L’Ordine Calabria e l’oligarchia dei “divani”…

Ci eravamo lasciati con le anticipazioni dell’ultimo Consiglio, soffermandoci su alcuni punti che mettevano i brividi. Adesso, dopo gli aggiornamenti a caldo sui nostri canali social, entriamo nel dettaglio delle ultime vicissitudini riguardanti il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria. La cronaca di un epilogo annunciato. Avevamo previsto il peggio, ma forse si è andati anche oltre le più buie aspettative.

ALLA FINE LO HANNO FATTO DAVVERO!

Con la delibera n.185 “Deleghe al Presidente, al Segretario e al Tesoriere” del 03.10.2020, alcune delle principali attribuzioni che la legge assegna al Consiglio tra cui:

  • tenuta dell’albo,
  • iscrizioni e cancellazioni,
  • ordinaria e straordinaria amministrazione dell’ordine,
  • compilazione dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi,
  • designazione dei rappresentanti dell’Ordine negli enti e nelle commissioni a livello regionale o provinciale

vengono totalmente trasferite al Presidente e ad altre due cariche del Consiglio (il Segretario e il Tesoriere appunto).

Ci sarà un motivo se la nostra legge istitutiva assegna questi poteri ad un organo collegiale composto da 15 Consiglieri? Forse a garanzia che gli adempimenti a cui siamo tenuti come organo di autogoverno possano essere vagliati da tutti i rappresentati eletti dagli iscritti? Forse perché siamo ancora un paese democratico?

Per il gruppo di maggioranza dell’Ordine degli Psicologi della Calabria evidentemente le cose non stanno così.

Questi compiti fondamentali possono essere svolti da una sorta di “triumvirato” che adesso potrà, in piena autonomia, occuparsi delle scelte politiche in merito alla strutturazione dei bilanci preventivi e consuntivi, decidere, senza convocare il Consiglio, sulle cancellazioni dall’albo, sulle iscrizioni e sulla designazione dei rappresentanti dell’Ordine nei contesti istituzionali esterni.

Il motivo ufficiale? Bisogna “snellire” i lavori del Consiglio e “liberare” risorse (!). Tradotto: la democrazia fa “perdere” tempo e soldi, meglio abolirla, meglio superare con una delibera ciò che è esplicitamente previsto dalla nostra legge istitutiva.

La delibera passa con il “solito” voto favorevole di 8 Consiglieri a 7.

Il Consiglio viene privato dei poteri che la legge stessa gli assegna.

IL CODICE DI COMPORTAMENTO…”ESTESO”.

Altra “novità” introdotta all’ultimo Consiglio è il CODICE DI COMPORTAMENTO.

Nulla di strano fin qui. Parliamo di un adempimento che la legge prevede per normare la condotta dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni (art. 54 d.lgs. 165/2001 e D.P.R. 62/2013) uno dei tanti adempimenti che dopo anni di nulla cosmico vede la luce.

Peccato che in questo Codice di comportamento “esteso”, vengano ricompresi anche i Consiglieri eletti e che lo stesso D.P.R. 62/2013 escluda dall’ambito di applicazione i rappresentanti di organi elettivi e quindi (anche) i Consiglieri dell’Ordine.

L’ANAC (Autorità Nazionale Anti-Corruzione), nelle sue linee guida in materia di codici di comportamento delle pubbliche amministrazioni, sottolinea come i soggetti di cui sopra non rientrino nell’ambito di applicazione, considera questa una lacuna nell’impalcatura generale della legge e chiarisce la possibilità per gli organi elettivi di dotarsi di un proprio codice etico.

Inoltre è sempre l’ANAC a chiarire la differenza tra codice etico e codice di comportamento: il primo con una dimensione valoriale e non disciplinare, il secondo che richiama invece a doveri che hanno una rilevanza giuridica.

La maggioranza del Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, preferisce invece fare un unico “mappazzone” e applica il Codice di Comportamento anche ai Consiglieri.

A questo punto la domanda sorge spontanea. Quali sarebbero le “sanzioni etico-morali” riservate ai Consiglieri e chi dovrebbe applicarle?

Dobbiamo forse aspettarci che il Consiglio, magari a maggioranza e magari con la stessa maggioranza di 8 a 7 con cui vengono approvate delibere che assegnano “poteri speciali” ad alcune cariche, decida di erogare provvedimenti nei confronti di uno o più Consiglieri che, a parere della maggioranza, assumono comportamenti che possono nuocere all’immagine del Consiglio?

Ci auguriamo di no. Perchè altrimenti dovremmo pensare a qualcosa di più vicino alla censura politica che all’autoregolamentazione. E ancora: in cosa consisterebbero queste sanzioni, visto che tutti i Consiglieri sono già tenuti al rispetto del Regolamento e ovviamente del Codice Deontologico e della legge? Dieci minuti dietro la lavagna? In ginocchio sui ceci? Grottesco!

“POSSIAMO AVERE UN PARERE?” NO NON C’E’ BISOGNO ABBIAMO RAGIONE!

In ogni caso, sia per ciò che concerne la delibera dei “pieni poteri”, sia per quanto riguarda il Codice di Comportamento, noi 7 Consiglieri di AP decidiamo di presentare in Consiglio una richiesta di parere legale “pro-veritate” indirizzata all’Avvocato dell’Ordine.

Insomma per capirci, se il Presidente, il suo esecutivo (comprese le cariche che assumono questi “nuovi” poteri) e la sua maggioranza, sono così convinti della legittimità di queste delibere, quale migliore soluzione, per dirimere ogni dubbio, se non un bel parere scritto a firma dell’Avvocato dell’Ordine?

La risposta arriva quasi un mese dopo il Consiglio (a firma del Presidente, non dell’Avvocato) e dice sostanzialmente che non avremo alcun parere scritto perché non c’è alcun dubbio sulla legittimità di queste delibere. Così sostengono il Presidente, il Segretario, il Tesoriere… e lo stesso Avvocato che però non può scrivere alcun parere ufficiale. Situazione a dir poco imbarazzante!

CAMBIO DEL REGOLAMENTO IN CORSA

Basta così direte voi…e invece no! C’è di più. La maggioranza decide di mettere mano (per la quarta volta) al Regolamento dell’Ordine. Questa volta però si modifica un Regolamento già approvato all’unanimità e i cambiamenti sembrano studiati ad hoc per limitare al minimo la trasparenza e mettere una sorta di bavaglio all’opposizione in Consiglio.

Ecco nel dettaglio come cambia il Regolamento

Art.7 CONVOCAZIONI: con questa modifica l’intera documentazione per i punti all’odg dei Consigli può essere inviata anche 3 giorni prima della seduta. Un modo per “snellire” i lavori e avere un margine maggiore per preparare o inserire documenti su cui discutere.

Se da un lato si velocizza, si “semplifica”, dall’altro si rallenta. Spostandoci al comma 2 infatti, nel caso in cui la convocazione sia richiesta da almeno 4 Consiglieri (art. 14 legge 56/89) i giorni di tempo che il Presidente ha per convocare il Consiglio passano da 30 a 45.

ART. 15 COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE E QUESTION TIME: Sparisce la facoltà di avanzare interrogazioni e interpellanze al Presidente e agli altri Consiglieri. Il tutto viene sostituito da un “question time” della durata di 20 minuti nel corso dei quali dovranno rientrare comunicazioni del Presidente ed eventuali domande dei Consiglieri.

 

ART.17 PUBBLICITA’ DELLE RIUNIONI: A “scanso di equivoci” (viste le tante richieste pervenute) e come se fuori non ci fosse una pandemia mondiale, si specifica che gli uditori potranno assistere ai Consigli solo di persona , che saranno ammessi al massimo due uditori a Consiglio, che gli uditori potranno assistere solo a deliberazioni di carattere generale e che comunque il Presidente potrà decidere quali punti in odg saranno preclusi all’ascolto degli iscritti. Chi vorrà assistere ai Consigli dovrà firmare un accordo di riservatezza con l’Ordine!

FUNZIONE CONSULTIVA DELLA COMISSIONE DEONTOLOGICA? POSSIAMO FARNE A MENO!

Le Commissioni svolgono funzioni consultive, di studio e di proposta per il Consiglio. Hanno il compito di riferire su singole materie individuate secondo le attribuzioni istituzionali del Consiglio. Le attività delle Commissioni si svolgono esclusivamente sulla base di un mandato del Consiglio.

Così recita il comma 1 dell’art. 18 del nostro Regolamento. Questo il mandato che il Consiglio assegna alle Commissioni. Importanti compiti di consultazione per avanzare delle proposte.

Bene. Al Consiglio del 3 ottobre sono stati approvati due documenti:

  • “Atto di indirizzo sulla pubblicità informativa delle attività professionali degli psicologi in formazione specialistica in psicoterapia”
  • “Risorse e limiti delle competenze dello Psicologo in ambito forense”

proposti entrambi dal Coordinatore della Commissione Deontologica, ma non sottoposti ad un lavoro preliminare in Commissione. Anche chi tra noi siede in “Deontologica” è costretto ad avanzare osservazioni direttamente in Consiglio. L’invito rivolto al Presidente, agli altri Consiglieri e allo stesso Coordinatore della Commissione di portare i documenti all’attenzione della Commissione, per eventuali integrazioni, cade nel vuoto! A questo punto ci domandiamo che fine faccia la funzione consultiva della Commissione Deontologica, visto che il suo Coordinatore preferisce superarla. Il confronto dovrebbe rappresentare occasione di crescita, ma evidentemente non tutti la pensano così…

FACCIO TUTTO IO!

Qualcosa di simile accade per ciò che concerne il punto 10 in odg “Manuale 200 domande e risposte sul codice deontologico”. Il Consiglio dà mandato al Coordinatore della Commissione Deontologica di eseguire i lavori di realizzazione del manuale, attribuendogli ampie facoltà di cooptare altri Ordini regionali e provinciali e soggetti interni ed esterni al Consiglio. Il lavoro sarà una sorta di upgrade del libro “100 domande e risposte sul Codice Deontologico” a cura di Marco Pingitore e Alessia Mirabelli pubblicato nel 2018 dall’Ordine degli Psicologi Friuli Venezia Giulia.

Iniziativa utilissima, ottimo servizio per tutti i colleghi. Quello che non ci spieghiamo è perché il mandato di realizzare un approfondimento sul Codice Deontologico non venga affidato a tutta la Commissione del nostro Ordine che alla fine può e deve lavorare anche in tal senso…

Anche se le premesse, in termini di collaborazione e partecipazione, non sembrano incoraggianti, ci auguriamo che il Coordinatore della Commissione, nonché unico incaricato alla realizzazione del manuale, nonché già autore del manuale a cui si ispirerà questo nuovo manuale, voglia “cooptare” anche le risorse presenti nella Commissione da lui presieduta.

Noi Consiglieri di AP Calabria, restiamo a completa disposizione per supportare questo lavoro…anche perché, a dirla tutta, la proposta di realizzare un manuale ex-novo, a cura del nostro Ordine, per fornire un servizio aggiornato ai nostri iscritti, è venuta proprio da noi un po’ di tempo fa, come si può evincere dal verbale del Consiglio del 3 aprile 2020.

Dal verbale del Consiglio 3 aprile 2020

 

DARE VOCE A TUTTI GLI ISCRITTI?

Sempre nella seduta del 3 ottobre, il Consiglio approva la costruzione di un blog ufficiale dell’Ordine Psicologi Calabria che fungerà da portale on line sui vari aspetti della Psicologia, destinato a tutta l’utenza.

Il blog andrà ad occupare l’attuale dominio del sito dell’Ordine che presto verrà sostituito da un nuovo dominio.

Nutriamo diverse perplessità sul riutilizzo del dominio storico del sito dell’Ordine, soprattutto se questo dovesse avvenire contestualmente allo spostamento del sito ufficiale su un altro dominio.

Il posizionamento sul web di un sito ufficiale di un ente pubblico è una cosa abbastanza delicata e non vorremmo che cittadini e colleghi si ritrovino per qualche tempo a cercare “Ordine degli Psicologi della Calabria” per poi ritrovarsi su un blog informativo. Per garantire il servizio istituzionale, forse sarebbe il caso di prevedere, per il tempo necessario al riposizionamento, un re-direct immediato.

In ogni caso l’iniziativa nei suoi contenuti ci sembra molto utile e allora offriamo il nostro contributo per l’iniziale strutturazione del blog. Peccato che per la maggioranza del Consiglio noi non possiamo partecipare! Sì avete capito bene: non possiamo partecipare. Nella bozza di delibera i compiti vengono affidati al Consigliere Chizzoniti e al Segretario Pingitore. Noi chiediamo di collaborare alla costruzione di questo blog, ma la maggioranza vota compatta dicendo “NO!” senza alcuna motivazione se non quella (a questo punto) dell’esclusione! Il “modo migliore” di avviare la costruzione di un blog destinato a dare VOCE a tutti gli iscritti.

GRUPPI DI LAVORO “MILITARIZZATI”

Che del confronto tra proposte differenti la maggioranza di questo Consiglio dell’Ordine se ne faccia poco, abbiamo un’altra concreta dimostrazione dalla composizione dei Gruppi di Lavoro.

Gli ambiti

Le proposte all’ordine del giorno sono in tutto 6: Pari Opportunità, Psicologia Scolastica, LGBT, Cure Palliative, Interventi Assistiti con gli Animali, Comunicazione.

Sostanzialmente gli stessi ambiti proposti già all’inizio dell’anno (mai attivati causa COVID) con qualche piccolo “correttivo”. Al posto del Gruppo di Lavoro sulle Dipendenze, figura il Gruppo di Lavoro sulla Comunicazione. Prima del Consiglio facciamo notare questa “sparizione” con richiesta ufficiale di inserimento del Gruppo di Lavoro sulle Dipendenze. Non riceviamo alcuna risposta e, in Consiglio, il Presidente ci informa di non aver letto la PEC da noi inviata. Facciamo presente di avere con noi diversi curricula di colleghe e colleghi pronti ad occuparsi di un lavoro progettuale in tale ambito e di poter costituire sin da subito questo GdL, ma evidentemente il Presidente e la sua maggioranza hanno bisogno di “riflettere” e quindi la proposta viene rinviata al prossimo Consiglio utile…

Una sola sfumatura di colore

Il nostro Regolamento prevede che i Gruppi di Lavoro dell’Ordine possano essere formati da un minimo di 3 ad un massimo di 7 componenti.

A decidere da quanti componenti deve essere composto ogni GdL è il Consiglio attraverso una votazione.

Il Presidente propone un numero di 7 componenti per i Gruppi di Lavoro: Pari Opportunità, Psicologia Scolastica, LGBT e Cure Palliative. Proposta sulla quale il Consiglio si esprime all’unanimità.

I Gruppi di Lavoro rappresentano uno degli spazi principali per la partecipazione della categoria al funzionamento del nostro organo di autogoverno, anche per questo la posizione di AP Calabria è quella dell’apertura al numero massimo di componenti.

Una volta stabilito il numero di componenti per ogni gruppo, si procede alla votazione dei membri.

A questo punto provate a indovinare quanti saranno i nomi proposti dal Presidente e dalla sua maggioranza per ogni GdL???  Proprio 7! Quanti i posti disponibili

La votazione è praticamente già una farsa e tra i nostri si contano alcune schede bianche. Salvo poi decidere di proporre ugualmente, prima della votazione, le tante colleghe e i tanti colleghi che avevano dato la loro disponibilità per partecipare ai Gruppi di Lavoro dell’Ordine, con tanto di curricula in bella vista sul tavolo del Consiglio che tutti i Consiglieri avrebbero potuto tranquillamente visionare. Nonostante ciò, nessun ripensamento…questi Gruppi di Lavoro devono avere una sola “sfumatura di colore”, quella del Presidente e della sua maggioranza, non c’è spazio per altre proposte di partecipazione.

Partecipazione? No, concessione!

Piccolissimi spiragli si aprono solo per il Gruppo di Lavoro Interventi Assistiti con gli Animali per il quale la maggioranza propone 4 nomi (evidentemente a corto di idee considerando la natura strettamente specialistica dell’ambito) e ovviamente il Presidente propone un numero massimo di 4 partecipanti, salvo poi concedere spazio ad una nostra proposta (la Collega Giusy Casile) allargando il gruppo di lavoro a 5 componenti. All’interno del GdL anche la Collega Manuela Reverso, proposta da tutti i Consiglieri.

Ma facciamo così tanta paura?

Cosa manca? Ah… giusto… il Gruppo di Lavoro Comunicazione. Poche le parole da spendere in tal senso, sarà composto da 5 membri.

Quasi superfluo specificare che, per ciò che concerne la decisione del numero di componenti, noi 7 di AltraPsicologia votiamo compatti per il massimo consentito.

Altrettanto superfluo specificare che il gruppo di maggioranza vota compatto per una composizione ristretta a 5 membri.

Chi saranno mai questi 5 membri? Semplice: le 4 cariche del Consiglio con l’aggiunta di un Consigliere di maggioranza.

Il GdL si occuperà della comunicazione esterna, il “megafono” del nostro Ente, affidato, nella sua totalità, al gruppo che per soli 6 voti (nonostante una “solida” armata di 15 candidati) ha vinto le elezioni.

D’altronde siamo in democrazia, gli strumenti utilizzati sono quelli. Il metodo, invece, si avvicina molto di più a quello di un regime: assediato, impaurito dalla partecipazione e spasmodicamente impegnato a chiudere ad ogni minima proposta alternativa.

In odg anche l’istituzione di una nuova Commissione: Sanità. Che visti i tempi che corrono avrà il suo bel da fare. Anche qui lo spazio è riservato esclusivamente alle proposte del gruppo di maggioranza, tra le quali scorgiamo comunque una voce fuori dal coro, come la collega Maria Francesca Amendola, a cui abbiamo sentito di dare la nostra fiducia.

DIVANI & DIVANI

Teniamo a sottolineare che lo spettacolo svilente a cui abbiamo assistito rimane del tutto ascrivibile alla maggioranza di questo Consiglio dell’Ordine e nulla ha a che fare con il validissimo contributo di competenze che le colleghe e i colleghi, a cui rivolgiamo i nostri più sinceri auguri di buon lavoro, porteranno all’interno del nostro ente.

Detto ciò, non possiamo esimerci dal sottolineare come i Consiglieri di maggioranza abbiano deciso di occupare spazi di lavoro che potevano essere riservati ad altrettanti colleghi pronti a spendere la propria esperienza al servizio di tutti. Questi GdL annoverano tra i componenti il Presidente, le cariche e i Consiglieri di maggioranza, addirittura qualcuno di loro è presente in più di un gruppo di lavoro.

La logica delle poltrone o forse sarebbe meglio dire: la logica dei divani! Divani da occupare il più possibile, oppure da utilizzare per sbarrare le porte di casa, con regolamenti fantasiosi, modifiche in corsa e delibere oligarchiche. Il dettaglio non da poco è che le porte sbarrate sono quelle della casa di tutti gli psicologi e le psicologhe calabresi.