a regolarizzare la propria posizione e invece chi non ha pagato (anche per 10 anni) potrà rateizzare (condivisibile), ma nel frattempo non verrà sospeso, cosa che invece sarebbe dovuta avvenire già anni fa e che adesso pone il nostro Ordine in una grave situazione di inadempienza.

La delibera viene ratificata a maggioranza dal Consiglio, la stessa maggioranza espressione del gruppo che per 30 anni ha governato l’Ordine degli Psicologi della Calabria. Lo stesso gruppo politico che ha contribuito all’attuale situazione di grave inadempienza, non avviando alcuna procedura di sospensione negli ultimi 10 anni. Tra i favorevoli anche il Segretario in carica che a maggio si avvedeva di queste importanti criticità e che oggi sembra aver dimenticato in fretta. Insomma cambiano le facce, ma l’impostazione rimane la stessa e si persevera negli errori del passato.

La situazione delle morosità dal verbale del Consiglio del 22 luglio

 

“DEONTOLOGIA INDIPENDENTE”

Basta così? No, le “sorprese” non sono finite. In questi giorni diversi Colleghi si pongono la seguente domanda: “Per caso è cambiato il Codice Deontologico e non ne sapevamo nulla?”

Domanda legittima perchè al Consiglio del 27 novembre viene approvato dalla maggioranza un “Vademecum sul consenso informato sanitario in psicologia scolastica” in cui si specifica che:

Il consenso informato deve essere acquisito solo nei casi di trattamenti sanitari”  (punto 4);

‘Il consenso informato non deve essere acquisito nei casi di prestazioni professionali non sanitarie che comprendono: didattica e ricerca.’ (punto 5).

L’intento del vademecum, come spiegato sui canali di comunicazione dell’Ordine, dovrebbe essere quello di “chiarire ogni dubbio o ambiguità su normative e prassi vigenti per lo Psicologo che opera nel contesto scolastico a vario titolo”

Qui però, più che chiarire ogni dubbio, sembra si sia finiti per pasticciare su un foglio.

IL PASTICCIO

Andiamo per ordine. L’art. 3 del nostro Codice Deontologico, rientrante nel Capo I “Principi Generali”, ci dice che:  “Lo psicologo è consapevole della responsabilità sociale derivante dal fatto che, nell’esercizio professionale, può intervenire significativamente nella vita degli altri; pertanto deve prestare particolare attenzione ai fattori personali, sociali, organizzativi, finanziari e politici, al fine di evitare l’uso non appropriato della sua influenza (…)” chiarendo bene che lo psicologo in tutte le prestazioni professionali che conduce porta con sè una responsabilità sociale e deve essere quindi consapevole delle sue possibilità di incidere sulla vita altrui.

In virtù di questa importante responsabilità, lo psicologo

fornisce all’individuo, al gruppo, all’istituzione o alla comunità, siano essi utenti o committenti, informazioni adeguate e comprensibili circa le sue prestazioni, le finalità e le modalità delle stesse, nonché circa il grado e i limiti giuridici della riservatezza. Pertanto, opera in modo che chi ne ha diritto possa esprimere un consenso informato. Se la prestazione professionale ha carattere di continuità nel tempo, dovrà esserne indicata, ove possibile, la prevedibile durata” come sancito dall’art.24 del nostro Codice Deontologico.

Sempre nella cornice della responsabilità di poter incidere sulla vita altrui, il nostro codice tiene conto delle specificità che riguardano gli interventi sui minori e ci impone prudenza.

Le prestazioni professionali a persone minorenni o interdette sono, generalmente, subordinate al consenso di chi esercita sulle medesime la potestà genitoriale o la tutela. Lo psicologo che, in assenza del consenso di cui al precedente comma, giudichi necessario l’intervento professionale nonché l’assoluta riservatezza dello stesso, è tenuto ad informare l’Autorità Tutoria dell’instaurarsi della relazione professionale. Sono fatti salvi i casi in cui tali prestazioni avvengano su ordine dell’autorità legalmente competente o in strutture legislativamente preposte.” (Art.31 C.D.)

Senza dubbio il nostro codice deontologico, alla luce dell’inserimento dello psicologo tra le professioni sanitarie” (L.3/2018) andrebbe adeguato alle disposizioni in materia di consenso informato sanitario.

La legge 219/2017 “Norme in materia di consenso informato e disposizioni anticipate di trattamento” prevede infatti il diritto alla valorizzazione delle capacità di comprensione e decisione della persona minore che deve ricevere informazioni sulle scelte relative alla propria salute in modo consono alle sue capacità per essere messa nelle condizioni di esprimere la sua volontà.

Ovviamente la stessa legge precisa che “(…) il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore tenendo conto della volontà della persona minore, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità” (Art.3, comma 2 L.219/2017)

Tornando però al nostro Codice Deontologico, l’art. 31 ci dice con molta chiarezza che le prestazioni dello psicologo nei confronti dei minori (di qualunque natura) prevedono l’acquisizione del consenso informato di chi esercita la responsabilità genitoriale o la tutela e al momento non ci sembra di rintracciare alcuna legge, alcuna disposizione, alcun regolamento che prevedano una distinzione tra le attività dello psicologo soggette ad un consenso informato e le attività che invece non lo sono; tantomeno sussiste in tal senso alcuna modifica al nostro Codice Deontologico.

Il Vademecum approvato venerdì 27 dal Consiglio dell’Ordine esplicita chiaramente che se le prestazioni non sono sanitarie, non siamo tenuti ad acquisire alcun consenso per prestazioni professionali che prevedono il coinvolgimento di minori (!) entrando a gamba tesa su quanto al momento previsto dal nostro Codice Deontologico.

A questo punto ci domandiamo se una simile disposizione non dovrebbe piuttosto passare dal vaglio attento del Consiglio Nazionale e della sua Commissione Deontologica per poi essere sottoposta all’istituto del referendum e soprattutto crediamo che la decisione del tutto arbitraria di operare una sorta di distinzione tra le prestazioni dello psicologo sottoposte a consenso e non, finirebbe per esporre i tanti colleghi e le tante colleghe iscritte all’Ordine degli Psicologi della Calabria a seri rischi deontologici e legali.

Ulteriori dubbi, perplessità e confusione piuttosto che “chiarimenti”. Per questi motivi abbiamo deciso di raccogliere il parere di alcuni componenti della Commissione Deontologica del CNOP

GABRIELE RAIMONDI – Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna

In questo “Vademecum” rintraccio criticità importanti che riguardano sia il processo che il contenuto.

Il nostro codice deontologico merita sicuramente una revisione, ma deve essere sistematica e nazionale.
Anche per questo, attualmente in Commissione Deontologica CNOP è attivo un costante confronto che mi auguro porterà a delle proposte di aggiornamento da sottoporre all’approvazione per referendum a tutti gli iscritti come la legge prevede.

E’ necessario rispettare i passaggi istituzionali, al fine di scongiurare l’effetto paradossale di complicare ulteriormente la situazione ed esporre gli iscritti ai nostri ordini a rischi evitabili.

Nel vademecum si eplicita che le prestazioni che non sarebbero soggette all’acquisizione del consenso riguardano sinteticamente gli ambiti della didattica e della ricerca, nonostante il nostro Codice Deontologico preveda chiaramente l’acquisizione di un consenso informato per le attività di ricerca (Art.9)

Non bisogna poi sottovalutare che l’ambito di intervento delle linee guida del vademecum riguarda il contesto della psicologia scolastica e quindi (anche e soprattutto) gli interventi sui minori, disciplinati dall’art. 31 del nostro Codice che fa riferimento a tutte le nostre prestazioni (siano esse sanitarie e non).

KATIA MARILUNGO – Presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche

Alla luce delle linee guida presenti nel “vademecum”, ad oggi, uno psicologo operante in Calabria, tenuto a rispettare il Codice Deontologico (e quindi ad acquisire per qualsiasi prestazione il consenso informato), si ritrova con delle direttive del proprio Ordine che operano una distinzione tra prestazioni soggette al consenso e prestazioni che non lo sono, insomma un cortocircuito di non poco conto che rischia di esporre cittadini e professionisti a dei seri rischi.

 

DIBATTITO APERTO, MA RISPETTIAMO LE REGOLE

Insomma, questo vademecum ha di sicuro attirato molte “attenzioni”, magari favorendo l’approfondimento di alcuni aspetti riguardanti il nostro codice, l’acquisizione del consenso informato e il conseguente adeguamento ai diversi gradi di complessità delle nostre prestazioni. Dibattiti e approfondimenti non possono però essere innescati dall’aggiramento dei giusti contesti istituzionali, non si può pensare di superare il nostro codice e “legiferare” in maniera indipendente, il rischio è molto altro, per i cittadini e per gli iscritti.