Mi sono abilitato e ora che faccio?
Dopo aver conseguito l’abilitazione è necessario orientarsi nel mondo del lavoro e capire come costruire la propria professione di Psicologo.
L’Esame di Stato è un vero e proprio rito di passaggio per i giovani psicologi. Porta con sé momenti di stress e a volte qualche piccolo crollo emotivo di fronte ad un obiettivo che sembra difficile da raggiungere.
CI SI PUÒ SENTIRE DISORIENTATI durante la preparazione delle prove perché l’Università non organizza corsi specifici, e i programmi dei corsi di laurea sono a volte carenti soprattutto per quanto riguarda l’ambito della progettazione (seconda prova). Alcuni studenti faranno da sé utilizzando le risorse online, altri organizzeranno gruppi di studio tra colleghi o seguiranno corsi privati e così riusciranno ad abilitarsi!
Le sfide più importanti arrivano però dopo l’abilitazione, quando ci si affaccia al mondo del lavoro.
Job Placement oppure dai Centri Per l’Impiego.
In Piemonte, la Delibera della Giunta Regionale del 2013 stabilisce che gli stage extracurriculari possono durare al massimo 6 mesi e prevedono un rimborso minimo di 300 € mensili.
GLI AFFIDAMENTI DIURNI di minori o adulti con disabilità o problematiche familiari sono gestiti dalle Circoscrizioni di Torino e dai Servizi Sociali nella Città Metropolitana. Queste esperienze permettono di entrare in contatto con i Servizi Sociali, con le ASL, e di accrescere competenze educative e sociali. Il rimborso dipende dal Comune in cui si svolge l’incarico.
Queste occupazioni temporanee possono essere preziose se inquadrate nel progetto di professione e di crescita professionale a cui lo psicologo auspica nel lungo termine. Per questo, prima di intraprenderle, lo psicologo dovrebbe valutarne bene l’utilità.
Prossimamente AltraPsicologia presenterà in Piemonte diverse iniziative dedicate ai giovani psicologi, con l’obiettivo di accrescere il supporto, l’orientamento e l’informazione di buone prassi utili per avviare la propria attività.
Altre iniziative positive e gratuite sono rappresentate da Start Up e Progettazione Sociale dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte, Net For Job dell’Agenzia Piemonte Lavoro e Mip Mettersi In Proprio della Città Metropolitana di Torino.
START UP è un progetto che si focalizza sul marketing, sui Servizi e i finanziamenti per le nuove imprese e i nuovi liberi professionisti, mentre PROGETTAZIONE SOCIALE prevede attività formative, informative e di consulenza volte a favorire l’accesso a finanziamenti e contributi per i propri progetti.
NET FOR JOB punta invece all’arricchimento della propria rete sociale e virtuale tramite i social network, e l’incontro con i Job Angels ovvero manager senior che mettono a disposizione la loro esperienza per sostenere e dare consigli e contatti utili a chi vuole iniziare un’attività lavorativa dipendente o autonoma.
Mip – METTERSI IN PROPRIO è un servizio promosso dalla Città Metropolitana di Torino, che offre un percorso di affiancamento al futuro libero professionista o imprenditore, in cui con il tutor si programma concretamente l’offerta dei propri servizi e si determinano i costi. Prevede inoltre formazioni contabili, di marketing e web marketing, fondamentali per lo psicologo che vuole promuoversi efficacemente.
Alcune indicazioni possono essere utili per costruire l’identità dello psicologo che decida di mettersi in proprio. È fondamentale consolidare la propria rete sociale, coltivando le relazioni e mantenendo vivo il contatto non solo con i colleghi psicologi, ma anche con professionisti delle aree limitrofe o realtà sociali del territorio in cui si vuole esercitare.
Quello che possono fare i giovani psicologi è iniziare a pensare se stessi come professionisti attivi, impegnati in azioni di autopromozione, ad esempio gestendo il proprio sito web ed i social, ed incontrando altri professionisti con i quali potrebbero nascere progettualità e sinergie. Le azioni descritte richiedono un cambio di prospettiva in cui magari si rinuncia ad inviare qualche curriculum, dedicandosi piuttosto ad investire (non solo metaforicamente) su di sé, a coltivare competenze imprenditoriali, a definire al meglio ed in modo puntuale i proprio obiettivi professionali.
Si tratta di cambiare proprio il modo di pensare il lavoro, e di impegnarsi in una nuova attività che dà frutti e soddisfazioni ogni giorno, dà il diritto di scegliere le persone con cui collaborare, sulla base di ambiti di competenza ma anche caratteristiche personali, il tutto in un’ottica di crescita sia come persone che come professionisti.